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Autore: Nephrite ekips    20/06/2017    1 recensioni
Fin da bambina ero una grande fan di questa coppia, e siccome nel contesto originale non hanno avuto il loro lieto fine ho voluto scriverlo per loro.
Premetto che non sono una scrittrice professionista, è la mia prima storia, dunque non mi insultate perché potrei piangere tantissimo. (xD ovviamente sono ironica)
Spero gradiate la mia storia e spero di non aver fatto troppi errori grammaticali. (E' stata scritta in tarda notte quando le persone normali dormono).
Ci terrei comunque a sapere tramite recensioni o messaggi se quantomeno la storia sia interessante o se vi stia coinvolgendo. Grazie mille e buona lettura.
Un ringraziamento particolare va a Medea Astra che mi ha sempre incoraggiata a scrivere, e che sempre mi ha sostenuta per ogni cosa, questa storia è dedicata a te.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naru/Nina, Shitennou/Generali
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
Capitoli:
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La mattina successiva mi svegliai di buon ora, dovevo assolutamente dare il prima possibile questi esami, volevo godermi il più possibile la compagnia di Nevius…quando sarebbe tornato, ovviamente.
 
Mi recai all’università allegra e spensierata, e mi ritrovai Johnny all’ingresso, ad attendermi.
 
 
«Sei scappata ieri.»
 
 
Abbassai lo sguardo colpevole, effettivamente ero andata via senza curarmi minimamente di lui.
 
 
«Mi spiace Johnny, scusami io-»
 
 
«Non importa. Stai bene?»
 
 
 
«Sì, assolutamente, e tu?»
 
 
 
«Sì. Che ne dici di seguire insieme?»
 
 
Accettai, e insieme ci dirigemmo all’aula.
La mattinata trascorse tranquilla, la lezione era stata interessante e Johnny non si era comportato in modo strano come il giorno precedente.
Una volta finita la lezione, ci recammo all’uscita, mi dedicò una lunga occhiata e poi disse: «Non è un po’ grande quella giacca per te?»
 
 
Mi diedi una rapida occhiata, la giacca del mio amato Nevius, mi venne di sorridere in automatico e poi mi rivolsi a Johnny, «Nah, mi sta benissimo.»
 
 
 
Assunse un’espressione ironica, ma la sua replica non si fece attendere, «Devi proprio esserne innamorata.»
 
 
 
«Sì, lui mi rende felice.»
 
 
La sua espressione era incerta e sorpresa, mi guardava come se stessi dicendo una serie di assurdità inconcepibili.
 
 
 
«E quando precisamente? In due giorni non si è mai visto, ed anche il tuo amico ha detto che è da un bel po’ che non si fa vedere.»
 
 
 
«Lavora molto.»
 
 
 
«Come no.» Disse sarcastico.
 
 
Iniziarono a tremarmi le mani, ed ecco di nuovo la sensazione del giorno prima, mi sentivo di nuovo furiosa e frustrata, possibile che tutti si sentivano in diritto di mettere bocca sulla mia relazione.
 
 «Prego?»
 
 
 
«Insomma Nina, capisco che sono passati un po’ di anni, ma seriamente, come puoi sposarti con un uomo molto più grande di te, avendo già dimenticato ciò che c’è stato tra noi…»
 
 
Spalancai la bocca incredula, aveva davvero detto ciò che le mie orecchie avevano sentito? Lo guardai sconvolta, e strinsi i pugni dalla rabbia, in questi due giorni stavano davvero sfidando tutti la mia pazienza.
 
 
«Quello che c’è stato tra noi? Cosa precisamente? Me che ti venivo dietro, e tu che ti divertivi con altre ragazze?  Oppure quando ti scaricavano e ti ricordavi di questa povera sciocca?»
 
 
Sbuffò e alzò gli occhi al cielo esasperato, «Non esagerare, dammi una possibilità!»
 
