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Autore: Revil96    22/06/2017    4 recensioni
Limitarsi a guardarla, fingendosi una semplice amica era un supplizio. Esserle indifferente, e non oltrepassare il limite era quasi impossibile, ma fu quando si rassegnò all'idea che lei non potesse mai essere sua che un semplice gioco rimescolò tutte le carte in tavola.
[Swanqueen]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze

 

In questa storia Henry ha sedici anni, e caratterialmente è un po' diverso dal personaggio della storia originale. 

Gli altri dettagli che differiscono dalla trama originale verranno poi spiegati con il proseguirsi della storia. 

Alla Prossima 😊👋🏻

 

 

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Per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio.

(William James)

 

 

~ PoV Regina

 

Le giornate erano semplici, quasi simili a quelle scandite dalla maledizione, con la differenza che nulla era manipolato dalla sua volontà. 

Perdere Henry, lasciandolo vivere a New York, insieme ad Emma, le aveva lasciato il tempo per maturare e riflettere sui suoi errori. Rivedendola i suoi sentimenti e le sue paure riemersero. Quelle flebili sensazioni non furono più rare manifestazioni, ma un tormento giornaliero. 

"Milady."

I suoi pensieri furono interrotti da una voce profonda, e il suo sguardo si rivolse all'uomo sedutosi accanto a lei.

"Sei stato così silenzioso, che mi hai colta alla sprovvista."

"Eri così distaccata dalla realtà, che ero titubante se avvicinarmi, oppure lasciarti ai tuoi pensieri. Non vorrei peccare di presunzione, ma forse pensavi a me, e alla serata che passeremo insieme?"

Forse se i suoi pensieri fossero stati per Robin, sarebbe stato più semplice darsi una possibilità, ma la semplicità non era il suo forte.

Il salvataggio di Roland nella Foresta Incantata aveva permesso che lei risultasse ai loro occhi un'eroina, dandole la possibilità di voltare pagina. Regina desiderava profondamente vivere quella vita che per lei sembrava essersi fermata, sperando che quei sentimenti così ingarbugliati, sarebbero scomparsi, scemando nel tempo.

"Credere di essere capace di influenzarmi al punto dall'estraniarmi dalla realtà, presuppone che io sia follemente infatuata di te..."

La sua maestria nel manipolare i cuori, era un abilità preziosa, alla quale non avrebbe mai rinunciato.

"Ma credere che sia così semplice è quasi un offesa nei miei confronti."

Robin non si aspettò che lei potesse essere così schietta, e inconsapevolmente arrossì. 

Regina non aveva mai rinnegato la sua personalità, e ingannarlo mostrandogli un lato di lei che non le appartenesse sarebbe stato solamente un gesto vile, fine a se stesso.

 

~ PoV Emma

 

Emma rimpianse di essersi addormentata, non scoprendo quale fosse il finale di quella conversazione lasciata a metà. Uscì per passeggiare e schiarirsi le idee. Pensò a quanto avrebbe voluto che Regina non soffrisse, e alle difficoltà nel reprimere quei sentimenti così complicati. In lontananza sentì la voce familiare di Henry, che la raggiunse, salutandola con caloroso affetto.

"Non è presto per l'inizio delle lezioni?

"Si, ma i miei amici hanno programmato un ripasso prima dell'inizio delle lezioni, ed essendo nei paraggi volevo approfittarne per salutarti, e appellarmi alla tua bontà."

Quella scusa familiare, le ricordò la paura che provò nello scoprire che Henry a notte inoltrata non fosse ancora rientrato a casa, e quale bugia le avesse rifilato per defilarsi con la sua auto, e unirsi a una festa organizzata fuori i confini della città. Sfortunatamente per lui il maggiolino lo tradì, lasciandolo nei pressi del bosco, e quando il panico lo assalì il suo primo istinto fu quello di chiamare Regina, raccontandole la verità. Forse se fosse stato più furbo avrebbe evitato la punizione, ma sarebbe stato innaturale per Henry non chiamarla, e non affidarsi a lei.

"Non rifarò lo stesso errore Henry, e dovresti cambiare tattica, perché questa dell'incontro lontano da Regina non avrebbe funzionato una seconda volta. Forse con te sarà stata comprensiva, ma non lo è stata nei miei confronti."

La determinazione di Emma fece arrendere Henry, e proseguendo la loro passeggiata raggiunsero Granny.

