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Autore: Beckett    20/06/2017    0 recensioni
[Intrattenimento]
" Siamo ritornati. Pronti per un nuovo capitolo della nostra storia."
Genere: Commedia, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Questa giornata ce la dedico” Urlò Elis dalle scale mentre gli altri erano intenti a fare colazione, ognuno sulle sue, non c’era solarità in quella casa ormai da un po’ di tempo. Harry era andato via per il weekend, dai genitori nel Maine, Christopher invece aveva degli esami all’università e quindi aveva preferito restare nel campus, almeno finché non avrebbe concluso. In casa, da due giorni, c’erano solo Max, Elis, Katherine e Jackson… come ai vecchi tempi. Si parlavano poco quanto niente, Kat aveva rivelato le cose che aveva scoperto le notti in cui restava sveglia, cioè ogni qual volta pensava a quel che era successo, ovvero sempre. Jackson ed Elis si erano ripromessi di pensarci il prima possibile e magari trovare una soluzione. Ma era domenica, e la domenica non era fatta per pensare ai loro problemi ma per svagarsi, e quindi l’idea di El fu quella di sfruttare per un giorno, una sola volta, la domenica come giornata per divertirsi, poi magari passare al lunedì e ritornare alla loro vita.
“Di nuovo il Muro del pianto? Io mi tiro fuori” disse Jackson mentre mangiava i suoi cereali di rito.
“ No…” disse lei, poi scese tutte le scale, aprì il frigorifero con un viso raggiante, si versò del succo alla mela, preparò delle veloci omelette mentre tutti e tre la guardavano e, poi, finalmente, disse: “ Danno una festa nel bosco di Stepperwood, ho preso i biglietti.”
“ Stasera?” domandò Katherine.
“ Si stasera, poi dormiremo lì e domani mattina ritorniamo a casa. Si parte tra… oddio tra venti minuti passa a prendermi Erick!”
“ Erick?” domandò nuovamente Katherine.
“ Più continui a domandare più faremo tardi, dai ragazzi muovetevi dobbiamo andare, e prima che dite no… non dite di no! Ce lo meritiamo, ognuno di noi merita di divertirsi, almeno oggi. La scorsa settimana abbiamo provato a divertirci io e Kat, non ci è andata bene, anzi peggio… Forse questo era un segno; dobbiamo divertirci insieme così poi funziona.”
“ Io non sarò dei vostri…” disse poi Max, salendo le scale.
“ Me lo devi.” Rispose El, lui si girò con sguardo interrogativo “perché?” chiese “perché me lo devi Max, per tutto quello che è successo. Me lo devi. Ti abbiamo ospitato, sono due mesi circa che ti abbiamo dato una casa in cui vivere aspettando il fatidico giorno in cui qualche università ti accetterà per il prossimo semestre e tu finalmente potrai andare via e toglierti questo gran peso che, ovviamente, siamo per te. Quindi, per non rinfacciarti altro, devi venire.”
“ OK.” Disse e salì.
“ Perfetto… perfetto, ci vediamo tra 18 minuti.” Disse Elis stranita dalla risposta secca di Max e poi andò via.
“ Come ai vecchi tempi?” domandò Kat a Jackson “i vecchi tempi come scusa!?” domandò Jack, “i vecchi tempi quando tu mi seguivi e mi facevi la corte e io ti rispondevo con frasi senza senso perché avevo una bruttissima cotta per te…” la guardò allungo e poi sorrise…
“ faremo finta di non conoscerci stasera? Ci riproviamo?” domandò Jackson.
“ non ho bisogno di non conoscerti per riprovarci, magari possiamo soltanto ritornare ad essere Katherine che non ha ucciso un uomo e Jackson che non ha coperto un’assassina. Solo stasera però eh, magari poi ci abituiamo ad essere persone per bene e finisce che ne facciamo fuori un altro…” e rise, ormai il black humor le scorreva nel sangue, ma a nessuno dava fastidio, anzi a Jackson faceva davvero ridere questa nuova Katherine.
“ Ci sto!”


“ Senti … Despacito NO!” disse Katherine mentre entrava nella grande limousine di questo strano Erick.
“ Senti a decidere sono io, perché l’amico è mio, la limousine per oggi è mia e la festa l’ho decisa io. E poi dobbiamo essere persone normali, non posso mai mettere del metal, ci arresterebbero subito per cospirazione con il diavolo!” disse lei sorridendo e poi abbassò il finestrino che divideva Erick da noi e gli disse di alzare la voce, al massimo.


