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Autore: _J2isreal_    21/06/2017    3 recensioni
Jensen e Jared sono neo-fidanzati, ma cosa succede se un giorno, entrando in casa, Jared trova davanti a sè una spiacevole scena?
*Dalla storia*
"Jared, ormai, li aveva raggiunti. Aveva accellerato il passo quando aveva sentito una voce non familiare nella propria camera da letto. La porta era socchiusa, il tanto da far intravedere la sagoma del neo compagno e le mani intracciate con una ragazza.
Il fiato gli morì in gola, mentre continuava a spiare la scena davanti a lui.
[....]
Jensen aveva sorriso più ampiamente, accarezzandole i capelli rossi. Poi scese sul viso e l'abbracciò.
Jared sentì la testa girare. Il suo corpo era ricoperto da un lieve tremore. Le labbra aperte in un sussurro. Chiuse momentaneamente i suoi bellissimi occhi verdi, cercando di frenare le lacrime."
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jensen era beatamente sdraiato sul letto, la testa poggiata sul cuscino, le grandi cuffie a circondargli il volto, mentre il pc- scomodamente messo sulle ginocchia- mandava in onda un altro episodio di "American Horror Story."
Il suo cellulare vibrò nell'esatto momento in cui, nello schermo del computer, veniva trasmessa una scena carica di suspence e ansia. Quasi zompò sul posto quando le note di "Eyes of the tiger" timbrarono forti nella stanza. Diede un involontario colpo all'oggetto, facendolo quasi cadere.
"Maledizione!" Sbottò, prendendolo al volo, prima che lo vedesse fondersi con il pavimento.
Prese il cellulare nella mano sinistra, portando il display davanti agli occhi per vedere chi fosse. Il suo battito cardiaco, lentamente, tornava sempre più regolare.
<< Ciao, Fel >> Salutò bruscamente, tenendosi una mano sul cuore.
<< Bellezza, tutto bene?>> Domandò lei, ridendo sommessamente.
<< Mh..>> Mugugnò lui, facendola ridere di più.
<< Fammi indovinare, stavi guardando ahs e ti ho spaventato" Constatò lei, senza abbandonare il sorriso formato sul suo viso.
Jensen alzò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente.
<< Certo che non è così, F>> S'imbronciò, incrociando le braccia al petto, nonostante l'amica non potesse vederlo.
<< Ok, ok, uomo senza paura, sto venendo a casa tua. Ho bisogno del tuo aiuto.>> L'avvisò, mettendo giù la chiamata.
Jensen sbuffò ancora, guardando dispiaciuto la schermata bloccata.
"Mi dispiace, piccola, penso che dovrò finirti in un altro momento" Si scusò con la puntata, chiudendo il computer.
Rimase in quella posizione finchè non sentì il campanello dell'appartamento suonare. Controvoglia si tirò a sedere, scendendo le scale e aprendo la porta d'ingresso.
L'amica entrò come un uragano dentro casa, saltellando felice. I suoi capelli rossi si muovevano in contemporanea con le sue mosse, finendole di volta in volta sulle labbra. Tossichiò leggermente, spostandoli dietro le orecchie. I suoi occhi erano grandi e luminosi.
Era lo specchio della felicità.
Jensen era rimasto leggermente allibito da quella scena, alzando le sopracciglia e socchiudendo di un poco la bocca. La mano destra ancora intorno alla maniglia.
"Le ho chiesto di uscire, le ho chiesto di uscire!" Continuava a ripetere, battendo le mani, orgogliosa.
Il maggiore rise leggermente, riprendendosi da quell'accoglienza senz'altro che inaspettata, avvicinandosi a lei.
"Sembra quasi che qualcuno sia riuscito ad entrare nelle tue mutande, amica." La prese in giro, strizzando un occhio.
Si avviò nuovamente verso la sua camera da letto, seguito dalla ragazza. Si gettò a peso morto sul letto, recuperado una birra dal mini-freezer accanto al comodino. Pronto all'ennesimo, lungo, monologo.
