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Autore: lilylunapotter02    21/06/2017    0 recensioni
Una proposta che nessuno si sarebbe fatto scappare. Neanche Harry se non fosse arrivata dalla persona da cui meno se la aspettava. Ma forse alcune volte bisogna lasciare da parte quello che è successo e pensare solo a se stessi, cogliere tutte le opportunità che la vita ti offre al volo. E se questa opportunità ti fosse stata offerta da Louis Tomlinson, colui che volendo potrebbe distruggere con poche parole la tua reputazione, cosa faresti?
Più semplicemente una storia dove Louis offre ad Harry la possibilità di entrare nella squadra di calcio della scuola ma questo non vuole per il semplice fatto che alle feste non vuole rinunciare e il più grande arriverà a riccattarlo pur di averlo nella formazione vincente.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Finalmente anche quella settimana di scuola giunse al termine, e con lei la voglia irrefrenabile di Harry di incontrare di nuovo quegli occhi azzurri. Neppure lui riusciva a spiegarsi il perché bramasse quel contatto, ma sentiva di averne bisogno. Davanti a quell'azzurro si sentiva esposto, nudo, eppure non riusciva a smette di pensare a quelle pagliuzze color ghiaccio. Non avrebbe mai ammesso che cercava di guardarli senza essere visto, senza destare sospetti. Alla fine Zayn era riuscito a convincerlo ad andare a quella dannata festa, o forse era stato il fatto di voler dimostrare a se stesso, e a Louis, di non poter fare a meno di quei dannati venerdì sera. E ora si trovava a casa dell'amico, in una tuta grigia che non aveva intenzione di togliere. 《Haz ti prego, non puoi andare a una festa vestito così. Che fine ha fatto Harry Styles? Cioè è figo andare in giro a dire che il mio migliore amico è un fantasma, ma ora basta. Sei strano da giorni.》 Harry sbuffò, scocciato. 《Dammi dei vestiti basta che poi taci.》 Zayn sorrise vittorio prima di aprire l'armadio a passare al riccio dei vestiti che proprio quest'ultimo aveva dimenticato lì tempo prima. Il più piccolo prese i vestiti e fece per avviarsi in bagno per cambiarsi ma fu bloccato da una mano che gli strinse il polso. 《Nonono. Tu ti cambi qui che poi mi scappi dalla finestra del bagno.》 Lo sguardo che lanciò all'amico avrebbe fatto rabbrividire chiunque, ma con Zayn non funzionava mai e Harry lo sapeva, infatti sbuffando si tolse i comodissimi pantaloni della tuta per indossare degli skinny neri. Quando però gettò anche la felpa a terra gli tornarono in mente i lividi sull'addome, così sperando che l'amico non se ne accorgesse si tenne la maglietta nera che aveva in dosso da tutto il giorno. 《Haz, quando dico che devi cambiati intendo che devi cambiati anche la maglietta che per di più indossi da ore.》 Un lampo di paura attraversò gli occhi del riccio. Non aveva mai nascosto qualcosa a Zayn e in quell'ultima settimana l'aveva tenuto all'oscuro più o meno di tutto quello che gli era successo. Cercò di protestare, ma invano, davanti a lui il moro lo guardava minaccioso con in mano una maglietta bianca tesa verso di lui. Così, cercando di ostentare menefreghismo, si tolse la maglia nera e afferrò quella bianca pronto a indossarla. E l'avrebbe fatto se Zayn non l'avesse bloccato. 《Harry che cazzo hai fatto?》 Il ragazzo cercò di elaborare una frase di senso compiuto, ma il suo cervello sembrava essere partito. 《Tu hai fatto a botte.》 A quella frase una lampadina sembrò accendersi in Harry che in una manciata di secondi decise che non avrebbe detto la verità al suo migliore amico, o quanto meno non tutta. 《Già.》 Bastava mentire, bastava dire che era stata una semplice rissa. Eppure, anche se Harry cercava di convincersi che quella piccola bugia era detta a fin di bene, al pronunciare quella parola sentì il cuore stringersi. Non gli piaceva mentire, non lo faceva quasi mai e sicuramente non a Zayn, al suo migliore amico. Ma a quanto pare a tutto c'è una prima volta perché quando pronunciò quella parola capì che non si sarebbe più potuto tirare indietro. Ormai il danno era fatto e bisognava stare attenti a non contraddirsi. 