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Autore: Jasmine_dreamer    23/06/2017    2 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Tornare a scuola per Alexia fu un trauma.
Tutti i professori e i compagni di scuola la guardavano come fosse malata, Jamie le strinse la mano per darle forza.
Alex la guardò e la sua ragazza le sorrise, quindi lei ricambiò.
Parker la osservava da lontano, e lei se ne accorse seppure fece finta di niente.
"Alex, tesoro" fece Jamie: "Devo andare in classe, so che tu hai la prima ora buca oggi, ma io no."
"Vabene, ci vediamo all'uscita?"
"Certo." disse Jamie dandole un bacio.
Quando se ne fu andata, Alexia si sedette sulle scale e venne raggiunta da Parker.
"Come stai, Rattatà?" 
"Bene." rispose Alex impassibile.
"Mi dispiace, è stata colpa mia, non avrei dovuto.."
"Finiscila!" lo interruppe e alzò gli occhi per guardarlo: "Non mi hai mica puntato una pistola alla testa e costretta a bere, sono io stupida. La cosa non accadrà più, c'è Jamie nella mia vita, sto bene con lei e non ho intenzione di mandare tutto a puttane."
"Non te lo chiederei."
Alexia rise sarcastica: "L'altra volta lo hai fatto."
"Sì, ma adesso è diverso. Non sapevo quanto ti stessi mandando in crisi l'altro giorno, ora sì. Ho avuto paura, paura che tu.." esitò: "che morissi." 
Il senso di colpa si impadronì degli occhi di Parker. Non poteva dirle quanta paura aveva avuto, non poteva neanche prenderla e stringerla fra le sue braccia, non poteva baciarla, accarezzarla, avvicinarsi per sentire il suo odore, quell'odore che gli mancava maledettamente. Aveva provato a scopare con altre ragazze, ma non c'era riuscito, non c'era riuscito perché non erano Alexia. Non riusciva neanche a provarci con una che non fosse lei, perché quando si avvicinava per provarci gli venivano in mente i suoi occhi, i suoi occhi quando avevano ballato insieme sulla base di "Fix you", i suoi occhi stanchi e tristi quando l'aveva vista piangere per Nick, i suoi occhi che si illuminavano quando la faceva ridere e i suoi occhi.. spenti, delusi, feriti di quando lo aveva trovato a letto con Jaqueline.
Una volta Alexia si illuminava in viso quando vedeva Parker, ora lo guardava come se non significasse più nulla, lo sguardo che aveva per lui una volta, ora lo riservava per Jamie e a Parker questo faceva male, anche se sapeva di meritarselo.
"Non sarebbe comunque stata colpa tua, ho dato troppo peso a una conversazione che non ne aveva." fece Alex.
"Già, quindi è stata insignificante, eh?"
"Parker, non ho detto questo.."
"Invece sì." disse ferito: "Ma sai che ti dico? Hai ragione, non contava niente, quindi fingi che non sia mai avvenuta, ok?"
"Okay."
"Amici?" chiese Parker porgendole la mano.
Alex annuì e poi, stringendogli la mano, disse: "Amici."
"Ciao Rattatà."
Alex sorrise e quando fu abbastanza lontano, sussurrò: "Ciao Snorlax."
Nel suo stomaco si era formato un nodo, la tristezza si era impadronita di lei.
Si possono amare due persone contemporaneamente? Alexia era abbastanza sicura di amare Jamie, quanto di amare anche Parker.
Quando passava un periodo di tempo senza vederlo, non ne sentiva la mancanza, almeno non eccessivamente, sentiva comunque di aver voltato pagine, di avere solo Jamie nel suo cuore. Ma quando poi lo rivedeva, per motivi che neanche lei sapeva spiegare, era come se tutto quello che avessero passato le crollasse addosso di nuovo. E se da una parte sapeva di amare Jamie, l'altra parte sentiva la necessità di avere Parker accanto.
Quindi, da non aver mai provato amore in vita sua, o per lo meno il brivido di avere una cotta seria, ora si trovava a fare i conti con il suo cuore diviso a metà.
"Ma che cazzo, Alex." disse una voce alle sue spalle: "Sono le 9:30, sei in ritardo di mezz'ora."
"Oddio Maty, andiamo."
Arrivarono in classe e Matilde, dopo essersi seduta, disse: "Prof, la scusi. Non sta ancora molto bene, era fuori perché aveva bisogno di aria."
Alexia, che invece era rimasta in piedi, annuì: "Sì, mi scusi."
"Tranquilla Thompson, va' a sederti."
"Ora mi spieghi a che cazzo stavi pensando?" chiese Matilde sotto voce.
"Si possono amare due persone?" 
"Eh? Che razza di domanda è?"
"Sono abbastanza sicura di amare Jamie, quanto lo sono di amare Parker. Ma non so, si possono davvero amare due persone?"
"Io credo di sì, ma credo anche che una la ami sempre di più."
"Io non penso di amare di più uno dei due, mi sa che li amo uguali."
"Allora non li ami."
"Invece sì. Dio, quanto odio Parker! Sto così bene con Jamie quando non lo vedo, perché cazzo mi deve rovinare così?!" fece Alex disperata.
Matilde l'avvinghiò con il braccio e appoggiò la testa sulla sua spalla: "Io sono qui, tesoro."
"Lo so Maty, e per fortuna aggiungerei!"

Matilde la accompagnò a casa e si fermò a pranzare lì.
Nicholas scese le scale e lei arrossì: "Piccola peste, ciao!" fece mettendo una mano in testa alla sorella.
"Ciao Nick!" disse Matilde.
"Ops, scusami non ti avevo vista."
Perché diavolo si sentiva così? Lei stava con Jackson, ma da un po' di tempo a questa parte quando vedeva Nicholas si sentiva avvampare, le ginocchia tremanti, le farfalle nello stomaco.
No, doveva capire perché. Amava Jackson. 
Certo, lo amava di più prima che la cornificasse con sua cugina, prima che si lasciassero e rimettessero assieme per 3 volte.
Ora quando lo guardava, i suoi occhi erano diversi, ma lui era più innamorato che mai.
Matilde avrebbe giurato di amarlo ma era possibile che non fosse più così? Perché Nick ora le faceva quell'effetto?
"Oh! Matilde!" strillò Alex.
"Dimmi!" strillò lei, dopo essersi ripresa.
"Ti ho chiesto se ti va bene la pizza surgelata."
"Ah, sì."
Alex guardò Nick perplessa e lui scrollò le spalle ridendo e allargando le braccia.
"Io vado, ho delle cose da fare. Ricordati che oggi Kira la devi portare fuori tu, ci vediamo stasera, ciao piccola peste." Poi guardò Matilde: "Ciao."
"Ciao." rispose lei.
Alexia si mise a fissarla.
Dopo un po' Maty se ne accorse e la guardò: "Che c'è?!"
"Ti piace mio fratello?!"
Matilde arrossì: "Ma cosa dici, certo che no.."
"Oh mio Dio! Hai una crush per Nicholas?" urlò Alex.
"Non gridare!"
"Tralasciando che tu stia ancora con Jackson, non so esattamente come prenderla. Insomma diventeresti mia cognata, ma immagina l'imbarazzo se poi vi doveste lasciare."
"Tanto non succederà niente. Tuo fratello ha 21 anni, non credo vada a perdere tempo dietro a una che ne ha 17."
Alexia annuì, forse, sollevata.
   
 
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