Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: mariannawho    23/06/2017    0 recensioni
Lo sapevate che inizialmente gli ideatori di Frozen - Il Regno di Ghiaccio volevano che Elsa fosse l'antagonista come nella fiaba originale di Hans Christian Andersen? E hanno cambiato idea dopo aver scritto la celebre canzone Let it go? Quando ho saputo questo fatto mi sono chiesta "chissà come sarebbe stata la storia..."
Così, ho deciso di scriverla io. Inoltre, oltre ad essere l'antagonista, Elsa non doveva essere sorella di Anna, e nessuna delle due dovevano essere principesse. Dato, però, che questo aspetto mi piace, ho pensato di conservarlo anche nella mia fanfiction. Sperando che possa piacervi, buona lettura.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hans, a cavallo del suo nobile destriero, arrivò nel regno di Mirenelle. Ormai era notte fonda e l'unica cosa che si vedeva erano le mille luci della città. Sembrava quasi Natale. Come fece anche Anna, Hans entrò nella prima locanda della città.
“Chiedo scusa, mi chiedevo se da queste parti è passata una giovane fanciulla, con delle treccine e degli occhi color dell'oceano....” disse Hans, mentre nella locanda, piena di uomini, c'era baccano. Ad un certo punto tutti si fermarono e si girarono, con aria minacciosa, verso Hans.
“Sì, l'abbiamo vista. Deve essere stata completamente pazza. Diceva di essere la principessa di Arendelle e che tutti erano morti congelati. L'abbiamo cacciata via, non vogliamo problemi qui” rispose il proprietario della locanda.
“Era lei! Ed è vero quello che dice! Devo trovarla assolutamente, dove è diretta ora?” chiese, ma nessuno gli rispose. Ad un certo punto si avvicinò un vecchietto, piccolo e con una gobba pronunciata.
“Io l'ho vista, giovanotto. Dopo essere stata scaraventata fuori da qui, il venditore di ghiaccio del regno l'ha portata a casa sua, li ho sentiti io! Se vuoi ti posso indicare dove si trova. Devi uscire dal centro abitato, e dirigerti verso il bosco. La casa del venditore di ghiaccio, Kristoff si chiama, si trova nel cuore del bosco. È impossibile non trovarla, solo la sua casa si trova lì. È piccola, mal concia aggiungerei, e di fianco c'è una stalla con dentro una renna” gli spiegò il vecchietto. Dopo averlo ringraziato, Hans si diresse nel bosco.
Intanto, Anna era seduta davanti al caminetto della casa di Kristoff, mentre beveva una bevanda calda. “Non so ancora come ringraziarti, Kristoff. Se non fosse stato per te a quest'ora sarei chissà dove, tutta sola. Forse Elsa non ha tutti i torti, non sono adatta per fare la regina. Fossi stata una vera regina, sarei dovuta rimanere ad Arendelle ad aiutare la povera gente che è rimasta, e invece sono scappata, come una codarda. Io non so che fare, Kristoff” disse Anna.
“Non dovete essere così dura con voi stessa. Chiunque, anche il sovrano più potente del mondo, avrebbe avuto delle difficoltà. Ma se davvero volete aiutare la vostra gente, dovete pensare subito cosa fare. Stare qui a piangere non serve a nulla. Là fuori c'è una creatura spietata che vuole dominare Arendelle facendo del male. Voi sarete anche ingenua ed inesperta, ma Elsa è molto peggio. Con le streghe non è facile ragionare. Io prima vi ho detto che Sven è stato trasformato così da una strega dispettosa, be', forse dispettosa non è stato proprio il termine corretto: questa strega era innamorata di Sven, ma lui la respinse, ma non perché era una strega, ma semplicemente perché non ne era innamorato, tutto qui; e lei, al posto di essere ragionevole, ha voluto punirlo così. Naturalmente non ha ottenuto nulla facendo così, se non dolore per lui e per me. Anche per i nostri genitori a dire il vero. Prima vi ho detto che molti credevano che Sven fosse morto, be', tra questi c'erano anche i nostri genitori, che, afflitti dal dolore, hanno voluto comunque cercarlo per dargli una degna sepoltura. Ma dal giorno in cui sono partiti non sono più tornati. Ho cercato in tutti i modi per dimostrare che Sven non se n'era mai andato, che è sempre rimasto qui con noi, ma non mi hanno creduto. Anche Sven ha cercato di convincerli, ma come avrai notato non può più parlare. Da molto tempo ormai è una renna a tutti gli effetti, ma non ci siamo persi d'animo. Ci vogliamo bene lo stesso, e lui sembra essersi abituato a camminare sulle quattro zampe e a dormire nella stalla. Forse vi sto annoiando con questa storia...”
