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Autore: Bloodred Ridin Hood    22/06/2017    1 recensioni
Commedia sperimentale sulle vicende di vita quotidiana della famiglia più disfunzionale della saga.
Immaginate la vita di tutti i giorni della famiglia Mishima in un universo parallelo in cui i suoi membri, pur non andando esattamente d’accordo, non cerchino di mandarsi all'altro mondo gli uni con gli altri.
[AU in contesto realistico] [POV alternato]
[Slow-burn XiaoJin, LarsxAlisa] [KazuyaxJun] [Accenni di altre ship]
[COMPLETA]
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Jin Kazama, Jun Kazama, Lars Alexandersson
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14
The (not-so) Great Escape
(Jin)

 

La tenuta degli Ishikawa è schifosamente grande e pacchiana, ma non ne sono del tutto sorpreso.
Gli studenti della nostra scuola sono fondamentalmente categorizzabili in due grandi gruppi, quelli le cui famiglie hanno soldi a palate da potersi addossare senza troppi problemi le rette scolastiche dalle cifre criminali di Heihachi e quelli abbastanza brillanti da riuscire a mandare avanti i propri studi grazie a premi di merito.
Non avevo veramente bisogno di vedere il luogo in cui abitava per capire a quale dei due gruppi appartenesse Ishikawa. Quello che non avevo necessariamente previsto però, era come la sua residenza potesse essere in grado di riportarmi alla mente quella di Heihachi.
Siamo davanti al cancello appena socchiuso della tenuta. Il giardino è estremamente vasto e la casa è lontana da noi ed è parzialmente nascosta da siepi di svariate forme artistiche bruttissime. Avranno anche loro mezzi busti di marmo con le loro fattezze sparsi in giro per il giardino?
“Perché hai quella smorfia?” mi chiede Xiaoyu con uno sguardo confuso.
Non mi ero reso conto di aver manifestato il mio disgusto in quel modo.
“Niente.” rispondo tornando alla mia solita espressione.
“Comunque, l’indirizzo è giusto. Direi che la casa è questa.” riprende Xiaoyu rileggendo le indicazioni su un biglietto di carta.
Lo accartoccia e se lo infila in tasca.
“Trovati!” esclama improvvisamente Asuka alle nostre spalle.
Mi volto confuso e noto che ha appena estratto qualcosa dalla sua borsa di scuola.
Dei… binocoli.
Ci guarda con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.
“Come mai hai dei binocoli nella borsa di scuola?” chiede Kamiya confuso.
Sospiro. Un’altra delle tante stranezze di Asuka.
Asuka non risponde, si avvicina al cancello e si mette a scrutare attraverso le lenti.
“Da qui non si vede un accidenti.” afferma prima di arrampicarsi alla ringhiera per avere un punto di vista più ampio.
“Giusto per capire, che altro hai nel tuo kit delle giovani marmotte?” chiedo incrociando le braccia al petto.
“Niente che ti riguardi.” risponde secca “Soltanto il necessario per sopravvivere in una città come questa.”
Non capisco se sia un tentativo fallito di sembrare divertente o se sia seria. Conoscendola, non mi stupirei più di tanto.
“Non si sa mai in che situazione potresti ritrovarti.” aggiunge poco dopo a mezza voce.
Aggrotto le sopracciglia e sto per farle ulteriori domande, quando lei mi anticipa di nuovo cambiando totalmente discorso.
“Eccolo lì!” esclama “Riconosco quel maiale del padrone di casa!”
“Vedi anche Panda?” chiede Xiaoyu con un po’ di apprensione.
“Ehm, scusate io non vorrei interrompervi, ma…” interviene Kamiya proprio mentre un’auto ci passa a fianco illuminandoci con i fari “Vi faccio notare che vista da fuori questa scena deve sembrare decisamente ambigua!”
Tre ragazzi fuori da una casa ed una pazza appesa al cancello che sbircia all’interno del giardino con dei binocoli.
