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Autore: Spensieratezza    19/06/2017    3 recensioni
Jensen Ackles lavora in ufficio, ha una vita perfettamente normale, abitudinaria, anonima. Jensen sente il peso di una vita senza emozioni, senza amore...fino a quando incontra un hippie che gli attraversa la strada rischiando quasi di fargli fare incidente. Jensen rimane subito stupito da questo bellissimo hippie e dai suoi occhi verdi.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Io sono sempre stato un sognatore, Jensen…” cominciò a raccontare Jared. “Un sognatore che, per mantenersi tale, è sempre restato un po’ ai margini della società..non perché avessi paura del mondo, ma perché temevo che conoscerlo troppo, potesse fare del male alla mia sensibilità, dal momento che avrei capito…di non poterlo cambiare. Fin da ragazzino sono sempre stato molto curioso però e non potevo rinunciare del tutto a questa mia..sete di sapere, di conoscenza..e quindi mi procuravo una valanga di libri…libri filosofici, ma anche romanzi. La filosofia mi faceva capire di più il mondo e gli esseri umani e i romanzi mi aiutavano a capire di più l’amore e a immergermi in tanti posti meravigliosi..alcuni immaginari, altri reali, che però io non avrei mai visto.. Mio padre, un grand’uomo, un giorno decise di prendere in mano la situazione e di dirmi a chiare lettere che dovevo crescere e aprirmi al mondo, quindi per prima cosa, dovevo andare a vivere da solo.”

“Quanti anni avevi?” chiese Jensen.

“Ventidue. Non feci tante storie. Aveva ragione. Eravamo tutti d’accordo che probabilmente andare a vivere da solo avrebbe fatto di me un ragazzo più…concreto, se non altro sarei stato costretto a diventarlo, per una questione di necessità. Mi presi un appartamento, trovai un lavoro e mi sforzai di diventare una persona adulta e responsabile, senza più tempo per le fantasticherie..ma non c’era niente da fare. Mi mancava sempre…qualcosa.. per ben due anni rimasi con questa sensazione addosso. Capìì che probabilmente avevo bisogno di arricchire il mio spirito. Quale miglior cosa di un viaggio in giro per il mondo, per farlo? Ma per viaggiare intorno al mondo..occorrono..ehm..un bel po’ di soldi, quindi accantonai l’idea per un po’, ma ero sempre più insofferente, fino a che…non mi arrivò una lettera a casa.”

“Che tipo di lettera?”

“Non ridere, ma..sembrava un comunicato davvero molto credibile. Pieno di paroloni e discorsi incomprensibili in cui si citavano un mucchio di nomi di persone che non conoscevo..e alla fine si arrivava al mio, dove si diceva che avrei dovuto fare una sorta di giro per il mondo, raccogliendo prove del mio passaggio in ogni singola città diversa, che sarebbe stata segnata su un altro foglio, una specie di souvenir, che avrebbe testimoniato che io abbia atraversato tutte queste città, fino ad arrivare alla fine, dove avrei incontrato una coppia di anziani, che mi avrebbero assegnato un premio in denaro, con cifra da definirsi.”

Una caccia al tesoro in giro per il mondo?”

“Sì e tra l’altro avrei pure dovuto raccogliere dei souvenir!”

“Come hanno fatto a farti bere una storia tanto inverosimile? E come hai fatto a pagarti il viaggio? Ehm, scusa, forse sono troppo duro..”

“Non scusarti, le tue domande sono legittime. In primo luogo, sul foglio c’era scritto che il viaggio mi sarebbe stato tutto pagato, in secondo luogo, forse..io..volevo cederci. Volevo così tanto un’evasione dal mondo, che credere a una cosa del genere, era come una favola per me. In più un viaggio tutto pagato, chi non accetterebbe? Forse una persona più sana ed equilibrata di me, non lo metto in dubbio..ma io volevo così tanto..fuggire..ed è così facile ingannare una persona che desidera credere in qualcosa..basta soltanto spiattellargli in faccia quello che desidera sia vero, affinchè lei ci creda, perché niente è più facile per una persona, di credere quello che desidera.”
 
Jensen capiva molto bene quei sentimenti. Ora finalmente realizzava come mai si era sentito così naturalmente attratto verso Jared. Loro due erano simili in fondo. Entrambi avevano un forte desiderio di scappare dalla banalità di tutti i giorni, ma se per Jensen si trattava solo della noia, della ricerca di pura adrenalina, qualsiasi cosa pur di destarlo da quel torpore che lo aveva avvolto, per Jared invece era la ricerca di un sogno, della favola, perché lui era un sognatore ; se lui, Jensen, era riuscito ad adattarsi a quel mondo, fatto di limiti e banalità, Jared non ci era riuscito.

Due individui simili, ma trattandosi di individui distinti, allo stesso tempo erano comunque diversi, e a causa di questa diversità, avevano avuto reazioni diverse e avevano fatto scelte diverse.

