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Autore: Alphamaxnova1    23/06/2017    0 recensioni
Una misteriosa guerra
Un misterioso codice
Con un balzo nel vuoto, comincia ufficialmente l'avventura della giovane Krystal
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13: Ultimatum
 
Sono passati 15 anni
E ancora oggi…trovo difficile raccontare cosa è successo
Come ti ho già detto in passato, non sono nato su Fortuna…bensì su Xavier
A molti può sembrare un dettaglio da poco…ma considerando che 15 anni fa i due pianeti erano appena usciti da una sanguinosissima guerra…beh…fa la differenza
Mi è capitato spesso di sentirmi chiedere “Com’è Xavier?” Da diverse persone
la verità è…beh…non lo so
non so qual’è il vero nome di mia madre…né tantomeno quello di mio padre
perché tutto è successo tremendamente in fretta
Avevo due anni…quando l’armata di fortuna aprì il fuoco contro la mia città natia
non so dire esattamente cosa accadde…so però che i miei genitori morirono lì
e so che un soldato di Fortuna, ricoperto di chissà quali incredibili sensi di colpa, mi trovò per puro caso nei resti fumanti di quella che era casa mia
il nome di quel soldato…era Kovoski
Lo fece per il mio bene
mi prese e mi portò via da lì
mi portò in quella che era invece la sua città: November City
e decise, per non sentirsi più in colpa, di crescermi come fossi suo figlio
e fu così…che nacque il vero me…quello che tu conosci con il nome di Sam
 
Purtroppo per me, Kovoski non poté mentire a tutti dicendo che ero figlio suo, motivo per il quale rimase scritto su di me proprio come un marchio del destino, l’inutile scritta “Xavieriano”
Fortuna era appena uscita da una guerra…e non accettava quasi più le persone della nazionalità nemica dentro la propria nazione
E indovina un po’
in mezzo a tutto quel pacifismo, l’unico che si trovava ancora silenziose guerre ero io
Ogni qual volta finivo picchiato o anche solo insultato da uno qualsiasi di loro, cercavo di tenere la calma ricordandomi le parole di Kovosky:
“Non ne vale la pena Sam, ricordati che tu da solo vali molto più di loro”
poteva anche essere vero
però una cosa sola mi era certa
non sarei sicuramente andato avanti
non così almeno
Mi sentii dire addirittura che tutti gli insulti mi venivano fatti solo a fin di bene
perché cosi venivo rafforzato, e diventavo dunque più resistente alle intemperie di quello che loro chiamano mondo
e per la carità…è vero…ho creato una spessa corazza attorno a me
che però andava a bloccare tutto quello che avevo veramente dentro 
…cominciai la scuola nel 1961
Non ho molto da dire a riguardo…era un po’ come la vita di tutti i giorni
mi alzavo
andavo a studiare
venivo insultato in quanti più modi possibili
tornavo a casa a dare una mano a Kovoski
e poi ripetevo il ciclo
tutto questo continuò fino al 1969…quando finalmente la mia vita subii una piccola ma importante svolta
Quella mattina di Settembre, vidi che tra i miei compagni di classe c’era qualche nuovo individuo
tutti come al solito duri e critici nei miei confronti
tutti…tranne una dolce ragazza della periferia di November City
il suo nome…Krystal
non era come tutti gli altri lei
mentre tutti pensavano alla guerra e alle questioni politiche, lei pensava a tutt’altro
andavamo molto d’accordo….proprio perché non trovavamo motivo per odiarci
una volta sentii uno dei miei compagni chiederle
“Perché ti comporti cosi con quel bastardo? Non sai cosa ci hanno fatto 10 anni fa?”
e sentii lei rispondere, con la sua solita delicatezza
“Dare la colpa a un ragazzo per quello che ha fatto la sua nazione è come dare la colpa ad un pompiere per un incendio”
per me fu incredibile
vidi in mezzo a quella tempesta uno spiraglio di luce illuminarmi e portarmi alla salvezza
nel corso degli anni scolastici, ebbi l’occasione di incontrare anche un’altra persona che la pensava come lei
una sua amica di nome Elise, che a differenza sua era molto più diretta e forte di carattere
con lei ricordo una sera in particolare
parlando di una cosa e di un’altra, finii con il dirmi
“Di la verità….ti piace”
“Che cosa?”
