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Autore: shinepaw    22/06/2017    1 recensioni
Bella e Leya stanno finalmente insieme, ora che quest'ultima ha deciso di restare. E vissero felici e contente? Tra un rivale agguerrito, proposte speciali e un passato ancora non lasciato completamente alle spalle, il lieto fine si prospetta - non solo per loro! - lontano... se non irraggiungibile!
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Sequel di Juliet & Juliet.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Bella's point of view

Canticchio fra me, entrando nella mia camera. Leya dorme profondamente.

- Ed ecco un raro esemplare di Leya semi-domestica, non è ancora uscita dal suo letargo mattutino - annuncio, poggiando la videocamera sulla scrivania in modo da continuare a riprendere senza problemi.

- Ma che stai blaterando... - farfuglia, sbuffando sonoramente. Sogghigno, sperando che ceda al sonno e non si svegli completamente.

Attendo qualche istante e poi...

- Sveglia, Leya! È ora di alzarsi! - le strillo in un orecchio, facendola sussultare vistosamente.

- UWAH! Cos-... cosa...

- Tanti auguri a te, tanti auguri a te - canticchio di nuovo. Sbuffa sonoramente, affondando il viso nel cuscino.

- Sei una peste, ma ti amo - farfuglia, aprendo un occhio. E nello sbirciarmi un sorriso meraviglioso le increspa le labbra.

- Un inizio perfettamente normale, finora, per questo esemplare - commento. Lei mugugna qualcosa di sconclusionato, alza la testa dal cuscino, la scrolla per scostare i capelli dalla faccia e poi si alza lentamente, prima di prendere il mio volto tra le mani e stamparmi un bacio appassionato sulle labbra.

- Buongiorno... - esala, sorridendo sulla mia bocca. Le passo un braccio dietro la schiena per trattenerla, dopodiché appoggio la fronte alla sua.

- С ДНЕМ РОЖДЕНИЯ* - bisbiglio con un pizzico, anzi, parecchia incertezza. Sorride ulteriormente, felice come una pasqua.

- Ti amo - sospira, cercando di baciarmi di nuovo.

- Non adesso, Leya! Ci sarà tempo dopo per le smancerie; ora preparati, che tutti ti stanno aspettando - la informo, recuperando la videocamera e mettendo in pausa la registrazione.

- Tutti? Tutti chi? - domanda, perplessa.

- Tutti! - rispondo, misteriosa. Le concedo un bacio sulla guancia, prima di dileguarmi. Quando scende a fare colazione noto che indossa una maglietta rosa chiaro e una gonna piuttosto corta: è elegante, ma non troppo. Ed è bellissima.

- Tanti auguri a te Leya! - esclama Brooklyn, correndo ad abbracciare le sue gambe. Lei gli accarezza i ricci.

- Grazie, Brooklyn.

Io lo prendo in braccio, sapendo che altrimenti non si stacca più.

- Vai di là a giocare con Yuuhi, Brook. E controlla che il tuo regalo sia ancora dove l'hai lasciato - gli bisbiglio in un orecchio, prima di schioccargli un sonoro bacio sul viso.

Ridacchia, obbedendo.

- Buon compleanno, Leya - dice la mamma, sorridendo con affetto e abbracciandola. La mia ragazza resta immobile, sorpresa, poi ricambia l'abbraccio.

- Auguri! - si aggiunge John, scostando il giornale giusto per lanciarle un'occhiata affettuosa quanto quella della mamma.

Dopo colazione il mio fratellino le dà il regalo che le ha fatto con tanto impegno, un ritratto di famiglia disegnato da lui. Mi aspettavo che ci aggiungesse qualche cavallo come fa sempre, invece no: ci sono la mamma e John, due omini giganti, io e Leya, due omini un po' più piccoli, e poi un omino piccolissimo con una strana cosa che dev'essere Yuuhi. Attorno alla testa di Leya ci sono infiniti cuoricini rossi.

Lei s'inginocchia, poggia il disegno a terra e tira a sé Brook, ringraziandolo con voce rotta. Io sbuffo, intenerita: si è commossa.

- Dài, Leya! Dobbiamo andare! Ti ho detto che ci aspettano! - sbuffo di nuovo, fintamente impaziente.

- Ma chi? - ritenta, alzandosi e recuperando il disegno.

- Prima usciamo, prima lo scoprirai! - rispondo, ghignando.

- Okay, okay - replica, arrendendosi. Avviso la mamma e John che usciamo. Una volta fuori di casa camminiamo in silenzio, mano nella mano. Yuuhi non è molto contenta di dover stare al guinzaglio.

Purtroppo con le mani occupate non posso continuare a filmare, ma non avrei chissà cosa da dire e non sarebbe divertente.

L'esterno della villa è decorato da dei palloncini. Leya sorride, senza commentare. Suo fratello ci aspetta fuori dalla porta.

