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Autore: Eevaa    22/06/2017    2 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 22 - I VIAGGIATORI DEL TEMPO


 
Future

 
Le palpebre socchiuse del principe dei saiyan tremarono lievemente, il cielo sopra di lui si fece improvvisamente più chiaro, arancione e poi azzurro. Le nuvole, in una corsa sfrenata, roteavano velocemente nel cielo spargendo il loro pianto qua e là a momenti alterni. Il tempo scorreva all'indietro molto velocemente, il calendario portava a ritroso i giorni pericolosamente e incessantemente. Ogni tanto qualche pausa, ogni tanto qualche accelerazione. Ad occhio e croce rimanevano loro poco più di sei ore per mettere in ordine le cose, ma nulla sembrava funzionare. 
«Cosa dobbiamo fare...» ripeté nuovamente Mirai Vegeta con voce roca, digrignando i denti con i pugni ancora stretti poggiati al terreno. La sua compagna si avvicinò a lui a passi lenti e demotivati, sedendosi poi al suo fianco. Le voci provenienti dalla videochiamata erano talmente fievoli che nessuno riuscì a distinguere chi stesse tentando di spiegare ai piccoli Goten e Trunks che anche quel tentativo fosse miserabilmente fallito. 
«Lo so io cosa dovete fare!» rimbombò una voce proveniente da chissà dove, facendo trasalire sia la famiglia del futuro che quella del passato in collegamento telefonico. La voce di Mirai Re Kaioh era così potente e acuta che persino attraverso la ricetrasmittente poterono udirla. «iI piccolo Trunks aveva ragione!» 
Dallo schermo del telefono si riuscì perfettamente a distinguere il bambino muoversi velocemente per raggiungere la madre, incuriosito, mentre Mirai Vegeta e Mirai Bulma non persero tempo a sollevarsi dal terreno per volgere uno sguardo interrogativo verso il cielo.
«Ma come? Ci abbiamo provato, ma di certo non ha funzionato!» asserì Mirai Trunks, confuso dall'affermazione proveniente dal mondo dei Kaiohshin. 
«Perché non avete usato la testa!» spiegò nuovamente Mirai Re Kaioh. «Avete inserito le stesse coordinate nella macchina del tempo, ma avete tralasciato un particolare fondamentale: non l'avete fatto insieme»
«Certo che l'abbiamo fatto insieme, ci siamo anche coordinati! Siamo sicuri di aver premuto il pulsante nel medesimo istante» insistette Mirai Bulma con tono pericolosamente saccente. 
«Non ho detto nello stesso momento, ho detto "insieme"! Non eravate le stesse persone in entrambe le macchine!»
Entrambe le famiglie si guardarono attraverso il telefono, più stupite che mai. L'errore era più che palese ora che erano stati posti di fronte ad esso, ma di certo nessuno ci sarebbe arrivato senza l'intervento di quell'entità.
«E non potevi dircelo prima?! Non era certo un'intuizione così semplice, razza di-» commentò un adirato Mirai Vegeta, frenato immediatamente dalla compagna, la quale lo zittì prontamente prima di dare via a un nuovo circolo vizioso di accuse e insulti.
«Le vostre epoche è come se fossero già unite da un filo invisibile, dovete comportarvi e ragionare come se foste un tutt'uno. Buona fortuna!» augurò Mirai Re Kaioh, interrompendo così la comunicazione con il mondo dei Kaiohshin. Probabilmente li stavano osservando attentamente insieme a Mirai Goku, attraverso le potenti antenne di quell'entità dell'aldilà. 
«Bene! E adesso chi ci va di noi?» domandò Mirai Bulma, ponendo l'attenzione su una questione di vitale importanza. Una questione che avrebbe pregiudicato totalmente l'andamento della missione. 

 



