Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Danmel_Faust_Machieri    19/06/2017    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La neve che ormai da mezza giornata aveva iniziato a ricoprire i vari piani di quel mondo iniziava anche a cadere all'interno della biblioteca-mausoleo. Vicino alle scale un piccolo cumulo di neve iniziava a sciogliersi mentre qualche fiocco danzava tra i libri scortato dal vento. Kubasa aveva da poco terminato di riordinare i libri quando il portale verde, in cui in precedenza era entrata la gilda Vitriol, si riaprì e di lì ne uscirono i cinque ragazzi stremati. Kubasa allarmato li raggiunse e gli diede una mano a raggiungere le rispettive camere per riposare e far si che si riprendessero. Dopo qualche ora Lorenzo uscì dalla sua stanza e si sedette su una poltrona.
-Ti sei ripreso Hamlaf?- domandò Kubasa avvicinandosi al monaco.
-Diciamo di sì…- sospirò il ragazzo -È stata un'esplorazione assurda e siamo tutti stravolti…-
-Mmm… E cos'è successo in quel… dungeon?- riprese il ragazzo.
-Beh, ne volevamo parlare insieme agli altri ma, mentre gli altri si riprendono, posso raccontarti per bene quello che è successo- e così Lorenzo in maniera molto pacata iniziò a raccontare tutto: descrisse l'ambiente, come avevano sconfitto i troll e raccontò tutto quello che avevano scoperto di Crigal e dell'incontro quasi totalmente infruttuoso con il programmatore rinchiuso nell'Arconte. Il ragazzo in piedi ascoltava la storia cercando di tenere a mente tutto, senza lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio finché una parola non lo colpì: "Sigillatore". -Crigal discende da un Sigillatore?!- chiese allora stupito.
-Beh… È quello che abbiamo capito dalle spade ma… Perché sei così sorpreso?- domandò allora Lorenzo guardando l'amico con sguardo perplesso.
-Non ti ricordi?! Noi abbiamo già letto di un Sigillatore!- esclamò Kubasa in risposta. In quello stesso istante una porta si aprì e da essa comparve Niccolò che, fissando i due ragazzi, disse -Lamel… Lamel era uno dei quattro Sigillatori-
-Dovresti smetterla con queste entrate ad effetto- rise Lorenzo guardando l'amico.
-È da un po' che vi ascolto da dietro la porta aspettando l'attimo giusto- disse il bardo sorridente mentre si avvicinava ai due e si sedeva ad un'altra poltrona e aggiunse infine -Kubasa ti ricordi quello che si diceva di Lamel?-
-Beh… Se non sbaglio si parlava di un "tradimento"-
-Di un "alto tradimento", per essere precisi- aggiunse Camilla uscendo dalla sua stanza.
-La smettete con queste entrate ad effetto? Dopo un po' stancano…- sbuffò il monaco.
-Beh allora noi non aspettiamo ad entrare…- esclamò Alessandro entrando nella sala accompagnato da Riccardo che, subito, si avvicinò a Camilla. IN quel momento Lorenzo alzò gli occhi al cielo e, dopo aver respirato profondamente, ricominciò a dire -Comunque… L'Arconte… Greog, non ha parlato di una "Grande traditrice"? Non potrebbero essere collegati questa traditrice e Lamel?-
-Non credo…- intervenne Riccardo -Greog parlava di Arconti e la traditrice a cui si riferiva sarà stata una della sua "razza"… Lamel invece è un semplice uomo, un Sigillatore che ha creato la Maschera del Folle…-
-Riccardo sei un genio!- esclamò Niccolò alzandosi dalla poltrona.
-Oh le stai azzeccando tutte ultimamente!- rise Alessandro tirando una pacca sulla schiena del chierico -Ma… nello specifico… Perché è un genio?- continuò il barbaro fattosi serio.
-Ora vi spiego: l'alto tradimento di Lamel deve essere qualcosa che lo ha messo contro gli altri Sigillatori… Questo evento deve essere stata la creazione della Maschera!- spiegò il ragazzo.
-La Maschera? Come fai a dirlo?- domandò Camilla mentre si stringeva nell'abbraccio di Riccardo.
-Beh… I Sigillatori devono aver rinchiuso gli Arconti e Lamel, in seguito, deve essersi pentito! Per questo ha creato una maschera che, guarda caso…-
-…Guarda caso rivela la posizione degli Arconti!- esclamò Lorenzo alzandosi anche lui dalla poltrona folgorato da quell'illuminazione.
