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Autore: Teenager_Imagination    20/06/2017    0 recensioni
|| Klance ||
Zarkon è stato sconfitto e la pace è tornata. Arriva, per i ragazzi del castello, il momento di tornare a casa e godersi un po' di riposo.
Ma "casa" non sempre significa famiglia, non per tutti e non per Keith, che la sua, l'ha trovata proprio nel castello, tra le facce dei suoi amici, e in particolare in un viso, che sta scoprendo regalargli emozioni profonde, anche se spesso ricoperto di maschere di bellezza...
Lance.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati diversi mesi dalla sconfitta totale di Zarkon.
Finalmente il nemico che aveva distrutto e tormentato la pace dell'universo era stato annientato.
Finalmente l'universo poteva rilassarsi nella speranza di un lungo periodo senza minacce di nuovi signori che volevano conquistare l'universo.
I nostri famosi Eroi avevano passato i mesi dopo la vittoria in giro per i pianeti in visita, per assicurarsi che tutto andasse bene; per loro fortuna tutto era in pace ed armonia e ogni volta che atterravano in un nuovo pianeta, venivano acclamati e riempiti di gratitudine per aver riconsegnato la pace nell'universo.
Le popolazioni li riempivano di doni, banchetti e cerimonie in loro onore.
Tutto questo rendeva felici i paladini, saper di aver vinto, che i pianeti fossero salvi; ma anche loro volevano prendersi del tempo per loro e tornare sulla loro amata Terra.
-Paladini...- li chiamó Allura -Ho delle buone notizie per voi. Ne abbiamo parlato e sia il consigliere che io pensiamo sia arrivato il momento di dirigerci verso la Terra e farvi tornare dai vostri cari- disse loro sorridendo la principessa.
Al sentire quelle parole i giovani eroi esultarono di felicità.
C'era già chi parlava di abbracciare i propri famigliari, chi di non veder l'ora di mangiare i mancati dolcetti della nonna, chi di far una lunga e degna vacanza e chi di finalmente poter tornare semplicemente a casa e godersi un po' di sane coccole; ma non tutti erano entusiasti di quella notizia.
Keith era l'unico a non aver esultato, era rimasto fermo al suo posto contro la colonna ad osservare i suoi amici festeggiare l'imminente ritorno a casa.
-Hei Keith! Non sei felice di tornare a casa? - Lance li si era avvicinato mentre era distratto dai suoi pensieri.
-Humm..si..credo - Tentava di essere felice, o almeno di convincere colui che da qualche tempo, riusciva a capirlo meglio -scusa Lance, non mi sento molto bene, penso andrò a riposarmi - Col volto scuro, si allontanó lasciandosi dietro un amico alquanto confuso dal suo atteggiamento. 


Keith era pigramente sdraiato nel suo letto ad osservare fuori dalla sua finestra, perso tra i suoi mille pensieri, quando qualcuno bussó alla sua porta.
-Yooo. Posso entrare? disturbo?- senza attendere una risposta si era già chiuso la porta alle spalle e si era seduto sul bordo del letto -Allora Keith bello, che succede? Non mi sembri molto felice della novità che ci ha dato Allura-
senza neanche voltarsi a guardarlo, Keith si ritrovo a sospirare, richiudendosi a riccio con le braccia intorno alle gambe.
-Non ti sfugge nulla a quanto pare. - Lance annuí energicamente sorridendo -Odio quando riesci a capirmi anche solo guardandomi, mi fa sentire..cosi..hem.. scoperto. - sospira ancora una volta - Comunque si, non sono molto entusiasta, ma  è tutto okay.-
Lance non era convinto delle sue parole, ma sapeva che tentar di estorcere qualcosa da Keith era quasi impossibile, quando sarebbe stato pronto lo avrebbe cercato lui da solo.