"Le ho chiesto di uscire, Jens. Mi piace così tanto! Certo, lei ancora pensa che noi siamo amiche, ma ho tutta l'intenzione di dichiararmi questa sera. Anche se non so come.." Borbottò, facendo avanti e indietro per tutto il perimetro.
Jensen annuì, passandogli una birra, vagamente divertito.
"Dai, vieni qui. Siediti e facciamo che io sono la ragazza che ti piace. Vediamo che sai fare"
E così Felicia fece, o almeno provò.
"Amica mia.." Cominciò, venendo immediatamente bloccata dal biondo.  
"Amica mia? Sul serio?" La schernì, alzando le sopracciglia.
"No..?"
Andarono avanti così per un'ora abbondante. Jensen stava perdendo la pazienza, mentre Felicia la speranza.
Erano talmente presi in quella messiscena che nessuno dei due sentì la porta di casa aprirsi.
"Dio, Fel, ma vuoi farla scappare o cosa?" Storse la bocca, scuotendo il capo.
"Ci sono, ci sono!" Squittì poi, quasi al limite. Prese le mani di Jensen nelle proprie, stringendole in una morsa dolce e protettiva.
Puntò i propri occhi, nei suoi verdi, sorridendo percettibilemente. La postura dritta, ma rilassata.
"Molto probabilmente ti spaventerai dopo queste parole.." Comiciò a parlare. Un vago rumore di passi si avvicinò alla camera, ma nessuno se ne accorse.
"Sono anni ormai che ci conosciamo, Dio, a me sembrano una vita." Rise lei, facendo sorridere anche Jensen.
Jared, ormai, li aveva raggiunti. Aveva accellerato il passo quando aveva sentito una voce non familiare nella propria camera da letto. La porta era socchiusa, il tanto da far intravedere la sagoma del neo compagno e le mani intracciate con una ragazza.
Il fiato gli morì in gola, mentre continuava a spiare la scena davanti a lui.
"Non ci crederai mai, ma la prima cosa ad avermi colpito di te, sono stati i tuoi capelli biondi. Li guardavo e non potevo non pensare a quanto ti stessero bene. Poi è nato tutto troppo velocemente. Passavamo così tanto tempo insieme. Ultimamente un po' di meno, certo, ma per vari motivi. Nonostante tutto, non ho potuto evitare di innamorarmi di te. Delle tue labbra, dei tuoi occhi... Ti chiedo solo una possibilità, giuro che non te ne pentirai." Finì il suo discorso, le lacrime ad incorniciare le sue iridi.
Jensen aveva sorriso più ampiamente, accarezzandole i capelli rossi. Poi scese sul viso e l'abbracciò.  
Jared sentì la testa girare. Il suo corpo era ricoperto da un lieve tremore. Le labbra aperte in un sussurro. Chiuse momentaneamente i suoi bellissimi occhi verdi, cercando di frenare le lacrime. Tirò su con il naso, allontanandosi da lui, correndo via da quella casa, da quel dolore che bruciava dentro, bruciava il cuore.
***
Misha era seduto sul suo grande divano rosso. In televisione trasmettevano la replica di una vecchia partita di Basball. Aveva fatto zamping per più di venti minuti, ma alla fine si arrese a quello.
Spostò lo sguardo verso il piccolo micino rannicchiato su di lui, prendendo ad accarezzarlo.
"Sempre la stessa noia questa tv, eh Mordicchio?" Chiese retoricamente, sbuffando annoiato.
Qualche minuto dopo, sentì dei colpi forti alla porta. Saltò sul posto, spaventando anche il povero animale, che guaendo si spostò da lui.
Si affrettò ad aprire, mentre diceva "Perdonami, micio, non volevo! Lo giuro!", ma tutto il suo entusiasmo si perse quando davanti a lui si materializzò un Jared del tutto diverso dal solito.
I suoi occhioni grandi e dolci, cosa che solitamente lo caratterizzava, erano spenti e rossi. Erano colmi di lacrime.  Il volto bagnato. Il corpo ricoperto da spasmi.
Si buttò tra le braccia dell'amico, riprendendo a piangere.
