Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: vivienne_90    21/06/2017    4 recensioni
Akashi e Kuroko stanno insieme da diverso tempo quando quest'ultimo parte all'improvviso senza avvisare nessuno, costruendosi una nuova vita a Los Angeles.
Adesso, otto anni dopo, Kagami e Kuroko stanno tornando a Tōkyō, ognuno con le proprie preoccupazioni, chi l'aereo e chi una determinata persona, inizia tutto così...
Dal cap 5
"Il ritorno di Tetsuya metteva in discussione ogni cosa, ogni equilibrio che si era creato, si stava per rompere, perché guardare nei suoi occhi era come ammirarsi in uno specchio che non rifletteva mai l'immagine originale [...] Aveva sempre avvertito quelle piccole, grandi, differenze. Era come se una sottile parete trasparente li dividesse e Seijuurou, incurante, la buttava giù ogni volta, perché sapeva che al di là di essa avrebbe trovato Tetsuya, che lo avrebbe abbracciato, che lo avrebbe fatto sentire a casa."
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AkaKuro || AkaMayu || KagaKuro || MidoTaka || MuraHimu || AoKi || Past!AoMomo || Past!KagaHimu ||OOC!Mayuzumi || No!Bukushi/Oreshi || Future!AU
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Chihiro Mayuzumi, Seijuro Akashi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Kuroko no Basuke è un'opera di Tadatoshi Fujimaki, io non traggo alcun profitto da questa storia.

Prima di lasciarvi alla vostra piacevole (si spera) lettura, assicuratevi di leggere il mio angolino che vi aspetta una piacevole sorpresina ~ (almeno lo spero xD)









 

«Taiga-kun, qualcosa non va?».

Sospirando guardò il soffitto dell'ascensore. ʻqualcosa non vaʼ? — Ci pensò con attenzione, sì, in effetti c'era un piccolo dettaglio che lo disturbava.
Aveva pregato con ogni fibra del suo corpo, aveva implorato ogni Dio e Divinità che conoscesse per non far sì che ‘Aka-chin’ fosse lui, c'era una minima possibilità giusto? — Una piccola, piccolissima possibilità di sbagliarsi. Ovviamente no, e infondo Kagami lo aveva sempre saputo.

«No, solo che... », dolcemente gli prese la mano per rassicurarlo, «È solo che non sono abituato a questo genere di cose, lo sai. Credo che mi sentirò un po' come un pesce fuor d'acqua.».
«Non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene.», lo tranquillizzò a sua volta chiedendosi se realmente sarebbe andato ‘tutto bene’.

L'ascensore arrivò all'ultimo piano e quando le porte si aprirono, i due si ritrovarono direttamente dentro l'appartamento, dove un ragazzo era pronto ad accoglierli.

«Eccovi finalmente, vi aspettavamo.».
«Scusaci per il ritardo Mayuzumi-kun.».
«No, siete in perfetto orario.».

Cercando di essere il più discreto possibile, Kagami iniziò a guardarsi intorno stupito, non capacitandosi di quanto l'essere umano potesse circondarsi di cose completamente inutili.
Sì, era senz'altro un bell'appartamento, se quello era l'ingresso non voleva immaginare come fosse il resto della casa, ma l'ascensore privato era davvero necessario? — Per lo meno ora capì come mai Kuroko avesse tanto insistito per comprargli dei vestiti nuovi e lo ringraziò per questo.

«Lei deve essere Kagami-san giusto? — Piacere di conoscerla, Mayuzumi Chihiro.».
Un po' impacciato afferrò la mano tesa davanti a lui, «Ah — Sì, non c'è bisogno di tutta questa formalità davvero, puoi... Può chiamarmi Taiga.».


«E Taiga sia allora.».

Ed eccolo lì. Finalmente aveva fatto la sua comparsa la star della serata. Il grande amore di cui Kuroko gli aveva parlato la prima sera che erano usciti insieme – in preda ai deliri dell'alcol – , era davanti ai suoi occhi.
Gli occhi cremisi lo osservarono raggiungere il compagno cingendogli poi la vita con un braccio, «È un piacere conoscerti Taiga, Akashi Seijuurou.».