-Sai io ho già avvertito mia madre del mio ritorno a casa, era cosi felice che si è messa a piangere.- senza accorgersene, si era messo a sorridere all'idea di rivedere la madre, ma non notó, che qualcun altro invece era del tutto distratto a guardarlo -Mi ha già anche avvertito che appena arrivo mi sgriderà anche, o almeno, il mio vecchio mi tirerà le orecchie perché sono scappato dalla scuola, ma che mi riscriveranno molto volentieri alla accademia di Volo.- Sospira tutto sognate all'idea di ritornare a una vita normale, riprendere gli studi, non dover combattere, prendere il Diploma da Pilota e finalmente poter pilotare una di quelle navicelle per le spedizioni o gli aerei da combattimento -Ma ci pensi? potremmo tornare a casa, tornare a studiare, diplomarci e stare con i nostri cari. Niente più alieni Killer, super cattivi che cercano di farci fuori. Torneremo alla normalità, dalle nostre famiglie.- Non si era accorto che man mano che parlava di tornare ad una vita normale, Keith si stringeva sempre di più a bozzolo, finché non lo sentí borbottare -Già...tornare alla vita di prima.- Solo a quel punto si rese conto della gaffe che aveva fatto. 
-Senti Keith...hem...se non hai nulla da fare, potresti venire con me. Cioè, casa mia è grande, puoi venire a stare da noi, potremmo tornare a scuola insieme e non so, forse non ti va, ma se ti andasse anche solo di passare le vacanze di natale da noi, penso che mia madre ne sarebbe felice. Finalmente conoscerebbe un mio amico, uno a posto, non come Hunk che le svuota la cucina in mezza giornata. - ridacchia al ricordo di sua madre che sgridava Hunk e lui con un mestolo perché le avevano svuotato il frigo -Se ti va, casa nostra sarà sempre aperta per te. Poi beh, sai com'è, ho vissuto l'ultimo anno a stretto contatto con te per tutto il tempo, penso che separarci così di punto in bianco sarebbe un po' strano. Poi ammettilo, sarà brutto per te svegliarti e non vedere la mia bellissima faccia con tanto di maschera di bellezza entrare in cucina.- Ride cercando di far sorridere anche l'altro ragazzo, Keith si ritrova a sorridere senza volerlo coprendosi la bocca con la mano e facendo fare una buffa espressione felice sul volto di Lance. -Si, beh, sarà decisamente una cosa positiva svegliarmi senza il rumore delle tue orribili pantofoline da Blue Lion che percorrono il corridoio e la tua squillante voce.- Tenta ancora di nascondere il sorriso.
Non riesce ancora del tutto a crederci, tra non pochi giorni tornerà a vivere da solo nel deserto, anche se potrebbe andare da Lance, ma allo stesso tempo non vuole disturbarlo. Senza rendersene conto fa cadere di nuovo un silenzio imbarazzante nella stanza. Non riesce a trovare il coraggio di alzare il volto e guardare in faccia l'amico, persona per cui sta iniziando a scoprire sentimenti strani, ma che lo rendono felice e allo stesso tempo, sapere che tra qualche giorno sarà tutto finito. Lui tornerà dalla sua famiglia, sarà felice, ricomincerà a studiare, prenderà il diploma e realizzerà tutti i suoi desideri, cosa che invece Keith non farà, non avendo famiglia, amici e più alcun interesse per lo studio.
-Keith...- lo richiamó al presente, notando che il suo sguardo si era fatto triste e c'era troppo silenzio -Sai vero, che non ti libererai di me, anche se sulla Terra non riusciremo a vederci spesso, ti tormenterò via telefono e appena avrò qualche giorno libero in accademia, verrò a farti visita, sempre se mia madre non invita mezza famiglia per una delle sue riunioni improvvisate, in quel caso verrai te da noi, o verro a prenderti io di peso.- lo guardó con sguardo di sfida- Non dubitare che lo faccia, sai che io e il mio bellissimo micio blu verremo a prenderti, anche perché i nostri micioni si adorano, e non sei cosi senza cuore da tenerli separati così a lungo vero? No. Bene. Perfetto.- Gli sorrise chiudendo il discorso e facendo ancora una volta sorridere il compagno, che annuí leggermente sollevato del fatto che anche se all'inizio non si sopportavano, in Lance ha trovato una persona che lo capisce e stranamente, anche se litigando tutto il tempo, lo sopporta.
-Grazie.- gli basto dire solamente questo per far si che Lance si alzasse gli spettinasse i capelli per dispetto, prima di scappare dalla camera del compagno e nascondersi nella sua, ridendo ed esultando per il tanto atteso ritorno a casa.


