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Autore: _J2isreal_    23/06/2017    5 recensioni
[Crossover Ghost-Whisperer]
Sam e Dean vengono mandati a Granview per seguire un caso.
Nel soggiorno a NY, due fratelli, hanno il piacere di incontrare Melinda Gordon che sorprendentemente ha molto da consigliare ai due cacciatori.
Ma, come ben sappiamo, niente segue mai i piani. Come potrà mai aiutarli, Melinda, se uno dei due rimanesse ferito?
*Tratto della storia, Cap 2"
"Sammy" Lo chiamò Dean, avvicinandosi a lui. "Ehy, Sammy" Lo richiamò, prendendolo tra le braccia. Sam non rispondeva e solo in un secondo momento, si accorse del perché.
[...]
"Nono, Sam, no, ti prego" Cantilenò il biondo, sbarrando gli occhi. Accarezzò nevroticamente il volto, i capelli lunghi.
-
Sono sempre più pessima con le introduzioni, vi assicuro che l'interno è meglio. Molto.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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A.A
Premetto che questo è il primo crossover che scrivo e spero con tutta me stessa che sia venuto bene e che vi piaccia.
Non c'è un ambientazione precisa, ho preso i personaggi della prima stagione, ma successivamente ci sarà anche Castiel.
Mi sembrava giusto informarvi.
E' una wincest semi-long. Ha tre capitoli e li aggiornerò una volta a settimana.
Ora vi lascio alla lettura, fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto! Buona giornata, ragazzi!

Quella mattina Sam aprì gli occhi per colpa dell'incessante squillare del cellulare di servizio.
A fatica cercò di raggiungerlo, allungando un braccio verso il comodino dell'ennesimo motel, posto in mezzo ai due letti.
Sospirò pesantemente, rispondendo.
<< Ciao ragazzo>> La voce roca di Bobby, timbrò dall'altro lato del telefono.
<< Ehy>> Rispose, tirandosi a sedere. Aveva capito che ormai il sonno era concluso. Buttò un'occhiata veloce al fratello ancora dormiente. O meglio, era sveglio, ma ancora con gli occhi chiusi.
Dormiva a pancia in sotto, il volto girato nella sua direzione. Le labbra dolcemente socchiuse. Le braccia conserte sotto il cuscino. Sam si perse a guardarlo. Seguì la figura della sua schiena, le curve del suo sedere coperto solo da un paio di boxer neri.
Dio, era così bello.
<< ... credo sia un caso per voi>> Concluse l'uomo di mezz'età, non molto convinto del silenzio del suo figlioccio.
<< Sam, mi stai ascoltando?>> Riprovò, prendendo di nuovo l'attenzione del giovane.
<< Sì.. sì, scusami, Bobby. Mi sono solo distratto un attimo..>> Si giustificò, passandosi una mano sul volto. Avere Dean così vicino, in quel modo, lo avrebbe ucciso prima o poi. << Dicevi?>> Chiese innocentemente, facendo sbuffare l'uomo che per loro era come un padre.
<< Vampiro. Grandview. Caso da risolvere.>> Sibillò, prima di mormorare un << Idiota>>.
<< Granview, Bobby? E' a NY, te ne rendi conto?>> Domandò un po' stranito, per poi sentirsi attaccare il cellulare in faccia.
Sam si alzò dal letto, avvicinandosi a Dean. Lo scosse leggermente, avendo la conferma di quello che aveva pensato prima, era sveglio.
"E così ti distraggo eh" Chiese allusivo Dean, voltandosi verso di lui. Il castano avvampò furiosamente, dandosi ripetutamente dello stupido.
"Idiota" Sbuffò, fingendosi irritato. " Dobbiamo muoverci. Abbiamo un caso da fare. Un vampiro killer cerca di trasformare persone, dobbiamo fermarlo. Bobby dice che sta formando un esercito per non so cosa, dobbiamo andare." Spiegò confusamente, non aveva capito molto della telefonata.
"Dove dobbiamo andare?" Domandò il maggiore, alzandosi anche lui.
" NY, amico. Granview." E così dicendo si chiuse in bagno, cercando di evitare le lamentele del fratello.
***
Melinda era nel suo negozio di antiquarato. Andrea, la sua migliore amica e collega, era dietro al bancone di legno chiaro, mentre la prima sistemava alcuni oggetti.
"Devi aiutarmi, Melinda" Ordinò un ragazzo, apparendo dal nulla alle sue spalle.
La ragazza si girò nella sua direzione, sospirando rumorosamente.
" Ti ho già detto che finché non la smetti di inventarti la dinamica del tuo omicidio, non posso fare niente" Lo liquidò dolcemente, alzando gli occhi al cielo.