“Krystal…”
“Uhm…io…”
“Lo so…vedo come la guardi ogni giorno…vedo come vi parlate…
…siete fatti l’uno per l’altro…"
era letteralmente come vivere un sogno
peccato però
che tutti i sogni abbiano una fine
ci fu un giorno…molto particolare
il 2 Novembre 1974
quel giorno, Kovoski mi chiese di andare a casa di una vecchia signora a consegnare un oggetto
anche se non ricordo tutto alla perfezione, ricordo molto bene cosa venne a dirmi l’anziana signora
"La rabbia che tieni nascosto dentro di te porterà tutto ciò che conosci alla rovina”
Di certo era una strana persona, ma comunque non trovai particolarmente preoccupanti le sue parole, dato che non vedevo la fine del mondo come qualcosa di particolarmente vicino
peccato però, che finii con il vedere qualcosa di simile poco tempo dopo….ovvero la notte tra il 19 e il 20 Novembre 1974
 
“Sam…
SAM!” Gridò Kovoski
“….cosa vuoi?...” Risposi con fare assonnato “…sono le 4 di notte…che diavolo vuoi?”
“Mi ha chiamato l’informatore…sta accadendo”
Kovoski (che vorrei ricordare era comunque ancora un soldato) mi aveva detto che un suo amico era andato su Xavier a monitorare le attività militari, il tutto ovviamente a scopo preventivo
e sempre Kovoski mi aveva detto che, in caso di emergenza, io e lui saremmo stati i primi a dare l’allarme all’esercito
“Sta…sta accadendo cosa?”
“Xavier, gli incrociatori classe S stazionati nella cintura di Kaveri si sono mossi…
….sta per cominciare l’invasione”
“c-COSA!?”
“È giunto il nostro momento, dobbiamo dare l’allarme!”
“Cazzo…dimmi cosa devo fare”
Mi lanciò le chiavi, e con freddezza mi disse
“Prendi la moto e vai fino al campo theta a dare l'allarme…sai dov’è vero?”
“P-più o meno si…vicino al Canyon Percival giusto?”
“Vedo che hai studiato…forza…vai! Il tempo stringe!”
il viaggio fino al campo Theta fu la parte più facile, dato che alle 4 di notte risultava impossibile trovare traffico
il problema però…fu consegnare il messaggio
 
“Fermo!” Gridò la guardia della base
“Ho un messaggio urgente! Fatemi passare”
“Ho detto fermo!” rispose spingendomi a terra
“N-non capisci…c’è in gioco tutta Fortuna”
“Sono le 5 di mattina…che diavolo vuoi consegnare a quest’ora?”
“L’allarme…Xavier sta per invaderci
è questione di…che ne so…ore!”
“E perchè mai dovremmo crederti?”
“Abbiamo un’informatore su Xavier! È stato lui ad avvisarci!”
“E perchè mai dovremmo credere a questo ipotetico informatore?”
“La supplico! Se non facciamo qualcosa subito…beh…verremo annientati”
“….aspetta un momento….io ti conosco
…tu sei quel ragazzo di Xavier”
“C-come lo sai?”
“Credimi sei abbastanza famoso qua….ti denunciano quasi giornalmente per crimini di tutti i tipi
l’ultimo riguarda…uhm…ah si una rapina a mano armata”
“M-ma non ho mai fatto nulla di-“
“Senti…mettiamola così
conto fino a 10
se al 10 sei ancora nel mio campo visivo sappi che ti sparo”
“N-non puoi farlo!”
“E perchè no?”