- I miei occhi si posano su una principessa: è la festeggiata, è la festeggiata - trilla, posandole sul capo una coroncina dorata di carta. Si abbracciano e lui mi fa l'occhiolino.

Entriamo. Finalmente posso lasciare libera Yuuhi, la quale va subito a giocare con Haru, e riprendere la videocamera. La villa è addobbata da un sacco di festoni.

- Benvenute, ragazze - ci accoglie Ryuu, troppo elegante rispetto agli altri. Leya sgrana gli occhi, meravigliata e poi commossa, di nuovo: ci sono i miei cugini con i loro mariti, suo fratello con il fidanzato e tutti i suoi amici. Mancano solo un paio d'invitati che arriveranno nel primo pomeriggio.

- L'esemplare di Leya che stiamo seguendo è al momento sopraffatta dalle emozioni - commento a bassa voce.

Ci spostiamo in giardino, dove è stato allestito un tavolo con delle sedie.

- Abbiamo la villa tutta per noi, oggi - c'informa Akira. - Leon e Marco sono in vacanza e torneranno il mese prossimo, nostro fratello è in tour con Rei e i nostri genitori si sono organizzati una giornata speciale.

- Poi toccherà a noi pulire e riordinare, quindi cerchiamo di non combinare casini - brontola Ryuu.

- Non ascoltatelo - ribatte dolcemente il mio migliore amico. - Fate tutti come se foste a casa vostra.

Ognuno propone un'attività o un gioco che potremmo fare. Leya decide di giocare a Just Dance e, una volta sfidato ogni invitato, è ora di pranzare. Ovviamente Akira ha stracciato tutti, nessuno escluso. È davvero un ballerino eccezionale.

Ci spostiamo di nuovo in giardino per mangiare, ma suonano al campanello e Mikhail va ad aprire. Torna con ben tre persone, sebbene ne aspettassimo solo due.

- Leya! - esclama la ragazza. Lei si volta e...

- Maggie? Dragan? - dice, incredula, prima di raggiungerla e gettarle le braccia al collo. Mi aspettavo di provare almeno un pizzico di gelosia, dopotutto sono state insieme, in passato, invece sono felice e basta.

La sua migliore amica ha sì un fascino particolare: un viso morbido, incorniciato dai capelli rossi, i quali fanno spiccare un paio di dolci occhi castani; è alta quanto me e possiede un fisico tutto curve.

Accanto a lei c'è il padre di Mikhail.

- Ciao, tesoro - lo saluta, abbracciandolo.

- Ciao, papà.

Dietro di loro c'è Derek e in mano ha un pacchetto.

- Non mi sembra di averti invitato - sibilo, mentre al contempo tengo d'occhio la situazione, sperando che Leya non si accorga della sua presenza.

- Oh-oh. Non vorrai mandarmi via... non sarebbe carino, Bella. E poi voglio solo darle il mio regalo... non faccio nulla di male.

Alzo gli occhi al cielo.

- Okay, puoi restare - ringhio. - Ma se Akira e Ryuu dovessero dire che te ne devi andare...

Esibisce un sorrisetto odioso. M'impongo di fare un respiro profondo. Non posso arrabbiarmi, non oggi.

- Meno male che il tuo gusto in fatto di ragazze non è uguale a quello riguardante l'abbigliamento - sta dicendo Maggie quando mi riavvicino a lei e la mia ragazza.

Leya ridacchia, imbarazzata.

- Complimenti! - esclama la sua migliore amica, rivolgendosi a me. Arrossisco.

- G-grazie...

- Non siamo troppo in ritardo, vero? - domanda Dragan. - C'era parecchio traffico...

- Stavamo giusto per pranzare - lo informo, prima di cercare il mio migliore amico. Sta parlando abbastanza concitatamente con suo fratello, Christopher e Blake.

Li raggiungo.

- Dobbiamo aggiungere un posto a tavola - asserisco, costernata. Neanche loro sorridono più, adesso. - Chi l'ha invitato?

- Nessuno, Bella. O perlomeno non noi - risponde pacatamente Ryuu. - Quindi nessuno.

- Ugh - mi limito a replicare. Vado a sedermi accanto alla mia ragazza.

- Cosa ci fa lui qui? - chiede lei, lanciando una fugace occhiata all'ospite indesiderato.

- Non lo so.

Scrolla le spalle.

- Hai organizzato tutto tu? - bisbiglia al mio orecchio, poggiando le labbra contro di esso in un impercettibile bacio.

- Non tutto... tuo fratello ha fatto la maggior parte del lavoro. Io l'ho solo aiutato - rispondo con noncuranza.

- E da quando complotti con mio fratello? - insiste, ridendo.

- Da quando si avvicina il diciannovesimo compleanno della mia ragazza - sbuffo, sorridendo. Avvampa.

Il pranzo trascorre a meraviglia e tutti sono contenti di mangiare la pizza.