“ Allora ragazzi, emozionati?” domandò Elis.
“ Emozionati per una festa?” rispose Max, era sempre cupo e non rivolgeva la parola a nessun se non per un fazzoletto o per un wuffle.
“ Si Max, emozionati per una festa… dopo tutto quello che ci è successo è anche normale essere euforici per una cosa … normale. Da un anno e mezzo che non sento più questa parola, quindi, se permetti, sono euforica di questa festa normale, in un posto normale, con degli amici normali e con una notte fuori normale come ogni ragazzo giovane NORMALE.”
“ Non la ripetere troppo, poi ti abitui…” disse Kat.
“ Lo ha detto anche a me, non riesce proprio a non mettere il muso” interruppe Jackson che stava ascoltando la musica ad alto volume con degli occhiali da sole, una camicia bianca aperta che non gli serviva per niente da maglia e un pantaloncino.
“ Ho portato la crema solare, non vorrei scottarmi.” Disse Jack “ andiamo ad una festa in un bosco di sera in pieno autunno…” rispose Max ancora più infastidito di prima “Beh, scusami se  sono pronto ad ogni evenienza. El mi ricordi perché li abbiamo portati con noi? La famiglia Addams..”
“ Subito” disse Elis “… li abbiamo portati perché sicuramente poi avresti tradito Katherine con me ed io non ti avrei detto di smettere.” Sorrise guardando Katherine e indossando i suoi occhiali scuri.
“ E Max?” poi domandò Jack
“ Se tu limoni con Katherine, io poi che faccio?”
Max la guardò e per la prima volta sorrise, quel poco che basta per sentirsi quasi parte della famiglia.
 
“ Siamo arrivati dormiglioni!!” urlò Elis ai tre che dormivano in una limousine enorme. Si svegliarono ed Erick li lasciò davanti ad una villa in un bosco sperduto, il più grande della città, il bosco di Stepperwood.
“ E’ enorme…” disse Kat con la bocca spalancata.
“ Cosa? Già ti sei scordata cosa vuol dire essere sfondata di soldi? Non è che se uccidi un uomo diventi poi povera, io mi ricordo ancora come si festeggia, nonostante non lo faccia come si deve da un po’”
“ El, la smetti di sbandierare ai quattro venti questa cosa. Grazie.” Disse Max
“ Hai dimenticato anche tu come si festeggia? Dai Max! E’ un giorno, solo uno, domani ritorni a piangere per chiunque tu voglia.”
“ Solo un giorno…” ripete Max “OK.”
“E smettila di rispondermi a monosillabi.”
“Ma è una villa enorme El, le stanze, come stiamo messe?” domandò Katherine.
“ Scusa se ti ho fatto il favore di metterti in stanza con Jackson, ma voglio passare del tempo con Max, sai com’è, abbiamo le nostre cose.” E sorrise guardandolo
“ la smetti di mettere tutto su un piano amoroso? Ti ricordo che hai un professore che ti aspetta a casa.” Disse Max sorridendo
“ Appunto, a casa..”
“ Ma non ho capito, c’è qualcosa tra voi due e io non so nulla?” domandò Kat divertita
“ Se anche fosse non te lo avrei mai detto…”
“ Cosa?”
“ Dai Kat sappiamo tutte che hai una cotta per Max dai tempi andati, e anch’io. Max ce lo siamo sempre contese e quindi, per amicizia, è rimasto in mezzo. Lo abbiamo lasciato alle altre.” Disse Elis.
“ Quindi mi stai dicendo che due donne del genere ti hanno sempre fatto la corte e tu le hai semplicemente… evitate?” domandò stranito Jackson “hai fatto colpo fratello!” poi, gli diede una pacca sulla spalla.
“ In realtà non sapevo di questo contendermi e poi lasciarmi alle altre…”
“ Infatti non è così…” disse Kat al quanto imbarazzata.
“ Dai, Kat tu hai una bruttissima cotta per Max e quando lo capirai sarà troppo tardi.” Disse Elis.
“ Heilà El, qui ci sono io! L’ex ragazzo di Katherine che cercherà di riconquistarla stasera…” rispose Jackson facendosi vedere dai tre agitando la mano.
“ Perché oggi parliamo in maniera così esplicita?” domandò ancora più in imbarazzo Kat.
“ Perché peggio di cosi non può andare, il bello di essere rimasti senza niente. Assolutamente niente. Non abbiamo dignità, non abbiamo orgoglio, non abbiamo valori e non abbiamo più la prudenza di dire le cose in maniera implicita. Penso sia meglio vivere così.” Disse El entrando nella sua stanza e portandosi Max con sé.

