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Autore: esserre93    22/06/2017    0 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Arizona si avvicinò a sua moglie e cercò di prenderle le mani, ma questa si allontanò.
  • No, non devi addolcirmi la pillola, Arizona; dimmi quello che devi
La bionda si avvicinò di nuovo e appoggiò le sue labbra a quelle di Eliza, che ricambiò il bacio. Poco dopo, però, come se si fosse svegliata da un sogno, con uno scatto Eliza si allontanò di nuovo
  • Non stai rendendo le cose semplici. Perché non parli? Mi accarezzi, mi baci, ma non rispondi alla domanda che ti ho appena fatto. E’ troppo presto?
  • No amore, è che non me lo aspettavo
  • Dovresti esserne felice, perché ho la sensazione che per te sia più un fastidio?
  • Mi dispiace, non è così. Voglio anche io un figlio con te, lo voglio con tutto il cuore
  • Però?
  • Però non ora
  • Ancora Arizona?
  • Ti prego, ti chiedo pazienza
  • Ah, perché fino ad ora sono stata forse impaziente? Callie, la bambina, Lauren. Sono stata impaziente vero?
  • Non sto dicendo questo, ma è un grande passo
  • Siamo sposate, Arizona, e tra una settimana faremo anche il ricevimento con tutti i nostri amici
  • Lo so, ma una volta che avremo un figlio ho paura che Callie voglia portarmi via Sofia
  • Non può farlo, è stata affidata a te
  • Lo so.
  • Arizona, ho provato sempre a capirti, ma ora ti giuro che non ci riesco; il mio unico pensiero è quello di renderti felice, di creare una famiglia con te e Sofia, mentre tu non fai altro che passi indietro. Cosa devo fare? Dimmelo tu.
  • Abbracciami, ti prego.
  • Arizona…
  • Abbracciami
Eliza si avvicinò ad Arizona e la prese tra le braccia; tremava e ne rimase stupita.
  • Perché stai tremando?
  • Ho paura di perderti
  • Non mi perderai mai. Ti amo, ma mi rendi le cose estremamente difficili
  • Anche io ti amo e voglio allargare la nostra famiglia
  • Non voglio forzarti, come è successo con il matrimonio
  • Amore, io sono la donna più fortunata al mondo ad essere sposata con te e ti prometto che dopo il ricevimento potremo iniziare a parlare di un bambino, che ne dici?
  • Accetto, ma promettimi che mi dirai tutto quello che ti passa per la mente, non sopporterei il fatto di costringerti a fare cose che non vuoi
  • Te lo prometto.
Le due donne si misero sotto le coperte ed Eliza, allungando il braccio verso Arizona, le fece capire di volerla accogliere tra le sue braccia. La bionda si accoccolò a sua moglie lasciandole un bacio sulle labbra
  • Non sei arrabbiata vero?
  • Non lo sono, so che vuoi le stesse mie cose, solo che hai bisogno di più tempo per ammetterlo; so che avere un matrimonio fallito alle spalle non è semplice, soprattutto se c’è anche una bambina
  • Ho lottato tanto per Sofia e non voglio che me la porti via
  • Nessuno te la porterà via Amore. Ora dormiamo
 