- Vorrei ringraziare alcune persone - asserisce timidamente Leya, le gote lievemente imporporate. - Innanzitutto mio fratello Mikhail e la mia ragazza, Bella, per aver organizzato questa festa; poi i padroni di casa, Akira e Ryuu, per l'ospitalità. Ci terrei a ringraziare di cuore Maggie e Dragan per il lungo viaggio che hanno fatto per venire qui e a porgere un sentito grazie di essere qui agli altri ospiti. Grazie!

Brindiamo, dopodiché intoniamo la canzoncina di tanti auguri a te. Akira porta la torta, una grossa torta ricoperta di glassa rosa con le rose e un arcobaleno.

Dopo averla mangiata alcuni decidono di farsi un tuffo in piscina, altri vanno a recuperare i regali. Quando torno in giardino trovo una spiacevole vista.

- Dài, voglio solo darti il regalo - sta dicendo Derek, e intanto trattiene la mia ragazza per un polso, nonostante si divincoli. - Siediti qui, sulle mie gambe.

- No.

- Dài, non fare la difficile!

- No, no, no!

La strattona, io non so cosa fare. Sto per rivolgermi ai miei cugini o a Dragan, quando Keita (ve lo ricordate, il ragazzo con i capelli verdi?) sbuca dall'acqua e lo fronteggia.

- Ehi tu, smettila, okay? Lasciala andare. Ti ha detto no e no vuol dire no. Non vuole essere toccata.

Derek molla la presa, contraendo la mascella e aggrottando le sopracciglia.

- Forse è meglio che tu vada, Derek - asserisce con calma Ryuu, apparendomi alle spalle. Lui sembra sul punto di esplodere, invece si alza bruscamente e se ne va, borbottando insulti razzisti verso Kei e omofobi verso mio cugino.

- Ma chi è quello? - chiedono tutti.

- Uno svitato - rispondo io, sopprimendo il desiderio di inseguirlo, fermarlo e tirargli un pugno in faccia.

Mentre gli altri si affrettano ad accertarsi di come stia Leya io prendo il regalo di quell'idiota e lo apro: è un braccialetto dall'aria costosa, con un ciondolo a forma di rosa rossa attaccato. C'è anche un biglietto d'auguri con il suo numero. Lo straccio in un impeto di rabbia. Leya decide di regalare il braccialetto a Maggie.

- Chi comincia? - domanda dolcemente Mikhail, riportando il buon umore e l'atmosfera di festa.

- Lasciamo decidere alla festeggiata - replico. Lei si è seduta di nuovo al proprio posto e si è rimessa la coroncina in testa. Mi afferra delicatamente per un polso e mi tira a sé.

- Tu per ultima - mormora, abbozzando un sorrisetto.

- Va bene - dico, stringendole la mano e baciandole le nocche. Avvampa un po', ridacchiando imbarazzata.

- Dài, fratellone, inizia tu.

- Okay!

Le porge un grosso pacco, un signor pacco.

- Non sapevo se prenderti qualcosa di utile o di carino... ma ho pensato che di cose carine te ne avrebbero regalate un sacco, perciò ho optato per qualcosa di utile. Auguri, sorellina.

Nel signor pacco ci sono almeno una decina di blocchi da disegno, due scatole di matite e una di pennarelli.

Leya ride.

- Sei un mito, Mikhail.

Liam le ha portato una piantina di cui prendersi cura. I suoi amici le regalano cover per il cellulare, vestiti, libri. I miei cugini le danno altro materiale da disegno. Maggie le porge un tenero peluche a forma di unicorno rosa.

Dopo di lei c'è Dragan.

- I tuoi genitori mi hanno chiesto di augurarti un felice diciannovesimo compleanno - esordisce, abbozzando un sorriso. - Auguri, Leya.

- Che bugiardo. Grazie, Dragan - sbuffa lei, abbracciandolo. Il suo regalo è un cd.

E poi tocca a me. È banale. È un dono molto banale. Apro la scatolina che ho in mano e deposito sul suo palmo il mio banalissimo dono.

- Lo so, non è un granché, spero che ti piaccia c-...

- È bellissima - mi zittisce Leya, ammirando la catenina con l'anello. Anello sul quale c'è scritto, in argento, ti amo Leya. In russo. Me la porge e io con delicatezza la metto al suo collo. - Grazie, Bella.

E si alza, abbracciandomi e nascondendo il viso nella mia spalla. Sta... piangendo?

Le cingo la schiena con le braccia.

- Sono... così felice di essere qui con voi - singhiozza. - È il compleanno più bello della mia vita.

-

Note dell'autrice:
ohayo, pasticcini! Avrei voluto postare questo capitolo ieri, ma sono stata impegnata ad... organizzare cose per il Pride (qualcuno ci va?) e poi ero troppo stanca per terminare il capitolo. Il prossimo sarà il penultimo! Ma non temete: dopo l'epilogo ci sarà un capitolo bonus... baci!

*Buon compleanno in russo
   
 
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