“Posso tranquillamente dire a tutti che sei stato tu a sparami”
“Non ti crederebbe nessuno…anzi…probabilmente finiranno con il dire che sei stato tu ad importunarmi per primo….
….vattene inutile bastardo!”
salii di nuovo in sella alla moto, e guardandolo dritto negli occhi gli dissi
“Fino a qualche minuto fa pensavo che questo pianeta meritasse ancora un minimo di rispetto e compassione
…ora più che mai però sono certo che non meritate altro che venire rasi al suolo e ammazzati tutti….
….Fortuna non l’ho distrutta io….siete stati voi Fortunati!”
…e proprio riflettendo su questa mia ultima affermazione, mi resi conto di poter fare ancora qualcosa per salvare coloro che meritavano la salvezza: 
tornare a November City
cavalcando così la motocicletta di Kovoski, cominciai a tornare a piena manetta, tenendo come pensiero fisso nella mia mente una sola cosa:
“Devo salvare Krystal”
 
arrivai a casa sua alle 7 di mattino….troppo tardi
lei aveva già preso l’autobus per andare a scuola
tenendo i denti stretti e pregando con tutto me stesso, accelerai il passo, sperando con tutto me stesso di essere ancora in tempo
la mia speranza però, finii in frantumi quando vidi sollevarsi da November diverse colonne di fumo nero
….
….vidi io stesso i colpi di cannone cadere sulla città…
….e dinanzi a tale vista, mi sentii impotente…
avevo fatto tutto il possibile per salvare la città e tutti i suoi abitanti…e nonostante tutto avevo fallito
e tutto perché, in preda alla mia arroganza, avevo deciso di giudicare un uomo in base alle sue idee quasi come fosse un intera nazione
con tristezza, vidi i colpi atterrare
e con essi pensai
“….sono diventato uno di loro….
….
….
….
….
…no….posso ancora cambiare…
c’è ancora tempo per cambiare tutto!”
Avevo ancora un piccolo barlume di speranza in me
lasciai la moto (Oramai senza benzina) e cominciai a correre verso la Scuola di November City
….forse…ero ancora in tempo
Giunto a destinazione, vidi con immenso terrore proprio quello che non volevo vedere:
Macerie e fiamme…ovunque 
sentii il sangue gelare
nell’aria vi era un tombale silenzio, interrotto occasionalmente da qualche potente botto
“K-Krystal!…” Gridai “…Krystal dove sei!”
Non ricevetti alcuna risposta
La scuola non esisteva più
c’erano solo macerie
Sentii un freddo brivido scorrermi sulla schiena
“N-no…non può essere” Sussurrai “…Krystal!”
Non volevo crederci
non volevo con tutto me stesso credere a una simile tragedia
a catturare la mia attenzione…fu una debole chiamata
“S-sam…”
Una voce femminile!
Una voce famigliare!
Mi girai
Vidi sotto i resti di un auto distrutta una ragazza
"…Elise!”
“S-Sam…aiutami…”
Senza pensarci due volte, tolsi dalle sue spalle il pezzo di metallo che la stava schiacciando
“Elise! Tu…”
“È-è successo tutto cosi in fretta….
….ho sentito un fischio…e poi…e poi mi sono ritrovata qua…dolorante..”
“…maledizione…Dov’è Krystal?”
“L-lei…è entrata a scuola….”
“…no….
…non può essere…”
“M-mi dispiace…avrei dovuto fermarla”
“no…non potevi sapere….tu non hai alcuna colpa”
con le lacrime agli occhi, mi avvicinai ai resti della scuola
non riuscivo quasi più a tenermi in piedi
mi inginocchiai 
è difficile descrivere quanto facesse male
oserei dire indescrivibile…ma non è così
era come venire accoltellati multiple volte al petto…e una volta finite le coltellate sentire le ferite venire riempite di sale e alcol contemporaneamente 
il mondo per me poteva anche bruciare a quel punto
potevano bruciare tutti e tutto
…ma non lei
e a interrompere questo mio dolore, arrivò un tremendo urlo
no…non un urlo umano
qualcosa di più meccanico
alzai lo sguardo…e vidi cadere dal cielo quei dannati mecha
vidi per la prima volta…dei battle gears
Uno di questi, in particolare, atterrò in fondo alla via nella quale ci trovavamo
lo guardai…e lui guardò me
fino a quel momento…avevo fallito
ma solo fino a quel momento
sapevo che quello…era il momento adatto per fare qualcosa
per salvare il salvabile 
mi alzai
andai da Elisa e dissi
“Riesci a camminare?”