Misha ricambiò l'abbraccio, sempre più allibito. Sospirò rumorosamente, accompagnandolo verso il suo compagno peloso e il divano.
"Vieni, siediti" Disse dolcemente, carezzando lentamente la sua schiena, in un vano tentativo di farlo calmare.
"Ti preparo qualcosa di caldo e rilassante. Tu poi mi spiegherai cosa è successo" Dichiarò, senza abbandonare il suo tono di voce calmo e rassicurante.
Il castano annuì, rannicchiandosi in un angolino. Le gambe accompagnate al petto, abbracciate dalle sue braccia forti. Poggiò il mento sulle ginocchia, tirando su con il naso.
Il moro tornò una decina di minuti dopo. Tra le mani aveva una grande tazza bianca, il fumo ancora ne usciva fuori. L'aroma di camomilla riempì il salone, risvegliando il più piccolo.
"Tieni" sorrise, passandogli la tazza.
"Jensen mi ha tradito" Sussurrò, Jared. Sorseggiò un po' del liquido giallo, combattendo per non scoppiare a piangere di nuovo.
"Cosa?" Domandò incredulo, Misha. Corrucciò le sopracciglia.
Jensen? Il Jensen che lui conosceva? Quasi non poteva crederci.
"Mi ha tradito, Misha." Ripeté, disgustato, arrabbiato... deluso.
"Jared, stiamo parlando di Jensen. Quel Jensen che ti veniva dietro da un' anno. Quello che piangeva mentre ti si dichiarava tre mesi fa. Lo stesso Jensen che se prima non ti dice 'ti amo', non va a dormire. Amico, siamo sicuri che tu non abbia frainteso?" chiese cautamente.
***
Jensen aveva da poco salutato l'amica.
Ritornò a vedere il finale della puntata, sbraitando contro i comportamenti dei personaggi. Borbottava di quanto fossero stupidi a fare quello, consigliava di fare altro e si innervosiva quando accadeva l'esatto opposto.
Quando rialzò lo sguardo dal computer, vide dalla finestra il cielo scurirsi velocemente.
"Credo di aver guardato una puntata di troppo" Sospirò, alzando il polso sinistro per vedere l'ora sull'orologio. Erano le sette e mezza.
"Cazzo" Imprecò.
Comiciò a pulire la stanza più velocemente possibile. Buttò le bottiglie vuote di birra, sistemò il salone, la cucina.
Sapeva che Jared staccava il pomeriggio tardi e che avrebbe passato il fine settimana da lui, come facevano sempre da quando si erano fidanzati.
Sapeva anche che Jared odiasse il disordine,  così si affrettò a far risplendere la casa. Ordinò anche la cena, così da far trovare tutto pronto all'uomo che amava.
Jared amava il sushi. Così, alle otto e dieci, la tavola era apparecchiata e non c'erano impicci in giro.
Si sedette su una poltrona, aspettando che il ragazzo arrivasse. Passarono i minuti, poi le ore, ma niente.
Ormai si erano le fatte le nove e mezza e non c'era traccia del fidanzato. Niente messaggi, niente chiamate. Non capiva.
Cominciò a camminare freneticamente per tutto il salotto, il cellulare tenuto contro l'orecchio.
'State ascoltando la segreteria telefonica di Jared Padalecki. In questo momento non posso rispondere, lasciate un messaggio e vi richiamerò!'.
Dopo la terza volta che la voce squillante del più piccolo, rispondeva attraverso la segreteria, il maggiore entrò definitivamente nel panico.
Si prese i capelli nella mani, incerto se avvertire o meno la polizia, insomma, non era da lui sparire in quel modo.
Jensen, cercando di mantenere la calma, che decisamente non aveva, chiamò al lavoro del compagno. Il datore di lavoro confermò quello che le orecchie del biondo non volevano sentire; Jared aveva staccato un paio d'ore prima quel giorno.
L'uomo entrò sempre più nel panico. Non era rimasto al lavoro, non rispondeva al cellulare... no, non poteva essergli successo niente di male, giusto?