-Come se lui si fosse pentito e avesse cercato di liberarli!- aggiunse poi Alessandro sorridendo.

La neve non voleva dare tregua al mondo. Il bianco continuava non solo a coprire la terra ma nascondeva anche l'orizzonte come se volesse realizzare il nulla. 
-Porca puttana- si lamentò Roberto -Se non smette di nevicare non riuscirò a tornare da Langley-
-Non capisco perché tu stia parlando al singolare…- disse Feril comparendo da una porta e cercando di coprirsi il volto il più possibile con un elmo d'acciaio nero.
-Pensate di venire anche voi?- domandò il guerriero guardando il barbaro.
-Certo…- rispose Arcoas mentre Floren le si posava sulla spalla sinistra -Voi non sapete dove si trovano ad oggi Orpheus e gli altri e non avete idea di come contattarli se non con la chat del gioco… Dopo che ci saremo reincontrati con Luna Salazar gli manderà un'Anima del Ghiaccio così avrete modo di tornare insieme-
-Mmm… Di quel barbaro ancora non mi fido… Di te invece… va bene- rispose Roberto accorgendosi in quel momento che la neve diminuiva di intensità.
-Dobbiamo approfittarne ora che la tempesta inizia a scemare- intervenne Salazar mentre Tempesta e Orias lo accompagnavano nella stanza.
-Ma avete intenzione di lasciare senza protezioni questa sede?- domandò il guerriero mentre guardava i due capitani della gilda del Sangue di Drago.
-Questo edificio ha difese già di per sé sufficienti ad ovviare alla nostra assenza- sorrise Tempesta  poggiandosi la spada sulle spalle.
-"Sufficienti ad ovviare alla nostra assenza"- lo canzonò Orias -Cos'hai mangiato oggi? Pane e letteratura?-
Tempesta lo fulminò con lo sguardo e si avviò per aprire il portone; una forte raffica di vento riempì tutta la sala principale imponendo ad alcuni dei ragazzi di indietreggiare.
-Sarà meglio avanzare- urlò Salazar mentre si reggeva allo scettro avanzando a fatica opponendosi al vento; gli altri ragazzi non facevano così tanta fatica ad opporsi al vento eccezion fatta per Floren che doveva rimanere rintanato al di sotto della cappa della sua padrona. Sebbene la neve iniziava a cadere in minor dose rispetto a qualche minuto prima il vento continuava a ululare furioso. Ci volle circa una mezz'ora prima che i sei giungessero all'interno della città principale da dove era partito Roberto la mattina e anche essa era avvolta da un soffice strato bianco che si opponeva allo scheletro marmoreo che lì viveva.
-Langley deve essere ancora nella stanza della locanda- disse il guerriero mentre saliva la lunga scalinata che segnava l'ingresso della città.
-Mi auguro che non sia uscita con questo tempo…- sospirò Feril già pensando al peggio.
Dopo un altro paio di minuti i sei arrivarono davanti alla porta della locanda che era coperta quasi per metà da neve e a causa di questo si rivelò particolarmente complicata da aprire. Non appena furono entrati, fregandosene di ogni NPC si gettarono su per le scale fino a raggiungere la stanza di Luna; non appena arrivati Roberto iniziò a battere sulla porta e urlò: -Langley! Sei ancora in camera?!-
Da dietro la porta una voce femminile si sollevò e, seria, disse -Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Langley?! Io mi chiamo L…- ma siccome stava pronunciando quella frase mentre apriva la porta si interruppe vedendo gli altri giocatori sull'uscio.
-Aspettate ma… Voi cosa ci fate qui?- domandò allora Luna rivolgendosi ai ragazzi che si trovavano alle spalle del guerriero.
-Siamo venuti per condurvi dalla Vitriol- rispose Feril facendo rimbombare la sua voce all'interno dell'elmo e creando un effetto a rimbombo ovattato.

Niccolò, seduto al grande tavolo che occupava il centro della biblioteca, illuminato dai miseri resti di una candela bianca, scriveva velocemente su un piccolo quadernetto appunti rispetto a tutto quello che avevano scoperto mentre sfogliava libri cercando ulteriori informazioni.
