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Autore: I_love_villains    22/06/2017    3 recensioni
[Interattiva. Iscrizioni aperte fino alla fine della fic]
I nostri cari vampiri si troveranno alle prese con le persone più odiose al mondo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Forse conoscete Sirina Chao o vi è nota con il suo pseudonimo di Grimilde.”
“Certo” rispose Ruki. “È una vampira purosangue che scrive libri di successo sui vampiri” aggiunse per i fratelli, che non ne avevano sentito parlare.
“E chi pensa ai suoi libri quando ha la quarta?” ribatté Laito. “Prima o poi me la faccio.”
“A- anche io la conosco” balbettò Yui. “Avevo provato a farci amicizia ma … ma mi ha accusata ingiustamente di aver rotto il busto di Beethoven al secondo piano.”
“Sì, è tipico di lei …”

Reiji stava riponendo un libro preso in prestito dalla biblioteca quando una ragazza gli si avvicinò. Aveva lunghi capelli ricci di un castano ramato, con qualche filo di perle a trattenerle le ciocche che le avrebbero coperto il viso minuto. Gli occhi azzurri dalle lunghe ciglia erano fissi su di lui, quello destro parzialmente coperto dalla frangia sbarazzina. Reiji l’aveva vista ogni tanto, dato che fisicamente avevano la stessa età ed erano entrambi purosangue.
“Salve, sono Sirina Chao. Ti posso chiedere un favore?”
“Certo, come posso aiutarti?” rispose educatamente lui.
“Ecco … te lo chiedo solo perché so che sei uno studente modello. Per il mio nuovo romanzo mi servirebbero dei testi pregiati, tre per l’esattezza, ma …”
“Ne puoi prendere solo due per volta.”
“Giusto” annuì lei sorridente.
“Beh, dare una mano ad una ragazza di cultura è un piacere.”
“Oh, grazie infinite!” esclamò Sirina guardandolo come se fosse un eroe. Intanto pensava: “Il pollo ci è cascato.
“Con la biblioteca c’è un limite di tempo però. Forse i libri che cerchi li ho nella mia biblioteca personale.”
“Ancora meglio! Non so davvero come ringraziarti!”
“Continuando a scrivere come una vampira e non come un’umana che si inventa favole su di noi.”
“Sarà fatto.”
Sirina continuò a fargli dolci moine finché non ottenne i libri. Doveva ammettere che quelle smancerie non lo toccavano, il moro non era interessato ad aiutare una ragazza, ma una scrittrice. Ciò alzò la sua stima per lui … ma non cambiò il suo piano.
I libri furono spediti per posta al proprietario in condizioni pietose. Per giunta la spedizione era a carico del destinatario. Ovviamente Reiji non poteva fargliela passare liscia. Il giorno dopo si avvicinò a Sirina, allontanando con un’occhiataccia le amiche con cui stava chiacchierando.
“Mi sono fidato e te li ho prestati e tu …”
“Cosa? Oh, parli dei libri? Ma non hai letto la lettera?”
“Non c‘era alcuna lettera.”
“Devono averla persa” replicò subito lei. “Al giorno d’oggi nessuno ha più rispetto del proprio lavoro. Prima con una bella frustata li potevi rimettere in riga.”
“Tutto ciò è vero, ma non sono stati i postini a danneggiare i miei volumi.”
“Nemmeno io, giuro, e sono tremendamente dispiaciuta. Ne parliamo davanti una tazza di the?”
La ragazza non mancò di notare che parlando di frustate e the il Sakamaki si era un po’ calmato. Sorrise internamente: senza volerlo aveva toccato i tasti giusti.
“Perfetto. Ti aspetto questo pomeriggio alle cinque.”
“Non mancherò.”
Sirina si presentò vestita con un abito raffinato, come si addiceva ad una nobile come lei. Il domestico le aprì la porta e la condusse nello studio di Reiji.
“Due cucchiai di latte ed una zolletta, grazie. Detesto le cose troppo dolci.”
“Ecco a te. Vorrei sbrigassimo questa faccenda prima che tornino i miei fratelli.”
“Mi è parso di vedere un ragazzo steso …”
“Lui è uno scansafatiche, non verrà qui.”
“Ah, va bene.”
Capendo che al moro i fratelli non stavano esattamente simpatici, la vampira se ne inventò uno a cui addossare la rovina di almeno un libro.