***
"Quindi, ricapitoliamo.. hai staccato prima da lavoro perché volevi fare una sorpresa al tuo ragazzo." Ripetè lentamente, come se stesse recitando un copione. "sei entrando dentro all'appartamento di Jensen grazie alla seconda chiave che lui stesso ti ha dato." Continuò, vedendo l'altro annuire convinto alla sua storia. "Hai raggiunto la camera da letto di Jensen e lo hai visto parlare insieme ad una ragazza e questa ragazza gli stava confessando i suoi sentimenti, che a quanto pare, Jens ha accettato." Finì, massaggiandosi le tempie.
"Jared, Jensen è gay, perché dovrebbe tradirti con una donna?" Chiese stancamente. Aveva provato in tutti i modi a far ricapitolare l'amico da quelle assurde accuse, ma Jared ne era così convinto che lentamente stava convincendo anche lui.
"Jensen è bisessuale, Mish" lo riprese il castano. "A quanto pare abbiamo frainteso che persona fosse" Constatò alla fine, abbracciando un cuscino al petto in segno di conforto.
A distrarli da quella conversazione, fu il cellulare del moro che prese a squillare sul piccolo tavolino in mezzo a loro.
Il nome di Jensen era stampato a grandi lettere sul display. Jared fece una smorfia schifata, rispondendo prima che potesse farlo l'altro. Inserì il vivavoce, facendo segno a Misha di sedersi vicino a lui.
<< Grazie a Dio, Mish, hai risposto>> Ansimò dall'altro capo del telefono.
<< Ehy>> Rispose, assottigliando lo sguardo all'arteficie del problema.
<< Sono disperato, Mish! Ja..Jared non è tornato.. sta sera, oddio mio, Misha. L'ho chiamato più di cinque volte e mandato una serie di messaggi, ma niente. Non risponde, ho chiamato i suoi amici, ho chiamato il posto di lavoro, ma niente! Io.. io non so che fare, e se... se gli fosse successo qualcosa?>> La sua voce era un carico di proccupazione, tristezza e agitazione.
Parlò velocemente, ma il tremolio si percepiva comunque. A Jared si strinse il cuore nel sentirlo così. Quasi dimenticò il motivo per cui era infuriato con lui, ma ritornò presto a tormentarlo.
Se prima il suo volto aveva aperto uno spiraglio alla probabilità di essersi sbagliato, lo aveva semplicemente richiuso.
<< Tu hai combinato qualcosa?>> Domandò invece Misha, lasciando l'amico totalmente spiazzato.
<< Cosa?..>>  sibillò. << Ti sto dicendo che il mio ragazzo è sparito, probabilmente rapito, e tu mi chiedi se gli ho fatto qualcosa?>> Si innervosì il biondo, alzando il tono della voce.
<< Jensen, credo che sia meglio se tu venissi qui. Penso che tu debba parlare con una persona>> Concluse il moro, attaccando la telefonata.
Jensen rimase allibito da una simile reazione, guardò lo schermo del cellulare per infiniti minuti. Prima di prenderlo e scaraventarlo per terra. Era arrabbiato, confuso e preoccupato. In più non capiva cosa stesse succedendo e questo lo irritava ancora di più.
Nonostante tutto, prese le chiavi della macchina e si fiondò dal suo migliore amico. Bussò come una furia, palesando la sua presenza.
Jared si era accordato con Misha; lui si sarebbe nascosto mentre i due parlavano e, solo quando fosse stato sicuro, sarebbe uscito allo scoperto.
Misha andò ad aprire, come aveva fatto solo poche ore prima, ma ad attenderlo fu un Jensen completamente nero in volto.
<< Spero che tu abbia un più che valido motivo per avermi fatto venire qui, quando il mio ragazzo è disperso chissà dove.>> Tuonò, incrociando le braccia al petto.
<< Siediti, Jensen>> Ordinò Misha, facendogli posto sul divano.
Jensen odiò con tutto se stesso quel suo fare così tranquillo e sicuro. Perché non era preoccupato? Perché solo lui sembrava non aver capito niente?
