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Autore: giucri89    22/06/2017    0 recensioni
Lee ChoSo lavora per un'agenzia fotografica emergente, ciò che odia di più al mondo sono gli idol, a causa di un triste incidente che coinvolse suo padre in passato. Im JaeBum è un idol, lavora per la JYP, si impegna a fondo in quello che fa, forse anche troppo, rinunciando pian piano alle cose importanti della vita. Il destino farà incrociare le strade di ChoSo e JaeBum. Potrà l'amore superare il pregiudizio di lei e l'orgoglio di lui?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 12
 
 
Tu pensi che io non sappia che ti piaccio.
Questo era così tenero in te,
così tenero.
Vorrei far finta di non saperlo
ma non ce la faccio più a nasconderlo.
Io so tutto, dai vieni qui, non evitarmi più.
A˷ Io so tutto
ma perché continui a nasconderlo?
È già tutto scritto nella tua faccia, che ti piaccio.
A˷ Perché guardi lontano dopo che mi guardi?
Io so già tutto. A˷ A˷
A-GOT7
 
 
«Hyung… cosa stavi facendo?» disse Bam Bam a voce bassa. JeaBum, colto in flagrante per la seconda volta, era davvero agitato. Cosa diamine poteva inventarsi adesso? Probabilmente nulla, si sentiva con le spalle al muro. «I-Io non stavo facendo nulla che vi riguardi» iniziò a farfugliare. I volti dapprima sorpresi dei membri lasciarono presto spazio ad un’espressione sorridente e divertita. All’improvviso JaeBum si ritrovò tra le braccia di Jackson. «Oh JaeBum-ah pensavi davvero che non lo sapessimo?» disse, stritolando il leader. «Povero stolto» gli fece eco JinYoung. «C-Cosa? Voi sapevate tutto? È stato YuGyeom-ah a svuotare il sacco, non è vero?» disse JaeBum additando il maknae cercando di liberarsi dalla presa di Jackson. «Eeeh? Cosa c’entro io in tutta questa storia? Se proprio vuoi saperlo, siccome pensavo fossi qui, ho insistito per trattenere gli altri in dormitorio e non venire qua a disturbarti ma loro si sono impuntati, quindi, che altro potevo fare?» cercò di discolparsi il maknae. «Ha ragione YuGyeom-ah, quindi, era per questo che continuavi a dire di restare in dormitorio, eh?» gli disse YoungJae. Il maknae rispose alla provocazione alzando solamente le spalle in segno di sconfitta. «Mmmmh…», ChoSo, iniziò a fare strani versi, sembrava si stesse risvegliando dal sonno profondo nel quale era caduta. JaeBum se ne accorse e fece cenno ai membri di non fiatare e li condusse silenziosamente nella piccola stanza adiacente alla sala prove. «Si può sapere perché ci hai trascinato qui?» chiese JinYoung una volta dentro la stanza. «Non avete notato che ChoSo stava per svegliarsi? La conosco si sarebbe imbarazzata da morire trovandovi lì tutti riuniti come se foste al suo capezzale, e poi è molto stanca, vorrei che riposasse il più possibile» disse, infine, con un’aria leggermente preoccupata. «Ooooh oooh, il nostro leader sa bene come prendersi cura della sua fidanzata» disse Bam Bam, provocando un risata generale nella stanza. JaeBum lo fulminò praticamente con gli occhi. Mark, che non aveva aperto bocca fino ad allora, si avvicinò al leader, posò una mano sulla sua spalla «JaeBum-ah sono davvero felice di vederti così. Prima avevi un’espressione così rilassata che non vedevo da tantissimo sul tuo volto. Credimi, tutti noi eravamo davvero preoccupati ultimamente. Volevamo parlartene ma nessuno di noi trovava il coraggio o comunque la giusta modalità per affrontare il tutto. Se una ragazza è riuscita a risvegliarti dal torpore in cui eri sprofondato allora noi non possiamo esserne più che felici. Lo abbiamo capito che da qualche giorno c’era qualcosa di diverso in te, una luce nei tuoi occhi che da tanto tempo si era spenta, adesso, come per magia, si è riaccesa. Come potevamo non accorgercene? Certo, ci hanno anche