《Con chi? Dimmi chi ti ha fatto quello e lo vado a pestare. Dimmelo Harry.》 Questo il ragazzo non l'aveva previsto, non aveva previsto una reazione così esagerata da parte del suo migliore amico. 《Ehy tranquillo fratello. Ti ho detto che è stata una rissa non che mi sono fatto picchiare come una femminuccia.》 Bugia, bugia, bugia. 《Non ti perdonerò mai se andrai a picchiarlo, bro. Mica sono una ragazzina che ha bisogno di qualcuno che la protegga. Fino a prova contraria sono Harry Styles e non una checca.》 Il moro gli lanciò uno sguardo indecifrabile prima di alzare le spalle. 《Quindi? Chi è che non devo andare a picchiare perché Harry Styles non è una fottuta ragazzina ma quello che questa sera si scoperà una bella troia?》 Il riccio rabbrividì mentre si infilava la maglietta. Era stato messo senza ombra di dubbio con le spalle al muro e a quel punto non poteva che dire all'amico chi l'avesse picchiato e quella sera interpretare l'Harry Styles che tutti conoscevano. 《Tomlinson.》 Zayn sembrò strozzarsi con la cicca che si era appena messo in bocca. 《Tu cosa?》 Harry si morse il labbro, non riusciva a capire se il moro avesse creduto a quello che gli aveva detto e questo lo metteva a disagio. Aveva paura che andasse dritto dal più grande a chiedergli conferma di tutto, e Zayn aveva le palle per farlo. Questo non andava assolutamente bene, altro problema che Harry avrebbe dovuto risolvere in breve tempo. 《Ho detto che ho fatto a botte con Louis Tomlinson. Ultimo anno, bassino, occhi azzurri, capitano della squadra di calcio...》 Il cuore del più piccolo si strinse al pensiero di quegli occhi glaciali, simbolo di un giorno orribile e testimoni incoscienti della sua voglia di incontrarli di nuovo. 《Cazzo Haz, mi stai davvero chiedendo se so chi è Louis Tomlinson? Dio bono ma sei diventato scemo?》 Zayn scosse la testa, quasi a voler convincere proprio se stesso del fatto che al suo migliore amico in quell'ultima settimana era successo qualcosa. 《E perché avresti fatto a botte con Tomlinson?》 Harry se l'aspettava quella domanda eppure non era riuscito a trovare una scusa decente. Perché avrebbe dovuto fare a botte con Louis? Di solito lui si accaniva con i più piccoli e il più grande non picchiava più nessuno da tanto tempo. Così Harry si limitò a scrollare le spalle, come a dire che non aveva importanza, prima di avviarsi verso la porta. 《Andiamo?》 Quel venerdì sera la festa era a casa di uno del quarto, il nome Harry non lo ricordava, ma non aveva importanza. Una cosa che amava della sua scuola era che erano tutti ricchi sfondati con case gigantesche e questo voleva dire che si riusciva sempre a trovarne una vuota per dare una festa. Il riccio sorrise tra se e se mentre varcava la soglia. La musica era altissima e tutti giravano con bicchieri rossi in mano sicuramente pieni di birra. Quello era decisamente il suo mondo, Harry non aveva dubbi riguardo a questo. Dopo aver salutato alcune persone che conosceva si diresse immediatamente dal fusto di birra poggiata in un angolo del salone principale. Quasi senza rendersene conto perse di vista Zayn subito dopo aver afferrato il primo, di quella che sarebbe stata una lunga serie quella notte, bicchiere di birra. Doveva ammettere che la mora che era arpionata a lui baciava molto bene. Certo, non era uno di quei baci che ricorderai per tutta la vita, ma era piacevole. Di casto aveva ben poco quel bacio, era tutto lingua e denti, esattamente come piaceva al riccio. Non ricordava precisamente come quella ragazza fosse arrivata a baciarlo, ma non aveva importanza. Solo qualche bicchiere di birra, della