-Allora- disse Kubasa mentre trasportava una pila di libri che arrivava a coprirgli la testa -Qui abbiamo qualche poemetto che cita Greog, dei libri che raccontano favole legate ad un albero parlante, e qualche ricettario in cui compaiono come ingredienti degli strani funghi luminosi e in più…- il discorso si interruppe quando il ragazzo non vide uno sgabello davanti a sé in cui inciampò facendo volare all'aria tutti i libri e cadendo a terra.
-Kubasa!- esclamò il bardo alzandosi e dandogli una mano a rimettersi in piedi -Tutto bene?-
-Sì non ti preoccupare- sorrise lui cercando di sopraffare gli acciacchi -Oh santi numi adesso dove sarà finito quel libro?!- riprese a dire preoccupato iniziando a farsi largo sul pavimento alla ricerca del testo che stava cercando -Ah eccolo qua!- e dicendo così il ragazzo afferrò un piccolo libro rilegato in pelle, di color blu e con piccole rifiniture in argento.
-Di cosa si tratta?- domandò Niccolò prendendo il libro che ora Kubasa gli stava porgendo.
-È un libro di filastrocche tra le quali ce n'è una che parla di uno strano globo custodito in una grotta a nord di Kigrin- tornò a sorridere compiaciuto.
-Kigrin? Non è la città più a nord del piano 22?- domandò Camilla uscendo dalla sua stanza con indosso una lunga veste gialla e stringendo nella mano destra una teiera bianca.
-Kigrin… Piano 22… Un globo…- ripeté tra sé e sé il bardo per poi esclamare -Kubasa sei un genio!- iniziò a sfogliare il libro e non appena ebbe trovato la filastrocca indicatagli la lesse rapidamente.
-Quando quel ragazzo inizia a leggere non c'è cosa che possa distrarlo-sospirò Camilla mentre avvicinava Kubasa porgendogli una tazza di tea fumante.
-Eheh… All'inizio quando aveva davanti a sé un libro aperto e cercavo di parlargli temevo sempre che fosse caduto in trance ma, ormai, ci ho fatto l'abitudine- rise insieme alla ragazza.
-Eh già… Gli altri sono già tornati?- domandò la maga alludendo ai tre compagni usciti poco dopo il colloqui avuto la mattina.
-Sono fuori ormai da sei ore e tra qualche ora inizierà a fare buio… Ma credo che, tra la scuola e la clinica, abbiano molto da fare-
In quello stesso momento un piccolo draghetto in tutto simile ad una piccola anguilla ma dotata di ali e coperta di scaglie che sembravano fatte di ghiaccio comparve dall'ingresso del mausoleo-biblioteca e si fermò difronte a Camilla-
-Ehi ma questo…- La ragazza osservò la piccola creatura e notò che stringeva nella con la coda una piccola pergamena arrotolata -Deve essere un messaggio di Salazar… Ma non credevo sapesse che fossimo già tornati-
-Boh… Avrà tirato ad indovinare- scherzò Kubasa mentre la maga iniziava a leggere il breve messaggio; quando la ragazza iniziò a leggere l'ultima riga sbarrò gli occhi.
-Cosa succede Camilla?- domandò Michele guardando lo sguardo dell'amica.
-NICO!- esclamò a gran voce rivolgendosi al bardo che però sembrava non sentirla siccome continuava a rileggere quella filastrocca cercando probabilmente di impararla a memoria. 
-NICO LUCA E LUNA SONO TORNATI!- esclamò poi cercando di destare Niccolò. Il ragazzo in tutta risposta smise di muovere le labbra con cui ripeteva a bassa voce le parole trascritte sul libro e chiuse gli occhi accompagnandoli con un sorriso -Grazie Dio…-.

-Quindi pianificavate di esplorare l'ultimo dungeon?- domandò Lorenzo a Lesen.
-Sì ma quando è cominciata la tempesta abbiamo rimandato- spiegò la ragazza mentre riordinava alcuni libri su uno scaffale dell'aula insegnati.
-E voi perché siete qui?- chiese Noah -Insomma, certo volevate informazioni sui prossimi progetti della seconda linea ma perché non siete andati da Salazar e Tempesta?-
-Orpheus ha cercato di stabilire un contatto con lo specchio all'interno della loro sede ma, dal momento che gli altri l'avevano coperto con un telo, abbiamo capito che non erano lì e abbiamo preferito dirigerci subito qui- spiegò Alessandro mentre si dondolava sulla sedia.
-Ora capisco… Comunque crediamo che domani potremo già provare ad esplorare quel dungeon che ci separa dal prossimo piano- propose Kralen.