“N-non lo so”
Lei tentò in tutti i modi di alzarsi
ma finii solo con l’afferrarsi alla mia spalla per non cadere
“Lo prendo come un no…forza…dobbiamo andarcene”
“Andarcene?…e dove?”
“Non lo so…Ad Oured magari…”
“E come?…non abbiamo niente per arrivarci”
“Per ora limitiamoci a trovare un modo per andarcene da questa dannata città”
iniziai lentamente a dirigermi verso un incrocio, nella speranza di poter sfuggire al Battle Gear
“Sam…di questo passo non ce la faremo mai…”
“Ce la faremo…fidati di me”
“No Sam…non ce la possiamo fare…non finché io ti faccio da fardello…lasciami qua…scappa finché sei in t-“
“Ti sei per caso bevuta il cervello!? Tu e Krystal siete le uniche persone per le quali provo un minimo di compassione qui
non importa cosa accadrà
io non ti lascerò mai morire”
“S-Sam…tu….”
“Anche se…devo darti ragione su una cosa”
“Che cosa?”
“Quell’affare…è molto più veloce di noi…”
“Lo so”
“E molto probabilmente…la fuga non è un opzione plausibile”
“E anche questo lo so”
“Sembra che io non abbia molta scelta”
“Lo…no aspetta…cosa intendi fare?”
“Portare te in un posto sicuro…magari un edificio o qualcosa di simile, e nel contempo distrarre quell’affare per farlo allontanare”
“Cosa!? Ma cosi morirai!”
“È molto probabile…ma non è comunque detto
dopotutto…anche se io non sono riuscito ad avvisare le forze alleate in tempo…sono più che sicuro che Kovoski ci sia riuscito
loro verranno ad aiutarci Elise
ce la faremo!”
 
Avevamo a malapena attraversato l’incrocio
eppure, l’insopportabile rumore del motore del Battle Gear sembrava avvicinarsi sempre di più
“Dobbiamo nasconderci Elise” Dissi
Con molta forza, trascinai la debole ragazza fino ad un edificio a bordo strada
appena entrati, venimmo accolti da un signore…il proprietario della casa, che con molta delicatezza fece sedere Elise…gridandomi nel contempo 
“Guarda cosa hai fatto!”
“Cosa?”
“Tu, Sporco Xavieriano che non sei altro…prima distruggi la nostra città e poi fai finta di niente!”
“Cosa diavolo stai dicendo! Io sto solo cercando di aiutare adesso!”
“Aiutare? E come? Trasportando una ragazza ferita in giro per la città”
Elise però, non rimase in silenzio
“Intanto però…lui mi ha salvato la vita
dovresti essere più riconoscente sai?”
“Riconoscente un cazzo! Questo dannato ragazzo…è tutta colpa sua!”
“E che diavolo di colpe ha?”
“È uno Xavieriano! È una di quelle persone che si fingono tanto amichevoli solo per aspettare il momento giusto per colpirti alle spalle!”
“Questo non è affatto vero!”
“Ah si? E in base a cosa lo dici? Lo dici in base al fatto che ti ha salvato la vita!
Pensaci! Non lo ha fatto perché gli importa davvero di te! Lo ha fatto solo perché sa che questa cosa gli tornerà utile in fut-“
“Ora basta!…” Gridai “…Voi Fortunati vi fingete tanto santi e altre puttanate varie…ma alla fine non vi rendete conto di essere identici a quelli che voi definite “Sporchi Xavieriani”….vuoi una dannata prova?”