 
 
«Stiamo davvero parlando di questo? Avevo 14 anni, e non ci siamo mai dati neanche un bacio.» quanto meno riuscii a zittirlo, lo guardai in modo accusatorio e lasciali l’università.
 
 
I mesi successivi furono molto confusi e ambigui, Johnny continuò a mandare fiori a casa e a presentarsi in ogni bar in cui andassi a pranzare, iniziava a essere frustrante.
 
In simultanea con la mia situazione, anche nella vita di Bunny arrivò un nuovo ragazzo, Seya.
Era davvero incredibile, io e Bunny stavamo vivendo parallelamente la stessa situazione, fidanzati totalmente spariti, migliaia di complicazioni da affrontare, e due ragazzi che ci giravano intorno.
 
Eravamo entrambe di pessimo umore e sconfortate, inoltre io e Bunny c’eravamo perse di vista, a causa degli impegni reciproci, ci limitavamo a qualche telefonata, di tanto in tanto per tenerci aggiornate.
 
Il risultato? Io presa dallo studio, e lei.. beh lei aveva la sua missione.
 
Era una parola che stavo iniziando ad odiare, “missione”, portava via da me le persone che amavo, le metteva in pericolo.
 
Mi svegliai di pessimo umore in quella calda mattina, mi preparai e decisi di fare quattro passi in città.
Una volta arrivata in centro, passai davanti alla piscina comunale, e da lì partì una sequenza di ricordi che mi rattristò e confortò insieme. Decisi dunque di farci un salto.
 
Mi sedetti sul bordo e iniziai a ricordare, mi tornarono in mente gli anni passati, quelli belli, quelli in cui era tutto normale, (o quasi) e ripensai a come potesse cambiare così velocemente la vita.
Ridiedi un’occhiata alla piscina e mi sentii davvero molto triste, ci passavo spesso con Bunny, e adesso non potevo rivederla, idem per Nevius, nel suo caso non avevo neanche più idea di dove fosse dovevo solo attendere, sperando che l’ansia non mi divorasse.
 
A svegliarmi da quei pensieri una calda mano che si posò sulla mia spalla, per un attimo mi batté forte il cuore, desiderai profondamente che fosse lui, ma sapevo bene che non sarebbe stato così.
 
Mi voltai rapidamente e il cuore si fermò all’istante quando vidi Johnny.
La sua espressione era  rammaricata, dispiaciuta.
 
Gli feci cenno con la mano per salutarlo,e rise debolmente.. lo vidi esitante, voleva dirmi qualcosa, ma non ci riusciva.
 
 
«Va tutto bene?»
 
Era ancora esitante, si avvicinò ulteriormente a me e tagliò corto, «Volevo chiederti scusa Nina.»
 
Aveva un’espressione diversa dal solito, non era più giocoso, e sembrava sinceramente mortificato.
 Si avvicinò a me, e appoggiò le mani sulle mie spalle, non staccando mai i suoi occhi dai miei.
 
 
«Per cosa?»
 
 
 
«Non importa.»
 
 
D’un tratto mi strinse forte a lui e mi sentii avvolta da un calore impetuoso, la testa cominciò a girare, e di botto chiusi gli occhi, stavo davvero sentendo queste sensazioni?
 
Riaprii gli occhi di scatto, quasi come se stessi facendo una sciocchezza. Mi distaccai leggermente da lui e lo guardai, ogni sensazione svanì, il mio cuore si era per un attimo illuso che potesse essere ciò di cui avevo bisogno, ma sapevo benissimo che desideravo altro.
 
 
Quando mi allontanai Johnny, abbassò lo sguardo, era deluso e sofferente, lo rividi di nuovo esitante, ma questa volta non si fece attendere troppo.
 