Il mattino seguente, la prima a svegliarsi fu Arizona. Decise di preparare la colazione per tutti. Quando andò in cucina, però trovò Callie già indaffarata
  • Ehi buongiorno Calliope
  • Buongiorno anche a te. Scusami se mi sono permessa di fare tutto questo casino in cucina
  • Nessun problema, le cose sono dove sono sempre state, quindi puoi fare come vuoi. Se tu stai preparando già per tutti, prendo solo qualcosa per Eliza e torno di là
  • Certo, fai pure.
Non appena Arizona ebbe finito di preparare la sua colazione, tornò in camera da letto per svegliare Eliza.
Si sedette sul lato del letto e avvicinandosi alle labbra di sua moglie cercò di svegliarla con dei baci.
Sotto le sue labbra percepì il sorriso di Eliza, segno del suo risveglio. Continuò fino a quando non vennero ricambiati
  • Quanto amo questi risvegli – la voce rauca di Eliza fece sorridere Arizona
  • Anche io li amo. Ti ho preparato la colazione
  • Mmmm che buono
  • Eliza, vorrei parlarti di ciò che è successo ieri sera
  • Certo, dimmi
  • Non voglio che tu abbia il dubbio che io non voglia creare una famiglia con te. Io ti amo come veramente non ho amato nessuno e desidero tantissimo un altro figlio, quindi dopo il ricevimento inizieremo a parlarne seriamente. Mi dispiace averti rovinato il momento, ieri sera, quando avevi più bisogno del mio appoggio. Per questo, anche se quel momento non tornerà più indietro, vorrei che ora tu ti senta libera di dirmi tutto quello che senti o che avresti voluto dirmi ieri
  • Si è vero, il momento di ieri ormai è rovinato; ma voglio dirti che vorrei cercare Bam, voglio sapere se sta bene e se non l’hanno ancora adottata vorrei che provassimo noi. Non mi do pace per averla persa, per non essere andata fino in fondo
  • Ti prometto che faremo tutto il possibile per portarla a casa.
Arizona si avvicinò ad Eliza e le lasciò un bacio sulla guancia, per poi accarezzarla con il dorso della mano. Amava profondamente quella donna e capiva il suo stato d’animo. Ciò  che era successo la notte scorsa, per Arizona, era come fare un tuffo nel passato, quando Callie le aveva espresso il desiderio di volere un figlio. Ora Arizona si sentiva più matura a riguardo, ma nonostante questo si era comportata da incosciente e di nuovo aveva pensato solo a se stessa. Sofia avrebbe voluto un fratellino, Eliza era pronta per allargare la famiglia, praticamente da sempre, e lei era l’unica che aveva continui ripensamenti.
  • Amore tutto bene?
  • Si scusami, stavo pensando
  • A cosa?
  • Sono stupida. Quando ho qualcosa di bello me ne rendo conto sempre troppo tardi. Ti ho fatto soffrire
  • Smettila e non è mai troppo tardi; non ti libererai molto facilmente di me
  • Non ci penso minimamente. Andiamo di là insieme alle altre? Callie ha preparato la colazione per tutte.
Le due donne si alzarono dal letto e aprendo la porta, delle risate riecheggiarono per il corridoio. Arrivate in salotto, videro Sofia e Penny impegnate in una lotta di cuscini e Callie che le stava guardando. Arizona si avvicinò all’orecchio di sua moglie:
  • Siamo fortunate vero?
  • Fortunatissime. Non avrei mai immaginato che un giorno la mia vita potesse essere così
 
Per quella giornata, Arizona avrebbe avuto un intervento dopo l’altro, Eliza anche e Callie e Penny avevano deciso di portare prima Sofia a scuola e poi andare a prenderla per portarla al parco.
Il discorso di quella mattina, con Eliza, sembrava aver riportato la serenità in Arizona. Non si sentiva come se fosse scesa a compromessi, perché era una cosa che desiderava molto anche lei, ma continuava a vedere negli occhi di sua moglie un velo, quel velo che aveva visto solo nei momenti in cui non riuscivano a parlare di qualcosa di importante. Quella giornata per loro due sarebbe stata pesante, quindi non avrebbero avuto modo di vedersi, le loro pause non coincidevano, così la bionda decise di chiedere aiuto a Callie, per farle tenere Sofia più del dovuto; era sicura che avrebbe apprezzato.
Prese il telefono e le inviò un messaggio.
 