Ha ragione, cavolo se ha ragione!
“Asuka, piantala con le tue assurdità e vieni subito giù prima che qualcuno chiami la polizia!” le ordino.
“Finisco subito!” risponde lei infischiandosene totalmente “Non vedo Panda, ma mi sembra di intravedere almeno tre dei suoi amici scemi. Potrebbero essercene anche di più.”
Abbassa leggermente i binocoli e si volta a guardarci.
“C’è la possibilità di essere ancora in inferiorità numerica. Per noi tre non è un problema, dato che siamo addestrati per occuparci di situazioni ben più problematiche, vero?” chiede con un sorrisetto malizioso.
Alzo gli occhi al cielo, come al solito le sue frasi traboccano di una presunzione imbarazzante.
“Ma tu, Shin-kun, eventualmente sai qualcosa di come si fa a botte?” continua Asuka.
“Presumo… di sì?” risponde lui confuso.
Scommetto che sta iniziando a pentirsi di non essere tornato direttamente a casa dopo la scuola. Come biasimarlo?
“Nessuno farà a botte.” ripeto io, anche se ho la sensazione che nessuno mi dia retta.
“Bene!” sogghigna la mia strana cugina tornando a terra con un balzo poco aggraziato.
Rimette i binocoli in borsa e prende il telefono.
“Avviso la zia che oggi forse faremo un po’ tardi.”
“Non dirle cosa stiamo facendo!” la avverto con impeto.
“Non sono mica scema!” mi risponde con un’occhiataccia.
Finisce di scrivere il messaggio e si rinfila il telefono nella borsa.
“Allora andiamo?” chiede poi Xiaoyu guardandoci con un po’ di titubanza.
“Andiamo!” risponde Asuka con un’espressione fiera.
Entriamo nel giardino e inizio ad avere come un brutto presentimento.
Siamo un gruppo troppo improbabile, non abbiamo idea di che cosa abbiano in mente gli altri e… c’è Asuka, che è un elemento altamente imprevedibile.
Mi avvicino a lei e le afferro un braccio strattonandola verso di me.
“Vedi di mantenere la calma e di non dare spettacolo ulteriormente!” le sussurro minacciosamente all’orecchio.
“Di che diavolo parli? Quando mai avrei dato spettacolo?” mi guarda inarcando le sopracciglia.
“Non fare finta di non capire!” continuo “So benissimo che situazioni come queste ti piacciono da morire! Vedi di non esagerare!”
Fa una smorfia e si scansa, liberandosi della mia stretta.
“Asuka, non voglio problemi.” continuo serio.
“Ed è un vero peccato perché, nel caso non te ne fossi accorto, in un problema ci sei già dentro fino al collo.” risponde lei glaciale “Mi sto ancora chiedendo com’è che uno come te si sia spontaneamente immischiato in un affare del genere.”
Sbuffo e continuo a camminare infilando le mani in tasca.
“Potrai pure ingannare gli altri, ma io ti conosco fin troppo bene per capire che c’è sotto qualcosa.” continua guardandomi come se volesse entrare nei miei pensieri.
“Quali strane idee ti stai facendo?”
Asuka ridacchia.
“Tranquillo! So che non sei un tipo sentimentale. La tua psiche è molto più complicata di così. So che c'è qualche motivo per cui ti senti in debito con questa ragazza, ma non ho ancora capito cosa sia.”
Non ho il tempo di rispondere, perché nel mentre ci siamo avvicinati alla villa e siamo stati notati.
“Hey! Che cazzo succede qui? Chi è tutta questa gente?” riconosco la voce idiota di Ishikawa.
Mi volto e dò un’occhiata in giro per studiare la situazione.
Sono sette in tutto. Tre più di noi. Sono seduti ad un tavolo da giardino e, prima della nostra entrata in scena, erano intenti a bere birra e a sghignazzare rumorosamente.
Ishikawa si alza e cammina minacciosamente verso di noi.