Kagami si prese qualche attimo per scrutarlo con più attenzione: era leggermente più alto di Kuroko, senz'altro un bel ragazzo non poteva negarlo; i capelli magenta risaltavano sulla pelle chiara e gli occhi dal colore diverso lo fecero sentire a disagio, o forse era semplicemente lui ad incutere soggezione. Comunque era inutile pensare a cose inutili in quel momento.
Dopo il minimo di attesa si decise a stringere la mano che Akashi gli aveva offerto, «Piacere mio.» — pentendosene; per caso stava tentando di rompergliela? — La stretta era decisamente troppo forte.

Capendo più o meno cosa stesse succedendo, l'azzurro decise di intervenire mettendosi discretamente in mezzo ai due, «Abbiamo portato il vino Akashi-kun.», fortunatamente parve funzionare, l'ex compagno lasciò la presa — «Un ‘Chateau d'Yquem’ del 2008 e come rosso un ‘Grands Echezeaux’, stessa annata. Spero che vadano bene per la cena.».
Akashi ascoltò con attenzione la selezione di vini, guardando distrattamente le etichette quando gli mise in mano le due bottiglie, «Ottima scelta Tetsuya, mi fa piacere che tu non abbia perso del tutto il tuo buon gusto.».
E a Kuroko non sfuggì di certo la piccola frecciatina, tanto meno sfuggì a Kagami che si costrinse però a far finta di niente; l'unico che parve non coglierla fu Mayuzumi, d'altronde come avrebbe potuto? —

«Una scelta perfetta, anche perché oggi mangeremo piatti francesi. Ti piace la cucina francese Kagami?», chiese Mayuzumi innocentemente e sinceramente interessato.
«Oh non saprei, non l'ho mai assaggiata, sono sicuro che sarà ottima.».

Ecco, ora gli sarebbe toccato anche mangiare qualcosa di strano. Kagami voleva già tornarsene nel loro ryokan tradizionale e dormire abbracciato al ragazzo che amava profondamente. Desiderio impossibile.

«Oh ma che maleducato, prego seguitemi, vi mostro la casa.» — Mayuzumi si addentrò nell'appartamento andando in cucina a mettere il vino bianco in frigo, anche se era già ben ghiacciato, «Come potete vedere, questa è la cucina.».
Esageratamente grande — «Molto bella complimenti.».
«Grazie Kagami.», entusiasta Mayuzumi continuò il tour.

Attraversarono il salotto adornato da un bel vassoio di stuzzichini e flûtes per l'aperitivo della serata; entrarono nella sala da pranzo elegantemente pensata in ogni singolo dettaglio; visitarono la graziosa veranda e fecero capolino nello studio di Akashi, una stanza curata, estremamente pulita, dove il legno era predominante: dalla scrivania, alle poltrone imbottite posizionate davanti ad essa, alle diverse librerie.

«Ora non resta che il piano di sopra.».

E Mayuzumi li condusse su per le scale dove si espandeva la zona notte.
Il piano di sopra per l'esattezza era un soppalco, affacciandosi dalla ringhiera si poteva ammirare il piano di sotto, nonostante ciò le stanze erano tutte dotate di porte, in modo da poter avere la giusta privacy.

«Scusate se non vi mostro il mio studio, è decisamente troppo in disordine.».

No, non visitarono lo studio, però entrarono nella camera degli ospiti – con servizi annessi – , molto bella e molto elegante come il resto della casa.

«Questa invece è la nostra stanza.», sorrise permettendogli di entrare.