  • Buongiorno Arizona! – una April sorridente, come suo solito, stava correndo verso di lei
  • Buongiorno April
  • Come va stamattina?
  • Tutto bene a te?
  • Bene bene. Poi con Eliza hai affrontato quel discorso?
  • No, anche perché ne abbiamo avuto un altro ben più importante
  • Cosa è successo?
  • Eliza vuole avere un figlio
  • Beh, lo sapevi già, o no?
  • Si certo, solo che non avendone parlato più credevo aspettasse che gliene riparlassi io, invece ieri sera ha tirato fuori l’argomento
  • È una bella notizia, vero? Scusami ma non riesco a decifrare il tuo stato d’animo
  • Sono felice, April, ma non l’ho dimostrato ad Eliza ed ho paura che si senta in colpa per avermi “forzata”
  • Ed è vero? Ti sta forzando?
  • Ovviamente no. Voglio un figlio con lei
  • Bene! Siamo felici allora!
  • Si, siamo finalmente felici, April!
  • Che bello! Harriet avrà un’amichetta o un amichetto
  • Ahahah si. Ma dove stavi correndo?
  • Oh cavolo! La Bailey mi ha chiamata, doveva parlarmi di qualcosa. Scappo!
Arizona vide la sua amica scomparire dietro l’angolo. Quella donna era una forza della natura; nonostante la vita le avesse riservato spiacevoli situazioni, aveva sempre trovato la forza per andare avanti. Aveva sempre ammirato la sua amica, per questo amava parlare con lei e ascoltare i suoi consigli; sapeva trarre del positivo anche nel negativo.
Il telefono squillò e Arizona si destò da quei pensieri
Va benissimo. Io e Penny andremo a prenderla a scuola e poi andiamo a cena fuori. Avete bisogno di casa libera?
 
Arizona alla vista di quella domanda sorrise tra sé e sé e digitò il testo del messaggio.
Dopo il lavoro non torneremo a casa, potete cenare lì; Sofia sarà sicuramente stanca.
 
La risposta non tardò ad arrivare, con l’augurio di trascorrere una buona serata.
Arizona ripensò al rapporto che si era venuto a creare con Callie. Dopo che le aveva confessato i suoi sentimenti aveva creduto che il loro rapporto ormai fosse andato perduto, invece eccole lì ad aiutarsi per poter trascorrere una serata con le rispettive compagne.
Per quella sera, Arizona, avrebbe portato Eliza nel loro nido. Avevano decisamente bisogno di trascorrere del tempo tutto per loro. Le inviò un messaggio dandole appuntamento al parcheggio dell’ospedale e iniziò la sua giornata di lavoro.
Si diresse verso la stanza di Mary per accertarsi che stesse andando tutto bene; le varie analisi erano tutte nella norma e se l’ecografia fosse riuscita perfetta, le avrebbe potuto firmare le dimissioni.
  • Buongiorno Mary
  • Buongiorno dott.ssa Robbins. Mi dica che ha buone notizie, voglio tornare a casa
  • Ho buone notizie. Le analisi sono ottime, ti faccio l’ecografica e potrai tornare a casa
  • Finalmente
Arizona sorrise alla donna e iniziò con l’ecografia. I battiti del cuoricino riecheggiarono per l’intera stanza. Ad Arizona si formò un nodo alla gola, al quale non riuscì a dare una spiegazione e vide gli occhi della paziente inondarsi di lacrime.
  • Scusami, è che ogni volta che lo ascolto mi emoziono
  • È normalissimo. Come avrai capito, il cuore è fortissimo, i battiti sono regolari.
Arizona continuò a muovere l’ecografo sul ventre della donna e non trovò nessun problema
  • 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10 dita, ci sono tutte
La bionda fece un grande sorriso a Mary, che ricambiò di buon grado.
  • Tutto nella norma, ti firmerò le dimissioni oggi stesso, nel pomeriggio tornerai a casa. Mi raccomando però, non fare sforzi, mangia sano e ci rivediamo per il prossimo mese.
  • Non si preoccupi dott.ssa. Quindi continuerò a venire da lei?
  • Se vuoi si. Ho iniziato io e vorrei portarti al termine
  • Va benissimo.
Arizona uscì dalla stanza e ripensò al nodo in gola che aveva avuto non appena aveva ascoltata il suono del cuoricino. I bambini erano stati sempre parte fondamentale non sono del suo lavoro, ma anche della sua vita privata; li amava, li guariva, faceva di tutto per vederli sorridere ed ora, vedere quella donna così emozionata aveva fatto crescere in lei il desiderio di provare di nuovo le sensazioni che aveva provato quando Callie aspettava Sofia e le sensazioni che aveva provato dopo la sua nascita: il suo primo sorriso, la sua prima pappa, il suo primo bagnetto, la prima volta che l’aveva chiamata “mamma”; erano tutte cose che fino a quel momento aveva quasi dato per scontate, ma che Eliza non era riuscita ancora a provare e lei non era nessuno per impedirglielo, soprattutto perché, più il tempo passava e più desiderava di nuovo vivere quegli attimi di felicità.
 