“No no, affatto. Il vostro è un rapporto bellissimo. Io purtroppo non posso dire la stessa cosa. Per anni ho cercato di far capire ad Elsa quanto le volessi bene, ma a quanto pare non ci sono riuscita. Più cresceva, più il suo odio faceva altrettanto, e più il suo odio cresceva, più diventava potente. Sembrava quasi avesse paura di provare amore... perché aver paura di un sentimento così...?”
In quel momento qualcuno bussò alla porta. “Chi potrà essere?” si chiese Kristoff. Quando aprì la porta trovò davanti a sé Hans. “Anna! Finalmente ti ho trovata!” disse, varcando la soglia della porta. Si avvicinò ad Anna e la abbracciò forte forte, ignorando completamente Kristoff. “Ehm ehm!” disse, sentendosi imbarazzato mentre i due si abbracciavano. “Kristoff, lui è Hans. Quando eravamo piccoli giocavamo sempre assieme” - poi, rivolgendosi ad Hans - “credevo fossi morto congelato pure tu, grazie a Dio sei salvo e mi hai trovata. Dobbiamo trovare un modo per porre fine a tutto ciò. Elsa potrebbe far male ad altre persone”
“Appunto per questo sono corso da te. Elsa congelerà altre persone se tu non ti presenterai a lei. Mentre stavo cercando di scappare come tutti gli altri, lei mi ha catturato e portato nel suo palazzo, sulla montagna del Nord. Tu non puoi immaginare quante torture ho dovuto subire. Prima che io potessi crollare dal dolore mi ha liberato, affinché io potessi trovarti e avvertirti riguardo quello che vuole fare. Avrei voluto approfittarne per scappare, ma così avrei solo peggiorato le cose. Credo proprio che tu debba affrontarla, Anna”
“Hai ragione, non c'è un minuto da perdere, partiremo stanotte stesso!” rispose Anna. Hans la prese per mano e si diresse alla porta, ma in quel momento Kristoff li fermò. “Prima che voi partiate, posso parlare un attimo in privato con la principessa?” chiese. Hans acconsentì e andò fuori.
“Anna, io non mi fido di quel tipo. So che è un vostro amico, ma secondo me nasconde qualcosa. Avete sentito quando ha detto di essere stato torturato? Io non ho visto nessun segno di tortura sul suo corpo, anzi, mi sembra in ottima forma. E poi, che tipo di torture avrebbe potuto fare vostra sorella? Il suo unico potere è il ghiaccio, e sapete benissimo anche voi che con un unico colpo lei è in grado di uccidere immediatamente. Fosse stato torturato, come dice lui, a quest'ora non sarebbe stato qui a raccontarcelo, non vi pare?”
“Kristoff, dove vuoi parare? Solo per questa piccola considerazione io non dovrei fidarmi di un mio caro amico? È assurdo. Senti, Kristoff, tu sei stato molto gentile con me, ma il tuo lavoro finisce qui. Ora che ho trovato Hans tutti i miei problemi sono finiti. Andremo da Elsa e tutto si aggiusterà”
“Ah, quindi è questo il vostro piano? 'Andare' da Elsa? E poi? Una volta arrivata da Elsa cosa avete intenzione di fare? Diventare un ghiacciolo? Non capite che vostra sorella vi vuole morta? E voi cosa volete fare? Semplicemente andare da lei. Non pensavo foste così ingenua, Anna”
“Adesso basta!” gridò Anna, ed uscì. Salì in groppa al cavallo di Hans, mentre Kristoff rimase sulla soglia della porta, guardandola allontanarsi. In quel momento, però, si accorse che nulla era perduto: senza pensarci due volte andò nella stalla di Sven e lo liberò. “Coraggio fratello mio, abbiamo una principessa da salvare!” disse, salendo in groppa a Sven, il quale iniziò a correre come non aveva fatto mai.

Continua...

   
 
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