Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: BlackNeko    21/06/2017    1 recensioni
"Se lui fosse ancora vivo, pensi che ti saresti mai innamorato di me?"
È una domanda che Armin ha rivolto spesso a se stesso, in quei momenti in cui si è ritrovato solo con i propri pensieri, ma mai a Jean.
[Modern AU]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Armin Arlart, Jean Kirshtein
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Se lui fosse ancora vivo, pensi che ti saresti mai innamorato di me?"

È una domanda che Armin ha rivolto spesso a se stesso, in quei momenti in cui si è ritrovato solo con i propri pensieri, ma mai a Jean. 
Il senso di inferiorità l'ha sempre oppresso: sin da quando era piccolo Eren e Mikasa lo difendevano dai bulli che lo importunavano, perché lui non riusciva mai a fare niente, mai a difendersi da solo senza dover disperatamente cercare l'aiuto degli altri.
Jean si volta verso Armin, che nasconde il proprio viso nel suo petto, stringendo tra le dita pallide e sottili il maglione rosso che gli ha regalato per nessuna ricorrenza in particolare perché, ricorda distintamente le sue parole, il rosso ti sta così bene, Jean! Non ho potuto fare a meno di comprartelo! 
Jean le ricorda distintamente perché c'era stato altro rosso, dopo quella frase: il calore che gli aveva infiammato le guance e il colore delle labbra di Armin dopo averle baciate a lungo.
Jean sospira, portando una mano a giocare con i fili dorati dei suoi capelli. "Come faccio a risponderti se la tua faccia è attaccata al mio petto?" gli chiede, retorico. Dopo alcuni secondi di titubanza, in cui a Jean sembra quasi di riuscire a vedere meccanismi complessi far girare le rotelle nella sua testa così da valutare la proposta, riesce a sollevare la testa quanto basta da far scorgere agli occhi ambrati di Jean le sue iridi azzurre. "Così va meglio" Jean fa un mezzo sorrisetto, poi gli accarezza uno zigomo con il pollice, con movimenti lenti e rassicuranti. 
"Perché me lo chiedi?" Armin sposta lo sguardo dal suo, prestando attenzione a un filo scucito del maglione di Jean. Pensa che dovrà ricucirglielo al più presto, prima che quell'unico filo possa creare problemi maggiori.
"Me lo stavo solo chiedendo. Anche se..." si prende una pausa, riflettendo meglio su come articolare il proprio pensiero. "...è una cosa stupida da chiedere, Marco era davvero fantastico, e una persona importante per te. Perdonami" 
Jean sospira di nuovo, questa volta con il naso affondato tra i capelli morbidi e profumati di Armin dopo averlo portato più vicino, impedendo all'altro di nascondersi di nuovo contro il suo corpo. 
"Marco era una persona speciale per me: l'ho amato" Armin lo fissa negli occhi adesso, ed una piccola e delicata mano si posa sulla guancia. "Lo so, Jean. Ho sbagliato a farti quella doman-" Jean lo interrompe, scuotendo la testa. "L'ho amato, e probabilmente non mi sarei innamorato di te se lui non fosse... non fosse morto" Jean sente il corpo di Armin irrigidirsi contro il suo, e prima che la sua piccola mano possa scivolare via dal suo volto, Jean l'afferra e la stringe. Si mette seduto, portando Armin tra le sue gambe, tenendolo stretto contro di sé con un braccio. Fa incontrare le loro fronti e lo guarda negli occhi mentre gli bacia dolcemente il palmo della mano. Armin arrossisce e Jean ghigna alla sua tenera reazione, ridacchiando quando gonfia le guance imbarazzato. Incrocia le loro dita, e ritorna serio. "Ma Armin, sei l'unico di cui mi sarei mai potuto innamorare dopo di lui" Armin lo guarda, interdetto. "Che vuoi dire con questo?"
"Voglio dire che..." Jean distoglie lo sguardo: è arrivato il suo turno di sentirsi imbarazzato. "Sei l'unica persona che è stata capace di aiutarmi ad andare avanti, mi sei sempre stato vicino: quando stavo male, quando volevo parlare di lui, quando avevo bisogno di stare con qualcuno e svagarmi"