-Mi sembra perfetto- rispose il monaco -Almeno se Orpheus dovesse scoprire dove si trova la prossima prigione degli arconti noi potremmo prima aiutare voi e poi lasciarvi l'esplorazione del piano-
Gli altri quattro ragazzi presenti nella stanza fecero un cenno di assenso poi, all'improvviso, un ragno nero grande all'incirca come una noce di cocco (escludendo le gambe) si calò dal tetto su una spalla di Lorenzo. Kralen in quel momento sbiancò e urlò -AHHHHH!!! COS'È QUELLA COSA SCHIFOSA!!!! MANDATELA VIA SUBITO!!!- e si nascose dietro alla sua sedia.
-Ah… Non è niente è un'incantesimo Anime Nera o Oscura di Orpheus…- spiegò Alessandro -E poi non pensavo che avessi paura dei ragni-
-Non è che ho paura mi fanno semplicemente ribrezzo- spiegò Kralen sforzandosi di non guardare la creatura.  Lorenzo intanto aveva notata che ad una delle otto zampe era legata una piccola pergamena; il monaco la prese e notò che c'erano scritte solo poche parole in stampatello "TORNATE IL PRIMA POSSIBILE".
-Gabél conviene muoverci…- disse allora all'amico.
-È successo qualcosa di grave?- domandò Lesen preoccupata.
-Non saprei dirti ma dobbiamo andare subito dagli altri- spiegò il monaco mentre estraeva dall'inventario due Crani del Ritorno; uno lo porse ad Alessandro e, dopo aver salutato gli altri, i due scomparvero in una nube azzurra. Quando quel fumo irreale si diradò Lorenzo ed Alessandro si ritrovarono all'interno della biblioteca-mausoleo.
-A cos'era dovuta tutta questa urgenza?- domandò il barbaro ritrovando lo sguardo degli amici.
-Ehi sono arrivato il prima possibile. Cosa c'è?- chiese Riccardo comparendo da una seconda nuvola di fumo azzurro accanto a quella da cui erano comparsi gli altri due ragazzi.
-Aspettate qualche secondo e vedrete- si spiegò enigmaticamente Niccolò. Dopo qualche scarno minuto una terza nuvola azzurra riempì la sala che, svanendo, rivelò le figure di Roberto e Luna.
-RAGAZZI!!! SIETE VOI!!!- esultò Alessandro non appena li vide.
-ROB, LUNA SIETE FINALMENTE TORNATI!!!- lo seguì a ruota Riccardo
Tutto si concluse in un abbraccio insieme agli amici ritrovati ma presto ci si rese conto che in quell'abbraccio mancavano un paio di braccia, mancava un nome che ancora risuonava nella mente di tutti. Ma per fortuna Roberto ruppe quel primo sorgere di interrogativi sollevandone uno ben meno ingombrante -Anche noi siamo felici di rivedervi ma… Dove siamo?-
-Questa come potete vedere è una sorta di incrocio tra un mausoleo e una biblioteca ma, ufficialmente è la sede della covenant che prende il nome di Orchestra- spiegò Lorenzo.
-Oh! Finalmente possiamo capire di cosa si tratta!- rise il guerriero.
-È vero! Voi vi siete ritrovati uniti a questa covenant senza nemmeno saperne il motivo- osservò Alessandro ricordando che Roberto e Luna non erano presenti quando Loro avevano conosciuto Kubasa e di conseguenza si erano uniti all'Orchestra.
-A questo munto converrà che io mi presenti, mi chiamo Kubasa e sono un giocatore rinchiuso nel corpo di un NPC- si presenò il ragazzo facendosi avanti e porgendo la mano ai due ragazzi.
-Un giocatore nel corpo di un NPC? Ma è davvero possibile?- chiese stupefatto Roberto.
-Eh già… Anzì- iniziò a dire Camilla -Converrà aggiornarvi su quanto sia successo fino ad oggi e anche voi dovreste poi raccontarci come ve la siete passata-
E così fu; i ragazzi si misero intorno al grande tavolo e ognuno raccontò le sue storie, si spaziò dalla morte di Linton, alla caccia agli Arconti passando per la pazzia di Niccolò e l'usurpazione del titolo di colonnello da parte di Zarathustra poi venne raccontato l'errare dei due ragazzi, prima insieme a Claudio poi per conto loro, delle quest che avevano intrapreso e di come, alla fine, si fossero risoluti nel mettersi in contatto con la gilda del Sangue di Drago per ritrovare il resto del gruppo. Eppure in mezzo a quei racconti Niccolò notavo che lo sguardo di Luna era assente, distante, probabilmente vicino a quel nome che era stato pronunciato con estrema cura.