Jensen si sentì quasi assurdamente deluso, perché aveva quasi creduto che la sua attrazione verso Jared fosse una cosa più di..destino,quasi riferito alle anime gemelle, invece era solo una cosa molto più di scienza? Nel senso che aveva riconosciuto in Jared una caratteristica che in fondo era anche sua, cioè il desiderio di evadere dal mondo? Era attratto da Jared perché lui al contrario suo, ci era riuscito?

Sapeva che non poteva essere tutto lì, adorava Jared, il suo aspetto, la sua voce, i suoi modi di fare, ciònonostante si ritrovò un po’ deluso, ma solo un pochino, perché forse avrebbe voluto pensare che fosse destino.
 
“Capisco quello che provi..” disse, scuotendosi da quelle fantasticherie, ringraziando che Jared non potesse leggere nel pensiero.

“Intendiamoci, non che non avessi mille campanelli d’allarme sulla verità di quella vicenda..” si difese un po’ Jared a disagio.”Ma volevo crederci e poi che male poteva farmi un viaggio? Ho voluto provare, non avevo niente da perdere..tranne, ehm, il lavoro..”

“Hai lasciato il lavoro?” chiese Jensen basito.

“Facevo il cassiere in un supermercato ed era parecchio tempo che le cose andavano male, anche se io mi sforzavo di farle andare bene. I nostri datori di lavoro erano degli aguzzini..ci sotto pagavano e io ero quello con cui se la prendevano di più, reo di essere troppo indulgente con i clienti. Una volta ne feci passare due anche se la cassa doveva chiudere e venni purtroppo visto da una collega che fece la spia al capo che mi fece un gran cazziatone.”

“Bella stronza.” Commentò Jensen.

“Venni a scoprire tempo dopo, che fece quella soffiata, per cercare di riguadagnarsi la simpatia del capo, visto che era parecchio tempo che si vociferava stesse pensando di lasciarla a casa, lei pensava che facendo in questo modo, avrebbe riacquistato punti.”

“Non la trovo una giustificazione, anzi, una carognata bella e buona, cercare di affossare te per mantenere il posto lei.”
 
“Vero. Ad ogni modo, un giorno lei si trovava in difficoltà con la cassa, che non voleva più chiudersi e neanche rilasciare lo scontrino. Era andata completamente in loop e nessuno voleva aiutarla, anzi, sospettai che l’avessero manomessa di proposito, per farle un dispetto. Mi alzai io e risolvetti la cosa nel giro di pochi minuti. Lei era praticamente in lacrime. Alla fine del turno, quando stavamo entrambi andandocene, era ancora in lacrime e mi chiese scusa per l’altra volta.”
 
 
“Mi dispiace, mi dispiace tanto per l’altra volta. Scusami.”

“Non serve che ti scusi, Rosy, tanto io tra un po’ lascio il lavoro.”

“Cosa? Ma..per colpa mia? Non farlo, parlerò io con..”

“No. Non è necessario. Non lo faccio per quello che è successo, ma perché qui non è il mio posto. Devo trovare la mia strada e non posso farlo in un ambiente che costringe i dipendenti a diventare delle persone che si fanno le guerre l’un con l’altro per non rischiare di venire licenziate da dei capi che si approfittano di loro, sono sicuro che puoi capirlo.”

Rosy però continuò a piangere e singhiozzare e Jared gli sollevò delicatamente il mento, con la mano.
“Non piangere, Rosy. Io starò bene. “ disse.
 
 
“Quindi, io da quel momento decisi di…Jensen, ma stai..piangendo?”

“Mi…mi dispiace..io non volevo che te ne accorgessi..mi dispiace..”

Jared lo abbracciò di slancio. “Non ho mai incontrato qualcuno che piangesse per come mi sentivo. Grazie.”

“è per la tua sensibilità che piango..hai un modo di dire le cose..che fa emozionare. Mi sembra di essere dentro di te, quando le dici..”

“Guarda che dicendo così, puoi infiammare un momento che dovrebbe essere sentimentale e potrei non essere in grado di continuare la storia..”

“Stupido. Continua.”

“Non posso..mi stai distraendo!”

“Jared..”

“E va bene, va bene!”

















Note dell'autrice: 

scusate ancora una volta per il ritardo! xd ma vedete, sto mantenendo la promoessa, ora cerco di aggiornare ogni mattina xd

so che sembra un pò brutta la frase di Jensen, quando dice che pensava fosse più una cosa di destino, ma parliamoci chiaro, chi di noi non ha pensato una cosa del genere di qualcuno, almeno una volta nella vita? Questa cosa cmq, non rimarrà una cosa a sè, non l'ho messa a caso, vedrete xd ma per ora non dico di più!

Scusate se divido il racconto in più parti, ma sta venendo una cosa più lunga di quella che avevo pensato xd

posso solo dire che avete scoperto gran parte del mistero con queste rivelazioni, ma non è tutto qui :D 
   
 
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