“Viktor amami.”

“Io già ti amo Chris.”

Queste erano le parole che si ripetevano ogni volta sdraiati sul letto dopo aver fatto l'amore. Tra una carezza e l'altra Chris desiderava essere amato dall'unica persona al mondo a cui si fosse conceduto.
Facevano colazione assieme, pranzavano e cenavano insieme, andavano insieme a correre al mattino, facevano la doccia insieme, facevano l'amore. Poi dopo qualche giorno ognuno tornava a casa, alla realtà. Quel loro piccolo angolo di paradiso era una piccola casa in un piccolo villaggio di montagna.
Alla fine della loro vacanza passavano l'ultimo giorno senza dire neanche una parola. Si guardavano, si accarezzavano, si baciavano. Non c'erano bisogno delle parole.

“Voglio rivederti.”

“Tra due mesi Chris, come ogni volta.”

Piano piano ogni due mesi diventa ogni tre mesi, poi ogni quattro, poi ogni cinque.
Una volta all'anno. Per una settimana. Ecco cos'avevano per loro.
Ma Chris si accontentava, perché se l'alternativa era stare senza Vik, piuttosto sarebbe morto.
Per una settimana erano solo loro due, si appartenevano completamente.
Si baciavano ogni volta come se fosse l'ultima, con la paura che da un momento all'altro anche quell'unica settimana sarebbe scomparsa.
Facevano l'amore continuamente e ogni volta:

“Viktor amami.”

“Io già ti amo Chris.”

Erano tutte bugie.

Chris amava Viktor, ogni respiro gli serviva per arrivare a quella sola settimana di vita.

“Non capisco cosa non comprendi: ho bisogno di allenarmi di più. Il pattinaggio è la mia vita!”

“Anche per me lo è Vik, ma per una settimana voglio dimenticarmi di tutto e rimanere tra le tue braccia!”

Chris soffre. Soffre perché Viktor è sempre più bravo, vince sempre di più, si allena sempre di più e lo vede sempre meno.
I loro incontri sono sporadici e occasionali, ogni volta fanno solo l'amore, non hanno il tempo di fare colazione insieme o pranzare, perché Viktor si allena ogni giorno, tutto l'anno.
Chris è sempre più solo, il momento in cui si sente più vicino a lui è quando salgono sul podio e finalmente può vedere di nuovo il suo volto sorridente.

“Viktor io non ce la faccio più. Per favore resta con me.”

“Non posso Chris, mi devo allenare.”

“Viktor amami.”

“Mi dispiace Chris, devo andare.”

Chris è distrutto, è lacerato. Rimane disteso in quel letto ruvido per ore senza versare neanche una lacrima, bloccato in quell'attimo che sembra infinito.

“Basta Vik.”

“Christophe...”

“Devo pensare ad allenarmi.”

Si gira e se ne va. Riesce a piangere solo il momento in cui poggia i pattini sul ghiaccio. È un attimo e si ritrova in ginocchio con le mani strette sul cuore, nella posa più drammatica che riesce ad assumere. Lui ama Viktor, ma evidentemente non abbastanza per restare.