Jensen si sedette, tamburellando su e giù con la gamba. Si torturava le mani, riprendendo anche a mangiarsi le unghie. Il più grande non lo vedeva così da quando ne aveva memoria.
<< Ora calmati, Jensen>> Consigliò, prendendo un grosso respiro. << Puoi dirmi cos'hai fatto oggi?>> Domandò, come se fosse un agente di polizia che sta interrogando un sospettato.
Jensen aggrottò le sopracciglia, sentendosi sotto torchio.
<< Che cazzo c'entra questo!>> Gli inveì contro. << Ti rendi conto di quello che ti sto fottutamente dicendo da mezz'ora? Jared è scomparso! Lo capisci? Oddio... dovrei chiamare la polizia, sì, oddio mio>> Riprese quella cantilena abbandonata nel suo appartamento, come se si fosse realmente reso conto di quello che stava succedendo.
Entrò nuovamente nel panico, prendendosi la testa tra le mani. Tirò lievemente le punte dei capelli, palesando la sua frustrazione. I suoi occhi erano velati di lacrime e preoccupazione.
<< E se gli fosse successo qualcosa? E se fosse... oh mio Dio, non posso nemmeno pensare una cosa del genere. Perché non risponde, maledizione!>> E adesso le lacrime stavano scendendo sulle sue guance rosee. << Io.. io non posso stare senza di lui, Dio, Mish. Lui è l'amore della mia vita, è l'unica ragione per cui continuo ad alzarmi la mattina da quel fottuto letto>>
Misha lo guarda davvero dispiaciuto. Voleva continuare quella recita, ma, davvero, era veramente troppo. Non riusciva più a vedere il suo migliore amico in quelle condizioni.
Jared, intanto, si portò una mano a coprire le sue labbra, nel vano tentativo di sopprimere alcuni singhiozzi. Jensen stava così male a causa sua? Egoisticamente, pensò che se lo meritava. Jensen stava soffrendo come aveva sofferto lui.
<< Adesso basta>> Ordinò perentorio il moro, alzandosi dal divano. << Jared, esci da lì, penso sia arrivato il momento di chiarirvi.>>
Jensen alzò lo sguardo confuso su Misha, girandosi verso un punto buio della stanza. Sentiva la testa che gli scoppiava. Jared avanzò verso il centro del salone, vedere il suo ragazzo in quelle condizioni, abbassava tutte le difese che si era costruito, ma riuscì comunque a tenergli testa.
<< Che significa..>> Sussurrò.
Jared era difronte a lui. Non aveva segni di contusione, fisicamente stava bene. Notò immediatamente i suoi occhi gonfi, ma riconobbe il gonfiore dovuto alle lacrime.
Jensen non capiva. Cercava di mettere insieme le cose, ma non ci riusciva. Cosa stava succedendo in quella casa?
<< Perché, Jensen. Perché mi hai fatto una cosa del genere?>> Domandò addolorato, il castano, sedendosi vicino a lui.
<< Fatto cosa?>> Chiese stranito. Quella situazione stava diventando sempre più strana.
<< Perché mi hai tradito, Jensen?>> Riformulò la domanda. Era stanco, sfinito. Girarsi intorno non serviva più a niente.
Jensen si alzò come una furia, coprendo il suo corpo con il proprio.
<< Cos'avrei fatto io?>> Il suo tono di voce era freddo, duro, carico di amarezza e incredulità. Non poteva credere a quello che stava udendo.
<< Smettila di mentire!>> Urlò il castano, alzandosi anche lui. Ora si trovavano faccia a faccia e probabilmente non sarebbe finita bene.<< Ti ho visto, Jensen!>> Continuò, battendo l'indice sul proprio petto violentemente << Ti ho visto oggi pomeriggio, mentre eri sul letto insieme a quella sgualdrina!>> Gridò ancora, buttando fuori tutto il suo dolore.
Quell'affermazione gli entrò dentro come un pugno sullo stomaco. Il biondo si prese qualche secondo per fissare quel volto così distrutto, non potendo evitare una smorfia di disgusto.