Kuroko al contrario non avrebbe mai voluto mettere piede lì dentro.
La camera padronale era grande, tanto da poter accogliere un letto a tre piazze.
Sì c'era un letto in quella stanza, era scontato, solo che i letti non servivano semplicemente per dormire giusto? — Sopratutto quando si sta insieme.
Improvvisamente la realtà dei fatti lo colpì come un fulmine a ciel sereno: Akashi e Mayuzumi stavano insieme, vivevano insieme, dormivano insieme e questo significava che facessero anche altro insieme.
Non che non se fosse reso conto, sapeva che tipo di relazione ci fosse tra i due, comunque vedere con i propri occhi il loro nido d'amore fu troppo da sostenere.
Kuroko era geloso, era sempre stato un tipo geloso e non mostrare quei sentimenti logoranti risultò terribilmente difficile. Faceva male.



Ancora nudi sotto le lenzuola dopo un pomeriggio più che piacevole , Tetsuya lo guardò con occhi pieni di amore e di preoccupazione.
Da quando il fidanzato era arrivato a casa sua l'aveva visto stranamente teso, l'ultimo dei suoi desideri era di saperlo triste o agitato; piano gli carezzò la guancia senza distogliere lo sguardo, «Tutto bene Sei-kun? Posso fare qualcosa per te?».
Seijuurou accennò un sorriso malinconico, in risposta gli prese la mano portandola sulle sue labbra «ʻQuando inviso alla fortuna e agli uomini, in solitudine piango il mio reietto stato ed ossessiono il sordo cielo con futili lamenti e valuto me stesso e maledico il mio destino: volendo esser simile a chi è più ricco di speranze, simile a lui nel tratto, come lui con molti amici e bramo larte di questo e labilità di quello, per nulla soddisfatto di quanto mi è più caro: se quasi detestandomi in queste congetture mi accade di pensarti, ecco che il mio spirito, quale allodola che salzi al rompere del giorno dalla cupa terra, eleva canti alle porte del cielo; quel ricordo del tuo dolce amor tanto mappaga chio più non muto laver mio con alcun regno.ʼ William Shakespeare.».

L'azzurro lo strinse a sé carezzando i capelli morbidi, leggermente umidi.
Evidentemente aveva discusso ancora una volta con suo padre sul suo futuro.

«È davvero molto bella Sei-kun.».

Non capiva perché Akashi Masaomi non vedesse quanto fosse bravo il figlio, quanto fosse speciale e capace, non capiva perché non volesse riconoscergli alcun merito. Non era da tutti avere ottimi voti in ogni singola materia, guidare il club di basket affinché fossero i migliori e iniziare a lavorare su se stesso in modo che potesse prendere, un domani, le redini dell'impero familiare.
Perché per il padre di Seijuurou doveva essere così difficile dirgli che stesse facendo un buon lavoro e che fosse fiero di lui?

«Tu sei bravo Sei-kun, riesci sempre in tutto quello che fai, ti impegni tanto e i risultati si vedono.», chiuse gli occhi continuando a cullarlo, «Tu puoi fare tutto quello che vuoi, sei tanto intelligente da poterci riuscire. E io ho dei grandi piani per noi sai? Un giorno andremo a vivere insieme in una bella casa, né troppo grande né troppo piccola e realizzeremo tutti i nostri sogni. Faremo quello che vorremo fare e andremo dove vorremo andare. Te lo prometto.».

Non capendo come fosse successo si ritrovò con la schiena sul materasso, il fidanzato sopra di e non oppose la minima resistenza, anzi accettò quel bacio carico di sentimenti stringendolo a sua volta.
Tutto di lui in quel momento gli stava parlando: il suo respiro; i suoi occhi chiusi; i denti che lo mordevano appena; il suo sapore; la lingua che continuava a cercare la sua; le sue mani che lo toccavano delicatamente, come se avessero paura di romperlo in qualche modo.
Tetsuya amava dialogare con lui in quel modo, dicendosi molto di più così rispetto a come avrebbero potuto fare a parole. Esprimendosi completamente, senza lasciare più spazio a dubbi o incertezze.