aiutato le tue svariate assenze alle prove» disse ridendo per poi continuare «Se lei è riuscita a cambiarti così vuol dire che per te lei è una persona importante. Non perderla JaeBum-ah, noi ti aiuteremo quanto il più possibile per proteggere il vostro legame. Non sei solo, anzi, non siete soli, potrete sempre contare su di noi. Siamo una famiglia, no?». Dopo aver pronunciato queste parole Mark abbracciò il suo leader, al quale qualche lacrima iniziò a rigargli il viso. Tutti fecero lo stesso. Sapevano che il leader non era molto bravo ad esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni, quindi, capirono e si strinsero tutti attorno a lui, stringendolo il più forte possibile. «Yah! Vi ho sempre detto che odio tutta questa skinship[1], quindi, adesso allontanatevi, per favore» disse JaeBum sempre più imbarazzato. Così come il leader aveva ordinato tutti si allontanarono ridendo. «Forse non è cambiato poi così tanto» fece notare Jackson. «Forse cambia solamente se si trova davanti la fotografa?» continuò YoungJae. «Sì, è probabile» gli fece eco JinYoung. Tutti scoppiarono nuovamente a ridere, era da tanto che non si respirava un’atmosfera del genere quando erano tutti insieme, era davvero confortevole. «Non pensate di esservi presi gioco di me abbastanza per stasera?» gli intimò JaeBum. Ad un tratto si sentì bussare alla porta «Jae-JaeBum-ah?» e una vocina si sentì provenire dall’esterno. «Oh no, ChoSo si è svegliata. State zitti per favo…» non ebbe neanche il tempo di completare la frase che Jackson aprì la porta «Prego, entra pure fotografa» le disse. ChoSo, come aveva previsto JaeBum, si vergognò alla vista di tutti i membri lì riuniti. Restò praticamente pietrificata dinanzi l’uscio della porta. JaeBum, ovviamente, si accorse subito della situazione e raggiunse ChoSo e la afferrò per mano, il che suscitò nuovamente l’ilarità dei membri. «Ooooh Ooooh avete visto che leader figo che abbiamo?», Bam Bam e le sue battute provocarono nuovamente una risata generale nei membri che mise ancora di più in imbarazzo ChoSo. Sapevano già tutto?-pensò ChoSo. Come se JaeBum le avesse letto il pensiero, pronunciò le seguenti parole «Se ti stai domandando se sanno tutto, Sì lo sanno. Se ti stai domandando se sono stupidi di natura, Sì lo sono». «Stupidi di natura? Oh, allora tu sei lo stupido più stupido dato che sei il nostro leader» gli fece notare JinYoung con la sua solita aria di superiorità. YuGyeom si avvicinò a ChoSo. «ChoSo-ssi, scusaci se sembriamo strani, ma il motivo è che siamo davvero felici di vedere il nostro leader provare nuovamente emozioni e sentimenti, siamo talmente contenti di vederlo “vivo” che non riusciamo a trattenerci, come vedi» le spiegò. «Grazie fotografa» continuò Jackson. Adesso ChoSo si sentiva meno in imbarazzo, erano dei cari ragazzi, si notava da lontano un miglio il bene che provavano nei confronti del loro leader, dovevano essersi preoccupati davvero parecchio ultimamente a causa del suo strano comportamento. L’imbarazzo pian piano si trasformò in conforto. «Ah, già che ci siete, perché siete venuti?» domandò JaeBum. «Perché siamo venuti, dici?» ribatté Mark. «A dire la verità volevamo farti una sorpresa, volevamo allenarci un po’ con te e poi farti sputare il rospo sulla tua storia d’amore, le cose sono andate diversamente da come previsto ma in qualche modo abbiamo raggiunto il nostro scopo» spiegò YoungJae alquanto soddisfatto. «Io la butto lì… Soju e birra?» propose Jackson. «Sììììì» risposero i membri in coro. JaeBum guardò ChoSo in cerca di una possibile approvazione. ChoSo ricambiò lo sguardo di JaeBum e fece un cenno di consenso con la testa sorridendo. Fu così che ChoSo passò la sua prima serata a bere e a scherzare con la “famiglia” del suo fidanzato.