“Allora? Che cazzo vuol dire questo? Non ti avevo detto di presentarti da sola?” chiede piazzandosi davanti a Xiaoyu e guardandola dall’alto verso il basso.
“In realtà non l’avevi specificato.” risponde Xiaoyu sostenendo il suo sguardo “E comunque, non badare a loro. Dove è Panda?”
“Sta zitta! Questi non erano i patti!” sputa Ishikawa guardandosi intorno per scrutarci uno per uno.
“Hey! Vedi di calmarti e moderare il tono!” lo ammonisce Xiaoyu.
Ishikawa nel mentre nota la mia presenza e la sua faccia si contorce in un’espressione di disprezzo.
È bello sapere di provocare certe reazioni nelle persone.
“È Jin kazama quello?! Cosa cazzo hai intenzione di fare troia?” chiede tornando a guardare Xiaoyu “Perché cazzo hai portato Jin Kazama casa mia?”
“Hey! Ti ho già detto di moderare i termini, stronzo!” continua Xiaoyu “Ho portato qualche amico come garanzia perché non vogliamo che nessuno si faccia male.”
Ishikawa torna a guardarmi e mi osserva traboccando di rabbia.
Che cazzo gli avrò mai fatto? A mala pena ci conosciamo. Non credo di avergli neanche mai parlato.
“Dove è Panda?” chiede ancora Xiaoyu con fare glaciale.
Ishikawa la guarda con una smorfia malefica.
“Sai, credevo che tenessi di più alla vita del tuo dannato orso.” dice lui con un ghigno malefico “Ma presentarsi ad un incontro per il riscatto con una squadra paraculo non è stata di certo la scelta più intelligente da fare.”
“Incontro per il riscatto.” ripete Xiaoyu vagamente divertita “Cos’è? Ti credi forse in un film, Ishikawa? Beh, sappi che saresti un cattivo patetico.”
“Sta zitta!” ribatte lui sogghignando “Key! Aziona le luci della piscina!”
Un ragazzo con i capelli ossigenati si alza e va ad azionare un interrutore su una parete della villa.
Le luci della piscina si accendono rivelandoci qualcosa che prima non avevamo notato. La piscina è quasi vuota se non fosse per venti centimetri d’acqua o qualcosa del genere.
Panda è sul fondo della piscina con le zampe legate.
il ragazzo che ha azionato le luci poco fa si avvicina al bordo della piscina tenendo in mano un cavo elettrico tagliato ad un’estremità.
“Che cos…?!” mormora Xiaoyu impallidendo di colpo.
“Normalmente la fisica non mi interessa più di tanto, ma devo ammettere che le lezioni di Chaolan a volte si rivelano particolarmente utili.” racconta soddisfatto “È durante una delle sue lezioni che ho avuto questa geniale idea.”
Merda, la situazione è grave.
Sono davvero così psicopatici questi bulletti? Forse l'idea di risolvere il tutto senza dover fare a botte è un'utopia.
“Scommetto che adesso ti stai cagando addosso nanetta, eh?” Ishikawa continua a schernire Xiaoyu.
Poi avvicina il viso alla sua faccia.
“Inginocchiati.” sibila minaccioso.
Xiaoyu è visibilmente in difficoltà e sta tremando di paura.
“Sei… sei uno psicopatico.”
“Forse.” risponde lui con un mezzo sorriso “Fatto sta che dovrai darti da fare per guadagnarti il mio perdono. Adesso inginocchiati e inizia con il baciarmi le scarpe.”
Questo è completamente fuori di testa.
Digrigno i denti e penso in fretta ad una possibile via d’uscita. Non avranno davvero intenzione di friggere Panda, giusto?
Prima che possa intervenire e dire qualcosa, Asuka decide di anticiparmi e per un momento ho paura che le cose andranno a farsi benedire ancora prima del tempo.
Ha lasciato la cartella di scuola per terra e ora cammina ridacchiando fra sè e sè mentre è intenta a scrivere qualcosa al cellulare.