I giorni passavano rapidi, tra preparazioni, ultime visite ai pianeti rimasti nei dintorni, valige, controlli e permessi.
Erano tutti in fibrillazione e il tanto atteso giorno da mezzo equipaggio, era finalmente arrivato.
Finalmente sarebbero tornati sulla Terra.
-Allora paladini, volevo solo chiarire delle piccole cose prima di farvi tornare a casa.- Allura non li aveva mai visti così energici, certo mentre combattevano quella guerra erano pieni di energie per le lotte, ma non li aveva mai visti così luminosi e felici.- Non separatevi mai dai vostri dispositivi, ci terremo sempre in contatto grazie a quelli e in caso serva l'intervento di Voltron da qualche parte, con il dispositivo riuscirete a chiamare subito i vostri Voltron che resteranno qui con noi al castello. - Sorrise ancora nel vederli pronti a scattare fuori dal castello appena il cancello si fosse abbassato. Era alquanto divertente vedere Hunk e Lance spingersi per avere la precedenza, Shiro che si sistemava il borsone e Pidge insieme al fratello con gli occhi lucidi, pronti per tornare a casa. -Bene, per il resto, rilassatevi, godetevi i vostri affetti e divertitevi. Siete liberi ora. - molto teatralmente, sollevó le braccia nello stesso momento in cui il cancello e le difese si disattivarono, sentendo poi solo il rumore di diverse suole fischiare contro il marmo del corridoio e i suoi paladini tornare a casa.
Tranne uno, che al posto di correre come gli altri, camminó lentamente verso l'uscita.
Guardava i suoi compagni correre verso i veicoli e tornare alla normalità, per quanto possa essere normale la loro vita ora, tornare dalle loro famiglie o comunque da qualcuno che li aspettava con ansia, cosa che per lui non c'era.
A testa bassa uscí dal cancello, osservando come la sabbia gli sporcasse gli stivali e calciando qualche sassolino sulla sua strada fino alla sua vecchia moto, appoggiandosi a lei.
Hunk stava subendo l'assalto di un'anziana signora che gli stava pizzicando le guance, facendolo ridere e porgendoli subito dopo un sacchetto con dei biscotti che lo fecero esultare come un bambino.
Pidge e Matt stavano tirando Shiro davanti alla madre per presentarglielo, infondo era ora, da tempo stavano tutti sospettando ce ci fosse del tenero tra i due ragazzi, e Pidge ne era più che felice, anche se nessuno dei due diceva nulla, ma Keith da dov'era, riusciva benissimo a vedere le loro mani sfiorarsi e cercarsi; per non parlare dei sorrisi che si scambiavano, così dolci e pieni d'affetto, un tipo di sorriso che anche lui stesso stava iniziando a vedere poco oltre sul viso di una certa persona.
Subito dopo il suo sguardo di spostó alla ricerca di quella persona che invece faceva battere il cuore a lui.
Lance era stretto tra le braccia di una giovane donna in lacrime, che lo baciava su tutto il viso e lo riprendeva allo stesso tempo, la scena era alquanto comica; poi subito dopo era circondato da altre tre ragazze che esultavano e un uomo che osservava tutto con un sorriso sereno in volto.
Proprio quando stava per abbassare il volto e accendere la moto per andarsene, lo vide, Lance alzò di scatto la testa, con gli occhi lucidi e il naso ancora leggermente gocciolante, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa, o meglio, qualcuno.
Appena i loro sguardi s'incontrarono, Lance gli sorrise, staccandosi dalla sua famiglia e correndogli incontro.
-Keith!! Dove pensavi di andare senza salutarmi. -Gli rivolse un leggero broncio, prendendolo per un braccio e trascinandoselo dietro.
-L-Lance.. che stai facendo?! - si lasció trascinare lontano dal veicolo.
-Semplice, ti voglio far conoscere la mia famiglia. - si voltó per sorridergli- È il minimo visto quanto ti ho rotto e poi meglio se li conosci già ora che poi tutti in una volta sola a Natale, fidati, non riusciresti a ricordare neanche un nome. - continuó a ridere trascinandosi dietro un Keith alquanto rigido ed imbarazzato.