“Non ho bisogno di prove! E tanto meno sento il bisogno di ascoltare le tue parole lurido bastardo”
Ero già abbastanza arrabbiato, ma dopo aver sentito le parole di quel signore mi avvicinai senza pensarci troppo alla scrivania nella stanza nella quale era seduta Elise
lo feci proprio perché sapevo che il proprietario di quella casa nascondeva un fucile là dentro (Una volta mi ha quasi sparato solo perché mi ero fermato lì davanti)
con rabbia e decisione, aprii il cassetto e presi sia l’arma che le munizioni
“Lo sapevo! Voi Xavieriani siete tutti uguali! Vuoi uccidermi solo perch-“
“Chiudi quella cazzo di bocca e ascolta una buona volta!
Qualsiasi cosa succeda…prenditi cura di Elise…”
“Sam!” Gridò lei
“Vado a distruggere quell’affare”
“Sam no!”
“Dopotutto…come dite voi
un cane xavieriano in meno in questo mondo non fa alcuna differenza…”
e detto ciò, uscii per strada, pronto ad affrontare il possente nemico
 
uscii, e guardai dritto negli occhi il massiccio Battle Gear
Ai tempi non mi intendevo molto di meccanica…e tantomeno di Mecha
lo guardai e, come prima cosa pensai
“Devo colpire gli occhi…così lo accecherò di sicuro”
Il guardare il mitragliatore e la massiccia lama montati sull’unità nemica mi fece provare un poco di timore
sensazione che finii però subito soppressa dalla mia massiccia rabbia nei confronti del mondo
e cosii, sentii qualcosa di freddo toccarmi la spalla
…non era altro che il gelido tocco della pioggia
sentii quella strana sensazione di freddo…e pensai
“Krystal…proteggimi tu”
Il battle gear alzò il mitragliatore sinistro per aprire il fuoco, io in risposta mi lanciai a destra, dietro alcuni detriti
i proiettili sfiorarono la mia testa, dandomi così un attacco di adrenalina incredibile
appena la scarica di fuoco terminò, alzai il fucile, presi la mira e…vidi la massiccia unità venirmi in contro con la lama alzata
“Cazzò!” Pensai buttandomi a sinistra per schivare il massiccio attacco
l’affilata spada finii con il conficcarsi nel terreno, dandomi così un’occasione per agire
alzai dunque il fucile, puntai alla testa e premetti il grilletto…
…ma non accadde nulla
….
La sicura!
la tolsi quanti più velocemente possibile, ma prima di poter sparare di nuovo vidi la lama venirmi contro
istintivamente, mi abbassai, schivando così l'imminente colpo nemico
in preda al panico poi, mi lanciai letteralmente il più lontano possibile dal nemico, rimanendo però sempre sdraiato a terra
mi allontanai di pochi metri, e approfittai di quel breve momento per rialzarmi e per cercare in qualche modo di colpire il nemico
come però riuscii a ritornare in piedi, vidi il massiccio mitragliatore nemico puntato contro di me
senza pensarci due volte, mi lanciai dentro la vetrina dell edificio vicino, finendo però ferito alla spalla da alcune schegge dei proiettili nemici
“…Maledizione…” Pensai toccandomi il sangue sulla spalla destra “….devo pensare a qualcosa di concreto…altrimenti qua finisce male”
non ebbi però il tempo di agire
qualcos’altro sfondò la vetrina, atterrandomi vicino
era….
Una Granata!
e nemmeno piccola, era grande quanto me
in preda al panico, iniziai a correre verso la porta nella parte sinistra del locale
non avevo la più pallida idea di dove portasse
dopotutto però, non aveva alcuna importanza 
come aprii la porta, una massiccia esplosione mi scaraventò nella stanza affianco
con poca delicatezza, atterrai su un automobile e caddi a terra
“Un automobile? Al chiuso?” Pensai
A quanto pare il locale confinava con un piccolo Garage, all’interno del quale c’era ancora l’auto di qualcuno
“Aspetta…” pensai “….lui pensa che io sia morto nell esplosione…
….non sa che sono qua…e tantomeno sa che ho un auto…
….perfetto!”
