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Autore: claudiamantovani    20/06/2017    0 recensioni
Lei è una ragazza solare, un po' goffa.
Pensa di essere una ragazza normale.
Possiede un nome strano, molto, ma è una delle due uniche cose che le ha lasciato suo padre prima di scomparire, l'altra è un braccialetto.
Si è appena trasferita con sua madre in una nuova cittadina.
Che succederà in questa città più che normale?
Ma come tutti sappiamo che anche nella normalità c'è sempre qualcosa di strano e cosa troverà di strano la nostra eroina?
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Frase estratta:
Questo è il suo punto di rottura.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo misterioso/mio salvatore ed io scendiamo dall'autobus, ok, forse sarebbe meglio dire che lui mi ha trascinata giù dall'autobus e ci avviamo verso il cancello della scuola. Io non mi sono accorta di avere ancora le cuffie, me ne accorgo solo quando riparte Claire de Lune, così stoppo la musica, stacco le cuffie e le rimetto nella borsa. Dopo un attimo sento il ragazzo dirmi: -Quindi?- -Cosa quindi?- -Ho chiesto se sai dov'è la segreteria?- -Cos'è? Il tuo modo per farti perdonare?- -No, è il mio modo per sdebitarmi ahahahha- -Ahah contaci! Deciderò io cosa devi fare per sdebitarti! Comunque non so dove sia la segreteria- -Dai, vieni con me, ti accompagno io. Però, ti pregooooooooo [Lo dice allungando la o finale e guardandomi con fare fuffoloso, si avete capito bene Fuffoloso], perdonami, non posso stare troppo tempo sapendo che una bella ragazza come te sia arrabbiata con me- Lo guardo per un minuto buono con la faccia pensierosa, cercando di trattenere una risata, poi dico con fare teatrale: -Ci devo pensare, tu, intanto, portami in segreteria e poi vedrò se perdonarti- Lui scoppia a ridere ma subito s'incammina verso l'ingresso, sto pensando di fare una figura delle mie chiedendogli il nome quando: -Ei Jason! Jason! Certo che sei proprio stronzo!- Oh, si chiama Jason! Ci ero arrivata vicina. ~Sì, certo! Vicinissima proprio!~ Il ragazzo al mio fianco, il ragazzo del quale ho appena RIscoperto il nome, si volta verso la provenienza della voce con un sorrisone e ribatte: -Ei demente mio della mia vita!- -Cosa fai ora? Il nostro gruppo ti fa così schifo da non passare nemmeno a salutarci?- risponde il ragazzo che chiamava prima il mio schiavetto personale, una volta che ci ha raggiunto. -Oh no, carissimo! Stavo accompagnando questa bellissima e nuova ragazza in segreteria, visto che si è appena trasferita qui.- Il ragazzo sembra accorgersi solo ora di me, si volta nella mia direzione, mi guarda tutta come per valutarmi, per poi far spuntare un sorriso biricchino/malizioso e dirmi: -Ei bellissima, io sono Steven, non preferiresti la compagnia di un vero uomo al posto del ragazzino che hai al tuo fianco?- Sento le sue parole e rimango a bocca aperta, è un vero cafone! E non è nemmeno paragonabile a Jason: È più basso del ragazzo al mio fianco di almeno dieci cm, con un naso un leggermente sproporzionato, una bocca rossa dalle labbra sottili, due occhi grandi verdi e i capelli biondi perfettamente ordinati. Un bel ragazzo, ma Jason è moooooolto meglio, lo dico oggettivamente, poiché Jason non mi piace. ~Lo vedremo carissima, lo vedremo~ ~Ma non mi piace Jason e non mi piacerà mai~ ~Non ne sarei così sicura, incarna tutti i punti della lista per il tuo ragazzo ideale~ ~Ma è un idiota! E questo non c'è nella mia lista~ ~Tutti i ragazzi sono idioti, ricordatelo~ -Grazie infinite della proposta, ma rifiuto- Lui rimane shoccato dalla mia risposta e vedo Jason cercare di trattenere le risate, al che mi giro verso di lui e gli dico: -Che hai da ridere?- -Sei buffa, bimba capricciosa- -Quante volte devo dirtelo che non sono una bambina? Né, tantomeno capricciosa!- -Continua a illuderti dolcezza- -Sbaglio o dovevi accompagnarmi da qualche parte?- Ribatto con una faccia scocciata e le braccia incrociate sotto il seno. -Hai ragione!- Si gira verso Steven e gli fa: -Rock, io accompagno la bimba in segreteria e non so se mi faranno fare da guida per lei, ci vediamo a lezione comunque. Ah! Salutami gli altri e spiega la situazione- -Sai che dovrò anche tenere sotto controllo Nadia? Diventa pazza quando ti vede con qualche ragazza- -Fai quel che vuoi, sai che non può decidere con chi decido di parlare o altro- -Ok, a dopo amico- -A dopo- Ci incamminiamo dentro la scuola e io mi sento un po' in imbarazzo, sarebbe potuto stare con la sua ragazza e, invece, è qui ad aiutarmi nuovamente.... Mi sento in colpa. -Ei Jason- -Dimmi tutto bimba.- -Io... Ecco.... Non... Tu....- Ma che mi succede? -Eieiei! Non capisco nulla, scandisci bene le parole.- -Non vorrei rubare del tempo alla tua ragazza.- -La mia che??? ... Oh! Ho capito! Nadia non è la mia ragazza, lo è stata, tra noi è finita un paio d'anni fa, ma non vuole ancora capire che tra me e lei non potrà mai più esserci niente- -Oh d'accordo- Camminiamo ancora un po' in silenzio e poi lui dice: -Eccoci arrivati, vieni, prendiamo il tuo orario- Entrando noto subito con una signora con i capelli neri, gli occhi marrone scuro e un sorriso bianco splendente contornato da delle labbra rosse e sottili. -Buongiorno signorina Cooper- - Jason, quante volte ti ho detto di chiamarmi Janette? Comunque, come mai qui? E in buona compagnia vedo!- -Ho accompagnato questa ragazzina qui per farsi dare l'orario e l'armadietto- -Oh, ragazzina come ti chiami?- -Alisia Bianca Gaetani- -Oh eccoti qui l'oario. Il tuo armadietto è il numero 158. Hai bisogno di una mappa dell'istituto?- -Se ne ha una in più la prendo volentieri, grazie- -Ecco a te, buona giornata- Usciamo e dico al mio compagno: -Te l'ho detto che non sono una bambina, sono all'ultimo anno- gli dico sventolandogli in faccia il mio orario scolastico. -Non ci credo che hai la mia stessa età, sembri molto più piccola- -Colpa dei capelli... Comunque scusa, non potresti mostrarmi un bagno? È urgente- -Certo, vieni- Arriviamo in bagno e mi fiondo dentro, in realtà volevo solo vedere se ero a posto, non voglio presentarmi davanti a una classe intera con qualcosa fuori posto. Guardo il mio riflesso allo specchio e questo è quello che ci vedo: non sono né alta, né bassa, sono nella media con il mio 1,65 m; sono magra ma con delle curve moderate ai posti giusti, forse, per dirla tutta, ho i fianchi un pelino troppo larghi e una terza abbondante che preferirei fosse un tantino più piccola, ma non disprezzo per niente il mio corpo. Il mio viso ovale è incorniciato da quella che prima era una cascata di capelli rosso fuoco che mi arrivava fino alla fine del sedere ma che ho tagliato ad altezza spalle, erano troppo ingombranti e, comunque, ricrescono! Ho delle labbra carnose e perennemente screpolate, infatti, vado sempre in giro con un burrocacao alla fragola per renderle ancora più rosse e un po' meno screpolate; un nasino alla francese del quale vado molto fiera e due occhi verdi e blu, sì, uno verde smeraldo e uno blu zaffiro, ma mi vergogno molto di questo fatto, mi fa sentire a disagio, infatti, porto sempre delle lenti a contatto blu, solo la mia migliore amica Chiara sapeva di questa cosa. In più, ho delle carinissime lentiggini che amo. Approfitto di questo tempo da sola per fotografarmi all specchio per prendere anche la divisa e la mando proprio alla mia migliore amica, anche se non so quando lo vedrà, in fondo lei è ancora in Italia. *primo giorno di scuola, mood Grifondoro* Lei capirà. Ultima controllatina e poi esco giusto in tempo per sentire Jason borbottare un qualcosa del tipo: "Ma quanto ci mette? Perché devono sempre metterci così tanto le donne? Ah! Le donne!" Cerco di trattenere una risata, fallendo miseramente e il ragazzo mi guarda male. -Dai andiamo! Qual'é la tua prima lezione?- Prendo l'orario e rispondo: -Letteratura inglese- -Fammi vedere l'orario- chiede allungando la mano per riceverlo. Glielo porgo, gli dà un'occhiata veloce, me lo riporge dicendo: -Non posso crederci! Ti avrò tra i piedi tutto l'anno bimba! Siamo nelle stesse classi- -Ugh, che fortuna!- se non si era capito, era sarcasmo quello. ~Certo, certo, fai la sarcastica, ma tanto lo sappiamo tutte e due che non è sfortuna quella di avere quel gran bel pezzo di manzo sempre con noi~ ~Mai che stai al tuo posto, vero coscenza?~ ~Ovviamente~ Scuoto la testa esasperata e nel frattempo siamo arrivati davanti all'aula. Jason bussa e poco dopo sentiamo il professore dire con voce roca "avanti", Jason entra e chiede scusa per il ritardo, ma che mi ha aiutata a orientarmi poiché sono nuova, il professore si volta verso di me e mi dice: -Signorina venga pure qui a presentarsi- Mi avvicino al professore, mi schiarisco la voce, mi giro verso la classe e dico: -Buongiorno a tutti, il mio nome è Alisia Bianca Gaetani, sono italiana, precisamente di Milano, mi sono trasferita qui per seguire mia madre che è appena stata trasferita.- -Bene così signorina, vada pure a sedersi nel banco qui in prima fila, vicino al signor Murray- Mi giro e chi c'è in prima fila? ... ...
   
 
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