Kat e Jackson entrarono nella loro suite, posarono le valigie e stettero lì in silenzio per un po’ di tempo.
“ Quindi vuoi riconquistarmi?” domandò Kat divertita “non abbiamo più pudore secondo El, quindi anch’io ora faccio domande dirette.”
“ Sì.” Rispose prontamente Jackson.
“ E cosa hai intenzione di fare?”
“ Non lo so, ma ti ho detto giorni fa che non volevo riconquistarti evitandoti la galera, questo non sarebbe stato affatto romantico. Quindi, dato che oggi abbiamo deciso di accantonare certe cose, ritorno al mio scopo di venire a New York che era appunto quello di riaverti. E quindi se entro oggi non ci riuscirò, sarà finita, se invece dovesse accadere il contrario, sarai mia… però per sempre, nonostante le avversità e nonostante il tuo coinquilino stronzo che ci prova ogni giorno davanti a me.”
“ Ci sto.”
 
“ A che ora avete intenzione di uscire? La festa è già cominciata, sono tutti qui fuori a fare un grande falò e a divertirsi e a bere e a non pensare che hanno ucciso qualcuno.” Disse El bussando ripetutamente alla porta di Kat e Jackson.
“ La smetti di dire sempre la stessa cosa?” disse Max.
“ Scusa.”
Dopo dieci minuti Jackson e Katherine uscirono dalla stanza, tutti e due eleganti come d’altronde i suoi due amici.
“ Wow, stupendi! Ora, parola d’ordine: DIVERTIRSI!”
La serata si svolse come ogni festa che si rispetti: fiumi di alcol, canzoni ad altissimo volume e giochi.
“ Posso?!” domandò Katherine a Max che era seduto di fronte la piscina con una birra in mano guardando le stelle.
“ Certo” Kat si sedette affianco a lui. Dieci minuti di silenzio per poi ricordarsi che, come aveva detto Elis, erano senza pudore perché non gli era rimasto più nulla dopo quello successo. Non costava nulla fare qualsiasi cosa, perché ormai avevano perso ogni cosa. Ricordandosi di quelle parole Katherine decise di parlare, di mettere una parola fine alla storia con Max, di scusarsi e farlo scusare. Era ora che andassero avanti anche se era solo strano pensare che potessero avere un’altra vita dopo quello successo.
“ Sai, stavo pensando all’ultimo anno. Quello che doveva essere come l’ultimo anno più bello perché poi ci aspettava il college si è rivelato un vero disastro e…”
“ No.” “Non ora.” Disse Max.
“ Sì invece, ora.” Katherine lo guardò e poi continuò dicendo: “Dicevo, doveva essere uno dei più belli e invece si è rivelato un vero disastro e non parlo di Eremy Gliffer, perché avevamo detto che stasera non se ne sarebbe parlato, ma parlo del nostro ultimo anno come un vero e totale disastro anche senza l’omicidio diciamo. Ci siamo allontanati ancor prima di cominciare il quinto anno, perché sapevamo che il college ci avrebbe diviso, non avevamo ancora ucciso nessuno, quindi a prescindere da questo sapevamo che quell’anno sarebbe stato l’ultimo sotto ogni punto di vista, quindi cercavamo di non affezionarci ancor di più perché la nostra amicizia sarebbe finita nel momento in cui l’ultima campanella sarebbe suonata e gli esami sarebbero finiti. L’omicidio è stato un altro grande disastro, ma ci ha tenuti uniti per molto più tempo. Ci ha tenuti uniti tutto quel tempo che noi pensavamo di passarlo da soli. Quindi grazie omicidio. Però, se questa cosa tiene ancora unite me ed Elis, perché si sa è solo per questo se siamo andate a vivere insieme e non abbiamo fatto il college, le cose sarebbero andate diversamente se non fosse accaduto, io avrei fatto domanda alla Columbia e a Yale ed Elis sarebbe andata a Stanford, tu Harvard come ti eri ripromesso da anni. Comunque, dicevo, questa cosa ha mantenuto uniti me ed Elis, mentre con te la corda si è spezzata per via dell’effetto collaterale “Lydia…”