“Sai, è buffo perché sono state tre persone diverse a danneggiarli” cominciò sorseggiando il the. “Divino. Comunque, il primo a fare una brutta fine è stato quello sulle filosofie orientali. Lo avevo lasciato aperto sulla scrivania ed ero andata a rimproverare la mia cameriera per aver azionato proprio in qual momento l’aspirapolvere. Quando sono tornata mio fratello aveva rovesciato la caraffa d’acqua sulle pagine.”
In realtà la ragazza lo aveva lanciato nella piscina, scommettendo con se stessa quanto ci avrebbe messo ad affondare.
“Non sapevo avessi un fratello” fece Reiji.
“Beh, i miei hanno deciso che soffrirebbe troppo a stare nella mia ombra, così l’hanno iscritto in un’altra scuola.”
“Capisco … e gli altri volumi?”
“Oh, quello su Mendel è bruciacchiato perché un tizio che mi faceva la corte, al mio ennesimo rifiuto di uscire con lui, ha rotto la lampada ad olio. È una fortuna che non sia divampato un incendio.”
Per un attimo l’aria aristocratica della vampira si incrinò al ricordo di come aveva torturato il libro con una candela, ma bastò far finta di bere il the per nascondere il sorrisetto da monella.
“Infine, quella deliziosa edizione rilegata di Notre-Dame de Paris è stata strappata da un randagio piombato in giardino mentre mi godevo l’ombra di un albero.”
Sirina omise che il cane in questione era il suo e lo aveva addestrato apposta.
“Sono state delle fatali coincidenze e non sai quanto mi rincresce.”
Reiji finì il suo the, pensieroso. Non si fidava al cento per cento della ragazza, ma non gli veniva in mente alcun movente per cui lei avesse dovuto rovinare di proposito i suoi libri, specialmente perché lui si era offerto di prestarglieli di sua spontanea volontà. Decise di darle il beneficio del dubbio.
“D’accordo, ammetto che sono state delle fatalità. Comprenderai comunque che non ti affiderò più alcun volume.”
“Certo, lo capisco, e mi dispiace. Sono io quella che ci rimette.”
La vampira fece un sorriso contrito.
Qui ci sono così tanti oggetti antichi e di valore … devo danneggiarli!” pensò. Per prendere tempo tirò fuori dalla borsetta un taccuino.
“Ti è venuta un’idea per il tuo romanzo?” domandò Reiji interessato.
“Beh, questa situazione è particolare, no? Prendo spesso spunto da faccende personali, così tutto è più realistico.”
Il moro si alzò per accompagnarla all’uscita. Sirina fece finta di camminare scrivendo. Puntò su un tavolino con sopra un vaso bianco e blu abbastanza bello. Il vaso vacillò pericolosamente, ma non cadde. Reiji ne fu sollevato, finché non vide la mano di lei dare una spinta al vaso, che cadde rompendosi in mille pezzi. I due vampiri rimasero a fissarsi per un po’.
“Volevo scacciare una mosca” si giustificò Sirina.
“Come no” fece lui aggiustandosi gli occhiali. “Quindi anche con i libri sei stata tu.”
“Certo che no! Credi che una come me gioisca nel vedere distrutte cose di valore che appartengono ad altri? Che sia una vandala esperta in oggetti preziosi? Che possa inventarmi tutte le scuse che voglio pur di rovinare qualcosa di pregiato?”
“Sì.”
“Beh … hai ragione. Ma non è colpa mia!”
“Non voglio sentire altro. Dovevo immaginarlo che una scrittrice fosse brava a mentire. In fondo vende bugie, no?”
“Più o meno …”
Reiji le prese il taccuino dalle mani e lo lanciò nel camino. Stava per dire che così erano pari, ma lei tirò fuori dalla borsa un altro taccuino.
“La prudenza non è mai troppa” commentò.
Il vampiro preferì non replicare. La fece uscire sperando di non avere più a che fare con lei. Speranza vana. Infatti Sirina aveva trovato molte cose in comune fra loro: la classe sociale, la lettura, l’educazione, il the, la tortura … Forse con lui poteva smettere di fingersi una ragazza dolce ed innocente e parlare liberamente di tutte le cattiverie che le passavano per la testa. Da quel momento in poi, a scuola non lo lasciò un attimo solo. Lo aspettava sempre fuori dall’aula, lo accompagnava nei corridoi, gli offriva il the e gli faceva raccomandazioni e premure degne di una mamma chioccia.