Terminato il bacio Seijuurou lo riportò a sedere su di sé con un piccolo ghigno, «Quindi hai già deciso tutto vedo. Andremo a vivere insieme un giorno, in una casa né troppo piccola né troppo grande, e faremo ciò che ci andrà di fare mh? Dimmi, cosa ti piacerebbe fare in futuro Tetusya?».
«Beh ancora non lo so a dire il vero, tu Sei-kun? Hai già deciso?».
«No, direi di no.», ammise con un discreto sospiro percorrendo gli avambracci dell'altro tracciandone i contorni, «Ma credo che mi piacerebbe diventare un giocatore di shogi professionista.».
«Allora è deciso, sarai un grande giocatore di shogi.».

Era così bello. Come aveva fatto ad essere stato tanto fortunato da poterlo incontrare, da poterlo amare e da poter ricevere tutto quell'amore in cambio?
Anche dopo la morte dei suoi genitori avvenuta alla tenera età di quindici anni l'unica persona che riusciva a farlo sentire vivo, a fargli sentire che non fosse solo era Seijuurou.
E dopo due anni dalla loro scomparsa sentiva di dovergli così tante cose, per questo sperava che sarebbe andato tutto per il meglio. Doveva essere così.

«Sei-kun.».
«Dimmi Tetsuya.».
«Anche io non ti scambierei per niente al mondo. Niente.».
Seijuurou si puntellò sui gomiti per poterlo studiare meglio, «Tutto bene Tetsuya?».
«Tutto bene Sei-kun.».

Si chinò su di lui dando vita ad un altro bacio, che diede inizio ad un altro vortice di passione
.


Ma per sua fortuna una persona si accorse del suo dolore recondito.

«Chihiro direi che hanno visto tutto no? — Scendiamo di sotto prima che si scaldi lo champagne. Prego da questa parte.».

Fece strada scortando il proprio compagno, poggiò appena la mano al centro della sua schiena lasciandolo uscire chiudendo poi la porta della stanza.
Di certo ad Akashi non era passata inosservata la totale sensazione di smarrimento sul volto di Kuroko, ma in quel momento non poteva certo fare troppe domande.
Una volta in soggiorno stappò la bottiglia versando da bere a tutti, «Per i nostri graditi ospiti abbiamo deciso di servire un ʻCave Privéeʼ, l'annata è il 1982.».

Non esattamente tutti gli ospiti erano ʻgraditiʼ per amor della precisione, comunque questo non poteva impedire ad Akashi di dimenticare le buone maniere.
Una cosa però doveva ammetterla, guardare quel Kagami Taiga sorseggiare lo champagne con sguardo perplesso e perso era alquanto divertente.

«Qualcuno gradisce qualche stuzzichino? — Abbiamo pensato a qualcosa di semplice perciò troverete macaron salati al salmone e aneto, amuse-bouche di polenta e capasanta, ultimo e non meno importante dei pomodorini confit.».
Kagami guardò il ragazzo dai capelli argentati con un'espressione ancora più confusa, «Oh c'è proprio l'imbarazzo della scelta, hai preparato tutto tu Mayuzumi?».
«Beh sì, è un mio hobby la cucina. Mi piace sperimentare cose nuove, se fosse per Sei mangeremmo solo — ».

« — solo zuppa di tofu.».

Non era sua intenzione dirlo, semplicemente le parole scivolarono via dalla bocca di Kuroko come se niente fosse ritrovandosi tutti gli occhi addosso. Odiava avere l'attenzione su di sé, specialmente quella divertita di Akashi, oh stava tentando di nasconderlo, ma era chiaro come il sole quanto si stesse godendo la scena.

«Mmh, questi macaron salati sono veramente buoni Mayuzumi-kun. Taiga-kun mangiane uno anche tu.», con molta delicatezza gliene ficcò uno dritto in bocca.
‘Taiga-kun’, questo sì che ad Akashi non era piaciuto, eppure, come sempre, mantenne il controllo — «Non vedo che ci sia di male, la cucina giapponese secondo me è la più buona e la più sana. Anche se devo ammettere che tutto quello che prepari Chihiro è veramente delizioso.», si concesse un sorso di champagne per poi baciare delicatamente il compangno; terminata la piccola effusione si voltò verso l'azzurro sfoggiando un sorriso innocente — «Tetsuya, posso tentarti con un pomodorino confit?».