“… non chiamarlo effetto collaterale.” Interruppe Max “ … no, non lo chiamerò più così, ma tu lo sai che è stato solo un effetto collaterale. La sua morte è stata un effetto collaterale che ci ha diviso ancora di più e ha spezzato l’unica corda che ci tenesse ancora uniti. Tu mi incolpi della morte di Lydia ed io ti capisco, in fondo il poliziotto cattivo con lei l’ho pur sempre fatto io, tu eri quello buono, in realtà è da quando ci conosciamo che abbiamo questi ruoli; con la mia famiglia sei quello buono, con Lydia lo eri, con Elis lo sei, addirittura con Jackson… Io, io ho accettato il mio ruolo di poliziotto cattivo, anche perché so farlo meglio, quindi ok, sono il poliziotto cattivo, ma tu sai in realtà che questo ruolo me lo hai dato tu, perché non hai le palle di comportarti come me con Lydia, con i tuoi genitori, con i miei, con Elis e quindi lasci fare a me. Max, Eremy Gliffer lo hai ucciso tu, eppure… eppure sembra lo abbia fatto io, perché sei stato tu a darmi la colpa dell’essere la cattiva, perché sei sempre stato tu che mi hai dato questo ruolo. Ricordati, non abbiamo pudore e quindi vaffanculo. Vaffanculo Max, perché sono 6 anni che io sono la cattiva e tu il buono, e sei stato tu ad uccidere Eremy Gliffer e l’effetto collaterale è stata Lydia. Quindi vaffanculo. Voglio chiederti scusa per non avertelo detto prima, l’unica cosa che farò, l’unico motivo per cui mi scuserò, ma non chiederò scusa per Gliffer, per Lydia, per essere quella che salva il culo a tutti. No, questo non lo farò, perché per una cazzo di volta non me lo merito di essere trattata così.”
“ Hai ragione.” Rispose Max, guardandola, dopo tre mesi, negli occhi.
“ Come?” domandò.
“ Hai ragione e scusami.”
“ … grazie.” Rispose Katherine ancora spiazzata dalla risposta.
“ Siamo apposto?!” domandò Max.
“ Se lo hai fatto per …” cominciò incazzata Kat
“ no, dovevo dirti queste parole da troppo tempo. Voglio sapere solo se siamo apposto.” Domandò Max.
“ Lo siamo.”
“ Ecco perché se lo siamo vorrei dirti altro…”
“ Dimmi.” Disse Kat.
“ Ti amo.”
Katherine si girò prontamente con un viso interrogativo.
“ Ti amo da morire Katherine. E quindi mi scuso anche per non avertelo detto prima, perché così si complicano le cose, c’è Jackson e lui ti ama davvero e anche tu lo ami davvero, e io lo so, si vede. Ma ti amo, e ti amo.”
“ Perché me lo dici solo ora?”
“ Perché oggi ho saputo che anche tu, un tempo, amavi me. E siamo senza pudore e dopo questo discorso mi sono reso conto quanto potrei perdere se tu non mi dessi un’occasione.”
“ … Max perché ora?”
“ Perché sono il poliziotto buono che è un modo per dire che sono quello debole e vigliacco. Sono uno sfigato con i soldi ma sempre uno sfigato. E gli sfigati, come insegnano le migliori americanate nei teen movie, si dichiarano sempre a fine film , quando la reginetta del ballo ha già accettato la proposta del quaterback.”
“ Max…”
“ Lascia perdere, ho incassato fin troppi colpi, riuscirò ad incassare anche questo.” E andò via.
 
“ Ti stai divertendo? Dimmi di sì!” domandò Elis.
“ Max mi ama…” disse Katherine in catarsi.
“ Oh ma buongiorno!”
“ Tu …?!”
“ E’ evidente Kat, evidente. Cosa farai? Hai troppi uomini nella tua vita, troppo dramma… che belli i vecchi tempi.”
“ Tu che faresti?”
“ Io? Kat ho appena tradito il mio fidanzato, ho baciato un ragazzo. Ho tradito l’amore della mia vita per noia, perché Mick è noioso, ecco perché l’ho tradito, non perché è un pezzo di merda che non mi considera, ma perché è l’uomo più amorevole e dolce del mondo che mi dà solo attenzioni. Vuoi davvero un consiglio da me?”
Kat si girò verso El sconcertata “ cosa siamo diventate?”
“ tutto quello che abbiamo sempre odiato. Ma non si torna indietro.”
 