Andrea capì al volo e anche se non poteva vederlo, si girò verso Melinda.
"Di nuovo il caccia vampiri?" S'informò, ridendo appena. Risata che sparì prontamente quando un oggetto alla sua destra, si rovesciò a terra rumorosamente.
"Simon, buono!" Lo ammonì la bruna. "Andrea, tatto" la riprese, sospirando come una maestra che cerca di tener lontano due bambini litiganti.
"Devi credermi, Melinda, sono stato attaccato da un vampiro, perché non mi credi?" Si esasperò la povera vittima, guardandola supplicante.
"Perché non posso andare dalla tua famiglia e dirgli 'Sapete, Simon vuole farvi sapere che è stato ucciso da un vampiro, si, esatto, il vostro Simon. No, non vi sto prendendo in giro'" Recitò sarcasticamente, guardandolo male. "Sai quanto è difficile farmi prendere seriamente, Simon? Tanto. Se affermassi una cosa del genere, mi rinchiuterebbero in manicomio!" Spiegò, cercando di essere più chiara possibile.
Andrea guardò la scenda davanti  a lei, trattenendo una risata. Non voleva far arrabbiare ulteriormente il fantasma, ma quella scena era abbastanza comica.
***
Sam e Dean cercarono di fare più ricerche possibili, durante il viaggio. Il minore cercava qualcosa che accomunava le vittime, ma era sempre più nervoso quando non trovò niente.
"Niente, Dean, assolutamente niente. Alcune vittime erano uomini, alcune vittimine erano donne, alcune alte, alcune basse, alcune giovani, alcune più grandi. Tutte di nazionalità diversa. Non capisco. E poi come lo individuamo?" Chiese esasperato, gettando il cellulare davanti a lui. "Il diaro di papà non è assolutamente d'aiuto in questo momento"
"Ehy, tigre, calmati!" Rise il biondo, continuando a guidare. "Siamo quasi arrivati, faremo alcune domande in giro e vedrai che troveremo qualcosa." Lo rassicurò.
"Non capisco perché siamo dovuti venire noi, ci sono miliardi di cacciatori in giro per l'America, non c'era nessuno più vicino?"
Dean lo guardò un po' stranito, aggrottando le sopracciglia. Sam era visibilmente agitato, irrequieto. Era da quella mattina che non faceva altro che rispondere in maniera alterata o che si rifiutava di fare qualcosa. Quello, male che andava, era il suo comportamento, non quello di Sam.
"Okay, amico, che hai?" Chiese senza mezzi termini.
Sam arrossì, ma non rispose.
**
Melinda era con la testa poggiata alle sue braccia conserte. Simon non faceva altro che parlare e parlare e parlare.
Gli diceva di chiamare i suoi due amici, Sam e Dean, cacciatori. Gli raccontava della sua vita da cacciatore, delle persone che aveva salvato. Gli raccontava delle creature che aveva incontrato e di quante ancora ne avrebbe conosciute, se fosse rimasto vivo.
La donna non lo sopportava più.
"Ciao, amore mio" Esclamò suo marito, Jim, entrando nel negozio.
Simon bloccò il suo flusso di parole, alzando gli occhi al cielo.
"Ciao, amore mio"Lo scimmiottò, mentre osservava la bruna alzare istintivamente la testa. Sul volto uno sguardo grado, dolce.
"Jim!" Gli andò incontro, schioccandogli un leggero bacio sulle labbra.
"Andiamo, amica, ricordati che non sei da sola" Grugnì il fantasma, che veniva bellamente ignorato.
Jim si staccò leggermente da lei, alzando di poco una busta gialla con all'interno del cibo. La posò sul bancone, voltandosi per vedere l'espressione adorante della moglie.
"Come farei senza di te" Dichiarò dolcemente la donna, sorridendo. Gli gettò le braccia al collo, baciandolo ancora.
"Mh.. penso che moriresti di fame." Scherzò il moro, tirando fuori il pranzo. "sono passato per un saluto veloce, devo tornare al lavoro" Sospirò, prima di guardare meglio Melinda. "Ti vedo stanca, amore" Constatò, aggrottando le sopracciglia.
"Simon" Rispose solo.
"Chi, l'acchiappa vampiri?" Chiese Jim, facendo sbuffare sonoramente lo spettro.
"Io. Non. Sono... Lasciamo perdere, umani inutili" Sbottò, scomparendo.
***
Dean aveva parcheggiato la macchina in mezzo ad una piazza. Si girò intorno, giusto per farsi un'impronta del posto e poi, sorridendo, si voltò verso Sam.
"Sammy?" Lo richiamò, attirando la sua attenzione "In una cittadina come questa, chi può essere la persona più informata, dopo una parrucchiera?" Chiese retoricamente, indicando con il capo, un negozio d'antiquarato.