Personalmente Kuroko era troppo educato anche solo per pensare a dove gli avrebbe messo più che volentieri il dannato pomodorino confit, comunque per qualcuno non poi così educato poteva essere facile da intuire. Se Akashi aveva proprio deciso di retrocedere all'infanzia, comportandosi come un bambino delle elementari, lui non sarebbe stato al suo gioco. Kuroko accettò l'offerta non mostrando il minimo accenno di gelosia, «Allora, che prevede il menù di questa sera Mayuzumi-kun?».
«Come antipasto avremo delle splendide escargot à la bourguignonne, per primo una bouillabaisse, a seguire ci sarà il coq au vin accompagnato da una semplice ratatouille e per finire il dolce, un ottimo soufflè al cioccolato.».

Kagami ascoltò il menù più attentamente che poté, arrivò alla conclusione che fosse impossibile capirci qualcosa.
Non avrebbero potuto organizzare semplicemente una braciolata da mandare giù con una buona birra fredda del supermercato? — «Oh non vedo l'ora di assaggiare tutte queste delizie.».
Mayuzumi guardò distrattamente l'ora annuendo, «Sì direi che possiamo accomodarci a tavola.».
Si alzò accompagnandoli nella sala da pranzo — «Kuroko-kun tu puoi sederti alla destra di Seijuurou, mentre Kagami il tuo posto è vicino a me.».

E Kuroko sapeva che sarebbe andata a finire in quel modo, lo sapeva perché i suoi genitori gli avevano insegnato tutto quello che c'era da sapere sulla buona educazione a tavola e quello che non avevano avuto modo di spiegargli lo aveva comunque visto innumerevoli volte, andando a cena a casa della gente o ad eventi sociali.
Sedendosi secondo quello schema entrambe le coppie avrebbero potuto socializzare: Kagami, seduto vicino a Myuzumi, avrebbe avuto di fronte Akashi; Kuroko, seduto vicino ad Akashi, avrebbe avuto davanti Mayuzumi.

«Sei vuoi pensare tu ad aprire il vino mentre io porto gli antipasti?».
«Certamente Chihiro.».

Gli antipasti arrivarono giusto quando Akashi finì di versare il vino che avevano portato gli ospiti. Rilassato si sedette vicino all'ex compagno mentre Mayuzumi poneva di fronte a loro il piatto — E per poco Kagami non svenne quando realizzò cosa fossero le escargot: lumache. Lumache ancora nel guscio. Come diavolo le avrebbe tirate fuori da lì? Come avrebbe fatto a mandarle giù? —

«Non hai mai mangiato le escargot, Taiga?», chiese Akashi leggermente divertito chiudendo appena un occhio quando sentì l'azzurro pestargli un piede.
«Non preoccuparti Taiga-kun, non è poi tanto difficile.».
«All'inizio direi di sì. Ricordi Tetsuya? — Tu eri un esperto a farle volare ovunque.» — Fu così che il suo piede venne di nuovo calpestato.
«Tanto tempo fa, quando avevi la fissa di portare la squadra a mangiare al ristorante francese.».


Non si trattava proprio di una bugia; era vero che andavano a mangiare qualche volta al ristorante francese, era vero che all'inizio non riusciva ad essere altrettanto aggraziato nel mangiare le escargot, non era vero invece che ci andassero con la squadra. Era a fin di bene infondo.

«Non dargli retta Kagami, vieni ti faccio vedere.».
Con eleganza Mayuzumi gli mostrò come fare e quando Kagami provò ad imitarlo non andò poi così male, almeno non gli schizzò fuori dal piatto... per miracolo.