Si ferma a fianco a Xiaoyu e con aria quasi svogliata alza lo sguardo su Ishikawa.
Si libera del telefono lanciandolo con una mira invidiabile sopra la borsa e incrocia le braccia sul petto.
“E così adesso sei sceso a questo livello?” chiede “Devi minacciare di far male a degli animali per farti rispettare dal tuo gruppo di seguaci?”
Poi si sporge verso di lui e gli da una leggera gomitata sulle costole.
“Per far vedere che sei un vero duro, ah?” aggiunge a mezza voce.
“Dì un’altra parola e il panda è morto!” ruggisce Ishikawa.
“Asuka-san, per favore!” la implora Xiaoyu, poi si gira a guardarmi “Kazama!” chiede il mio aiuto.
“Sta tranquilla Xiao-san!” continua Asuka più sicura che mai posandole una mano sulla spalla “Non ha le palle per fare quello che dice. Gente come lui ne ho conosciuto a decine! È soltanto un moccioso viziato che si sente qualcuno solo perché è circondato da stronzi che lo seguono solo perché mamma e papà sono pieni di soldi e hanno un certo prestigio in città.”
“Chiudi quella bocca di merda!” sibila lui irremovibile, mentre cerca di afferrarle un polso.
“Hey!” dice lei schivando la presa “Niente violenza.”
Poi Asuka ridacchia.
“Comunque, non mi dire che ho azzeccato!” riprende.
"Sta zitta, ti ho detto!" sbraita Ishikawa improvvisamente fuori di sé "E poi da quale pulpito arriva la predica! Vogliamo parlare della vostra famiglia? Facile essere all'altezza delle aspettative di tutti quando si è nipoti del padrone della scuola! Facile essere sempre nella vetta della classifica del rendimento scolastico!"
Diventa rosso in volto e mi guarda con odio.
Asuka scoppia a ridere.
"Non mi dire! Sei geloso di Jin! Questo proprio non me lo aspettavo!" ridacchia “Toglimi una curiosità, i tuoi ti fanno per caso mancare l’affetto perché non hai i suoi stessi risultati?”
Ishikawa la guarda furioso e prova a darle un pugno in piena faccia, ma Asuka prontamente lo schiva, gli afferra il braccio, gli dà un calcio dietro agli stinchi e lo fa cadere sulle ginocchia ancor prima che lui se ne possa rendere conto.
Poi si posiziona dietro di lui e tira fuori un coltellino che aveva nascosto dentro la manica del giubbotto e glielo punta alla gola.
“Ho detto niente violenza, pezzo di merda.” dice cambiando improvvisamente tono di voce.
Mi copro la faccia con una mano. Ecco che altro c’era dentro quel kit di sopravvivenza.
C’era da aspettarselo da una pazza con la fissa dei film d’azione come mia cugina. Per una volta nella vita però, forse non è del tutto un male.
“Che cazzo fai?! Key!” grida Ishikawa dando il segnale al ragazzo con il cavo.
La sua voce fa trasparire un principio di disperazione.
Asuka lancia un’occhiata di fuoco al ragazzo di nome Key.
“Fermo dove sei tu!” ruggisce con fare minaccioso “Non hai un minimo di orgoglio? Uccideresti davvero un animale protetto solo per un capriccio di questo pallone gonfiato qui?”
Appoggia la lama del coltello contro la gola di Ishikawa e lui inizia a respirare a fatica per la paura.
“Hai paura Ishikawa? Te la stai facendo addosso davanti ai tuoi amici?” chiede Asuka con uno sguardo da psicopatica. 
“Sei… fuori di testa!” sibila lui cercando di mantenere una voce normale.
“Asuka…” provo a chiamarla.
Capisco che sta recitando la sua parte, ma vorrei farle capire che forse sta un po’ esagerando.