"Ma certo" Rispose il castano, dando man forte alla tesi del fratello. Scesero dall'auto, dirigendosi verso il negozio.
Dean entrò per primo, guardandosi intorno, per poi spostare lo sguardo sulla donna dietro al bancone.
"Buongiorno, posso esservi utile?" Domandò gentilmente Melinda, stampandosi un sorriso smagliante sul viso.
Il biondo era già pronto ad ammiccare nella sua direzione, quando notò la fedina d'oro fasciare l'anulare sinistro della bruna. Sam cantò internamente vittoria, continuando a guardare gli oggetti antichi.
"Uhm, sì. Questo ragazzone ha un profondo interesse... personale" Strizzò un occhio "per gli oggetti antichi. Li adora, chissà perché." alzò le spalle, abbozzando un sorriso, chiedendosi se la ragazza avesse intuito l'allusione.
Sam strabuzzò gli occhi, guardandolo male. Gli tirò una gomitata in pieno fianco, cercando di mantenere lo sguardo neutrale.
"Scusalo, gli piace scherzare" Degrignò tra i denti.
La donna rise divertita, guardando quella coppia così inusuale.
"Cosa vi porta da queste parti?"
"Un nostro amico" Prese parola il biondo, tornando d'un tratto serio. Tirò fuori un distintivo nero che lo identificava come 'Agente Smith', nello stesso istante in cui Sam fece lo stesso.  "Simon Mccliner. Abitava qui. Lo conosce?"
Melinda aggrottò le sopracciglia. Non capiva cosa ci facessero degli agenti federali in quel posto e, specialmente, perché riaprivano un caso già chiuso.
Le sue domande trovarono pace quando Simon si materializzò al suo fianco. Aveva un'aria felice, finalmente entusiasta.
"Sam, Dean!" Urlò, andandogli vicino. Melinda istintivamente si coprì le orecchie con entrambi le mani, gemendo di dolore.
Dean notò il leggero cambio di temperatura nel negozio, guardando Sam per chiedere conferma.
"Si sente bene?" Si premurò Sam, andandogli subito vicino.
Dean, intanto, girò per il negozio con un E.M.F. I sensori urlarono come impazziti. Al biondo la cosa non piaceva assolutamente.
Melinda se ne accorse subito e, liquidando gentilmente il castano affermando di star bene, corse vicino al ragazzo più grande.
Dean incenerì Sam, perché ora avrebbe dovuto dare una bella spiegazione e non era certo di averne a disposizione.
"Non troverete le vostre risposte con quel coso" Li informò, lasciandoli entrambi stupiti.
***
Dean, Sam e Melinda, si erano diretti verso un bar nelle vicinanze.
Melinda aveva chiuso prima quel giorno, consapevole di dover dare delle enormi spiegazioni ai due ragazzi davanti a lei.
Quando si erano seduti e dopo aver ordinato, la bruna cominciò a raccontare loro del suo dono. Era convinta che alla fine del racconto le avvessero riso in faccia, presa per pazza o l'avessero lasciata lì, ma i due non batterono ciglio. O meglio, Sam non lo fece, Dean sì.
"Quindi.. hai sangue di demone anche tu?" Domandò un po' confuso, procurandosi l'ennesima occhiataccia da parte di Sam, che si coprì il viso con le mani. Sam gli tirò un calcio da sotto il tavolo, facendolo guaire di dolore.
Melinda li guardò stranita, non capendo giustamente cosa volesse dire.
"Quello che mio fratello voleva dire.. sai da dove proviene il tuo dono?" Riformulò la domanda, sotto uno sguardo dispiaciuto del più grande.
"E' una cosa ereditaria. L'ho preso da mia nonna, che a sua volta lo aveva ereditato dalla madre. Uso questo mio dono per aiutare le anime che sono rimaste qui e mandarle dov'è giusto che siano, dentro la luce" Spiegò.
"E noi bruciamo i loro resti" Commentò ironicamente Dean, facendo sbuffare sonoramente il fratello al suo fianco.
"La vuoi finire?" Sussurrò, sibillando tra i denti.
"Co..cosa fate?" Strabuzzò gli occhi la ragazza, sempre più incuriosita da quei due personaggi.
"Mio fratello e le sue battute tristi." Rise istericamente "Ecco, noi, invece, facciamo i cacciatori" Provò a spiegare, guardando la sua espressione.