-Hai davvero intenzione d'invitarmi da te per natale? - il compagno annuì rapidamente. - Oh. Hemm.. non credo sarà possibile. Non voglio disturbarvi, poi è una festa da passare in famiglia, non in famiglia e uno sconosciuto.
-Tranquillo giovanotto. Fidati che non saresti di nessun disturbo, anzi come dice mia moglie, più siamo meglio è. - non si era accorto che era già arrivato davanti alla famiglia del ragazzo, in imbarazzo si presentò, sorridendo a ciò che il padre di Lance gli aveva detto, finendo subito dopo avvolto da due calde braccia, un dolcissimo odore di fiori e una voce gentile sussurrarli all'orecchio -Grazie di aver protetto il mio Lance, so che vi siete protetti a vicenda e che lui ora tiene molto a te. - si scostó leggermente, notando che si trattava della madre dell'amico - Saremo molto felici se venissi da noi per natale, o quando vuoi. Anche oggi, se non hai nulla da fare, abbiamo tante cose da mangiare e tante cose con cui mettere in imbarazzo il nostro adorato Lance qui presente.-Rise la donna facendo fare a lance un broncio imbarazzato.
Keith ancora imbarazzato per l'abbraccio annuí sorridendole leggermente. 
-Hem.. sì certo, appena avrò tempo e non vi disturberò, verrò volentieri, se volete- abbassò lo sguardo guardandosi gli stivali ormai rovinati.
-Keith, amico, se vogliamo?!- Lance si mise a ridere passandogli un braccio intorno alle spalle.
-Ti abbiamo appena detto che se vuoi, puoi venire anche oggi, puoi venire da noi quando vuoi, giusto mama?- Si volta nuovamente verso la signora che annuisce allegramente.
-Hemm.. okay.. allora...- Il moro di grattó timidamente la nuca. 
-Hemm appena mi sarò aggiustato a casa t-ti scriverò.-
Arrossí cercando di sottrarsi alla presa del castano che gli stava sorridendo speranzoso.
Lentamente si separó da loro, tornando dalla sua adorata moto, col cuore che batteva a mille, voltandosi di tanto in tanto a guardare i suoi amici felici con i loro famigliari, voltandosi poi a guardare il castello che li aveva ospitati per tutto quel tempo, con Allura e Coran ancora ai cancelli che ridevano tra loro; e ancora una volta Keith provò un senso di vuoto nel corpo, come se a lui della felicità non fosse concessa.
Rapido salí sulla moto e l'accese, partendo a tutta velocità verso il deserto, lasciandosi dietro un Lance con la mano alzata a salutarlo mano a  mani che si allontanava e svaniva dietro la scia di sabbia che lasciava dietro.
Continuava ad aumentare di velocità, attraversando quella distesa di sabbia che conosceva come le sue tasche, finché non vide, una piccola baracca, nascosta dalla vista di chi non conosceva la zona. Non era cambiata, leggermente più sporca di terra, ma era la stessa che aveva lasciato anni addieto. Sorride togliendosi il panno dal naso e avvicinandosi alla porta, che aprí lentamente. Dentro era come si ricordava, con le mappe sui muri, codici, fogli sparsi sul tavolo e tutta la sua roba.
Si spostó lentamente dentro la casa, come se dovesse riscoprirla, anche se la conosceva molto bene, fino ad arrivare al centro della stanza.
-Finalmente a casa.- sospiró chiudendo gli occhi.













Note dell'Autore:
Eccomi qui con la mia prima Klance (la prima di tante).
Devo ammettere che sono alquanto ansios* per questa storia, ci tengo davvero tanto e ci ho messo un po' a scriverla ( anche perché ho la concentrazione di un pesce rosso hahaha ).
Spero che la storia vi piaccia, e che continuerete a seguirla.
Premetto che non aggiornerò ogni settimana, ma di tanto in tanto perché la sto ancora scrivendo.
Grazie a tutti voi che leggerete la fanfic..
Ed un GRAZIE enorme alla mia beta Ilaria, che oltre a correggere gli errori mi sta sostenendo enormemente in questa storia e in altre, grazie grazie grazie.
Penso che sia tutto..
A presto ~ 
  
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