“Tranquillo.” riprende ignorandomi come sempre “Nel peggiore dei casi, farò di nuovo un soggiorno nel carcere minorile. Non sarebbe neanche la prima volta e dopotutto non si sta neanche poi così male. Tu piuttosto…”
“Asuka!” la chiamo di nuovo.
Sta decisamente esagerando.
“Non mi fai paura.” sibila Ishikawa cercando di mantenere la flemma, con un patetico risultato.
“Credi che non ne sia capace?” gli chiede urlando con un’espressione da pazza “Credi che sia la prima volta che sgozzo un coglione come te?”
Inizio davvero a sentirmi in imbarazzo.
“Asuka, va bene così!” intervengo io facendo qualche passo in avanti.
“Avrete sentito tutti che un anno fa ho dovuto lasciare la mia vecchia scuola e città.” continua Asuka continuando a fare come se io non ci fossi “Ovvio che l’avrete sentito. All’epoca non si parlava d’altro a scuola. Di certo c’erano pettegolezzi più interessanti di quelli di oggi. La cosa curiosa però è che la vera ragione per cui ho dovuto cambiare vita non l’avete mai saputa. Ho ucciso un ragazzo che aveva tentato di far del male ad una mia amica. Non ho avuto pietà per quel porco. Gli ho aperto la pancia come un animale da macello. Me la sono cavata con poco, una denuncia per eccesso di difesa. Dopo un breve periodo di carcere, eccomi qui.”
Alzo gli occhi al cielo, poi do un’occhiata in giro. Gli amici di Ishikawa sono pietrificati dalla paura. Cioè, ci stanno veramente credendo?
Asuka avrà dei metodi discutibili, ma in qualche modo questa pazzia sta funzionando. Tanto vale cercare un modo di tirare fuori il panda dalla piscina e tagliare la corda in fretta. Sperando di non ricevere nessuna denuncia o direttamente un mandato di arresto.
“Adesso dì al tuo amico di mettere a terra quel dannato cavo.” continua minacciosa.
“Non sono così stupido. Non hai veramente intenzione di uccidermi!” replica lui.
“Oh, è un vero peccato. Allora aspetteremo ancora un po’.” risponde lei alzando le spalle.
“Aspetteremo cosa?”
In quel momento salta la corrente in tutta la proprietà degli Ishikawa.
“Questo!” dice Asuka, liberando Ishikawa dalla stretta col coltello e spingendolo contro il terreno “Adesso, Xiao-san! Vai a prendere Panda!”
Xiaoyu si risveglia dallo stato di immobilità in cui era caduta e si muove di corsa verso la piscina. Decido di seguirla.
Prima recuperiamo il panda, prima ce ne potremo andare. Si attivano le luci di emergenza e la villa torna ad essere parzialmente illuminata.
Arriviamo di corsa alla piscina e il ragazzo che aveva minacciato di gettare il cavo elettrico nella piscina si piazza davanti a Xiaoyu con l’intenzione di fermarla.
“No! Non credo proprio!” dice lei assestandogli un gancio destro.
Colpisce il ragazzo, che perde l’equilibrio e finisce dentro la piscina. Proprio addosso al panda, che non è affatto contento di sentirselo piombare sopra.
Si sente un ruggito e subito dopo un urlo spaventato.
Che serata improbabile!
Il panda reagisce di impulso e con impeto spezza le corde che lo tengono legato.
“Era… così facile?” chiedo confuso “Perché non si è liberato prima?!”
“Perché a volte sa essere una stupida cicciona!” Xiaoyu si cala giù dentro la piscina.
“Panda!” dice arrabbiata “Come hai fatto a farti rapire da questi buoni a nulla? Ti sei fatta corrompere con il bambù? Non ti ho proprio insegnato niente.”
Nel mentre il ragazzo di nome Key cerca terrorizzato di issarsi al di fuori della piscina in modo totalmente sgraziato.
“Mi sei mancata però!” dice Xiaoyu poi addolcendosi e abbracciando il suo animale da compagnia.