«Allora Kuroko-kun, come vi siete conosciuti voi due?».
«Beh arrivato a Los Angeles ho cercato un lavoretto in un ristorante giapponese, il caso vuole che il locale fosse dei genitori di Taiga-kun e una cosa tira l'altra immagino.».
«Oh quindi i tuoi hanno un ristorante giapponese Kagami? — Sembra interessante.».
«Direi di sì.», borbottò continuando a lottare con una lumachina che proprio non voleva saperne di venir fuori, «I miei si sono trasferiti a Los Angeles quando ero piccolo. Comunque conquistarlo non è stata proprio un'impresa semplice, anzi tutto il contrario.».
«Beh è il risultato che conta Taiga-kun.», lo guardò con affetto rivolgendo poco dopo la propria attenzione a Mayuzumi, «Voi... Come vi siete conosciuti?».
«Questa è una storia molto interessante, Chihiro si rifiuta sempre di raccontarla perché si imbarazza.».

Cosa ci poteva essere di tanto imbarazzate? — Guardò l'ex compagno in attesa di una spiegazione.

«Ci siamo incontrati in un locale, mi stavo concedendo un piacevole whisky quando l'ho visto. Abbiamo iniziato a parlare e dopo un'oretta siamo andati a casa sua e — ».

— E questa volta una escargot volò seriamente per aria, quella di Kuroko per l'esattezza.

«Scusate.».
«Te l'ho detto Tetsuya, non sei portato a mangiare questo piatto.».

A testa bassa Akashi incassò anche il calcio sullo stinco, iniziò a chiedersi se sarebbe mai sopravvissuto a quella cena.

«Sei smettila di prenderlo in giro e Kuroko-kun non preoccuparti, può capitare a tutti. Forse è colpa mia, non avrei dovuto preparare una cosa tanto particolare.»
«Oh no sono davvero buone Mayuzumi, davvero. Insomma io ho gusti molto semplici ma mi sono piaciute molto.», ammise Kagami quasi in imbarazzo.

La cena continuò con la prima portata e, con grande sollievo di Kagami, la tanto temuta bouillabaisse non risultò altro che essere una deliziosa zuppa di pesce.

«Visto che abbiamo ancora diverse portate propongo di fare una piccola pausa, che ne pensi Chihiro?».
«Sono d'accordo, comunque devo accendere il forno per il coq au vin, quindi rilassatevi pure. Torno subito.».

Come promesso da Mayuzumi, tornò subito. Akashi invece preferì rilassarsi andando a fumare una sigaretta.
I tre rimasti a tavola chiacchieravano serenamente quando Kuroko sentì il telefono squillare, lesse il numero curioso non riconoscendolo, «Mayuzumi-kun dove posso andare a parlare?».
«Oh vai pure in veranda Kuroko-kun, Sei di solito fuma solo nel suo ufficio.».
«Grazie.» — Si alzò da tavola, per abitudine baciò il compagno, come per dire ʻtorno prestoʼ, e si addentrò nella casa ritrovando la veranda – per puro caso doveva ammetterlo, almeno a se stesso – .

Al contrario non rimase affatto sorpreso quando vide l'ex compagno seduto in poltrona a gustarsi la sigaretta, non è che se lo aspettasse, ma davvero non ne era sorpreso.
Era così bello. Non poteva impedirsi di pensarlo, perché era oggettivamente affascinante e sexy e bello. Doveva decisamente smetterla di pensare a lui in quel modo.

«Il fumo fa male Akashi-kun.».
«Anche i tuoi calci Tetsuya.».

L'azzurro impercettibilmente alzò gli occhi al cielo decidendosi a rispondere al telefono.

«Kuroko Testuya, con chi parlo?».

E quella fu la chiamata più caotica e senza senso che avesse mai ricevuto.
Fortunatamente riconobbe le voci, perciò con la stessa facilità con cui aveva risposto, attaccò senza pensarci due volte.

«Chi era?».
«Immagino che lo scoprirai presto Akashi-kun, sicuramente ti chiamerà.», ovviamente non gli sfuggì lo sguardo perplesso dell'altro, «Un consiglio, se fossi in te non risponderei.».