Past


Si erano dati pochi minuti per decidere coloro i quali avrebbero partecipato alla spedizione in quel posto dimenticato dagli Dei, ma le discussioni si erano fatte così animate e così ricche di tensione che non erano ancora riusciti a decidere nient'altro oltre che mandare di sicuro i due Vegeta. Non erano a conoscenza di cosa gli sarebbe spettato una volta giunti là, ma di sicuro non sarebbe stata una gita in campagna.
«Non possiamo mandare te, razza di scemo. Noi non abbiamo alcun Kaarot in vita qui!» gridò Mirai Vegeta dal telefono all'ennesimo tentativo del suo rivale del passato di inserirsi tra i candidati alla missione. Goku incrociò le braccia e si ammutolì. Non bastava avere un Vegeta ad insultarlo e dargli del tonto... ora aveva a che fare con ben due principi sbruffoni e maleducati.
«Potremmo provare a chiedere a Gohan, lui esiste in entrambi gli universi!» propose Bulma rivolgendosi al marito, il quale storse visibilmente il naso.
«Dovremmo perdere tempo a spiegare ad entrambi tutto il nostro operato, e noi abbiamo una certa fretta!»
«Proprio non capisco perché non posso andare io».
«Sei solo un bambino, Trunks!» rispose Bulma con tono preoccupato. 
«Ma così non può andare neanche Mirai Trunks» controbatté il piccolo, osservando sullo schermo il suo doppione annuire amareggiato. 
«Serve una persona che possa usare l'intelletto nel caso ci siano prove di quel tipo. Dovremmo andare noi, Bulma» propose la scienziata del futuro. 
«Ci state per caso dando degli stupidi? E comunque no! Voi servite qui, nel caso avessimo bisogno della vostra intelligenza potremmo chiamarvi e potreste usare i vostri strumenti per delle ricerche» sentenziò Vegeta, tentando di dissuadere sua moglie da salire su quella macchina. 
«Anche Mirai Trunks può farlo» tentò di spiegare Bulma, rivolgendosi con uno sguardo insistente verso il marito. Egli, spazientito, la prese  per un braccio e la trascinò nella stanza accanto con un gesto inaspettato. Goku, mollato nel laboratorio con lo smartphone in mano, non poté fare a meno di domandarsi quale fosse il problema. 


«Cosa diavolo ti salta in mente?» sussurrò Vegeta stando ben attento a non farsi sentire nell'altra stanza, nella quale le discussioni stavano procedendo animatamente dopo la breve pausa di confusione lasciata dai due coniugi spariti improvvisamente. 
«Perché non posso venire con te?» domandò Bulma, osservando il principe scuotere nervosamente il capo.
«Perché no, non nelle tue condizioni».
«Non sono malata, sono incinta! Preferisci veramente che vada nostro figlio?» 
«Nostro figlio ha combattuto valorosamente contro nemici terribili. È in grado di difendersi, tu invece no e io non potrei garantirti, anzi, garantirvi una completa protezione» spiegò pazientemente il principe dei saiyan, tentando in tutti i modi di non perdere le staffe e soprattutto di non far sembrare la sua preoccupazione un gesto di imposizione nei confronti della donna. «Inoltre credo davvero che tu e Mirai Bulma siate più utili da qui, nel caso ci servisse la vostra conoscenza».
Egli conosceva bene sua moglie e, da che mondo e mondo, non era affatto una persona che amava sentirsi obbligata o ricevere divieti. Più e più volte l'aveva vista mettersi nei pasticci solo per mera curiosità, già durante il loro primo incontro su Namek egli aveva già compreso con che tipo avesse a che fare. Bulma detestava essere tagliata fuori dalle avventure e non era una persona così ragionevole da comprendere quale fosse il limite da non superare, ma in quel caso lo capì. Lo capì dagli occhi di quel principe, lo capì dal tono delle sue parole.
Non l'avrebbe fatto per se stessa, ma l'avrebbe fatto per lui e per il loro bambino. Sapeva che dandogli delle preoccupazioni egli non avrebbe svolto il suo dovere di combattente in maniera serena, ed era fondamentale che Vegeta fosse nel pieno delle sue facoltà, una volta giunto nella dimensione sconosciuta. Così Bulma mise completamente da parte il proprio orgoglio e la propria testardaggine per lui. Per loro
«E va bene, ma ti prego, tieni d'occhio Trunks, ricordati che ha solo otto anni. Dovete stare molto attenti».
«Tsk. Come sempre» disse a bassa voce il principe dei saiyan, in cuor suo profondamente felice e anche piuttosto gongolante per averla avuta vinta, per una volta, con sua moglie. Evento più unico che raro che si sentì di festeggiare dandole di nascosto da tutti un lieve bacio in fonte, prima di tornare con un sorriso compiaciuto nell'altra stanza. Calò il completo silenzio. 
Persino Goku, il quale si era nuovamente proposto come candidato facendo notevolmente infuriare Mirai Vegeta (fortunatamente distante abbastanza da non potergli mettere le mani al collo), si zittì prontamente alla vista dei due coniugi dall'aria soddisfatta e compiaciuta. 
Il principe dei saiyan si avvicinò a passi svelti poggiando una mano sulla spalla di suo figlio, il quale rispose al suo sguardo severo con immensa preoccupazione.
«Trunks. Te la senti di venire con me?» domandò Vegeta squadrando il piccoletto dall'alto verso il basso. Egli mostrò un sorriso a trentadue denti. Il principe sapeva perfettamente di avergli appena donato una soddisfazione immensa dandogli una tale responsabilità, e sapeva anche suo figlio non l'avrebbe affatto deluso. Non l'aveva mai fatto, era sempre stato un bravo bambino, coraggioso e forte. Ciò bastava ampiamente a fargli dimenticare il lato birbante del carattere e tutte le sue marachelle. 
«Evviva! Evviva! Certo papà, sono prontissimo!» urlò di gioia il piccolo, saltellando sul posto seguito a sua volta da Goten, il quale fu particolarmente felice della conquista del suo migliore amico. Avrebbe tanto desiderato unirsi a lui in quella missione, ma era a conoscenza che nell'universo futuro lui non fosse mai nato, ergo non ci sarebbe stata una sua copia per bilanciare la macchina del tempo. 