“Hey!” la richiamo interrompendo quel momento “Come facciamo a tirarla fuori?”
Asuka e Kamiya intanto stanno in qualche modo tenendo impegnato il resto del gruppo. Asuka si sta divertendo alla grande.
E io che mi illudevo di poter risolvere la questione a suon di chiacchiere e niente botte.
“Mammina non ti ha detto che è pericoloso giocare con la corrente?!” sento la voce di Asuka, in mezzo a vari rumori di pugni, calci e gemiti di dolore.
“Cerca qualcosa su cui possiamo salire.” mi suggerisce Xiaoyu, rispondendo finalmente alla mia domanda “Panda è più agile di quello che sembra!”
Mi guardo intorno. A qualche decina di metri da noi c’è una scala pieghevole di metallo. Non so se sia la cosa più adatta per fare uscire un panda da una piscina, cosa che sinceramente mai avrei pensato un giorno di dover fare, ma non riesco a trovare soluzioni migliori.
Corro a prenderla e la porto alla piscina.
“Ho trovato solo questa, può andare?” chiedo a Xiaoyu passandogliela.
“Andrà bene!” risponde lei, poi guarda il panda e con un cenno della testa gli indica la scala “Panda!” dice come per incitarlo a salire.
E incredibilmente il panda le dà retta come se avesse capito la sua richiesta.
D’accordo, non è un panda del tutto normale, ma è un mostro da laboratorio creato dalla squadra di scienziati pazzi di mio nonno. È solo che ogni tanto tendo a dimenticarmelo.
Il panda sale le scale e Xiaoyu la segue.
“Andate via di qui il più in fretta possibile.” le dico “Noi li teniamo occupati ancora per un po’ per darvi del vantaggio.”
“Cosa?” fa lei guardandomi incerta “Ma non voglio lasciarvi…”
“Vai!” ripeto “Il tuo panda potrebbe essere ferito o qualcosa del genere e potrebbe non riuscire a difendersi. Portalo via di qui!”
“Sei… sicuro?” chiede lei incurvando le sopracciglia.
“Non perdere tempo!” le ripeto ancora una volta.
“Grazie!” dice lei, poi salta sopra il dorso del panda come se fosse un cavallo e insieme galoppano verso l’uscita della proprietà.
Scena alquanto insolita, che non mi aspettavo di vedere, ma d’accordo. Non sarebbe la cosa più strana della giornata. Forse.
Torno da Asuka e Kamiya, che nel mentre stanno tenendo testa a il gruppetto rimasto.
Asuka mi vede.
“Andiamo, abbiamo finito qui.” le dico.
“Woo!” esclama lei “Missione compiuta!”
Si gira e fa per seguirmi, ma Ishikawa, da terra, le afferra una caviglia e la trattiene.
“Te la farò pagare, puttana!” promette con un sussurro.
Asuka si gira, si abbassa e gli dà un ultimo pugno in faccia.
“Questo lascerà il segno. Non vedo l'ora di vedere la tua faccia quando a scuola si saprà che le hai prese da una ragazza.” gli assicura “E usa i soldi di mamma e papà per comprarti un paio di palle nel mentre.”
“Asuka!” la prendo per il colletto da dietro e la trascino via.
“D’accordo, d’accordo!” dice lei prendendo la cartella di scuola abbandonata sull’erba e seguendomi.
La guardo, è un completo disastro. I capelli sono arruffati, ha un livido bluastro sotto il labbro inferiore e la divisa scolastica è strappata in più punti.
Sospiro.
“Dobbiamo fare in modo che mia madre non ti veda in questo stato.” 
“E dobbiamo anche sperare che quel cagasotto non racconti tutto ai genitori.” ragiona Asuka appena preoccupata “Sarà difficile nascondere quei lividi.”
Ma guarda!
È interessante sapere che ogni tanto si preoccupi delle conseguenze delle sue azioni impulsive.