"Sì, Simon me l'ha detto. Mi ha detto anche che i vostri veri nomi sono Sam e Dean e ha detto che ad ucciderlo è... è stato.." Si sentiva così in soggezione, non poteva dirlo ad alta voce. Non poteva, non ci riusciva. Simon la incitava, ma quando notò che Melinda non si degnava a continurare, con uno sbuffo, si avvicinò ad una lavagnetta attacca al muro, dietro al bancone del bar.
Si era allenato tantissimo per riuscirci. Afferrò il gessetto e scrisse " vampiro" sotto lo sguardo attonito degli altri clienti.
Questa volta fu Melinda a nascondere il volto.
"Non riesco a controllarlo, vi giuro, fa sempre di testa sua e parla così tanto..." si lamentò.
"Tipico di Simon" ricordò Dean, sorridendo amaramente.
" Ehy! Sono ancora qui!" Si imbronciò il fantasma.
***
Era passata una settimana da quando i fratelli Winchester erano arrivati a NY.
Melinda li aveva presi molto a cuore, li trovava così simpatici. Jim non era propriamente entusiasta che passasse così tanto tempo con due ragazzi di quel calibro, ma si fidava di sua moglie e non obbiettava.
Melinda, a volte, era veramente confusa. Aveva passato ogni giorno nel motel con loro. Dean e Sam avevano bisogno di un volto, per uccidere il vampiro, e Melinda era l'unica che poteva fornirglielo. Era confusa perché in tutto quel tempo li aveva osservati molto. Aveva notato come Dean, pur di far star bene Sam, cedeva tutto quello che aveva.
Aveva notato come Sam, di tanto in tanto, guardava suo fratello trasognante, come innamorato. Aveva notato che Dean, ricambiava quegli sguardi, ma nessuno dei due aveva il coraggio di toccarsi.
"So che può sembrare moralmente sbagliato, Melinda. Che ti sembrerà strano e indecente, ma quei due si amano. Ne hanno passate talmente tante che le circostanze della vita li ha portati ad unirsi sempre di più.. in un legame mormoso e incoerente, ma è pur sempre amore. Dean si sente uno schifo a provare quelle cose. Guarda i suoi occhi stanchi.. " Simon era alle sue spalle, rivelando tutti i dubbi che avevano assorto Melinda in quei giorni. " si sente un mostro, ma a volte si dimentica semplicemente che è umano. Sam, invece, si sente in colpa e insicuro. Crede che sia malato, impuro." continuò, sospirando davanti le due figure. "Non sanno che potrebbero mettere fine a tutte le loro torture, semplicemente dichiarandosi amore"
La Bruna alzò lo sguardo su di lui. Era seduta su un letto, mentre i Winchester erano davanti al computer. Cercavano di dare un volto al nome che gli aveva procurato Simon, un certo Patrick bonner. Un uomo sulla sessantina, capelli rossi e accento inglese.
Avevano appena trovato il suo indirizzo, andare avanti era una passeggiata adesso per loro.
"Perché mi stai dicendo queste cose?" Rispose incantata la bruna, alzando gli occhi lucidi su lui.
Sam e Dean si voltarono istintivamente verso di lei, confusi.
"Perché vedo la luce, Melinda." Rivelò emozionato. " Credevo che il mio motivo per essere qui, era far sapere alla mia famiglia come ero morto veramente. Ma ora capisco quanto stupido fosse quel pensiero. Il motivo per cui sono rimasto qui, era semplice. Dovevo far sapere ai miei due amici chi fosse il vero responsabile. Dovevo aiutarli a risolvere questo caso. E l'ho fatto. Ora sta a loro trovarlo ed ucciderlo. Il mio lavoro qui è finito." Le sue iridi castane erano velate di lacrime.
"La luce è così bella.. mi fa sentire così in pace.. Grazie di tutto Melinda" e lei pianse questa volta.
"Che sta succedendo?" Si rabbuiò il biondo.
"Simon, è qui. Dice che è molto orgoglioso di voi e che avete ancora molta strada da fare"  Rivelò lei emozionata, cercando di trattenere le lacrime. "Ora vede la luce e sta passando oltre"
Sam era entusiasta nel sapere che il suo amico stava bene ora. Era felice nel sapere che esisteva veramente un altro mondo, il paradiso, dove alla fine di quel lungo viaggio, sarebbero potuti andare.
Dean trovava la scena abbastanza surreale. Si premurò di informarsi su questa fantomatica luce. Su tutte quelle stronzate dell'aldilà e del posto migliore. Dopo tutto quello che aveva vissuto e visto, aveva intuito da tempo che Dio si era preso un bell'anno sabatico.
"Un'ultima cosa" Sorrise Simon "dì a Dean di essere meno cinico" e detto questo, passò oltre.
Melinda riferì la scena, ridendo sommessamente alla faccia contrariata di Dean. Sam fece altrettanto, scuotendo la testa.
  
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