Aveva dimostrato a Jared il suo amore in ogni modo possibile e inimmaginabile. Gli aveva dato tutto se stesso. Gli aveva dato tutto quello che un uomo come lui poteva dare, se non di più.
Quando il disgusto scese dal suo viso, si palesò la delusione. L'intero volto era contratto dall'amarezza e dalla delusione che provava verso l'uomo che aveva difronte.
<< Tu credi sul serio che io possa tradirti?>> Sussurrò, non essendo in grado di urlare ancora. << Questa è tutta la fiducia che dicevi di avere nei miei confronti?>> Chiese ancora, la voce carica di frustrazione.
Jared sentì la sua sicurezza vacillare, man mano che Jensen continuava a parlare. Quello che leggeva nel suo sguardo era come una pugnalata in pieno petto.
<< Questo pomeriggio, è venuta a trovarmi Felicia.>> Raccontò, puntando gli occhi tristi in quelli confusi di Jared. << Felicia Day, la mia migliore amica. La mia stessa amica lesbica, Jared.>> lo rimproverò. << Te ne avevo parlato all'inizio della nostra relazione, ma evidentemente ti è passato di mente. Felicia è venuta a casa nos..>> si bloccò, ridendo amaramente. << è venuta a casa mia, perché questa sera ha un appuntamento con una ragazza di cui è innamorata. Voleva confessarle i suoi sentimenti e ha chiesto il mio aiuto.>> Finì la sua spiegazione. Il tono di voce pericolosamente calmo.
Jared impallidì parola dopo parola. Ora era tutto chiaro. Jensen stava solo aiutando un'amica, ma come poteva anche solo aver pensato una cosa del genere? Si sentiva terribilmente in colpa e la delusione che leggeva nel suo volto, lo fece preoccupare ancora di più.
Non sapeva cosa dire. Chiuse gli occhi, coprendosi il viso con le mani. Era stato un completo idiota.
<< Jensen.. mi.. mi disp..>> Provò a scusarsi, ma Jensen lo fermò con un gesto della mano.
<< Non. Azzardarti. A. Fiatare.>> Ringhiò. << Sai cosa diavolo ho provato in queste maledette ore?>> Lo riprese, sentendo l'adrenalina scorrere nel suo corpo al solo ricordare quei terribili minuti.
Avanzò verso di lui, spingendolo sul torace.
<< Hai idea di cosa cazzo stavo provando?>> Ripetè, alzando il tono della voce. << Credevo che ti avessero rapito, cristo santo!>> Urlò, prendendo possesso di tutta la sua rabbia. << Credevo che ti fosse successo qualcosa! Sei un grandissimo figlio di puttana!>> continuò, non controllando più le sue azioni. Continuava a spingerlo, facendolo arretrare. << Cristo, ma cosa cazzo ti è saltato in mente!>>
Jared incassava le spinte, fino a quando la sua schiena non finì a contatto con una parete. Misha intervenì, preoccupato di quello che poteva succedere. Vedeva il pugno chiuso del biondo lungo i suoi fianchi, mentre con la mano libera, teneva il più piccolo bloccato.
<< Jen..>> provò il moro, mentre l'altro subiva passivamente la sfuriata del maggiore.
Jensen girò il volto infuocato, senza lasciare la presa sull'amante.
<< Stanne fuori, Misha, sono incazzato nero anche con te.>> Sputò fuori, tornando a guardare il fidanzato.
Jared aveva gli occhi colmi di lacrime. Il viso contratto dai sensi di colpa, dalla consapevolezza di aver sbagliato terribilmente. Chiuse istintivamente le sue iridi grigie, appena notò il pugno a mezz'aria, pronto a colpirlo. Un singhiozzo scappò dal suo controllo, sapendo di meritarsi tutta quella furia.
Jensen continuò a guardarlo e in quello stato di fragilità, ritrasse il braccio. Non ce la faceva, per quanto arrabbiato fosse, amava Jared, non gli avrebbe mai fatto del male.