“Asuka-san, sei pazza furiosa.” dice nel mentre Kamiya che ancora non ci crede.
Alzo gli occhi al cielo mentre Asuka ridacchia soddisfatta per il complimento ricevuto.
“Ti sei divertito ah?” chiede lei “È o non è una bella sensazione fare giustizia?”
“Solo una cosa non mi è chiara.” dice Kamiya a pochi passi dal cancello “Come hai fatto a far saltare la corrente?”
“Oh, giusto!” fa Asuka come se si fosse ricordata improvvisamente qualcosa.
Sto aspettando anche io con una certa curiosità la risposta di Asuka, quando improvvisamente lo noto e in quel momento capisco ogni cosa.
Hwoarang è davanti al cancello, in sella alla sua moto. Ci aspetta.
“Jin, ho chiesto una mano a Hwoarang e l’ho convinto promettendogli che…”
“Promettendogli cosa?” chiedo, anche se non è difficile immaginare che cosa.
“Che avresti combattuto con lui.” risponde mentre usciamo dalla proprietà e raggiungiamo Hwoarang.
“Neanche per sogno.” rispondo a voce alta senza neanche pensarci.
Assolutamente no! Dopo una giornata come questa voglio solo tornarmene a casa e stare in tranquillità!
“Te la stai facendo addosso come al solito Kazama?” chiede Hwoarang con un ghigno stampato sulla faccia.
“Fuori dai coglioni, Hwoarang.” rispondo esasperato “Non è giornata.”
“I patti sono patti, stronzo.”
“Non ricordo di aver fatto alcun patto con te, infatti.”
Hwoarang scende dalla moto e mi si avvicina con fare aggressivo.
“Io e te abbiamo un conto in sospeso!” ringhia “Questo te lo ricordi?”
“Ehm…” interviene Asuka separandoci “Ok, quello che Jin stava cercando di dire è che abbiamo avuto una serata impegnativa e in questo momento non sarebbe al massimo della sua forma per combattere.”
Le lancio uno sguardo che potrebbe incenerirla.
Di certo non era quello che stavo cercando di dire.
Hwoarang sembra notarla in quel momento.
“Che diavolo è successo lì dentro Asuka? Sembra che abbia affrontato un branco di procioni!”
Asuka ridacchia.
“Beh, più o meno.” alza le spalle “Comunque, facciamo così. Questa domenica alle quattro in punto vi incontrerete per pareggiare i conti. Io farò da arbitro.” 
Propone guardando prima Hwoarang, poi me.
“Al vecchio campo da basket dietro alla vecchia sede della scuole medie.” continua Asuka “Lo stesso posto dove tutto è cominciato, no?”
Sono sorpreso. Hwoarang deve averle raccontato più cose di quanto mi aspettassi.
“È ora di chiudere i conti una volta per tutte, non pensate?” 
Dopotutto non sarebbe male finire una buona volta con questo stalking. E anche farlo fuori da orari di scuola o in altri momenti poco comodi sarebbe alla fine la soluzione migliore.
Ci penso qualche secondo, poi mi decido a rispondere.
D’altronde, che mai potrà succedere?
“D’accordo, finiamola una volta per tutte.” dico “Domenica alle quattro al campo da basket e dopo non mi romperai più le palle.”
“Mi assicuri che verrai?” chiede Hwoarang serio.
“Verrò.” confermo con un cenno della testa “E adesso se permetti vorrei tornarmene a casa.”
Li supero e inizio a camminare lungo la via, impaziente di tornare a casa e concludere finalmente questa serata.
Che ennesima giornata assurda! Da quando è che la mia vita si è trasformata in un anime demenziale?
“Ti aspetto Kazama!” mi raggiunge la voce rabbiosa di Hwoarang “Non osare darmi buca! Hai capito stronzo?! Hai capito?!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE:
Non sono sicura che passi ancora qualcuno da queste parti, ma va bene lo stesso ahaha.

 

  
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