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Autore: lmpaoli94    22/06/2017    1 recensioni
Ash e Pikachu avevano finalmente conquistato l’ultima medaglia nella regione di Johto. Finalmente potevano sfidare la temutissima Lega Pokémon.
Ma mentre stavano per lasciare la città, un fortissimo boato fece scuotere tutta la regione.
Un boato talmente forte da far tremare anche la terra.
Cosa poteva essere stato?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Misty, Nuovo personaggio, Sandra, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Donna Shizuka si era interrotta all’istante.
Chi era quel pokémon?
E perché aveva così tanta paura nel dirlo?
«Donna Shizuka, che pokémon è?» domandò insistentemente Misty.
Ma lei non rispondeva.
«Ash, hai appena detto che l’avevi già visto da qualche parte… dove?»
«Non mi ricordo esattamente… ma sono sicuro di averlo già visto vagare per la regione.»
«Donna Shizuka, che cosa le prende?»
«Siamo di fronte ad uno dei pokémon più belli e più rari che io abbia mai visto. È davvero stupefacente.»
«Ci potrebbe dire cortesemente come si chiama?»
«Il suo nome è Ho – oh.»
«Ho – oh? Che strano nome…»
Il pokémon leggendario vagava sulle loro teste portandosi dietro un arcobaleno coloratissimo.
«Si sta dirigendo sulla vetta della montagna. Se ci sbrighiamo potremmo raggiungerlo!»
Senza un minimo d’esitazione, la donna corse più veloce che poté per raggiungere il famigerato pokémon leggendario.
«Donna Shizuka! Aspettaci!»
Ma la donna non sentiva ragioni.
Non voleva fermarsi.
Non voleva perdere di vista quel pokémon per nessuna ragione al mondo.
I tre allenatori e la signora anziana erano molto vicini alla vetta della montagna.
«Accidenti. Qui l’aria è davvero pesante» fece Brock che era rimasto senza fiato.
«Avanti, andiamo. Non possiamo fermarci ora» lì esortò Ash continuando a correre con le poche forze che gli erano rimaste.
Una volta arrivati in cima, i tre allenatori e Donna Shizuka furono dinanzi ad uno spettacolo mozzafiato.
Il pokémon leggendario, Ho – Oh, si era accovacciato come se fosse nel suo nido.
«Che cosa starà facendo?» domandò Misty sottovoce.
«Credo che si stia… sistemando» fece Brock cercando le parole adatte.
«Se solo riuscissi a catturarlo…»
«Non dirlo neanche per scherzo, ragazzo! Questo pokémon deve essere libero! Non può appartenere a qualcuno!  Mi hai capito?» fece Donna Shizuka con tono rabbioso spaventando i tre allenatori.
«Sì… certo…»
«Ma cosa facciamo se Ho – Oh non si muove? Insomma, non possiamo rimanere qui per tutto il giorno. Anche perché c’è un freddo pazzesco!»
«E se ci vedesse?»
«Scapperebbe all’istante. Non scordatevi che è un pokémon selvatico oltre ad essere leggendario…»
Come tutti gli altri pokémon, anche Ho – Oh possedeva un udito simile.
E quando si girò verso le quattro persone, fu come se fosse rimasto impietrito.
«Oh no! Ci ha visti!»
«Fermi! Non muovete un solo muscolo.»
Ho – Oh li fissava con indifferenza.
Era come se non avesse mai visto un essere umano in vita sua.
«Credete che ci attaccherà?» domandò Brock intimorito dallo sguardo del pokémon leggendario.
«Non credo… Almeno che non venga provocato. Cosa che non faremo.»
«Accidenti! La deve smettere di fissarci!»
«Ti da fastidio, ragazza?»
«Molto. È una cosa che non sopporto.»
«È come se stesse cercando di studiarci…»
«Non credo che siamo dei tipi interessanti, Ash.»
«Ma per lui lo siamo, Brock.»
Ho – Oh, dopo averli fissati accuratamente senza fare nulla di avventato e pericoloso, sbatté le sue poderosi ali per riprendere il volo che poco tempo prima aveva interrotto.
Con il suo batter d’ali, fece cadere a terra Donna Shizuka che per poco non cadde in un precipizio.
«La tengo io, Donna Shizuka!»
Se Ash non l’avesse salvata all’istante riportandola al sicuro, sarebbe caduta in una voragine di cui non si vedeva la fine.
«Accidenti! C’è mancato poco» fece Ash asciugandosi la fronte.
Donna Shizuka non diceva una parola.
La fuga di Ho – Oh l’aveva completamente avvilita.
«Adesso che Ho – Oh se n’è andato, possiamo riprendere il nostro cammino?»
Ma Donna Shizuka non rispondeva.
«Donna Shizuka, tutto apposto?»
«Come? Oh sì… tutto apposto…»
«Ne è sicura?»
«Vedere da vicino una creatura simile… non me lo sarei mai aspettato… davvero.»
«Nemmeno noi, Donna Shizuka.»
«Avanti, riprendiamo il cammino. Adesso dobbiamo scendere dalla montagna. Se il sentiero lo permette, ci metteremo poco. Altrimenti…»
«Che vuol dire questo?»
«Non lo so… Ho una brutta sensazione…»
«Che genere di sensazione?» domandò Misty con sguardo cupo.
«Sono convinta che incontreremo dei personaggi indesiderati. E sarà in quel momento che dovremmo stare attenti.»
I tre allenatori non risposero.
Fecero finta di non credere alle parole della donna.
Anche se riusciva a prevedere le cose, perché non aveva previsto l’incontro con Ho – Oh?
La discesa della montagna fu più complicata del previsto.
Più complicata della salita.
C’erano un sacco di voragini e un mucchio di pokémon selvatici e aggressivi che ostacolavano il loro cammino.
«Ma perché ci attaccano? Noi non abbiamo fatto niente.»
«Hanno un comportamento molto strano. Sono nervosi. È come se qualcosa li stesse preoccupando…»
«Credi che centrano i tre cani leggendari, Donna Shizuka?»
«Sì. È molto probabile. Tutto quello che sta succedendo nella regione è colpa loro. Non dimenticatelo.»
Finalmente erano arrivati a destinazione.
Una barca ormeggiata su uno scoglio li stava attendendo.
«Eccoci!» esclamò Ash emanando un respiro di liberazione.
«Avanti, adesso salpiamo» fece Donna Shizuka con sguardo torvo.
«Salpare con le onde alte più di un metro? Non credo che sia una buona idea.»
«Ragazza dei mari, detto da te non me lo sarei mai aspettato. Me lo sarei aspettato dal prescelto o dall’altro ragazzo. Ma da te…»
«Sì, so che può suonare strano. Ma c’è qualcosa in queste onde che non mi convince… non sono normali.»
«Che cosa vuoi dire, Misty?»
«Insomma, è da quando sono nata che frequento l’acqua. Ormai fa parte di me. Ma queste onde… non sono naturali. Mi capite?»
«Mi dispiace Misty, ma non ti comprendiamo.»
«Forse la ragazza ha ragione. Forse queste onde hanno qualcosa di strano… Ma noi non dobbiamo fermarci. Dobbiamo proseguire senza esitazioni.»
Ma Misty non sentiva ragioni.
Si rifiutava di salire su quella barca malandata.
«Misty, cosa stai facendo?!»
«Mi dispiace Ash, ma io non vengo. Non me la sento…»
«Ma cosa stai dicendo? Avanti, non fare la sciocca! Sali a bordo!»
Ma mentre Ash stava convincendo la sua amica a salire a bordo, un gruppo di persone piombò addosso a loro aggredendo la povera ragazza.
«Che sta succedendo? Chi siete voi?» fece Ash con rabbia.
«Questo non ha alcuna importanza. Avanti, scendete dalla barca e fateci salire noi due. Dobbiamo andare sull’Isola Boreale.»
«Mi dispiace ma siete arrivati tardi. C’eravamo prima noi» fece Brock con ostinazione.
«Ah sì? Vediamo se quando avremmo eliminato la vostra amica la penserete allo stesso modo…»
Misty era tremendamente in pericolo.
Aveva un coltello alla gola, e se avesse fatto un solo passo, sarebbe stata trafitta a morte.
«Lasciatela stare!» gridò Ash furente di rabbia.
«La lasceremo se farete quello che vi abbiamo detto» rispose l’uomo con tono perentorio.
«Siete dei villani. Prendervela con una ragazza… dovreste vergognarvi…»
«Fatti gli affari tuoi, vecchietta senza cervello.»
«Come mi hai chiamato?!»
Ash e i suoi amici non avevano mai visto Donna Shizuka reagire in quel modo.
Pensavano che fosse una signora pacata e tranquilla.
Ma quando si arrabbiava era tutto il contrario.
«Vediamo se i miei pokémon ti faranno parlare come ora, tiranno che non sei altro.»
«Cosa? Un’allenatrice di pokémon? Ma non mi faccia ridere. È già tanto se riesce a tenere in mano una poké ball.»
«Allora mettetemi alla prova…» fece Donna Shizuka con aria di sfida «Posso sfidarvi uno alla volta o tutte e due. Decidete voi.»
«Donna Shizuka, è pericoloso! Faccia fare a noi» disse Ash in preda all'adrenalina all'idea di un incontro di pokémon.
«No! Hanno osato offendermi… ed ora ne pagheranno le conseguenze.»
«Inizia pure tu, Mike. Se combattiamo noi due assieme, il divertimento finirà ancor prima di iniziare.»
«Come vuoi tu, Gil. Ma anche sfidando solo me, la partita finirà in un colpo»
«Non ho dubbi.»
«Allora, cosa aspettate? Iniziamo!»
Donna Shizuka e Mike si scrutarono con sguardo torvo.
Non vedevano l’ora di iniziare a combattere e di dar sfogo alla loro potenza.
«Le regole sono queste: faremo una sfida tre contro tre. Se vinciamo noi, ci lascerete la barca…»
«Ma se vinciamo noi, è meglio se non fate mai più vedere la vostra brutta faccia in giro, perché vi nasconderete dalla vergogna.»
«Attenta a come parli, donna di malaffare!»
«Non sapete ancora con chi vi siete messi contro… ma lo scoprirete presto. Nidoking! Vai!»
Il primo pokémon che Donna Shizuka buttò in campo fu un Nidoking di straordinaria potenza.
Aveva gli occhi iniettati di fuoco.
«Wow! Un Nidoking!»
«E sembra anche piuttosto in forma… la sfida si presenta molto interessante…» mormorò Brock.
«Bene, adesso tocca a me. Machamp! È il tuo turno!»
La prima sfida sarebbe stata Machamp contro Nidoking.
Pokémon lotta contro pokémon veleno/terra.
«Lascio a lei la prima mossa, signora» fece Mike prendendola in giro.
«Decisione sbagliata, caro… Nidoking! Colpisci con fangobomba!»
Un liquame violaceo e potente uscì dalla bocca di Nidoking andando a colpire Machamp.
Ma il colpo sembrò non avere molto effetto sullo sfidante.
«Ahahah. Gli attacchi veleno sono inefficaci contro il mio Machamp.»
Ma anche se l’attacco non era stato efficace, Machamp non riusciva a muoversi.
«Machamp, cosa ti succede?»
Il pokémon di Mike emetteva strani grugniti di dolore.
«Perfetto. È quello che volevo»
«Che cosa gli hai fatto?!»
«L’ho soltanto avvelenato.»
«Come hai potuto?»
«Tranquillo. Porrò fine alle sofferenze di questo pokémon che, ahimè, gli è toccato in sorte un allenatore sprecato come te. Nidoking, finiscilo con perforcorno.»
Il pokémon di Donna Shizuka piombò con rabbia contro Machamp, mandandolo K. O. appena il suo corno perforò il suo corpo pieno di muscoli.
«Oh no! Machamp!»
La prima sfida si era conclusa.
Donna Shizuka era in vantaggio per 1 a 0.
«Maledetta! La pagherai!»
«Bene. Adesso andiamo avanti con la seconda sfida.»
«Questa volta non ti andrà bene come adesso. Ursaring! È il tuo turno!»
«Un Ursaring, eh? Potrebbe essere stata una scelta azzeccata, mio caro. A meno che non sia debole come il tuo Machamp di poco fa’»
«Bada a come parli, donna. Ursaring è uno dei migliori pokémon che io abbia mai allenato.»
«Staremo a vedere… Arcanine! Adesso tocca a te!»
Arcanine ruggiva furiosamente.
Era impaziente d’iniziare.
«Sembra che il tuo Ursaring abbia paura del mio Arcanine. Posso capirlo… Arcanine fa questo effetto a molti pokémon.»
«Il mio Ursaring non ha paura! Non ha paura di niente!» gridò furente di rabbia Mike. «E adesso te lo dimostrerò. Ursaring! Attacco lacerazione!»
Ursaring, che era pronto a gettarsi contro Arcanine, non riuscì a colpirlo.
«Accidenti!»
«Dovrai fare meglio di così se vuoi colpire il mio Arcanine.»
Il pokémon di Donna Shizuka era troppo rapido.
«Adesso è il mio turno. Arcanine! Fuoco bomba!»
Arcanine sprigionò una vampata di fuoco così potente che andò a colpire il malcapitato Ursaring.
«E adesso vai con il tuo Extrarapido!»
Due colpi simultanei avevano ferito gravemente il pokémon di Mike, ma senza averlo messo K. O.
«Questa non ci voleva!»
«Sei ancora dell’idea di sottovalutarmi?»
«Non la passerai liscia! Non questa volta! Ursaring, vai con il tuo attacco Iper – raggio!»
Un bagliore luminoso uscì dalla bocca di Ursaring.
Fu talmente veloce che questa volta Arcanine non riuscì a schivarlo del tutto.
«Bella mossa. Ma non ti servirà a molto. Non ora che Ursaring è stremato… Adesso Arcanine finiscilo con sgranocchio»
Ursaring, che non riusciva più a muoversi, fu aggredito da un morso potente che penetrò la sua carne.
Il povero pokémon gridava di dolore.