 

~ PoV Emma

 

L'ambiente caldo, e il profumo delle frittelle di Granny scombussolarono i sensi della Salvatrice. 

Perlustrando tra i tavoli, quelle che credeva fossero semplici illazioni si rivelarono essere la verità. 

Nulla fu paragonabile alla sensazione che provò vedendola essere così gentile alla persona sedutale accanto.

Quella visione le procurò una fitta allo stomaco, che mascherò con un sorriso forzato.

Henry non perse l'occasione per avvicinarsi alla madre, e sperare di essere più fortunato di quanto lo fosse stato con Emma.

Robin salutò Regina, defilandosi dal loro tavolo.

"Regina vorrei intrattenermi ulteriormente, ma Roland vorrà che sia io ad accompagnarlo a scuola e non Little Jhon, non vorrei deluderlo. A stasera."

Henry confuso dalle parole di Robin, chiese dei chiarimenti alle sue perplessità, non aspettandosi che lei ricambiasse le attenzioni di quest'ultimo.

"Stasera uscirai insieme a Robin Hood?"

Emma sperò che lui riuscisse a scoprire più dettagli circa il loro rapporto, ma non ebbe i risultati sperati.

"Si, però non ho idea di che piani abbia in mente."

Emma ed Henry ascoltandola si irrigidirono, quasi come se fossero in simbiosi. 

Anche se per motivazioni diverse, il loro istinto non voleva che Regina lo frequentasse.

Quasi dimenticandosi del perché fosse lì, i pensieri di Henry furono interrotti da Regina.

"Perché sei turbato?"

Regina impaziente si rivolse a Emma.

"Miss Swan potrebbe rispondere lei?"

Emma distolse l'attenzione dal turbamento di Henry, capendo che la causa non fosse la paura di un rifiuto alla sua richiesta, ma alla scoperta che fecero nei minuti precedenti.

"Non è turbato, vorrebbe solo che io gli prestassi l'auto, forse per un giro lontano da Storybrooke."

Henry approfittò dell'occasione che sua madre le servì su un piatto d'argento, per tirare acqua al suo mulino.

"Forse se qualcuno non ti avesse spaventata, sarebbe stato più semplice convincerla." Riferendosi a Regina.

"Posso assicurarti che non bastano delle semplici intimidazioni per spaventarla."

Sorridendole, Emma le trasmise più emozioni di quanto avesse mai potuto immaginare, accorgendosi di essersi completamente infatuata di lei, e che forse quel ripiego non sarebbe mai bastato per sostituirla. 

"Che pessima Salvatrice sarei se fosse così semplice intimidirmi, oppure raggirarmi, e peggio ancora, sarei una pessima madre se ti permettessi di usare un auto la cui sicurezza è alquanto discutibile."

Quell'ultima parte la dedicò al figlio, che sbuffando rubò un waffle dalla colazione di Regina.

Vedendolo deluso, Regina posò titubante le chiavi della sua Mercedes nelle mani del figlio, con la speranza che non le riportasse nessun danno.

Henry le sorrise, felice di non dover annullare il suo appuntamento con Violet alla pista di pattinaggio fuori Storybrooke.

"Non più tardi della mezzanotte, e non scomparire rendendoti irreperibile."

L'istinto suggerì a Henry di defilarsi prima che sua madre cambiasse idea, ma lui non resistì all'impulso, e con un velo di sarcasmo dimostrò che inconsapevolmente aveva ereditato quell'atteggiamento protettivo caratteristico di Regina Mills.

"Presuppongo che lo stesso orario equivale a quello che rispetterà Robin Hood, perché sarebbe imbarazzante se per punirlo dovessi spezzargli arco e frecce."

Quelle parole per un attimo rischiarono di far strozzare la Salvatrice, la quale era indecisa se essere orgogliosa dell'atteggiamento di Henry oppure arrabbiata per la sua sfacciataggine. 

Bastò l'espressione di Regina, e il suo sopracciglio inarcato a rendere Henry consapevole di aver esagerato, e sdrammatizzando si finse in ritardo per la scuola, fuggendo con un croissant tra i denti.

 

~ PoV Ruby

 

Un ondata di orgoglio colpì Ruby, che con quelle parole ebbe conferma dei suoi sospetti, cioè che il "piccolo" Henry Mills avesse paura che sua madre potesse essere ferita, e che ritornasse quella persona piena di rancore conosciuta dall'intero reame. Fu felice di non essersi sbagliata, perché sarebbero state le debolezze della Regina, a rendere più interessante quella scommessa.

