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Autore: lenina blu    23/06/2017    2 recensioni
Oltre a San Valentino, in Giappone si festeggia il White Day: esattamente un mese dopo il 14 febbraio, i ragazzi si dichiarano alle loro amate regalando qualcosa, rigorosamente bianco. Ricevere un regalo da parte di un ragazzo è qualcosa di impensabile dentro il Collegio femminile Furinkan, nel centro di Tokyo, soprattutto per Hikari Tanaka, che i maschi nemmeno sa come sono fatti. Lei ha un solo sogno, diventare una rockstar. Eppure prima di tornare a casa, trova nascosto nel suo armadietto una lettera. Completamente Bianca.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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16 Marzo. Tokyo, quartiere di Ikebukuro.

Era quasi mezzogiorno. In una delle sperdute vie del quartiere di Ikebukuro, c'era una libreria. Chiunque c'entrasse, notava fin da subito l'odore di incenso, e poi l'oscurità, la tranquillità e la pace dei libri. Varcava la soglia di ingresso e si trovava in un angolo dimenticato da Dio, lontano dagli affanni umani e dalle preoccupazioni. Pochi la scoprivano, ma quei pochi continuavano a ritornarci. Questo era sempre stato vero anche per Ren Takahashi. Fino a quando l'origine dei suoi problemi aveva varcato la soglia. Una chioma scolorita, una gomma in bocca, lo sguardo incuriosito. Ren ricordava ancora il giorno in cui aveva incontrato Minami. Le era parsa subito una ragazza ribelle, di quelle che girano con i piercing e tatuaggi ovunque, con un linguaggio e una cultura da discarica, e con il rispetto verso gli altri pari a zero. Eppure qualcosa nel suo atteggiamento l'aveva sorpreso. Minami si era guardata un po' in giro, incredibilmente incuriosita e poi era finita a chiedergli che libro leggesse. All'epoca Ren aveva appena ottenuto la cattedra da insegnate e all'età di 30 poteva cominciare a pensare a un lavoro fisso. Per anni aveva lavorato come musicista, ma aveva dovuto archiviare il suo sogno, perché di musica non si vive. Aveva appena comprato l'appartamento con i risparmi di anni e anni di mance e lavoro. Stava cominciando a sistemarsi. L'unica cosa che gli mancava era qualcuno con cui condividere tutto quello.

Aveva voluto troppo. Ora Ren Takahashi era un disoccupato e solo. Aveva chiuso i rapporti con Minami. Stava per chiuderli anche con i suoi amici e si era rifugiato nella libreria nascosta. Aveva cercato la pace in uno dei tanti libri sconosciuti, ma continuamente il suo cervello lo forzava a pensare ad altro.

Ren aveva ricevuto anche quest'anno la lettera bianca. Ma a differenza degli altri anni, questa volta se ne era sbarazzato. Non avrebbe partecipato. Di questa sua decisione i suoi compagni di band non ne sapevano ancora nulla. Già erano senza cantante, figuriamoci ora che anche il batterista se ne andava. Gli dispiaceva da un lato, però dall'altro non aveva ne lo spirito, ne la voglia. Aveva sempre avuto un buon ricordo insieme agli altri, e non voleva rovinarlo.

Aveva appena perso il lavoro e probabilmente avrebbe dovuto cambiare mestiere. Qualcuno aveva fatto la spia e la sua relazione con Minami, la figlia del suo datore di lavoro, era finita sulla bocca di tutti. La sua carriera come insegnante di musica era finita ancora prima di iniziare. Ma non era colpa sua, non del tutto almeno. Aveva fatto di tutto per stare alla larga da quella ragazza, per tutto l'anno le aveva corso dietro. Alla fine lui aveva ceduto. Un bacio. Un altro bacio. Qualcuno li aveva visti. Addio lavoro, addio Minami. Suo padre gli aveva promesso che non avrebbe avvertito le altre scuole, se solo lui avesse smesso di frequentare sua figlia. Ren si era reso conto che forse il suo era stata solo un'emozione passeggera e che era meglio per entrambi chiuderla qui. Eppure gli mancavano le battutine e la sua curiosità. Chiuse il libro che aveva in mano e lo ripose nello scaffale. Controllò l'orologio. Shou e Heiji dovevano essere arrivati ormai.

Sospirò e uscì dall'angolo di tranquillità. Percorse alcune vie nascoste e improvvisamente si ritrovo in una delle arterie principali di Ikebukuro. Erano le nove di mattina eppure le strade erano già piene: turisti, studenti che saltavano scuola, disoccupati, venditori di ogni sorta, madri indaffarate. L'appuntamento era da Milky Way, famoso caffè, che tutti ricordavano per le luci al neon blu e bianche appese alle pareti. Soprattutto alla sera conferivano un'atmosfera magica e fiabesca. Fuori dal locale vide Heiji con il casco in mano che finiva di fumare una sigaretta, di fronte a lui Shou che parlava al telefono.