 
«Ho deciso di andarmene, ti sono solo d’intralcio qui, e aldilà di questo penso che non farebbe bene neanche a me …»
 
Allungò una mano verso di me, e mi guardò speranzoso, «Però… potrei restare, se tu… volessi. »
 
 
 
Lo guardai confusa. Di abbozzare qualche parola, ma riprese velocemente.
 
 
 
«Potremmo iniziare una nuova vita insieme, sarei pronto a sposarti, se è questo che desideri.
Ti giuro che non sono più quello che ricordi, e inoltre sarei molto più presente dell’uomo di cui mi hai parlato per mesi, ma che non si è mai fatto vedere, e che non ha mai dimostrato l’amore che dice di provare per te.
Sei una donna meravigliosa Nina meriti sicuramente di me- »
 
 
Lo schiaffeggiai fragorosamente. Sentii la rabbia pervadere ogni centimetro del mio corpo, il mio viso era viola e le mani ancora mi tremavano per quello schiaffo. Rapidamente però svanì tutto, ritrassi velocemente la mano e mi avvicinai a Johnny.
 
 
«Mi dispiace Johnny… non volevo, però hai davvero esagerato.»
 
 
Abbassò la testa amareggiato, poi sospirò e sollevò di nuovo lo sguardo verso di me.
Si avvicinò pericolosamente prendendomi per le spalle, iniziai a tremare, non avevo più controllo del mio corpo, sentii una situazione di pericolo invadermi.
Fulmineamente posi la mia mano davanti alla sua bocca e lo fissai in modo cauto.
 
 
 
«Se fossi venuto un po’ di anni fa… forse le cose sarebbero state differenti, ero molto più immatura, e soprattutto non immaginavo cosa volesse dire amare ed essere amati da qualcuno. Adesso lo so. E anche se tu non ci credi, io e Nephrite ci amiamo profondamente, e per nulla al mondo rinuncerei a lui.»
 
 
Lo guardai negli occhi e vi potei leggere la delusione, dunque decisi di continuare col discorso, «Tu non sai più nulla di me, dei progetti che ho, delle cose a cui tengo veramente, e, in ogni caso, noi due non avremmo potuto costruire un bel niente insieme, abbiamo avuto sempre priorità differenti, per me eri una cotta da tredicenne, insomma Johnny, è arrivato il momento d’andare avanti. »
 
 
Il suo sorriso era aspro, però man mano iniziò ad addolcirsi, si avvicinò a me, e mi strinse ancora, ma in modo del tutto differente dalla volta precedente.
 
 
 
«Sei diventata grande signorina.»
 
 
Lo stinsi un po’ più forte, infondo gli volevo sempre molto bene, da lui era iniziato tutto, e oggi finalmente si era chiuso un altro capitolo, avevo lasciato alle spalle la parte immatura di me, facendo posto alla persona che sono oggi.
 
 
Mi congedai da Johnny e abbandonai la piscina.
 
 
 
Era ormai sera, dunque era ora di tornare a casa.
Ma prima di farlo, feci una deviazione verso l’abitazione di Nevius.
 
Quando aprii la porta ed entrai respirai a pieni polmoni, il suo profumo invase le mie narici, mi sentii terribilmente bene.
 
 
Entrai nella sua camera e iniziai a osservare le foto, i suoi vestiti, i suoi oggetti sparsi sulla scrivania.
Strinsi forte a me la giacca viola che avevo sempre indosso, e mi diressi fuori al terrazzo. Mi sedetti sulla piccola sedia rossa e osservai il cielo.
 
 
«Ti aspetterò sempre amore mio, sempre.»
 
 
Qualcosa di strano di fronte a me, il cielo iniziò a illuminarsi furiosamente e un fascio di luce mi avvolse.
Feci per alzarmi e notai per terra una piccolissima pietra che ancora luccicava, era tagliente e infuocata.
 
Osservai il mio anello, e notai quanto le due pietre si somigliassero.
 
 
«Una stella cadente.»
 
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, felice, eri sempre qui con me. 
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