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Autore: Natasha_66    21/06/2017    0 recensioni
"Voglio che tu vada in Egitto, che ti addestri per poi tornare e curare la parte malata di questa città" le disse Robert Queen. Reina, sorellastra di Oliver, ha promesso al padre che solo la morte potrà fermarla, anche se ció la porterà a scontrarsi con l'uomo che ama e con la sua famiglia. Una setta, un distaccamento della Setta delle Ombre, che agisce per proteggere gli innocenti dalla parte malsana dell'umanità. Dei guerrieri, pronti a morire per la loro causa.
Una promessa, portata avanti a testa alta e senza rimorsi "Anche a costo di morire"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Slade Wilson, Thea Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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EGITTO, OGGI
Il palazzo era immenso con ampi giardini e grandi stalle. Infatti tra i guerrieri della Setta era usanza dimostrare il proprio valore con la corsa dei carri, un gioco pericoloso e mortale. Il pomeriggio all’Oasi era caldo e afoso e chi non era abituato boccheggiava alla ricerca di un po’ di refrigerio. Verso metà pomeriggio un gruppo di sette bambini entrò nel cortile ridendo e scherzando.
-Secondo voi dove vanno?- chiese René a Curtis e Joe -È strano che le guardie non li fermino-
-Seguiamoli, magari stanno andando a rinfrescarsi in qualche fontana- gli rispose Joe. I tre si alzarono e seguirono i bambini nel giardino fitto di alberi. Arrivarono alle stalle e i bambini entrarono in un enorme tendone coperto -Che facciamo?- chiese Joe
-Entriamo, io non resto sotto il sole- commentò René
-Non sappiamo nemmeno se possiamo farlo- disse Curtis -E se ci arrestasse come quei cacciatori?-
-A me lei sta simpatica, ce la vedo bene con mio padre- commentò Joe 
-Non si metteranno mai insieme…- gli disse René -Lui è troppo burbero e lei è troppo bella-
-Grazie per il complimento- disse una voce dietro di lui. I tre si girarono e videro Reina vestita con un reggiseno sportivo e dei pantaloncini corti -Potete anche entrare, non vi mangio- disse ai tre sorpassandoli -Ma vi avverto, le piscine sono dall’altra parte-
-Da quanto sei qui?- le chiese Curtis
-Più o meno da quando vi siete messi a discutere sul mio futuro marito- gli rispose lei entrando. Dentro al grande tendone c’era un recinto con due cavalli, una mamma con il suo puledro, e i bambini che gli davano delle mele da mangiare -Non troppo bambini, se no non potrà più correre-
-Ci racconti una storia?- le chiese una bambina -Sei mancata tanto-
-Lo so, stasera vi racconterò una storia e campeggeremo in giardino, testimoni i miei amici- le rispose lei
-Sono strani, Nana- le disse un bambino
-Sii educato. Sono ospiti- ribatté lei -Allora come va a scuola?-
-Stiamo imparando gli ecosistemi, i maestri sono molto bravi- le dissero i bambini
-Bene, ora andate a dare queste mele ai miei cavalli nelle stalle- rispose lei mandandoli via
I ragazzi rimasero un attimo perplessi. Da quando dei bambini egiziani sanno parlare come loro? Anzi meglio -Come sanno la nostra lingua?- le chiese Curtis
-Qui la scuola è gratuita, pago io i maestri che vengono da tutto il mondo. I bambini imparano le lingue e decidono cosa vogliono fare quando sono grandi. Io li aiuto quando sono qui e passiamo tutti i giorni insieme- gli spiegó lei -Nella mia città chi vuole lavorare viene qui e gli viene assegnato un mestiere a seconda di cosa sa fare-
-E come fai ad avere i soldi per pagarli tutti?- le chiese Joe
-Lavoro anche io come fanno tutti… vendo puledri da corsa, stalloni, falchi già addestrati, cammelli, dromedari, e poi vinco le corse, tante corse- 
-E come concilii tutto con il lavoro?- le chiese René
-Non sono sempre via, agli inizi si, ma quando sono diventata governatrice e sono aumentati i guerrieri passo anche mesi senza fare niente- gli spiegó lei -Bisogna sempre aspettare il via libera del Gran Maestro-
-Possiamo andare in piscina?- le chiese ancora René 
-Certo, potete andare dove volete- gli rispose lei sorridendo. Curtis e René se ne andarono mentre Joe rimase -Non me la sono presa per quello che hai detto-
-Wade DeFoe ha giurato di uccidere mio padre e io temo che riesca a farlo- le confessò lui -Ci troverà ovunque saremo-
-E cosa ti fa pensare che possa ucciderlo?- gli chiese lei
-Ha ricreato un farmaco che potenzia il corpo, non so come si chiama, ma lui lo chiamava Miracolo-

