Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: eleCorti    23/06/2017    1 recensioni
Ultima chiamata per il volo diretto a Londra... ecco la tanto attesa chiamata. Mark guardò per l’ultima volta l’entrata dell’aeroporto, ma di lei nessuna traccia. Sbuffò e prese il suo trolley, pronto a dirigersi verso il gate.
“Mark! Aspetta!” una scarica di adrenalina lo pervase. Si voltò: Strawberry stava correndo verso di lui. Le sorrise di rimando. Aveva sperato fino all’ultimo che la sua ragazza arrivasse in tempo e finalmente era giunta lì.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Verità
 
 
“Il volo per Londra è in partenza all’uscita A4”, ecco finalmente il suo volo stava per partire. Finalmente, dopo tanto tempo avrebbe rivisto il suo Mark.
Si voltò per ringraziare e salutare Ryan, che l’aveva accompagnata all’aeroporto di Haneda. Si bloccò poiché vide le sue amiche che – correndo – le venivano incontro.
“Ragazze...” sussurrò, andando incontro a loro. Era commossa.
“Mi raccomando Strawberry, non fare brutte figure. Gli inglesi sono persone di alta classe!” la rimproverò Mina.
“E portaci qualcosa da mangiare!” esclamò Paddy, saltando come una scimmietta.
“Divertiti, mi raccomando” le sorrise Pam.
“Oh ragazze...” si diedero un ultimo abbraccio di gruppo. Chissà quando si sarebbero riviste.
“Allora io vado...” prese il trolley rosa. “Ryan, grazie mille per avermi accompagnato” ringraziò il suo amico e poi sparì oltre i controlli.
Ryan la fissò. Ancora pensava a quello. Sospirò, rassegnato. Se lei era felice, lo era anche lui.
Finalmente avrebbe raggiunto il suo Mark, pensò Strawberry sedendosi al suo posto sull’aereo.

 
****
 
 
Una nuova giornata era iniziata per il giovane Mark e, come al solito, l’avrebbe passata al lavoro per poi stare tutta la sera con la sua ragazza. Solo che ancora non sapeva ciò che lo attendeva.
“Ecco, questo dovrebbe essere il museo in cui lavora Mark” asserì Strawberry, ammirando l’immensa struttura simile a un tempio che si ergeva di fronte a lei. Entrò e subito domandò del suo fidanzato. Non vedeva l’ora di vederlo.
“No, mi dispiace il signor Aoyama se n’è appena andato” le rispose la segretaria.
“Sa dirmi dove abita?” doveva vederlo ad ogni costo!
“Sì, certo... ma lei chi è?” domandò, guardandola in modo sospettoso.
“Come chi sono? Io sono la sua ragazza!” rispose, alterata. Quella donna le stava antipatica.
“Capisco...” e così Mark aveva una ragazza, ma allo stesso tempo stava con Maria.
“Ecco qui c’è il suo indirizzo” le diede un post-it con su scritto l’indirizzo di Mark.
“Grazie mille!” fissò il post-it arancione, come se fosse l’autografo di una star, e scappò via come un fulmine.

 
****
 
 
Il suono del citofono interruppe il loro amplesso. Sbuffarono entrambi: odiavano essere interrotti.
“Chi sarà mai a quest’ora?” pensò ad alta voce Mark.
“Non rispondere!” replicò vogliosa Maria, accarezzandogli le braccia e stappandogli un bacio.
“Beh, magari sarà qualcuno che ti cerca. Vado a vedere. In caso lo mando via” s’infilò i boxer e i jeans, per poi uscire dalla stanza.
“Chi è?” domandò con la voce abbastanza seccata.
“Sono io Mark, Strawberry” il sangue gli si gelò nelle vene, non appena sentì la sua voce.
“Strawberry? Ma che cosa ci fai qui?” domandò, cercando di mantenere la calma.
“Sono venuta a farti una sorpresa!” rispose, con un tono allegro.
“Aspetta che ti apro” doveva fare subito qualcosa.
“Presto vestiti! La mia ragazza è qui!” irruppe nella stanza da letto, buttando a Maria i suoi vestiti.
“Merda!” imprecò lei, infilandosi il vestitino a fiori.
Poco dopo, Strawberry era arrivata al piano in cui c’era l’appartamento di Mark – il terzo – ma Maria era riuscita a scappare qualche secondo prima, scendendo le scale di servizio.
“Strawberry, che piacere vederti!” ostentò un sorriso. In realtà era contento di aver scongiurato una tragedia.
“Oh Mark, mi sei mancato!” si buttò su di lui, rubandogli un bacio.
I guai erano appena iniziati, non poté fare a meno di pensare il giovane Mark.

 
****
 
 
Quel cartello cercasi cameriera le aveva lasciate perplesse. Perché mai avrebbero avuto bisogno di un’altra cameriera?
“Ryan perché?” si lamentò Paddy. Lei voleva bene a Strawberry e non voleva che nessuno la sostituisse.
“Non sappiamo quanto tempo starà via. Può darsi...” anche per sempre. Finì la frase mentalmente. Era triste anche lui.
“Su ragazze, non sostituiremo Strawberry. Lei sarà sempre nostra amica” le rincuorò Pam, la più saggia di tutte.
“Scusate, ho visto il vostro cartello. Io sarei interessata” una ragazza dai capelli biondi legati in due codini, attirò la loro attenzione.
“Io sono il proprietario. Da questa parte, prego” la fece accomodare dentro.
“Ragazze vi presento la vostra nuova compagna. Lei è Berry, da oggi lavorerà con voi” la ragazza che poco prima era entrata, adesso indossava un’uniforme da cameriera come loro.
“Piacere di conoscervi” si presentò con un inchino.

 
****
 
 
Ora che Strawberry era a Londra, Mark e Maria non potevano vedersi come prima. Così durante le ore lavorative stavano insieme e il weekend Mark lo passava con Strawberry. Un giorno, però, Maria, stanca di questa situazione, prese Mark in disparte.
“Credevo le avessi detto di noi!” lo rimproverò, guardandolo torvo.
“Non me la sono sentita. Pensavo che vedendo che non la chiamavo più, si sarebbe fatta una nuova vita. Non credevo sarebbe venuta fin qua!” si difese.
“Va bene, ma devi dirglielo. Non posso più andare avanti così...” ammorbidì il tono, incrociando le braccia.
“Va bene...” l’attirò a sé posandole un bacio. Le sollevò una gamba, alzandole la gonna nera ed entrando in contatto con la sua pelle. Maria rabbrividì di piacere.
La sollevò e la appoggiò sulla scrivania, mentre le loro lingue s’intrecciavano in una danza passionale.
Le sollevò la maglietta bianca, mentre lei affondava le mani tra i suoi neri capelli. Si dedicò al suo collo, avido di possederla lì, in quella stanza, su quella scrivania.
“Mark, ti ho fatto una...” si bloccò di colpo, non appena vide quella scena.
“Strawberry... non è come sembra!” non gli diede il tempo di spiegare: la giovane ex mew mew era scappata. E Mark la inseguì.
“Strawberry, aspetta!” la raggiunse, bloccandola per un braccio.
“Sparisci!” si voltò verso di lui, mollandogli uno schiaffo.
“Come hai potuto?” gridò, mentre le lacrime rigavano il suo volto. Voleva sprofondare.
“Strawberry, io...” era rimasto senza parole. Si sentiva un verme.
“Sei uno stronzo! Io... ti amavo veramente, ma tu... tu... mi hai tradito!” era così arrabbiata, delusa e sconcertata che tra i singhiozzi, non riusciva a parlare.
“Mi dispiace, Strawberry. Io volevo dirtelo, ma non ci sono riuscito” abbassò la testa, consapevole di essere colpevole.
“E hai preferito andasse così?” replicò. Le lacrime continuavano a scendere copiose dal suo viso.
“Addio Mark” si voltò. Le lacrime scendevano più copiose, ma doveva lasciare per sempre quel posto. Voleva tornare a casa. Corse via.
“Mi dispiace sia andata così” Maria lo aveva raggiunto. Gli aveva posato una mano sulla spalla.
“Anche a me...” sospirò. Sperò che almeno adesso, Strawberry potesse essere felice.

 
****
 
 
Era subito andata alla prima agenzia di viaggio che aveva trovato e aveva acquistato un biglietto di sola andata per Tokyo. Fortuna volle che aveva trovato un posto libero per il volo del giorno dopo. Voleva lasciare per sempre quella città, dimenticare quelle due settimane passate con Mark e soprattutto scordarsi di lui.
Pianse tutta la notte, ricordando quella brutta scena. Non avrebbe mai creduto Mark capace di un’azione simile. Si vede che si sbagliava. E che non lo conosceva per niente.
Il giorno dopo, la giovane Strawberry salì sull’aereo con due occhiaie e con un sonno pazzesco, poiché non aveva dormito quella notte. Unico pensiero felice era che presto sarebbe tornata in Giappone e che avrebbe riabbracciato le sue amiche.
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: salve, perdonate – come sempre – l’immenso ritardo con cui aggiorno. Ero sì un po’ a corto d’ispirazione, ma dato che – forse – il mio blocco se ne sta andando mi sono messa all’opera, ed è venuto fuori un capitolo proprio come loro volevo. Ormai siamo a metà della storia e non dovrebbe mancare molto alla fine (non so ancora quanti capitoli). Vi prometto che farò il possibile per aggiornare il prima possibile. A presto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: eleCorti