 
La mattina successiva ChoSo e KiKwang furono impegnati con le foto di Jackson e nel pomeriggio si ritrovò nuovamente al JYP building per mostrare al presidente Park JinYoung il lavoro effettuato la sera precedente sulle modifiche da lui espressamente richieste. Il presidente fu davvero soddisfatto del lavoro di ChoSo e del suo studio. Quando ChoSo, tutta contenta, stava per uscire dall’edificio, sentì il suo telefono vibrare. Controllò, un messaggio di MinYoung su Kakao Talk. Lo aprì - Io, te e SoMi, possiamo considerare conclusa la nostra amicizia, sempre se così si possa definire. Grazie per avermi escluso dai vostri affari, probabilmente non avete bisogno di me, quindi, vi lascio libere di coltivare la vostra amicizia come meglio credete, ADDIO - ChoSo rilesse più volte quel messaggio. All’inizio pensò ad uno scherzo, l’uno aprile è ancora lontano. Cosa diamine stava succedendo? Cosa significava davvero quel messaggio mandato così all’improvviso? La prima cosa che le venne in mente fu di chiamare l’amica ma quest’ultima sembrava avesse spento il suo cellullare, decise di ripiegare su SoMi. «SoMi-ya, mi spieghi cosa sta succedendo per favore?». Dall’altro capo del telefono sentì solo i singhiozzi dell’amica. «SoMi-ya, stai piangendo? Perché? Cosa succede? Parla per favore» la incoraggiò l’amica. «Cho-ChoSo-yaaaa…» si sentì solo proferire. ChoSo che si trovava ancora ferma dinanzi la seconda entrata del JYP Building si sentì afferrare per un braccio, si voltò e vide un YuGyeom visibilmente preoccupato. «YuGyeom-ssi?» esclamò ChoSo e subito sentì SoMi chiudere la chiamata. «ChoSo-ssi…» disse YuGyeom ansimando, probabilmente era corso lì dalla sala prove. «Era SoMi quella al telefono?» disse con quel poco di fiato che gli restava. «Sì, era lei. Qualcuno vuole gentilmente spiegarmi cosa sta succedendo?» gli domandò ChoSo, che stava iniziando a preoccuparsi seriamente della situazione. Prima lo strano messaggio di MinYoung, poi i singhiozzi di SoMi al telefono e infine YuGyeom che la blocca in maniera così enigmatica all’uscita dell’edificio. Si può sapere davvero che diamine succede?-pensò ChoSo. «Non restiamo qui a parlare, potrebbero esserci occhi indiscreti entriamo dentro». YuGyeom fece accomodare ChoSo in una stanza dell’edificio che pareva essere vuota. Chiuse la porta. «Adesso se sai qualcosa parla, per favore». L’espressione sul volto di YuGyeom si fece sempre più seria. «Non so cosa sia successo di preciso ma stamattina SoMi mi ha chiamato in lacrime, ha detto di voler rompere con me, che non potevamo più stare insieme. Allora ho iniziato a domandarle il perché di una scelta così frettolosa. Lei mi ha detto che lo faceva per il bene di una sua amica. Ha anche detto di non meritarsi questo fidanzamento, ha parlato di se stessa come una persona orribile. Non mi ha dato neanche il tempo di risponderle prima di chiudere la chiamata. ChoSo-ssi ti ho visto uscire dalla stanza del presidente così mi sono precipitato da te sperando tu potessi darmi maggiori informazioni ma a quanto pare non è così» confessò scoraggiato il maknae. Nella testa di ChoSo frullavano mille pensieri. Perché SoMi e MinYoung si stavano comportando così? Che l’amica cui SoMi si riferisse fosse proprio MinYoung? Ma perché poi? C’era stato sicuramente un incontro tra le due. Che cosa era successo esattamente? ChoSo si avvicinò a YuGyeom per tranquillizzarlo. «Calmati YuGyeom-ssi, troveremo la verità e chiariremo tutta questa storia. È ovvio che SoMi non volesse affatto finirla con te. Deve esserci qualcosa sotto. Proverò a scoprirlo». «Spero davvero sia così. So che stare con me non è facile. Possiamo vederci solo furtivamente e so come questo possa essere difficile per una ragazza sensibile come lei. So che la nostra storia è iniziata per gioco ma adesso non voglio e non posso rinunciare a lei. Sentirla piangere al telefono stamattina è stato un duro colpo, mi ha spezzato il cuore, non voglio che tutto questo sia a causa mia. Voglio fare qualcosa ma sento di avere le mani legate. È tutto il giorno che provo a chiamarla ma lei non mi risponde. Non so davvero cosa fare ChoSo-ssi» disse con gli occhi che iniziavano ad inumidirsi. ChoSo posò una mano sulla sua spalla, voleva con quel piccolo gesto mostrargli tutta la sua solidarietà. Doveva assolutamente scoprire cosa fosse successo.