Lo lasciò andare, vedendo come lentamente si accasciava sul pavimento. Le braccia muscolose avvolte intorno alle ginocchia, la testa nascosta in mezzo le gambe. Il suo corpo sussultava ad ogni singhiozzo.
Jensen lo guardò a lungo, sedendosi sul divano. Voleva fargliela pagare, voleva farlo stare male tanto quanto lo era stato lui, ma lo amava troppo per vederlo in quelle condizioni senza fare niente.
<< Mi dispiace>> Balbettò, quasi in maniera incomprensibile. << Mi dispiace tanto>> continuò, rimanendo in quell'angolo troppo piccolo per la sua statura.
Jensen sospirò rumorosamente, avvicinandosi a lui. Si inginocchiò, circondando il suo busto con un braccio, mentre con la mano destra carezzava i suoi capelli. Gesta dolci, delicati, come se Jared potesse rompersi da un momento all'altro.
Il più piccolo alzò la testa di scatto, convinto che Jensen non gli avesse rivolto la parola per un bel po' di tempo. Il suo sguardo ricordava molto quello di un cucciolo maltrattato e, davvero, era tecnicamente impossibile rimanere arrabbiato con lui. "Maledetti occhioni" Pensò, sorridendo appena.
<< Sh..>> Cercò di farlo smettere, strofinando la mano sinistra sulla sua schiena, cullandolo dolcemente. << Calmati, Jar, va tutto bene>> Sussurrò al suo orecchio. << Sono qui, piccolo, non vado da nessuna parte.>> Continuò e sembrava che solo quella frase lo aveva destato un po'.
Jared gli si buttò letteralmente al collo, stringendolo forte.
<< Mi dispiace>> Ripetè << La scesa era così equivoca.. io, io non volevo farti preoccupare, io.. avevo bisogno di tempo, non capivo.. non avrei mai dovuto dubitare di te>>
Jensen faticò non poco per cercare di capire cosa l'altro stesse dicendo. Sapeva che Jared era sincero, come sapeva che il suo fidanzato era tremendamente geloso. La gelosia a volte poteva far fraintendere certe situazioni, l'importante era che anche Jared lo capisse.
Jensen prese il suo volto tra le mani, costringendolo a guardarlo negli occhi.
<< Ascoltami molto attentamente, Padalecki. Io amo solo ed esclusivamente te. Non mi interessa delle altre persone. Non mi viene neanche di guardarle, non dopo tutta la fatica per mettermi con te..>> Rise leggermente, ricordando quei momenti. << E ricordati che non ho mai messo e mai metterò, nessuno davanti a te, davanti a noi. D'accordo?>> Dichiarò, sorridendo.
Jared si riscoprì più innamorato che mai. Si riteneva il ragazzo più fortunato del mondo ad avere Jensen al suo fianco.
<< Ti amo tanto, Jack>> Rispose, baciandolo con passione.
Misha li guardava incantato, sospirando felicità. Sapeva che niente poteva tenerli lontani troppo a lungo, nemmeno un'incomprensione di quel calibro.
Prese Mordicchio tra le mani, sorridendo soddisfatto.
<< Tutto è bene, quel che finisce bene>> Mormorò, ricevendo un miagolio come risposta.
E così facendo, si trasferì in un'altra stanza, consapevole che i suoi due migliori amici avessero bisogno di tempo per stare un po' da soli.

A.A
Ciao, dolcezze!
Sono finalmente tornata con un'altra J2.
 Non so...vi dico soltanto che questo prompt mi è venuto in mente mentre dormivo da un'amica, così di punto in bianco.
Il giorno dopo non me lo ricordavo e stavo tipo diventando pazza perché mi piaceva troppo. Sono riuscita a mettere anche Fel, la mia tesorina *-*
Spero con tutto il cuore che vi piaccia. Volevo far durare Jensen arrabbiato di più, giuro, ma non ci sono riuscita, stavo tipo morendo dentro ahahaah
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate. Ci tengo veramente molto!
Buona giornata a tutti voi, tesorini. Un bacio <3
  
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