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Autore: _Pobluchan_    21/06/2017    0 recensioni
Voglio che lui mi ami.
È questo il mio mantra, il mio motto. Lo è da quando ho otto anni.
[...]
Le tue spalle si sono fatte improvvisamente larghe e il tuo ciuffo ribelle è stato tirato su per mettere in bella vista quelle due gemme azzurre come il cielo.
Mi innamoro proprio come la prima volta. Ogni volta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Voglio che lui mi ami.

È questo il mio mantra, il mio motto. Lo è da quando ho otto anni.
Questo perché la prima volta che lo vidi avevo otto anni, ero al luna park e mi rifiutavo categoricamente di salire su qualsiasi giostra. Solo quando vidi il suo viso sorridente mentre scendeva dalla giostra mi decisi a salire.


L'ho sempre ammirato: non l'ho mai visto triste o depresso, ha sempre avuto il sorriso sulla faccia. Il sorriso più bello che avessi mai visto.


“Ciao, io sono Niall”
Mi ricordo ancora il tuo faccino sorridente che metteva in mostra il buco lasciato dal dente caduto.
“Io mi chiamo Miky”
Ho un'immagine precisa di quel momento.
ricordo che ti guardavo dal basso, probabilmente ero caduta, tu mi porgevi la tua piccola mano baffuta mentre un ciuffetto di capelli biondi ti ricadeva davanti agli occhi: gli occhi più belli che io avessi mai visto.


“Questa volta in classe insieme!”
Alle medie cominci a diventare adolescente: la tua voce cambia, diventi più alto, la tua mano non è più quella piccola che mi porgevi, ora è grande e affusolata, segnata dai calli della chitarra. Le tue spalle si sono fatte improvvisamente larghe e il tuo ciuffo ribelle è stato tirato su per mettere in bella vista quelle due gemme azzurre come il cielo.
Mi innamoro proprio come la prima volta. Ogni volta.


Alle superiori le cose cambiano: frequentiamo due scuole diverse, frequentiamo gente diversa. Però ogni tanto ti fai sentire. Sei sempre tu a farti sentire. Non so cosa ci trovi in me, non capisco per quale motivo mi scrivi, ma non faccio domande. Non voglio perderti.
Sei cresciuto ancora, ma, a differenza dei tuoi amici, non sei poi così alto. Eppure risalti rispetto a tutti gli altri: due pozzi fatti di cielo che camminano nella bruttezza del mondo.


Ora sei un uomo fatto e finito. Sei diventato grande e hai finito la scuola. E ancora una volta le nostre strade si dividono: io continuo a studiare, tu decidi di andare via di casa e lavorare.
Ti vedo tutte le mattine correre per non perdere la corriera, la stessa che prendo io. Ogni volta cerco di salire lentamente sperando di farti guadagnare tempo e tu per ringraziarmi mi fai scudo col tuo corpo dalla folla.
Sorridi sempre, in continuazione, anche quando cercano di schiacciarti contro di me. Quando scendo mi volto sempre indietro e tu mi guardi con quei due angoli di paradiso.


La sera, invece, canti. Ogni sera su un palco diverso, in un bar diverso, a volte anche in città diverse. Ti siedi sullo sgabello e delicatamente fai risuonare la tua musica e la tua voce tra le persone donando te stesso.
È l'unico momento in cui ti vedo con gli occhi chiusi e con una ruga sulla fronte per la concentrazione.
Mi innamoro proprio come la prima volta. Ogni volta.

  
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