EGITTO, 10 ANNI PRIMA
Dopo cinque giorni nel deserto a faticare, tornare al palazzo del sultano e stendersi tra le coperte morbide dell’immenso letto a baldacchino era un sogno per Reina. Erano passati quasi due mesi e le sarebbe piaciuto finire l’addestramento in fretta per tornare a casa e salutare suo padre che sarebbe partito per un viaggio in nave. Ma mancavano ancora quattro mesi, c’era tutto il tempo. Reina si alzó dal letto e si toccó il tatuaggio sulla gamba, il simbolo tribale delle reclute della setta.
-Ti fa male? Vuoi qualcosa da metterci su?- le chiese Amir
-No, non fa male. Fa male solo se penso a come me l’hanno fatto- gli rispose lei -Come fa ad essere così preciso se è stato fatto con una tavola chiodata e un martello?-
-Credo sia un segreto di professione- le disse lui -Il Gran Maestro si scusa un’altra volta, ma è stato chiamato per affari-
-Non importa Amir. Sono distrutta- ribatté lei
Bussarono alla porta e il maggiordomo andó ad aprire -Reina, Khasib chiede di vederti-
-Va bene- gli disse lei alzandosi dal letto e andando in salotto 
-Salute, sorella- le disse l’egiziano
-Salute anche a te fratello- gli rispose lei sorridendogli -Come posso esserti utile?-
-Mi chiedevo quale sarebbe stata la tua scelta dopo l’addestramento- le rispose lui -È partita una gara a chi si trova prima un discepolo e quindi sono venuto a proporti d’intraprendere il mestiere di falconiere-
-Ma non viene deciso dai maestri?- chiese lei
-Ma io ho visto le tue abilità e il tuo carattere. Saresti perfetta per la falconeria- le disse lui -Se mi permetti potró insegnarti e, quando avrai finito l’addestramento s’intende, diventerai la mia apprendista-
Reina pensó all’offerta dell’egiziano e si affacció alla finestra valutando le possibilità -Sarebbe un onore per me diventare tua apprendista-

EGITTO, OGGI
Reina entrò nella stanza di Slade senza bussare. Era arrabbiata per la prima volta dopo tanto tempo.
-Non si bussa?- le chiese Slade senza la maglietta
-No, sono talmente arrabbiata che me ne frego dell’educazione. Un superuomo ti ha minacciato di morte e non me lo dici?!- esclamó lei quasi urlando -Sei andato a metterti in una situazione rischiosa!-
-Tranquilla, ce ne andremo via con Oliver- le rispose lui -Non mi sognerei mai di mettere in pericolo il tuo popolo-
-Non è quello- disse lei sedendosi su una panca -È che potevi almeno stare più attento. Stai mettendo in pericolo anche tuo figlio-
-Non mi servono lezioni da una ragazzina su come proteggere mio figlio. È vero non ho pensato alle conseguenze, ma questo non vuol dire che tu possa dirmi cosa devo fare- ribatté lui con tono duro e freddo
-Hai ragione, scusa. Non ce l’ho con te, ce l’ho con me. Avrei dovuto saperlo, avrei dovuto controllare. Sono stata impulsiva e idiota- si giustificò lei -Quando c’è in mezzo un bambino e un ragazzo non capisco più niente-
-Spiegami perché- la incitò lui sedendosi vicino a lei
-Ho fatto una promessa che volevo mantenere, tutto qui- taglió corto lei alzandosi -Non ve ne andrete. Questo è il posto più sicuro dove potete nascondervi: non c’è la tecnologia, i cellulari non prendono ed è difficile da raggiungere-
-No, è fuori discussione- obiettò lui -Ce la possiamo cavare-
-Posso incatenarti qui lo sai?- le disse lei -Io comando qui-
Lui si alzó -Troveró un modo per andarmene- le disse lui stringendola 
-Sfidami, vediamo chi è più testone- propose lei baciandolo -Si comincia da adesso-
  
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