“ Come va?” domandò Jackson sedendosi affianco a Katherine che, nel frattempo, era rimasta seduta lì per tutta la serata.
“ Bene.”
“ Ti porto a vedere le stelle sul terrazzo di questa mega villa, così che ti esprimo tutto l’amore che provo per te.”
“ Jack…”
“ Mi chiami Jack, è un buon inizio… passiamo subito alla parte meno romantica ma decisamente più bella?!” domandò divertito Jackson.
“ Non posso ora…”
“ Possiamo domani, finché vuoi in realtà.”
“ Non intendo quello, intendo stare con te…”
“ In che senso?” domandò Jackson preoccupato.
“ Max… mi ama.”
“ Be’, digli che ami me e che vuoi restare solo una buona amica.” Disse Jack.
“ Il problema è questo..” lo guardò dritto negli occhi e scoppiò a piangere “…mi dispiace.”
“ Potevi dirmelo prima, prima che stravolgessi la mia vita per te… potevi. Ma tu sei Katherine, tu pensi solo ai cazzi tuoi, perché è così che sei fatta. Prima mi fai vivere con un ragazzo con cui sei andata a letto, dopo mi metti in mezzo ai tuoi guai, poi quando sembra andare tutto bene mi dici che sei innamorata del tuo migliore amico e aspettavi solo che lui ricambiasse così da potermi scaricare. Cazzo, sei incredibile!” Lasciò il suo bicchiere con un bigliettino per Kat che la invitava sul terrazzo, sul tavolino e andò via arrabbiato.

“Presuppongo non sia andata bene…” disse Elis abbracciando forte Kat che, nel frattempo continuava a piangere.
“ Almeno ti sei distratta dal pensare ad Eremy Gliffer, stasera hai avuto un problema da ragazza normalissima, vedi? Il lato positivo…”
“ Ha fatto quasi più male…” rispose singhiozzando Kat.
“ Fa sempre male.”
“ E non c’è mai il lato positivo El, mai. Domani tornerò a casa con Eremy Gliffer sulla coscienza e con i due uomini più importanti della mia vita che mi odiano…”
“ Può sempre andare peggio… E poi c’è un Max che aspetta.. magari te.”
 
“Max…” Katherine decise di non piangersi addosso e prendere la palla al balzo.
“ Ehi..”
“ Ti amo.”
“ Dobbiamo smetterla di dircelo senza una frase iniziale che…” prima che potesse finire la frase Katherine si buttò tra le sue braccia e lo baciò “…ti amo da troppo tempo.”
Lui ricambiò e così si concluse la serata più assurda dopo quella dell’omicidio … o così pensavano.

“ Ehi, dovresti smetterla di bere così tanto…” disse il barista ad un Jackson deluso ed amareggiato dalla situazione
“ ..senza pudore, siamo senza pudore, non abbiamo più nulla da perdere, giusto?!” ripeteva un Jackson ubriaco.
“ Cosa?” domandò il barista.
“ Eremy Gliffer.. pensavo”
“ Ah sì, quel barbone ucciso da dei pirati della strada, maledetti!”
“ Si.. maledetti. Io so chi è stato.”
“ cosa?” domandò il barista “ sei ubriaco…”
“ dammi un telefono!” disse Jackson “ ..spero per chiamare un taxi” rispose il barista “dammi il telefono! Ho smesso di essere l’idiota della situazione.”
Il barista porse un telefono a Jackson che compose il numero dell’FBI di New York
“ Detective Elmet, dipartimento 345 con chi parlo?!”
“ So chi è stato.”
“ Cosa?”
“ Ad avere ucciso Eremy Gliffer; Max Miller, Katherine Everdeen ed Elis Everwood.”
“Tu..tu..tu..”
“ Pronto?! Pronto?!”

Era la notte più assurda dopo quella dell’omicidio, con la differenza che probabilmente sarebbe stata l’ultima.
   
 
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