ChoSo lasciò tornare YuGyeom ai suoi allenamenti e gli promise che avrebbe indagato fino in fondo su quella storia. Si diresse verso casa di MinYoung decisa a farsi confessare tutto. Dopo si sarebbe recata anche da SoMi. Fermò un taxi e comunicò l’indirizzo all’autista. Dopo dieci minuti si ritrovò dinanzi alla porta dell’appartamento di MinYoung, suonò. La proprietaria aprì la porta ma la sua espressione cambiò alla vista di quella che lei considerava ormai un’ex amica. «Toh, chi abbiamo qui. Perché non vai a casa della tua cara amica SoMi anziché venire qua e perdere il tuo tempo dato che non abbiamo nulla da dirci?» le disse con un tono di voce aspro MinYoung. «Non credi che io debba sapere almeno il perché di quel messaggio?» ribatté ChoSo convinta di non dover mollare. «Oh! Puoi chiederlo alla tua migliore amica, non credi? Voi due vi dite sempre tutto, no? Parlate anche di questo allora. O forse ti ha già detto tutto e sei venuta fin qui solo per deridermi?». «Non capisco davvero il motivo di queste tue parole così dure. Si può davvero sapere che cosa è successo tra te e SoMi? Perché è in lacrime da stamattina?». «In lacrime da stamattina? Come al solito tu ti preoccupi solo di lei! Io, invece, sono stata felice tutto il giorno, sai? Se davvero non sai come sono andate le cose come puoi sempre difenderla a prescindere?» le domandò MinYoung con un tono di voce decisamente alto rispetto ai suoi standard. «Non credi che se io sia qui è perché mi preoccupo anche di te? Vuoi spiegarmi cosa è successo?» controbatté ChoSo. «Puoi benissimo farti spiegare tutto dalla tua migliore amica. Noi due non abbiamo più niente da dirci» disse MinYoung chiudendo bruscamente la porta dietro di sé. ChoSo non sapeva davvero cosa fare in quel frangente. Perché le sue amiche si stavano comportando così? Le lacrime iniziarono a fuoriuscire, guardandole ChoSo pensò di essersi rammollita. Prima considerava se stessa una ragazza abbastanza forte, adesso quel pensiero iniziava a scricchiolare. Iniziò a vagare per le strade senza una meta. Si era fatto buio da un bel po’ ma ChoSo, così persa nei suoi pensieri, non se ne accorse. Sentì il suo telefono vibrare. Rispose alla chiamata «ChoSo-ya dove sei?» le domandò JaeBum alquanto preoccupato dall’altro capo del telefono. «Jae-JaeBum-ah…» ChoSo incominciò a singhiozzare sempre più forte. «Hey, che succede? YuGyeom-ah era preoccupato e mi ha raccontato quello che sapeva. Dove sei adesso?». ChoSo si guardò intorno, non riusciva neanche lei a capire dove fosse, quella era una zona che non conosceva molto bene. «I-Io non lo so JaeBum-ah» confessò. «Tranquilla, mandami la posizione con il GPS arrivo subito da te, non ti muovere di lì». ChoSo fece come JaeBum le aveva indicato. Dopo all’incirca un quarto d’ora JaeBum trovò ChoSo seduta sugli scalini di un vecchio negozio chiuso con il volto in lacrime. Lui era venuto in auto, auto presa in prestito da Mark hyung, così la invitò a salire alla svelta prima di essere riconosciuto. Vedere il viso di ChoSo così spento e in lacrime spezzò il cuore di JaeBum. Decise di non dire nulla per il momento e intrecciò solamente la sua mano con quella di ChoSo per qualche secondo, prima di cambiare la marcia dell’auto.
JaeBum fermò la macchina in una bellissima spiaggia. Il cielo era limpido e le stelle illuminavano la volta celeste. Era ancora inverno, quindi, quel luogo era praticamente deserto. JaeBum invitò ChoSo a scendere dalla macchina e a godere del panorama. ChoSo scese dalla macchina. Lei e JaeBum si accomodarono sulla spiaggia. ChoSo raccontò a JaeBum tutto quello che le era accaduto. Non riusciva davvero a dare un perché a tutta quella situazione. JaeBum la strinse di più a sé. «Tranquilla sono sicuro che ce la farai a risolvere questa complicata situazione. Vedrai che dopo, tu e le tue amiche, tornerete più unite che mai. E te lo dice uno che ne ha fatte di litigate con i suoi amici e quegli stupidi come vedi sono sempre lì a preoccuparsi per me» disse JaeBum tentando di far sorridere ChoSo. Quest’ultima ricambiò il dolce abbraccio dell’idol. Tra le sue braccia sentiva di poter ritrovare un po’ di tranquillità. Ad un tratto sentì JaeBum solleticarle la pancia «Non va bene, devi sorridere di più… proviamo con questo». «Yah… ahahahah… JaeBum-ah smettila ti prego!» dichiarò ChoSo sdraiandosi disperata sulla sabbia «Ora va un po’ meglio ma si può fare di più» disse JaeBum aumentando la dose di solletico. «JaeBum-ah… ahahahahah… sm-smettila sul ser…». I suoi occhi si persero nei profondi occhi scuri di JaeBum, che buon per lei aveva smesso di solleticarla. Il volto di JaeBum si avvicinò a quello di ChoSo «Ecco, il tuo volto sorridente è quello che maggiormente preferisco» le disse prima di baciarla dolcemente.   
 
[1] Skinship: È un termine che viene utilizzato in Corea per indicare i contatti fisici tra le persone, come per esempio tenersi per mano o abbracciarsi.
  
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