«Bene, allora è deciso. Andranno i due Trunks e i due Vegeta. Mirai Bulma, credo che sia meglio che tenga tu la ricetrasmittente, nel futuro avete tecnologie più avanzate in caso di bisogno per qualche ricerca» proferì la scienziata, sospirando affranta, comprendendo alla perfezione che così facendo lei sarebbe rimasta completamente all'oscuro di tutto ciò che sarebbe successo. Si fece carico di un peso enorme, ma era necessario per il buon andamento della missione. 
«Trunks, tesoro. Tieni gli occhi aperti e fai sempre quello che ti dice papà» sussurrò poi ella, inginocchiata per riuscire a guardare meglio il viso felice e coraggioso di quel bambino. Il suo bambino.
«Promesso, mamma. Hey! Io sono grande, non devi preoccuparti per me!» 
«Ma certo che lo sei...» gli sussurrò nell'orecchio dandogli un bacio sulla guancia che egli si asciugò con il dorso della mano, arrossendo visibilmente.
Trunks non amava essere trattato come un moccioso - sopratutto davanti al suo amico Goten - ma in quel momento egli capì che sarebbe stato il caso di non controbattere all'affetto di sua madre. Era perfettamente cosciente che non sarebbe stata una missione semplice, non si trattava affatto di un gioco, ci sarebbero stati chissà quali pericoli da affrontare, avrebbero anche potuto non tornare indietro, avrebbero potuto fallire. Le sorrise nel modo più dolce possibile prima di salire con un agile balzo all'interno della macchina del tempo. Rimase affascinato: sembrava un'astronave, c'erano un sacco di pulsanti e lucine colorate. Era più emozionato che mai, oltre ad essere segretamente anche un poco spaventato. Ma non l'avrebbe mai ammesso a nessuno, soprattutto a suo padre. 
«Abbi cura di Trunks e tornate vittoriosi!» disse Bulma consegnando la ricetrasmittente nelle mani nel marito, il quale annuì seriamente con il capo. Vegeta, poi, si avvicinò di soppiato al suo rivale. Lo guardò profondamente negli occhi stando ben attento che né la moglie né il piccolo Goten potessero udire le sue parole.
«Nel caso risolvessimo tutto ma non riuscissimo a tornare, ti prego, prenditi cura di lei» sibilò Vegeta senza alcuna espressione in volto. Goku ricambiò il suo sguardo tetro diventando improvvisamente serio. In lui non vi fu improvvisamente più traccia dell'uomo bizzarro e sciocco che tutti conoscevano, non c'era più traccia di quegli occhi allegri e il sorriso contagioso, solo un profondo contatto visivo che non lasciò spazio a parola alcuna. Non ce ne fu bisogno e Vegeta sapeva che quell'idiota - nonostante fosse, appunto, un idiota - era davvero un buon amico e avrebbe fatto quel che gli aveva chiesto. 
Volò a sedersi accanto a Trunks e, collegandosi alla ricetrasmittente, inserì le coordinate sulla pulsantiera. Mirai Bulma, la quale non aveva nessuno che la reggesse in volo, era in piedi su una scala con la ricetrasmittente tra le mani, in modo da poter mostrare il conto alla rovescia agli altri due viaggiatori nel tempo in collegamento telefonico. 
«Tieniti forte, Trunks» suggerì Vegeta con tono impassibile, osservando il countdown comparire sullo schermo.
Cinque
Quattro
Tre
Due
Uno

 


Angolo autrice: 
Buongiorno amici dell'internet :D è di nuovo arrivato il nostro appuntamento del giovedì e finalmente ho potuto pubblicare il nuovo capitolo.
Spero vi sia piaciuto, finalmente si stanno evolvendo le cose e c'è una minima speranza che questa dannatissima volta, dopo ventidue capitoli, ce l'abbiano fatta a raggiungere questo fantomatico Padrone del Tempo. 
Che dite? Sarà davvero così? ;) le cose saranno facili o dovranno affrontare ancora mille peripezie? Non siete impazienti di sapere come andrà il primissimo incontro tra i due Vegeta?!
Vi do una buona notizia: a causa di impegni che mi porteranno via tutta la giornata di giovedì prossimo, pubblicherò il prossimo capitolo con un giorno di anticipo, mercoledì! 
A prestissimo!
Eevaa
  
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