Iniziai a guardarmi attorno
Dentro il Garage c’erano diversi attrezzi da lavoro….e non solo
delle bombole di metano!
non ci pensai troppo
caricai la macchina di bombole e la accesi (Il proprietario si era dimenticato le chiavi dentro)
presi infine una chiave inglese, la più pesante, la appoggiai sull'acceleratore e aprii il garage
Il battle gear, ovviamente, notò l’improvvisa apertura, e incuriosito andò a controllare
io invece, tolsi il freno a mano
non ebbe il tempo di reagire
l’auto andò a impattare contro il braccio destro della massiccia unità, danneggiandolo
come se non bastasse però, io aprii il fuoco contro le bombole di metano, facendole così esplodere
la massiccia esplosione avvolse il gigante, e allo stesso modo scaraventò me contro il fondo del garage
fu un breve momento di shock, al termine del quale non so bene come, mi rialzai 
alcune schegge dell’esplosione mi si erano conficcate superficialmente nel petto
certo faceva male…ma in fondo poteva anche andare peggio
con molta lentezza, raccolsi da terra il fucile
e con molto terrore, vidi uscire dalle fiamme il massiccio Battle Gear
“C-Cosa!?”
L’esplosione aveva distrutto la corazza sul braccio destro (Quello che reggeva il mitragliatore), ma non aveva procurato danni pesanti
con un potente scatto, cominciai a correre verso l’esterno
come riuscii a raggiungere la strada, sentii qualcosa di pesante colpirmi al fianco
Quell’unità…
quella dannata unità ne approfittò per tirarmi un calcio
quasi tre tonnellate di acciaio e derivati che ti colpiscono al fianco
Un dolore atroce, aumentato poi dall’improvviso impatto con il terreno al termine di un volo lungo 10 metri
Dolorante e insanguinato, non riuscii a trovare le forze per rialzarmi
con quel poco che mi rimaneva, alzai il fucile, lo puntai alla testa del Battle Gear e cominciai a sparare
sparai, e continuai a farlo, fino a quando finii i proiettili nel caricatore
il nemico non si degnò nemmeno di un minimo di compassione
iniziò lentamente ad avvicinarsi a me
quella era chiaramente la fine
lasciai cadere a terra il fucile, appoggiai la testa a terra e, sentendo il sangue scorrermi sul petto pensai
“È finita…ed è finita proprio come doveva finire
con me a terra…
beh…dopotutto….non mi dispiace
per cosa stavo combattendo dopotutto?
Per Elise? No…non dovevo dimostrargli nulla
Per Fortuna? No….questo posto per me può anche bruciare 
….
Per Krystal
Stavo combattendo per lei
Perchè so che lei è morta per colpa di queste persone
stavo combattendo per questo
e stavo combattendo…senza pensare
senza pensare per esempio al fatto che in qualunque modo, non sarei riuscito a cambiare niente
lei in qualunque caso non sarebbe mai tornata indietro
lei…sarebbe sempre e comunque rimasta qua…a November
…era deciso sin dall’inizio…
…io non potevo vincere….
….”
Guardai la massiccia unità alzare la spada e pensai
“…..arrivo….Krystal…..”
Chiusi gli occhi, e sentii qualcosa spostarmi violentemente di peso a destra
mi aveva mancato?
Aprii gli occhi
Kovoski!
“Sam…Stai bene?” Mi gridò
“K-…K-…K-Kovoski…”
“…lo prendo come un no…
…non preoccuparti…ho chiamato anche io le forze armate…presto arriveranno….presto sarà tutto finito”
Con una potente presa, mi aiutò a rimettermi in piedi
“K-kovoski…io ho provato ad avvisare quelli di Campo Theta…non mi hanno dato retta…
…sono….sono stato stupido…sono tornato qui per niente…dovevo solo scappare…dovevo solo-“
“Hai fatto la cosa giusta Sam…fossi stato in te…avrei fatto la stessa identica cosa”
“….”