 

~ PoV Emma

 

Lo sguardo sconvolto di Regina, fece sorridere Emma.

"Sorpresa della sua irriverenza?"

"Forse avrei dovuto aspettarmelo visto i suoi tratti genetici."

"Dovrei temere che avrai per lui la stessa considerazione che hai di me?

Lo sguardo di Regina si perse in quei magnifici occhi smeraldo, e pensò che forse un po' potesse lasciarsi andare.

"La tua irriverenza non è così male, e se potessi scegliere, non togliere a Henry nessuna delle qualità che ti contraddistinguono."

Emma arrossì, e Regina pensando di essersi esposta e di aver superato il limite, la salutò lasciandola alla sua colazione.

Quel vuoto fu riempito immediatamente dalla figura di Ruby, che sorridendole le passò un foglio.

"Su chi punteresti?"

"Su nessuno."

Strappò il foglio, riducendolo a mille pezzi.

"Emma!"

"Annullala Ruby."

"Non potrei neanche se lo volessi. Rischierei di perdere i miei risparmi, e non metterei mai a rischio i miei fondi solamente perché hai paura che lei possa scoprirlo. Finirà prima di quanto pensi, e nessuno scoprirà nulla."

Intervenire avrebbe significato che il rischio che Regina scoprisse della scommessa sarebbe aumentato, peggiorando solo la situazione anziché migliorarla. Decise che non potendola annullare senza che Regina sospettasse nulla, avrebbe agito diversamente, smantellando quella scommessa punto per punto. 

 

~ PoV Regina

 

La serata trascorsa insieme a Robin era stata piacevole, forse fuori dagli schemi ma particolare, eppure non provò nulla. Nulla che non fossero sentimenti legati all'amicizia.

Lei voleva darsi la certezza che i suoi dubbi non fossero solo paure, legate al suo passato disastrato. Regina era consapevole che se l'avesse baciato e non avrebbe provato nulla, quella sarebbe stata la sua conferma.

Particolarmente a suo agio Robin decise che avrebbe tentato. L'avrebbe baciata.

Le sue labbra non le trasmisero nulla, forse solamente una leggera eccitazione fisica. In passato non avrebbe avuto scrupoli. L'avrebbe usato solo per il piacere di averlo tra le lenzuola. Eppure se quel desiderio di cinismo pulsava prepotentemente, non riuscì a dominarla. Quella luce che filtrava dalle finestre della sua casa, le ricordò che essere diversa e migliore non era solo un cambiamento che doveva a se stessa. Regina sperò di non averlo illuso, e che il loro rapporto di amicizia non cadesse a pezzi.

Fu accolta dall'aria calda della sua casa, e dai suoni della televisione. Lo schermò illuminò Henry addormentatosi sul divano. Sedendosi al suo fianco lo svegliò.

"Com'è stato il tuo appuntamento?"

"Non male."

Accarezzò i suoi capelli, e sorprendentemente lui non le disse nulla.

"Il tuo?"

"Abbiamo litigato. Non capirò mai le donne, e la loro pazzia."

"Nessuno lo capirà mai. Dovrai avere pazienza, e forse imparerai a gestirla."

Sbuffando, decise di andare in camera, finché non si fermò, e le indicò una rosa sulla tavola.

"Era sul portico al mio ritorno. Sai chi potrebbe averla lasciata?"

"No."

Henry decise di non approfondire, desiderando solo di raggiungere il suo letto e dormire profondamente.

Regina prese la rosa, notando il bigliettino legato al suo fusto.

Lesse, e rilesse quelle parole, e improvvisamente quei sentimenti che aveva preteso da quel bacio si presentarono leggendo quella semplice frase.

"Se tu fossi stata meno sfuggente, e io meno imbarazzata, ti avrei sicuramente detto che se avessi la possibilità non cambierei nulla della tua particolare personalità."

 

~ PoV Robin

 

Robin ritornò all'accampamento dell'Allegra Brigata, venendo accolto dalla poca sobrietà dei suoi uomini.

Will Scarlett lo raggiunse, curioso di conoscere i dettagli della serata

"Dobbiamo festeggiare?"

"Dipende."

Robin sorridendo sorseggiò il boccale di birra, offertogli da Will.

"Tranquillo, potrai puntare la cifra che desideri perché Regina è come se fosse già mia."

Brindarono, scambiandosi un sorriso.

  
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