Alle 8:00p.m. in punto, le due donne si incontrarono al parcheggio dell’ospedale. Arizona stava guidando ed ogni tanto guardava il viso di Eliza illuminarsi dai lampioni o dai fari delle macchine che andavano nel senso opposto.
  • Sei bellissima, lo sai?
  • Grazie Amore
  • Dico sul serio. Ogni volta che ti guardo rimango senza respiro; quando mi capita di svegliarmi durante la notte rimango per un po’ a guardarti dormire e penso che tu sia la cosa più bella che potesse accadermi, dopo Sofia. Cerchi di trovare sempre il meglio in ogni persona e con me lo fai costantemente; nonostante io ti dia molti motivi per farti perdere la pazienza. Ieri sera ho avuto paura di perderti e non so perché io abbia avuto così tanti dubbi, ma oggi, durante una visita ad una paziente, mi sono emozionata nell’ascoltare un cuoricino attraverso l’ecografo ed ho capito che voglio ascoltare anche io quel suono, lo voglio almeno quanto lo vuoi tu e anche se riusciremo ad adottare Bam, non vedo l’ora di vederla sorriderci, di vederla giocare con Sofia, di ascoltare la sua vocina.
  • Amore, vuoi farmi piangere?
  • Solo se di gioia.
  • Ovviamente. Anche io voglio tutte queste cose, le voglio dal primo momento in cui tu e Sofia siete entrate nella mia vita
Arizona parcheggiò l’auto e si diressero verso la loro “casa segreta”; si chiusero la porta alle spalle e iniziarono a spogliarsi a vicenda. Si erano mancate per tutto il giorno; si erano desiderate in quella giornata impegnativa. Arizona prese la mano di Eliza e la accompagnò in bagno; aprì l’acqua della doccia ed entrambe ci si misero sotto. In un primo momento tremarono per il contatto con l’acqua ancora fredda, ma poi Arizona prese una spugna e iniziò a passarla sul corpo di Eliza; sul collo, tra i seni, sulla pancia, per poi arrivare al suo intimo dove fece cadere la spugna e iniziò a stimolarlo con le dita. Iniziò lentamente, la bocca di Eliza era vicino il suo orecchio e la bionda poteva ascoltare distintamente ogni gemito che le stava provocando quel contatto; man mano che aumentava il ritmo, aumentava anche il volume dei gemiti di sua moglie
  • Vieni Amore, vieni per me
Eliza venne pronunciando il nome di sua moglie ed Arizona, eccitata da quella melodia, prese la mano di Eliza e le fece inerire due dita nella sua intimità; la mora accolse quel desiderio e non appena le sue dita iniziarono a muoversi in Arizona, quest’ultima inserì nuovamente le dita in Eliza; le due, senza fermarsi, uscirono dalla doccia e si distesero sul tappeto della camera da letto. I loro corpi si muovevano allo stesso ritmo, le loro labbra toccavano ogni singolo punto del corpo dell’altra, le due donne arrivarono al culmine del piacere nello stesso momento.
  • Ti amo amore mio
  • Ti amo anche io
   
 
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