“Più che altro dimmi…riesci a camminare?”
“C-credo di si…mi fa male il petto e lo stomaco…ma a parte quello sto abbastanza-“
Kovoski mollò improvvisamente la presa, facendomi così cadere momentaneamente in ginocchio
“Qualcosa mi dice che da solo non riesci a scappare….
…tuttavia…
….puoi cercare un riparo
insomma…un posto dove nasconderti e-“
“Te lo puoi scordare….
….se combatti tu…combatto anche io”
“…Sei sempre stato tremendamente testardo sai?
…Va bene…tanto questo posto può anche bruciare all’inferno per quel che mi riguarda”
Guardai velocemente Kovoski
non si era portato dietro niente…né pistole ne fucili
solo…una spada
già…una Katana molto particolare…e di particolare importanza per quell’uomo
mi raccontò che apparteneva al nonno di suo nonno, e che per lui, come per tutti i membri della sua famiglia, rappresentava la fortuna
mi disse che se la portò dietro durante la prima guerra Xaviero-Fortunata, e che forse solo grazie ad essa è sopravvissuto fino alla fine del conflitto
fino a quel giorno, credetti che le sue erano solo dicerie 
…beh…fino a quel giorno
“Kovoski….sei sicuro che quella spada basti?”
“Beh…fino ad oggi mi ha portato fortuna…speriamo che non smetta proprio ora”
“Beh…chiaro….hai un piano per lo meno?”
“Il tuo fucile Sam…ha ancora munizioni?”
“No…mi ero preso un altro caricatore…ma l’ho perso nell esplosione”
“Capisco…beh…sai vero che così non mi sei molto di aiuto?”
“Purtroppo si”
“Beh…so che ci tieni a partecipare a questo scontro
tutto quello che posso chiederti al momento però è:
Stai qua e cerca di non farti male…ok?”
“Ci provo”
“Molto bene”
E con queste parole, si lanciò all’attacco
Il battle Gear, senza troppe pretese, alzò il mitragliatore e tentò di aprire il fuoco
come lo fece però, vide i circuiti elettrici di comando del mitragliatore venire tagliati dalla Lama di Kovoski
in risposta, la massiccia unità tento di colpire il proprio avversario usando la lama
Con un agile scatto però, lui lasciò conficcare la pesante lama a terra
e con potente salto, sfruttò la liscia superficie della massiccia arma per saltare e colpire con un potente fendente la testa dell’unità 
il colpo andò a segno…ma non lasciò alcun danno visibile
“La corazza è stroppo spessa” Pensai guardando Kovoski tornare lentamente a terra
Il Battle Gear attivò i propulsori, e con un massiccio salto si portò sopra di me
“C-cosa?…sta…sta puntando a me!” Pensai
con la poca forza rimasta, cominciai a indietreggiare, nella speranza di riuscire a sfuggire all’imminente attacco nemico
le varie ferite però…mi rallentavano
pareva impossibile per me sfuggire
e come se non bastasse…durante la fuga…inciampai
“M-maledizione…pensai”
Stavo preparando tutto me stesso al sicuramente letale impatto
alzai il braccio, chiusi gli occhi e…
….sentii due oggetti metallici colpirsi
Kovoski si era messo in mezzo…e non so bene come, era riuscito a parare il massiccio colpo…usando la sua spada
“Cosa?” Sussurrai
“Cosa aspetti ragazzo? Scapp-“
la pesante unità sfruttò il momento per afferrare con il braccio destro Kovoski
Era chiaramente la fine per noi due
eppure, con un ultimo disperato calcio, lui mi spinse lontano dalla pesante unità
“Kovoski cosa diavolo fai?” Gridai
“Ti salvo la vita idiota!
la mano che lo teneva iniziò lentamente a stringere la presa
“Kovoski!” