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Autore: shinepaw    22/06/2017    1 recensioni
Bella e Leya stanno finalmente insieme, ora che quest'ultima ha deciso di restare. E vissero felici e contente? Tra un rivale agguerrito, proposte speciali e un passato ancora non lasciato completamente alle spalle, il lieto fine si prospetta - non solo per loro! - lontano... se non irraggiungibile!
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Sequel di Juliet & Juliet.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Leya's point of view

Yuuhi trotterella al mio fianco, fermandosi di tanto in tanto ad annusare qua e là. Bella starà fuori quasi tutto il giorno perché andrà in scena due volte, le ultime due repliche dell'anno del suo spettacolo, e mi ha chiesto di occuparmi del suo cane.

Io sono più che felice di fare una passeggiata, così, senza cercare nulla di particolare da disegnare. È una bellissima giornata, il cielo è terso e la brezza s'insinua nei miei vestiti. La città è silenziosa, per le strade non c'è quasi nessuno.

Ad un tratto qualcuno mi fischia alle spalle. Non mi volto, anzi, continuo a camminare senza accelerare o rallentare il passo.

- Ehi! Ehi, Leya!

Mi giro. Derek mi fa un cenno di saluto con una mano, sorridendo. Sembra un sorriso genuino. Ma io mi sento a disagio lo stesso.

- Oh, ciao, Derek - mormoro, afferrando con una mano il collare di Yuuhi. Lei ringhia sommessamente.

Fra tutte le persone che potevo incontrare... proprio lui?

- Che bello vederti! - esclama. Non riesco a capire se dica sul serio o se stia solo continuando a provarci con me. Inarco un sopracciglio, forzando un sorriso che di sicuro sarà una smorfia. - Sai, volevo scusarmi per l'altro giorno... al tuo compleanno. Non volevo rovinare la festa.

- Scuse accettate - farfuglio, strascicando i piedi. Devo continuare a trattenere Yuuhi.

- Ti va di fare una passeggiata con me? - domanda, gettando il mozzicone di sigaretta per terra e schiacciandolo.

Vorrei dirgli di no perché non mi sento a mio agio in sua compagnia, però dicendogli di sì forse riuscirò a convincerlo che non sono interessata a lui.

- Uhm... okay.

Mentre camminiamo Yuuhi resta al mio fianco e non mi molla un istante. La sua presenza mi rassicura.

Derek mi sfiora la mano con la sua un paio di volte, prima di cercare di prendermela. Mi scosto.

- Che stai facendo? - chiedo, sforzandomi di suonare neutra. Si ferma.

- È che... mi piaci, Leya.

Mi passo una mano fra i capelli, cercando di scacciare ricordi dei ragazzi delle medie che mi confessavano i loro sentimenti allo stesso modo.

- Mi dispiace, Derek - inizio pacatamente. - Purtroppo per me non lo è stesso. Sai che sto con Bella.

Riprendiamo a camminare.

- Tu sei una ragazza troppo... troppo affascinante per stare con lei. Sei sprecata, a stare con una, invece che con un ragazzo - commenta, facendomi sgranare gli occhi.

- C-cosa? - replico, cercando di non scoppiare a ridere. Non ha senso.

- Come fai a stare con lei? - insiste, come se fosse una cosa che proprio non riesce a capire.

- E tu come fai a stare con una ragazza? - ribatto, non riuscendo a seguire la sua parvenza di ragionamento. - Sto con lei perché la amo.

- Impossibile. La amerai come un'amica, ma...

- Stai scherzando, vero? - esclamo, allibita.

- No... tu stai scherzando! Come fai a dire una cosa del genere? È così sbagliata!

Per un istante resto a bocca aperta, senza sapere cosa controbattere.

- Sono sicuro... - prosegue, afferrandomi per un polso - che dopo che sarai stata con me cambierai idea e capirai cosa ti perdi.

E mi bacia, spingendomi contro il muro. Lo scosto con la mano libera e, quando tenta di baciarmi di nuovo, gli tiro uno schiaffo. Yuuhi ringhia, tuttavia non interviene.

- Ugh...

Ma non si toglie, anzi, mi preme tra il muro e il suo corpo.

- Lasciami andare, Derek, per favore! - lo supplico. - Non sono interessata a te! Non mi piacciono i ragazzi e mai mi piaceranno! Fattene una ragione!

Mi tappa la bocca con una mano, ghignando.

- Mi piacciono le ragazze difficili - afferma. - È ancora più soddisfacente prenderle.

Gli mordo la mano.

- Vaffanculo! - sbotto, dandogli uno spintone. Yuuhi gli pianta i canini nel polpaccio, strappandogli un lamento di dolore. Derek si scrolla e io ne approfitto per sgusciare via.

- Maledetta bestiaccia! - grida, sferrandole un calcio e poi un altro ancora. Guaisce e io percepisco il cuore stringersi.

- Yuuhi! - esclamo, precipitandomi a controllare le sue condizioni.

- Dove credi di andare? - ringhia Derek, riafferrandomi per un polso e sbattendomi di nuovo contro il muro. - Sono stufo dei giochetti, di fare il carino con te.

Mi divincolo, invano. È troppo forte. Yuuhi non mi potrà aiutare tanto presto e la strada è deserta.

- Sei mia, principessa - dice, trionfante. E m'imprigiona i polsi oltre il capo con una mano, mentre con l'altra mi accarezza un fianco. Rabbrividisco, disgustata.

Mi bacia, forzando le mie labbra serrate con la lingua, prima di scendere lungo il mio collo. Scuoto la testa, chiudendo gli occhi.

- Ti prego, smettila - mormoro, e lui mi prende il viso con la mano con cui mi stava accarezzando e mi costringe ad alzare la testa.

- Guardami. Ti piacerà, vedrai - mi rassicura, costringendomi ad aprire gli occhi. Mi sento rivoltare lo stomaco dal disgusto.

Mi sfiora una coscia.

- Rilassati, principessa - soffia, sogghignando. Percepisco le lacrime pizzicarmi gli occhi. Ho paura. Non avrei mai dovuto accettare. Sono un'idiota, perché l'ho fatto?

~~~

Bella's point of view

Saluto i miei amici e loro proseguono per la loro strada. In lontananza scorgo un gruppetto di ragazzi che si dirige verso casa. Casa mia.

Corro loro incontro, sono i miei cugini. È da un po' che non li vedo. Ma non appena mi avvicino, il mio entusiasmo svanisce.

Ryuu porta in braccio Yuuhi e Christopher ha fra le braccia Leya. Le loro espressioni sono cupe.

- Cos'è successo? - chiedo, in ansia. Leya sta singhiozzando contro il petto di Christopher. Nessuno risponde. - Cos'è successo?

- Va' ad aprire la porta - ordina pacatamente Ryuu. Yuuhi alza a malapena il capo e scodinzola debolmente quanto le faccio una carezza sul muso.

Entriamo in casa.

- Ciao, ragazzi! - esclama la mamma. - Che bello v-... oh? Cos'è successo?

- Una brutta cosa - prende parola Blake. Ora che lo guardo attentamente, ha una mano fasciata e il volto segnato, quasi qualcuno gli avesse tirato un pugno.

- Che cosa? - domando. Leya continua a singhiozzare.

- Chris, portala in camera di Bella - sento Akira dire. Lui obbedisce e io lo seguo con lo sguardo.

- COS'È SUCCESSO? - sbotto, guardandoli malissimo.

- Bella, da' un po' d'acqua a Yuuhi - ordina Ryuu, senza rispondere. Serro i pugni lungo i fianchi.

- Prima voglio una risposta!

- Bella, per favore.

- Ho il diritto di saperlo! È la mia ragazza! - ringhio, furiosa. Akira prende in braccio Yuuhi, mi prende per mano e mi trascina in cucina, chiudendo la porta.

Versa un po' d'acqua nella ciotola e poi si siede per terra, controllando che il mio cane beva.

- Ora vuoi dirmi cos'è successo?

Mi guarda a lungo, in silenzio.

- Non so come dirlo, Bella - confessa.

- Dillo e basta, Akira! - esplodo, colpendo il muro con il palmo della mano. Sobbalza.

- Eravamo... eravamo in giro per i cavoli nostri. Abbiamo notato qualcosa di strano. Siamo intervenuti appena in tempo. Derek...

- Derek COSA?

Non risponde.

- No - dico. - Derek COSA, Akira?

Si passa una mano sul viso.

- La stava baciando e... non solo.

Boccheggio, appoggiandomi al muro perché mi sento mancare il terreno sotto i piedi.

- Siamo intervenuti in tempo - ripete lentamente. Ma ciò non cambia nulla, o quasi nulla. - Yuuhi ha ricevuto diversi calci, però il veterinario ha detto che sta bene. Leya... Leya è sotto shock.

Faccio per aprire la porta e andare da lei, tuttavia Akira si alza e mi trattiene per un braccio.

- Bella, no. Ha detto che non vuole vederti. E poi c'è Chris con lei.

- Cazzate! - grido. - Lei ha bisogno di me! Non del tuo Chris!

Mi afferra per le spalle e mi scuote leggermente.

- Datti una calmata! Non le sarai di nessun aiuto, così! - esclama, scuotendomi ancora. - Adesso guardami negli occhi e respira con me.

Lo spingo via, sedendomi sul pavimento. Si siede accanto a me.

- Siamo stati in polizia - m'informa. - Anche se Leya voleva tornare a casa.

- Cosa ne sarà di quel pezzo di merda? - ringhio.

- Non lo so. È troppo presto per dirlo.

Mi alzo. Akira non mi ferma. Quando esco dalla cucina tutti mi guardano.

- Bella... - dice la mamma. La ignoro. Mi rivolgo a Ryuu.

- Grazie di esserti preso cura di Yuuhi. E grazie Blake di... tutto quello che hai fatto.

Mi precipito in camera mia. Christopher ha la schiena contro il muro e Leya è seduta sul mio letto e piange con il volto nascosto dietro le ginocchia.

- Puoi andare, Christopher - mormoro in tono gentile ma fermo. - Grazie di quanto hai fatto.

Lui mi lancia un'occhiata incerta, dopodiché annuisce e se ne va.

Mi siedo vicino a Leya e, quando le tocco delicatamente una spalla, sussulta come un animale spaventato.

- Vai via, Bella - singhiozza. - Non voglio che tu mi veda così.

Non me ne vado. Akira può dire quello che vuole, ma lei ha bisogno di me.

- Non è colpa tua - dico dopo un po'. Singhiozza rumorosamente.

- Sì invece, è colpa mia, io non...

- Non è colpa tua. Non è mai colpa della vittima.

Silenzio, si sente solo lei che piange. Non so cosa dirle per consolarla.

- Ti amo - mormoro. - Non te lo dico mai abbastanza spesso quanto ti amo. Ti amo tanto. Leya...

Alza il capo per asciugarsi il viso e io allungo una mano verso di lei, ma la lascio ricadere prima di toccarla.

- Ti amo - ripeto, sentendomi impotente.

Quella notte dormimmo insieme come di consueto, o meglio, ci provammo. Leya affondò il volto nel mio collo e pianse a lungo, stretta a me. Non mi permise di toccarla, però.

Non lo permise a nessuno per tanto tempo. Né a me, né a suo fratello, neppure a Brooklyn o alla mamma. Nessuno.

Anche suo fratello pianse quando lo informai dell'accaduto. Non so cosa disse Dragan quando parlò con Leya. Una lunga telefonata.

Avrei voluto origliare, non tanto per sentire quello che si dicevano, bensì per ascoltare la voce della mia ragazza. Mi mancava così tanto. Non credevo che non sentirla più dire che mi amava, sentire quello sciocco eppure bellissimo soprannome... mi sarebbe mancato infinitamente.

Non mi mancava solo la sua voce. Anche il suo sorriso mi mancava. Non sorrideva più davvero, se lo faceva era un sorriso triste e stanco. Mi mancavano i suoi baci, quelli lunghi, dolci, intensi. Mi accontentavo di quelli brevi e cauti.

Mi mancava tutto di lei.

~~~

- Bella - dice, quando entro in camera mia. Abbozzo un sorriso, però il suo sguardo è vacuo.

- Sì?

- Io... - esordisce, prima di fare una pausa. Cerca i miei occhi, aprendo e chiudendo la bocca come se volesse dire qualcosa ma le mancassero le parole. Nelle sue iridi di ghiaccio leggo d'un tratto dolore, un dolore immenso. - Non riesco più a disegnare.

Lo sapevo già, penso, eppure taccio. Da mesi i suoi blocchi da disegno giacciono candidi e impolverati sullo scaffale più alto della mia libreria.

Il silenzio perdura. Non so cosa dire. Qualunque cosa suona futile. Scoppia a piangere, prendendosi la testa tra le mani.

- Perché, perché...! Da quel giorno è tutto un incubo! - esclama, scuotendo il capo. Mi si spezza il cuore a vederla così. Lentamente, anche i miei occhi si riempiono di lacrime.

Mi avvicino e la stringo forte. E, contro ogni mia aspettativa, lei ricambia l'abbraccio e mi stringe di più. Piangendo si sfoga, parlandomi del suo dolore, dell'incapacità di provare sentimenti che non siano rabbia, tristezza o... vuoto, un orribile senso di vuoto.

- Sto perdendo tutto ciò che amo! E se non disegnassi più? E se il vuoto non se ne andasse e tu... tu...

- Il vuoto se ne andrà, amore mio - sussurro, tenendola stretta a me e beandomi del suo calore assuefante. - Te lo prometto. Ti aiuterò io, te lo giuro. Non allontanarti da me, ti prego...

Mi prende il volto tra le mani e lentamente posa le labbra sulla mia fronte. Appoggio le mani sulle sue.

- Okay - mormora. - Okay.

Le nostre bocche s'incontrano e si riscoprono, senza staccarsi immediatamente come accade da ormai troppo tempo.

Con questo bacio suggelliamo l'inizio di qualcosa. Non so cosa, di preciso. Ma qualcosa.

-

Note dell'autrice:
buon pomeriggio, pasticcini! Sorpresi di un secondo aggiornamento? Non vi prometto nulla, ma magari stasera potrei postare l'epilogo. Un happy ending, ovviamente. Non nego di aver pianto un po' nello scrivere questo capitolo... forse sono affezionata alle ragazze più di quanto io stessa pensi. A più tardi o a domani! Un abbraccio
   
 
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