Dal GPF ho degli amici, o perlomeno, qualcosa di simile. Adesso conosco altri pattinatori, sono uscito dal mio guscio e ho scoperto le persone. Eppure credo di non essere mai stato così triste in vita mia.
Sono qui, a questo tavolo, di fianco a Viktor, eppure mi sento distante kilometri. Lui sorride, come sempre, socchiudendo quei suoi bellissimi occhi chiari, l'anello che gli ho regalato risalta sotto la luce, eppure emana un riflesso freddo come il ghiaccio.

Viktor non mi ama.

L'ho capito da come sta con Chris, da come abbraccia Yuri, dal modo in cui scherza con JJ e dalla sua stretta di mano con Georgi. Io sono solo il suo attuale passatempo, arriverà il momento in cui metterà da parte anche me.
Però sorrido. Sorrido perchè non voglio essere compatito un'altra volta, non voglio che gli altri vedano che in realtà sono debole. Quando sarò scartato, a differenza loro, non avrò più nulla per cui combattere. Mollerò. Non credo sarò più in grado di salire di nuovo sul ghiaccio. L'ho già deciso: quando rimarrò solo, sarà per sempre.
Viktor mi prende per mano, ma non sento più il calore dell'inizio, vedo solo i suoi occhi, che ora sembrano di ghiaccio, fissare intensamente Chris dall'altra parte del tavolo.
Il momento sta arrivando: sorrido e delicatamente gli do un piccolo bacio sulla guancia.

“Sono stanco, vado a casa prima.”

Non gli dico che lo aspetterò a casa, so già che probabilmente tornerà solo domani mattina.
Saluto distrattamente gli altri e esco al freddo.
Il GPF si sta avvicinando e io so che sarà l'ultimo per davvero. Io non sono come gli altri seduti a quel tavolo che ho appena lasciato, io sono debole e patetico.
Amo Viktor, lo amo come non ho mai amato nessuno, ma so che sono destinato a soffrirne.
Mentre comincia a cadere la neve piango in silenzio.
Sono quello che verrà lasciato indietro e, nonostante io sia preparato e cerchi di tenerlo nascosto, sono terrorizzato a morte.

Amatemi.
Vi prego, salvatemi.