Stanco l'azzurro si lasciò cadere sulla poltrona accanto a lui osservando dalla vasta vetrata le luci della città. Non fece niente nemmeno quando l'ex compagno allungò una mano per carezzare la sua; Kuroko chiuse gli occhi accettando il tenero contatto, intrecciando le dita con quelle dell'altro godendosi la pace apparente per qualche minuto.










 

Angolino dell'autrice, si fa per dire u.u


Eccoci alla fine del nono capitolo. FINALMENTE LA CENA È INIZIATA! E aiuto non so da che parte iniziare, okay facciamo con calma.

Veniamo a scoprire subito che Kagami è al corrente della vecchia relazione con Akashi perché Kuroko si è lasciato andare un po' troppo, si è ubriacato e ha iniziato a straparlare.
Mayuzumi è sempre OOC e ingenuo, poverino lui e Akashi fa la sua grande entrata da prima donna <3 – ovviamente subito dopo tenta di staccare la mano a Kagami perché è giusto così :v –
Vediamo Kuroko immergersi sempre di più nel mondo a cui apparteneva, presenta il vino e non ha alcun problema con le buone maniere a tavola, tanto meno con il menù (tranne la lumachina che è voltata per aria, tutta colpa di Sei-chan <3 ).
Alla fine dopo innumerevoli battutine e frecciatine acide, vediamo Akashi e Kuroko prendersi per mano, ora volevo spiegare questa cosa: mentre Akashi non ama Mayuzumi (certamente gli è affezionato ma se può riavere Kuroko non ha dubbi su chi scegliere), ho sempre sostenuto che Kuroko è sinceramente innamorato di Kagami ed è così, e so che sicuramente non sarebbe da lui accettare di tenere per mano Akashi in una situazione del genere; volevo solo dire che non lo fa con cattive intenzioni o con malizia, semplicemente Kuroko ha inconsciamente/consciamente bisogno di sentire Akashi vicino gli piaccia o no e a volte quell'urgenza prende il sopravvento. Kuroko potrà anche amare Kagami, ma è chiaro come il sole quanto abbia amato e ami ancora Akashi, non c'è paragone. Penso che si noti anche in questo flashback estremamente dolce e Akashi che mi cita Shakespeare a memoria--- non ce la posso fare * muore * , insomma è tutto un altro rapporto, proprio per una questione di esperienze fatte insieme, come per esempio il lutto dei genitori di Kuroko (e anche questo lo vedremo più avanti).
Altra grande novità è la chiamata che riceve Tetsuya, oh chi sarà mai? ~ Lo scoprirete nel prossimo capitolo :v

Passando alla sorpresina che vi avevo promesso! Credo di farvi contenti dicendo che ho iniziato a scrivere un'altra long, questa volta un AoKuro Mpreg , per ora sto solo al quinto capitolo e non so quanti saranno meh, comunque volevo chiedervi cosa ne pensavate, mi farebbe molto piacere sapere a chi interessa, perché ho un animo sensibile(?) qwq Davvero fatemi sapere in qualche modo non importa come, sotto recensione o per mp, legate la risposta alla zampa di un gufo--- per un momento mi illuderò di essere stata ammessa ad Hogwarts con immenso ritardo MA NON FA NIENTE! — Come sapete io vi invio sempre un messaggio quando pubblico nuove storie, senza sapere se vi faccia piacere o meno, quindi se volete essere avvertiti ditemelo, anche se non volete esserlo ovviamente-- altrimenti lo mando a tutti come al solito xD Comuqnue sappiate che io mi segno tutto uvu (non vuole essere una minaccia).

BENE IL PAPIRO È FINITO!

Spero che i personaggi siano IC come sempre, chiedo scusa per eventuali errori di battitura. Leggete e lasciate una recensione se vi va in modo da poterci confrontare sulla fic, adoro le vostre teorie <3


Ci vediamo lunedì con il prossimo capitolo, se vi va ~

Ja ne ^_^

 

 

  
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