“Frena, frena” lo interruppe Laito. “Una bella ragazza si è interessata a te e non me, cioè, ce l’hai presentata?”
“No. Se mai avessi una fidanzata non ve la presenterei mai.”
“Almeno potevi chiedermi un consiglio.”
“Il giorno in cui chiederò un consiglio a te l’inferno si ghiaccerà. Ora, posso continuare?”
“Sì, piccione, prosegui pure.”
Reiji chiuse gli occhi e sospirò pesantemente mentre gli altri ridevano. Yui smise bruscamente, con un’espressione quasi addolorata: si era ricordata una cosa.
“Mi ricordo che vi ho visti a braccetto. Ti cercavo per mostrarti il voto avuto in scienze … poi lei ha arrotolato il mio quaderno e mi ha picchiata dicendo che nessuna ragazza può avvicinarsi a Reiji- san.”
“Oh oh, una yandere” sghignazzò Kou.
“Da quel momento è diventata gelosa di Yui” fece Reiji.
“Gelosa di Senza- Tette?” chiese Ayato scoppiando a ridere. “E questa ha la quarta, dicevi?”
“Sì, fratellino” rispose Laito sorridente.
“Quando imparerete a trattare una donna diversamente da un mero oggetto di piacere?” li rimproverò Reiji.
“Ma tu tratti Eve …” iniziò Ruki.
“Era sottinteso che tale donna debba essere una vampira purosangue. Adesso basta interruzioni.”

Dopo due settimane, Sirina si appostò fuori da villa Sakamaki. Si era nascosta dietro un cespuglio, munita di binocolo, per spiare Reiji. Non le piaceva l’idea che una ragazza abitasse sotto il suo stesso tetto. Vedeva solo due soluzioni possibili: liberarsi di lei o rapire lui. Optò per la seconda. Attese un momento in cui gli altri Sakamaki non fossero in casa, poi si teletrasportò all’interno e sparò un sonnifero a Reiji usando una cerbottana.
Quando il moro si risvegliò si trovò legato ad una sedia, in un accogliente salotto mai visto prima.
“Reiji- san, sono felice che sei venuto a trovarmi.”
“Tu! Slegami subito!”
“Perché dovrei? Torneresti da quella biondina, vero?” lo accusò Sirina.
“Tornerei a casa. Anzi, no, prima ti farei qualcosa.”
“Mi baceresti?”
“Cosa?” domandò il moro, sorpreso.
“So che fra non c’è qualcosa!” dichiarò convinta la vampira. “Abbiamo tante cose in comune …”
“Quelle non in comune sono di più …”
“E mi piace prendermi cura di te e spupazzarti. Ho deciso! Il mio prossimo romanzo parlerà della nostra storia d’amore!”
“Sirina …”
“Chiamami Siria.”
“Quello che è. Come diavolo ti è venuta in mente una cosa del genere??”
“Oh, non fare finta che ti dispiaccia essere legato come un salame davanti a me.”
“Non piacerebbe a nessuno sano di mente.”
Sirina sbuffò infastidita. Maschi, sono davvero cocciuti!
“Lasciami andare ora e non ti avvicinare mai più, in cambio non ti farò nulla.”
“Vuoi fare un, come si dice, accordo prematrimoniale?” domandò lei tornando dolce.
“Un patto” rispose Reiji freddamente.
“Beh, la tua proposta fa schifo. Vedi, adesso sei in mio potere. Posso farti tutto quello che voglio.”
Detto questo, la rossa gli fece una carezza e avvicinò di più il viso al suo. Reiji si tirò indietro più che poté.
“E intendi tenermi legato qui a lungo?”
“No … non è molto divertente. Ti faccio io una proposta che non puoi rifiutare, anche perché se lo fai non ce ne saranno altre. Allora, ti slego e ti permetto di riprendere la tua normale vita da secchione sexy, ma in cambio tu mi porti fuori tre sere al mese. Ah, ovviamente non farò avvicinare a te nessuna ragazza.”
Il Sakamaki rifletté attentamente.
“Ci sto …” disse sconfitto.
“Yay!” esultò Sirina.
“Ma non considerare Yui una ragazza. È più una … una mucca.”
“Una mucca?” ripeté lei, confusa.
“Sì, un animale di cui ti occupi per avere in cambio qualcosa. Invece di latte, sangue, in questo caso.”
“Capito.”
La vampira lo liberò e Reiji fece immediatamente ritorno alla villa. Sirina si sedette felice, pensando a cosa aveva ottenuto. Una di quelle sere lo avrebbe fatto ubriacare a Las Vegas e sarebbe diventata sua moglie!



***Angolo Autrice***

Mi sono divertita a fare Sirina ^^
Prossima vittima: Shuu.
Dopo di lui ho la rompiscatole personale di Kou, ma nessuno per gli altri vampirelli. Quindi ... rimediate XD
A presto!
   
 
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