musica ad alto volume e qualche strusciatina probabilmente. Harry sentì le mani della ragazza infilarsi sotto la sua maglietta iniziando a vagare sul suo petto. Probabilmente se non fosse stato per il dolore, messo com'era in quel momento Harry non si sarebbe assolutamente ricordato dei lividi sul suo addome. Ma quando, senza farlo apposta, la ragazza spinse con forza su uno di essi, un dolore lanciate sembrò lacerargli il petto. Harry si stacco di colpo dalle labbra dell'altra che lo guardò con fare interrogativo chiedendogli se andasse tutto bene. Il ragazzo srollò le spalle annuendo prima di urlarle che andava a prendere da bere. Harry lo sapeva, non avrebbe dovuto bere ancora, per una serata era già abbastanza, ma sarebbe stato difficile spiegarle perché si era staccato di colpo. Mentre tornava indietro con due bicchieri di birra in mano una figura catturò in un modo quasi magnetico la sua attenzione. Harry quella figura la conosceva bene e senza rendersene nemmeno conto le sue gambe si mossero verso di lui. Louis stava parlando con un ragazzo, se la memoria non gli giocava brutti scherzi si doveva chiamare Liam Payne, quarto anno. Quando Harry si trovò ad appena un passo di distanza dal ragazzo girò, passandogli semplicemente di fianco in modo che il più grande si accorgesse di lui e ghignò. Il riccio non capì subito cosa la sua mente stesse pensando. Era il suo inconscio sembrava voler dimostrare a non si sa bene chi che quella era la vita che lui voleva. Quando era vicino alla ragazza che lo stava aspettando, si girò in dietro e notando degli occhi azzurri che lo fissavano portò alla bocca il bicchiere e fece un sorrisetto alla vista del più grande che si girava. Harry non si ricordava neppure come fosse finito in quel bagno. Non ricordava quasi nulla. Però fatto stava che ora lui era lì, poggiato al lavandino con le mani e con la ragazza di prima inginocchiata davanti a lui. Harry non ricordava neppure di averle tolto la maglietta, il reggiseno e la gonna striminzita. O forse più semplicemente si era svestita lei. Il ragazzo buttò la testa all'indietro quando una sensazione di piacere gli inondò il corpo. Un gemito più profondo degli altri gli scappò dalle labbra e mentre la ragazza si tirava in piedi Harry sorrise al vuoto riprendendosi dall'orgasmo appena avuto. Un secondo e le labbra della ragazza erano nuovamente sulle sue. Prendendola per le natiche Harry la sollevò facendola sedere sul lavandino dopo fino a pochi istanti prima era poggiato lui. In un riflesso involontario la mora divaricò le gambe stringendole attorno alla vita del riccio. Harry staccò le labbra da quelle della ragazza andando a posarle sulla sua mandibola per poi scendere al collo. Il ragazzo catturò la sua pallida pelle e quando un piccolo gemito lasciò le labbra della mora Harry sorrise contro il suo collo per poi ritrarre la testa e ammirare il suo lavoro. Un grosso marchio rosso risultava ben visibile sul collo. Fu un attimo. Il riccio incrociò i suoi occhi con quegli della ragazza che lo stava guardando desiderando di più. Un semplice scambio di sguardi e l'ultimo barlume di coscienza torno a galla. Erano diversi dai suoi, erano di un azzurro totalmente diverso. Non erano limpidi, tutt'altro, delle pagliuzze più scure erano ben visibili. Talmente diversi da quel ghiaccio accecante eppure tanto uguali. Harry si staccò di colpo dal corpo caldo della ragazza e velocemente raccattò i suoi vestiti rindossandoli. Con un sospiro di sollievo scoprì che non gli era stata tolta la maglietta. Senza degnare di neppure uno sguardo la ragazza ancora seduta mezza nuda sul lavandino il ragazzo uscì dal bagno con nuovamente degli occhi azzurri che lo fissavano. Ma questa volta non erano quelli che il suo inconscio sperava sempre di incontrare nuovamente.
   
 
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