-Luna stai bene?- domandò allora il bardo con le mani poggiate sul bastone da passeggio.
La ragazza alzò leggermente la testa e si guardò intorno: gli occhi di tutti erano puntati su di lei, gli occhi di quei ragazzi che certamente erano amici di Claudio ma che lei conosceva a pena… -Non è niente…- iniziò a rispondere -Scusate ma… Vorrei uscire a prendere un po' d'aria- e così concludendo si alzò dalla sedia e corse su per le scale verso la notte. Tutti seguirono quel suo correre veloce con lo sguardo e tutti furono sul punto di alzarsi ma Niccolò li fermò battendo il bastone a terra -Creso che tocchi a me raggiungerla… Sono quello tra noi che la conosce meglio- e rispose alzandosi e seguendo i passi della ragazza.
Fuori dalla biblioteca-mausoleo la notte dava sfoggio di tutte le sue stelle mentre il deserto era divenuto una distesa bianca che si perdeva fino all'orizzonte. Luna era seduta su uno dei gradino che portava alla piccola entrata dell'edificio, con i piedi affondati nella neve.
-Allora madame, tutto bene?- domandò il ragazzo la cui comparsa fu annunciata in precedenza dall'eco dei passi del suo bastone da passeggio.
-Se andasse tutto bene credi che sarei corsa via in quel modo?- rispose lei acida.
-Un semplice "no" sarebbe bastato- si limitò a sorridere Niccolò.
-Perché sei qui? Ci conosciamo appena, non devi aiutarmi- continuò lei lasciando inalterato il suo tono.
-Non direi "appena", è da quando hai iniziato ad uscire con Claudio che noi due ci conosciamo- disse il ragazzo sedendosi accanto a lei -Ti manca vero?-
-Cosa ne vuoi sapere tu? Mi ha abbandonata… Mi ha lasciata sola… Non mi può mancare una persona del genere- rispose Luna mentendo, non soltanto al bardo, ma anche a sé stessa.
-So che non è così…- Si limitò ad osservare Niccolò; in quello stesso istante la ragazza si alzò in piedi infuriata -Tu non sai un bel niente! Si può sapere chi ti credi di essere?! Tu non puoi capire quello che sto passando! Hai solo i tuoi stupidi libri, credi che leggendoli puoi viverli?! Credi di vivere le storielle che ci sono raccontate dentro?! Sono tutte cazzate che ti ripeti per sentirti più grande degli altri! Avrai letto di perdite, avrai letto di amori ma tu non li hai mai sentiti sulla tua pelle! Tu non sai cosa vuol dire perdere chi si ama!-
Quelle ultime parole risuonarono nella testa di Niccolò. I suoi occhi si sbarrarono. Il bastone venne lasciato cadere a terra. Lui si alzò e strinse la mano destra intorno al collo della ragazza quasi come se la volesse soffocare. Lei cerco di usare le mani per allentare la presa di quel guanto metallico che lento trasmetteva il freddo in tutto il collo mentre versava dei piccoli rigogli di inchiostro dalle cinque punte. Il bardo fissò i suoi occhi in quelli della ladra e disse lapidario -Signorina, ti sconsiglio di raccontare le storie di altri basandoti solo su quello che tu sai- la tenne stretta ancora qualche secondo poi si accorse di quello che stava facendo; ritrasse rapido la mano lasciandola tornare a respirare. Subito lui riprese il bastone -Scusami… De-devo andare…- disse svanendo nelle scale che portavano alla biblioteca. Luna guardò il bardo sparire mentre si toccava il collo e cercava di riprendere fiato. Niccolò percorse un paio di scalini a stento poi si poggiò al muro e si lasciò cadere, guardò la mano destra, quella che fino a poco prima era stretta intorno al collo della sua amica: tremava… Che cosa gli era preso? Perché quel raptus? Sì lei aveva toccato tasti pericolosi ma era una reazione eccessiva, soprattutto per lui. Nascose il viso nelle gambe rannicchiate e iniziò a ripetere a bassa voce il primo dell'Inferno.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Danmel_Faust_Machieri