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Autore: Kira54    20/06/2017    0 recensioni
Spesso l'odio e la cattiveria umana distruggono le speranze più innocenti e le persone più pure. Di persone così ne ho viste molte, sia chi subisce sia chi ferisce. Recentemente ne è arrivata un'altra, è molto giovane e desiderosa di sfogarsi su tutto ciò che ha tenuto dentro in anni di sofferenza: farà ciò che le è stato negato in vita.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.
come decadde il nobile 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.

Nota autore
Scusate il ritardo,ma ho avuo parecchi problemi con il computer e con qualche problema famigliare, nonostante il capitolo fosse già pronto da molto. Riguardo alla mia futura pubblicazione di altri capitoli di questa storia o di nuovi progetti, sono piuttosto indecisa. Non ho più molta ispirazione su come continuare questa raccolta,anche se di idee ne ho e per il momento preferisco concentrarmi su i miei studi. Se avete qualche minuto vorrei sentire la vostra opinione su questo mio primo lavoro e,successivamente, continuarlo e migliorarlo oppure fermarlo.
Grazie per aver letto e (forse) alla prossima.
 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.
come decadde il nobile 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.

Nota autore
Scusate il ritardo,ma ho avuo parecchi problemi con il computer e con qualche problema famigliare, nonostante il capitolo fosse già pronto da molto. Riguardo alla mia futura pubblicazione di altri capitoli di questa storia o di nuovi progetti, sono piuttosto indecisa. Non ho più molta ispirazione su come continuare questa raccolta,anche se di idee ne ho e per il momento preferisco concentrarmi su i miei studi. Se avete qualche minuto vorrei sentire la vostra opinione su questo mio primo lavoro e,successivamente, continuarlo e migliorarlo oppure fermarlo.
Grazie per aver letto e (forse) alla prossima.
 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.
come decadde il nobile 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.

Nota autore
Scusate il ritardo,ma ho avuo parecchi problemi con il computer e con qualche problema famigliare, nonostante il capitolo fosse già pronto da molto. Riguardo alla mia futura pubblicazione di altri capitoli di questa storia o di nuovi progetti, sono piuttosto indecisa. Non ho più molta ispirazione su come continuare questa raccolta,anche se di idee ne ho e per il momento preferisco concentrarmi su i miei studi. Se avete qualche minuto vorrei sentire la vostra opinione su questo mio primo lavoro e,successivamente, continuarlo e migliorarlo oppure fermarlo.
Grazie per aver letto e (forse) alla prossima.
 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.
come decadde il nobile 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.

Nota autore
Scusate il ritardo,ma ho avuo parecchi problemi con il computer e con qualche problema famigliare, nonostante il capitolo fosse già pronto da molto. Riguardo alla mia futura pubblicazione di altri capitoli di questa storia o di nuovi progetti, sono piuttosto indecisa. Non ho più molta ispirazione su come continuare questa raccolta,anche se di idee ne ho e per il momento preferisco concentrarmi su i miei studi. Se avete qualche minuto vorrei sentire la vostra opinione su questo mio primo lavoro e,successivamente, continuarlo e migliorarlo oppure fermarlo.
Grazie per aver letto e (forse) alla prossima.
 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.
come decadde il nobile 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.

Nota autore
Scusate il ritardo,ma ho avuo parecchi problemi con il computer e con qualche problema famigliare, nonostante il capitolo fosse già pronto da molto. Riguardo alla mia futura pubblicazione di altri capitoli di questa storia o di nuovi progetti, sono piuttosto indecisa. Non ho più molta ispirazione su come continuare questa raccolta,anche se di idee ne ho e per il momento preferisco concentrarmi su i miei studi. Se avete qualche minuto vorrei sentire la vostra opinione su questo mio primo lavoro e,successivamente, continuarlo e migliorarlo oppure fermarlo.
Grazie per aver letto e (forse) alla prossima.
 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.
come decadde il nobile 
 
La vita era a dir poco perfetta per Lex, un ragazzino di 11 anni di bell'aspetto e di bella presenza.
 
La sua famiglia era inserita nell'industria farmaceutica, e i suoi genitori non erano ricchissimi ma abbastanza benestanti da permettersi una vita agiata.
Sia lui che i suoi genitori erano ben visti dall'alta società e i legami con i parenti erano forti. 
 
Lex andava molto bene a scuola e aveva un comportamento impeccabile in ogni momento, nonostante fosse molto vivace e amasse chiacchiere.
 
 Qui non capitano mai persone come lui, di sicuro nessuno era così ''innocente''. 
 
Lex conosceva moltissime persone, ed era molto amico con tutti, molto diversamente dalla signorina qui presente.
 
I suoi amici lo invitavano sempre a casa loro o a fare un giro, perciò non era spesso a casa, ma i suoi genitori erano contenti per lui e lo incoraggiavano in tutto ciò che faceva. 
 
Ora si ricorda quasi solamente di 2 suoi cari amici, Lucas e Tara, ma non per l'affetto che provava per loro, ma per il risentimento e il desiderio di vendetta. 
 
Povero piccolo, così giovane e con queste brutte esperienze, come se fosse una pecora bianca, al centro di un branco di pecore nere mascherate da pecore bianche.
 
Lex e i suoi migliori amici si conoscevano dall'asilo, ed erano stati fin dal primo momento inseparabili, sistemandosi sempre l'uno con l'altro.
 
Tara arrivava da una famiglia di importanti politici, mentre i genitori di Lucas erano ricercatori. 
 
I genitori di Tara erano spesso assenti per fare delle campagne politiche, e quelli di Lucas stavano dalla mattina presto fino alla sera tardi in laboratorio.
 
Nonostante ciò i due erano molto vivace e sorridenti, e quando non volevano stare da soli nelle loro belle ville, andavano nel grande grattacielo in cui viveva Lex; quasi sempre per giocare insieme o andare a fare un giro. 
 
Il trio a scuola veniva definito intoccabile e inseparabile, neanche i maestri potevano dirgli qualcosa riguardo al loro comportamento esuberante; al contrario del loro comportamento con tutti gli altri studenti, sempre calmo e severo. 
 
Queste preferenze si notavano in ogni momento, sia a scuola che fuori scuola, ad esempio quando facevano bene un compito (quindi sempre) i maestri non perdevano l'occasione per lodarli o definirli i migliori; oppure durante le importanti feste scolastiche, quando la scuola era aperta anche ai genitori, i genitori di Lex, Tara e Lucas erano circondati da tutto il corpo insegnanti.
 
I genitori di Lex, in particolare, ricevevano lodi su lodi riguardo al loro figlio, ma non mancavano i complimenti per il loro lavoro, o per il loro lavoro o per qualche altro strano motivo di cui anche la sola esistenza era incerta. 
 
''Sorridi e annuisci'' era quasi diventato il motto di famiglia, dato che i due coniugi lo ripetevano a loro e al figlio prima del fatidico incontro con gli insegnanti.
 
Un' aspetto curioso di molti umani è quello di negare assolutamente una cosa tanto naturale come la preferenza, non capisco proprio che senso abbia: è parecchio inutile fingere un comportamento così, poi se almeno lo facessero bene...
 
Comunque questa cosa non importava più di tanto a Lex, ma agli altri alunni si. 
Colmi di rabbia e d'invidia nascondevano i loro sentimenti dietro a sorrisi e parole gentili, attendendo il momento in cui quei tre ragazzini avrebbero perso la loro ''superbia'' e che i maestri si fossero resi conto di quanto erano patetici. 
 
Sono bambini a pronunciare queste cose, è vero, ma non per questo vanno sottovalutati, perché non c'è odio più letale di quello puro e incondizionato, diverso dall'odio incasinato di un adulto, provato da un essere puro come un bambino.
 
Ignaro di di ciò che avrebbe sperimentato da lì a poco, ciò che avrebbe distrutto tutto quello che aveva costruito in questi anni, trascorse mesi pacifici mentre la sua realtà si stava piano a piano frantumando.
 
Non si accorse quando iniziò, forse quando non partecipava più alle uscite con gli amici, o quando i ''cari'' maestri non gli rivolgevano più sguardi amichevoli ma freddi, e parole dure e velenose alle sue spalle; vedeva solo il suo mondo sempre più buio. 
 
E non solo la sua realtà si stava frantumando.
 
Perché? 
 
Il paese era in crisi e l'economia era bloccata. I cittadini riversavano l'odio per le loro condizioni sui politici, gli operai protestavano contro le fabbriche e le famiglie piangevano quando scendevano le loro case. 
 
Solo i dipendenti con un lavoro essenziale nella società e i grandi imprenditori riuscivano a reggere; chiaramente non avevano la vita di prima, ma stavano meglio delle persone comuni, come sempre d'altronde.
 
Purtroppo la famiglia di Lex non era tra i fortunati: la loro industria non era molto redditizia e si estendeva su poche regioni. In poche settimane persero tutto ciò che avevano costruito in tutta la vita, ma non avevano ancora perso la cosa più importante del denaro e degli immobili. 
 
I primi disagi arrivarono subito, soprattutto quelli derivati dalla società, mi spiego, ad esempio i loro conoscenti e i loro amici si facevano sentire sempre di meno, i maestri del figlio si ''dimenticavano'' spesso di convocarli alle riunioni scolastiche insieme agli altri genitori e non ricevevano più il minimo complimento; d'altra parte come può un membro dell'alta società dare un buon riconoscimento ad una persona caduta così in basso?
 
Eh Marì? Proprio ingiusto, vero? 
 
La situazione non era migliore per Lex, senza rendersene conto la sua decadenza era iniziata nel preciso momento in cui mise piede in quel mondo troppo buio per accettare un'anima bianca. 
 
A scuola non era più lo studente preferito, era trattato alla stessa maniera di un teppista, ma era diventato il gioco preferito dei suoi compagni; coloro che un tempo chiamava amici. 
 
Comprese diverse cose:
 
Quando ridevano e scherzavano con lui era solo. Quando ridevano e scherzavano di lui era solo; 
 
Quando mangiavano tutti insieme era solo. Quando tutti trovavano scuse per non mangiare nel suo stesso tavolo era solo; 
 
Quando parlava con loro nei corridoi era solo. Quando parlava a parlarci e non lo ascoltavano era solo. 
 
Lucas e Tara l'avevano scaricato come migliore amico per un ragazzo di un'altra scuola, ma continuavano a parlargli, certamente non come prima.
 
Pian piano un piccolo pezzo del suo mondo diventava nero: ogni parola velenosa nascosta dietro ad un sorriso, scambiata tra i suoi compagni, e ogni parola fredda e disinteressata rivolta a lui... 
 
Ora riusciva a vedere. 
 
I suoi occhi non erano più protetti dal velo bianco, ora i suoi occhi vedevano il mondo, una realtà completamente diversa.
 
È una legge non scritta: il nero non di mischia con il bianco; quindi come può esistere il bianco in un mondo nero?
 
Lex era terribilmente oppresso da molte settimane, non mangiava e non dormiva più.
 
Una mattina, a scuola , una strana sensazione s'impossessò di lui. Fece la cosa che gli sembrò più naturale e seguì il suo istinto verso i piani più alti della scuola.
 
Ogni passo sugli scalini lo faceva sentire sempre meglio, sempre più vicino alla bianca luce, fino ad arrivare sul tetto della scuola.
 
La luce era davanti a lui, appena dopo la ringhiera, doveva solo avvicinarsi.
 
Però, ad ogni passo che faceva la luce si allontanava sempre di più, e Lex cominció a tremare dalla paura e dal dolore, così corse più che potè con le lacrime agli occhi al pensiero di perderla e saltò.
 
Mentre precipitava vide i suoi ricordi più belli avvolti da una luce angelica, ma notò anche qualcosa in mezzo alla luce.
 
Era a pochi centimetri dal raggiungerla quando tutto si fermò, e quella luce tanto desiderata diventó un'immensa oscurità che lo avvolse; l'oscurità scomparve da sotto di lui, appena in tempo per vedere il suolo. 
 
Poi non vide più nulla e non aprì più gli occhi nel mondo umano. 
 
Nei giorni seguenti al ritrovamento e al funerale del piccolo bambino ci fu un grande movimento, ma poi venne rapidamente cancellato da tutti, tranne da i suoi genitori.
 
Che buffa coincidenza, è successa la stessa cosa cosa con te, Marì; certe cose non cambiano proprio.
 
Comunque Lex mi ricordò una cosa accaduta tanto tempo fa, quando un angelo inseguí una luce impura senza accorgersi di precipitare verso l'oscurità.
 
I motivi che spinsero queste anime ad un gesto così, ma furono punite entrambe con terribili destini. 
 
Dai su, hai già pianto abbastanza.
Hai tutta l'eternità per piangere, adesso basta. 
Avanti Lex, forza e coraggio che la vita è un passaggio.

Nota autore
Scusate il ritardo,ma ho avuo parecchi problemi con il computer e con qualche problema famigliare, nonostante il capitolo fosse già pronto da molto. Riguardo alla mia futura pubblicazione di altri capitoli di questa storia o di nuovi progetti, sono piuttosto indecisa. Non ho più molta ispirazione su come continuare questa raccolta,anche se di idee ne ho e per il momento preferisco concentrarmi su i miei studi. Se avete qualche minuto vorrei sentire la vostra opinione su questo mio primo lavoro e,successivamente, continuarlo e migliorarlo oppure fermarlo.
Grazie per aver letto e (forse) alla prossima.
   
 
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