Non riusciva più a difendersi.
«Basta! Non posso più vederlo in questo stato. Ursaring! Ritorna!»
La sfida si era portata sul 2 a 0 per Donna Shizuka.
«Grande! Brava Donna Shizuka!» gridò Ash fiero della signora anziana.
«Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stata un’allenatrice così in gamba?»
«Nessuno, Brock. Ma le lotte pokémon sono belle anche per questo motivo, no?»
«Esattamente.»
«Caro Mike, eccoci arrivati alla terza sfida… Chi sceglierai adesso?»
Mike non riusciva a rispondere.
Era interdetto dalla rabbia.
«Questo pokémon non mi ha mai deluso… No, non l’ha mai fatto… Charizard! Vai!»
Un Charizard veloce e potente era schizzato nel cielo pieno di nuvole per sfogare le sue energie.
«Charizard, risparmia le forze.»
«Vedo che prediligi la forza, invece dell’astuzia… peggio per te. Espeon! Fallo fuori!»
Un Espeon carino e grazioso era uscito dalla poké ball dell’allenatrice, guardando il suo pokémon sfidante con sguardo disgustato.
«Che cosa vorrebbe fare quel micetto al mio Charizard?»
«Mi hai già sottovalutato una volta, caro mio… non credi che sarebbe da sciocchi farlo una seconda volta?»
«No! Perché questa volta sarai tu a perdere» rispose Mike mai convinto come adesso.
«Staremo a vedere… a te la prima mossa.»
Charizard, con un balzo potente, piombò addosso al piccolo Espeon facendolo volare per alcuni metri.
«Il mio Espeon è più resistente dell’acciaio. Non sarà così facile sconfiggerlo.»
«Perché  finora non ha mai fatto i conti con il mio Charizard. Vai con il lanciafiamme!»
La rapidità di Espeon era impressionante.
Riusciva a captare le mosse dell’avversario.
«Com’è possibile che riesca ad anticiparmi così?»
«È l’abilità di Espeon. Riesce a prevedere le mosse del nemico… Ora Espeon, colpisci Charizard con il tuo psichico.»
Charizard era sotto il controllo di Espeon.
Non riusciva a muoversi se non per il suo volere.
«Accidenti! Lascia stare il mio Charizard!»
«Adesso Espeon finiscilo.»
Charizard fu scaraventato addosso ad alcune rocce appuntite, riuscendo a ferirlo notevolmente.
«Il mio Charizard ha la pelle dura. Non riuscirete a farla franca.»
Charizard, senza attendere l’ordine del suo allenatore, si gettò a capofitto per la seconda volta contro Espeon.
«Ma che diavolo…»
«Fermalo Espeon!»
E anche stavolta, Charizard era sotto il controllo del pokémon di Donna Shizuka.
«Vedo che il tuo Charizard è addestrato male. Non riesce nemmeno ad ubbidirti.»
«Se solo io…»
«Ma che diavolo stai facendo Mike?! Come puoi essere sconfitto da questa buona a nulla?»
«È fortissima Gil. Non hai visto come ha ridotto i miei pokémon?»
«È solo colpa tua se non sei riuscito a contrastarla. Adesso fatti da parte! Tocca a me.»
«No! Con lei non ho ancora finito!» rispose Mike di rimando.
«Non fare lo sciocco Mike…»
Mentre la sfida tra Donna Shizuka e Mike stava per arrivare ai titoli di coda, un’ombra sconosciuta oscurò il cielo.
«E adesso cosa succede?» domandò impazientemente Ash.
Solo Donna Shizuka l’aveva riconosciuto all’istante.
«È tornato…»
Ho – Oh era riapparso sulla scena, frapponendosi tra Charizard e Espeon.
«E quello che razza di pokémon è?»
«Dev’essere una specie leggendaria. Avanti Mike, catturiamolo.»
«D’accordo. Charizard, colpiscilo con il tuo lanciafiamme.»
Ma attaccare Ho – Oh non era così semplice.
Era molto più forte e veloce di Charizard.
Riuscì a schivare il suo colpo.
«Accidenti! L’ho mancato!»
«È troppo veloce Mike. Fai provare a me.»
«No! Voglio provarci io! Charizard! Ritenta!»
Ma anche il secondo colpo non andò a buon fine.
Inorridito, Ho – Oh lo colpì con un attacco che nemmeno l’esperta Shizuka riuscì a capire cos’era.
Charizard cadde a terra con un tonfo potente, andando K. O.
Ma non era finita qui.
La collera di Ho – Oh non si era placata.
Aveva preso di mira i due allenatori che avevano aggredito Misty.
«Ci sta venendo addosso!» gridò Gil esasperato.
«Andiamocene! Immediatamente!»
I due aggressori scapparono a gambe levate, e Misty fu finalmente libera.
   
 
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