Ren non sapeva come dirglielo, ma doveva trovare in qualche modo il coraggio.

Cinque minuti dopo erano tutti e tre seduti attorno ad un tavolo, tre tazze fumanti di tre liquidi diversi li dividevano. Al centro un piatto con tre brioche.

-Allora Prof. Perché quest'anno avresti intenzione di lasciarci?- esordì Heiji appoggiando il pacchetto di sigarette sul tavolo, insieme all'accendino. Come al solito Ren fu sorpreso. Heiji era il ragazzo più intelligente che conoscesse. Non era la prima volta che indovinava esattamente quali fossero i suoi pensieri. Lo aveva sperato in segreto, perché così avrebbe fatto meno fatica.

-Cosa?- disse Shou alzando gli occhi su Ren. Fino a quel momento era stato intento a decidere quale delle tre brioche fosse più ricolma di cioccolata.

-Come facevi a saperlo?- chiese Ren incrociando le braccia e appoggiandosi allo schienale.

-Beh, ci chiedi di vederci per parlare e non per fare prove, a tutti e tre è arrivata la lettera due giorni fa, tu hai appena perso il lavoro e conoscendoti preferisci chiuderti in te stesso piuttosto che affrontare il problema. Se ci aggiungiamo che hai chiuso anche con Minami, in questo momento non sei psicologicamente stabile per prendere una decisione. Quindi noi ti ascolteremo, ma non prenderemo un no come risposta.- disse Heiji. Concluse con un sorriso da volpe. Ren si sorprese ancora una volta. 23 anni e una laurea in scienze della comunicazione, una carriera da giornalista appena iniziata e probabilmente da futuro politico. Questo era Heiji Akabane. Suo padre era uno dei dirigenti della NTV, uno dei più importanti emittenti televisivi giapponesi. Suo fratello lavorava come attore. Lui invece avrebbe fatto il giornalista. E poi c'era Ren disoccupato.

-Non so come tu possa mollare la musica in un momento del genere- disse Shou addentando una brioche.

-E' la musica che non vuole me- rispose Ren abbassando lo sguardo.

-Ren tu sei il migliore batterista che io abbia mai conosciuto. Sai suonare perfettamente il pianoforte e il Sax. Componi delle musiche fantastiche e lo sai anche tu. Quando dal palco vediamo la gente piangere, c'è un motivo. Per non parlare anche delle parole. Sei un compositore con la C maiuscola. Devi solo tenere duro, ma non puoi buttare via la cosa che sai fare meglio- disse Shou guardandolo preoccupato.

-Ormai ho già dato a qualcun altro la lettera- Ren disse quello che aveva fatto e di cui si sentiva profondamente in colpa. Prima di andarsene da scuola, lo aveva ficcato nel primo armadietto che aveva trovato. Tutte le ragazze del Collegio Furinkan sapevano suonare uno strumento. Magari avrebbe fatto qualcosa di buono per qualcuna.

-Cosa hai fatto!?- esclamò Shou.

-Non preoccuparti. Immaginavo sarebbe successo, conoscendoti. Ne ho una per te- disse Heiji tirandola fuori dal portafoglio. Ren era stupito. Non voleva sapere come Heiji era riuscito ad ottenerne un'altra. Era difficilissimo ottenerla, figuriamoci averne persino due.

-Non voglio sapere come hai fatto- disse Shou guardando sorpreso Heiji.

-Ed infatti io non ho intenzione di dirvelo- rispose divertito.

-Questo non significa che parteciperò- disse Ren. Cercò di contenersi, ma era felice. Non aveva gettato del tutto la possibilità di partecipare anche quest'anno. In effetti con altri due in squadra come Heiji e Shou, si poteva vincere.

-Dobbiamo trovare una ragazza, che sappia cantare. A chi hai dato la lettera?- chiese Heiji, grattandosi il mento.

Ren ricordava l'armadietto, ma non ricordava il nome. Questo era un problema perché lui non poteva mettere piede in quella scuola e nemmeno loro due essendo maschi.

-Non ne ho idea- disse deluso ancora una volta da se stesso.

-Beh non importa- disse Heiji bevendo il the.

-Aspetta, ma in che scuola è che insegnavi? Come sono fatte le divise?- chiese Shou improvvisamente serio.

-Giacca blu, gonna beige- disse Ren sospirando. Senza nemmeno farlo apposta le era apparsa sotto i suoi occhi la figura di Minami.

-Hanno un fiocchetto rosso attorno al collo?- chiese ancora Shou.

-Esattamente. Come fai a saperlo? - chiese Ren corrugando la fronte.

Shou sorrise e addentò il cornetto. La crema al cioccolato gli aveva sporcato le mani e anche le labbra. Il fiocco rosso era la prima cosa che aveva notato. Anche la divisa elegante e diversa da quelle che aveva sempre visto. La sua vicina di casa era una studentessa del collegio femminile.  

   
 
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