"Ma non è solo per quello!" aggiunge in fretta. "Non è solo perché c'eri tu ad aiutarmi a superare la sua mancanza e mi sarei potuto semplicemente innamorare di nuovo di qualsiasi altra persona mi fosse stata accanto" occhi dorati si fissano in quelli cerulei. "Avevo bisogno di te" afferma, deciso. Armin lo guarda con attenzione, le labbra leggermente socchiuse per lo stupore e il cuore che gli batte forte nella cassa toracica.
"Sei gentile, dolce e intelligente... Ti imbarazzi facilmente, ma non esiti a dirmi... quanto mi ami, a differenza mia" Armin sorride quando il colore roseo sulle guance di Jean si scurisce. Dà una piccola stretta di incoraggiamento alla mano allacciata alla sua: sa quanto può essere difficile per Jean mettersi completamente a nudo di fronte alle sue emozioni, rendersi irreparabilmente vulnerabile tra le mani di Armin. "Non ti arrendi mai, e cerchi sempre di affrontare le situazioni e i problemi che nascono da esse, e ti impegni al massimo quando sai di non essere bravo in qualcosa, senza mai mollare"
"E poi..." Jean sorride, nessun ghigno o mezzo sorriso, ma uno di quelli veri e genuini, che quasi automaticamente fanno sorridere anche lui. "...sei così bello, Armin" Armin spalanca gli occhi all'espressione di pura ammirazione negli occhi di Jean. "Tu mi hai salvato. E non solo, mi dai anche una ragione per continuare ad andare avanti ogni giorno" termina Jean. "Ed io sono infinitamente innamorato di te, Armin" 
Armin non riesce a staccare gli occhi dai suoi mentre sente il cuore pesante nel petto, improvvisamente. Il suo piccolo corpo inizia ad essere scosso da tremiti tra le braccia di Jean, e abbassa la testa, sopraffatto da quell'ondata di emozioni travolgenti. 
È abbastanza. È abbastanza per Jean.
Jean che lo ama e lo rende il centro della sua vita ogni giorno, nonostante le sue imperfezioni, nonostante certe volte Armin senta di non meritarlo, perché la verità è che è Jean ad essere quello forte tra i due. E Armin lo ammira e lo ama per questo. Come ha mai potuto, anche solo per un singolo instante, dubitare del suo amore in quel modo?
"Armin, tutto bene?" Jean posa due dita sotto il suo mento e quando riesce a vederlo di nuovo in viso, piccole lacrime si sono posate sulle sue guance, bagnandole e arrossandogli gli occhi.
"Armin, perché stai piangendo? C'è qualcosa che non-"
"Ti amo" esclama, prendendogli il viso tra le mani. "Ti amo. Tantissimo" 
Jean sorride e sente quel familiare calore espandersi nel proprio petto, come ogni volta che Armin gli confessa quanto ci tiene a lui, quanto lo ama, e gli preme le labbra su una guancia, sentendo il sapore salato delle lacrime. Lo stringe a sé, non rallentando la presa sulla sua figura tremolante nemmeno per un secondo, mentre si lascia cadere all'indietro sul letto. 
"Lo so, lo so" mormora contro la sua guancia, baciandogliela tra le parole, mentre il suo corpo è ancora scosso dai singhiozzi. "Ma basta piangere adesso, altrimenti cosa faremo se mi si sporca di moccio proprio il maglione che mi hai regalato tu con tanto amore, eh?" 
Armin sbuffa una risatina e gli dà un colpetto sul braccio, ma sembra gradualmente calmarsi, e i singhiozzi e i singulti vengono sostituiti da respiri tranquilli. 
Jean sorride e tra la luce che filtra tenue dalla finestra nel buio della camera, la mente gli riporta davanti gli occhi il ricordo del volto di Marco, sorridente e felice. È un ricordo che dura meno di un attimo, poi Jean ritorna a fissare il muro blu chiaro della propria stanza. E sorride anche lui, mentre passa una mano tra lisci capelli color grano, felice. 



Spazio Autrice.
Il pc mi si è rotto e pubblicare dal telefono è stata un'esperienza mistica. 
Eccomi con una os fluff (riuscirò ad abbandonare il fluff per un po' prima o poi???) di una coppia che shippo pochissimo, ma va bene lo stesso. Spero possa piacervi ~.
  
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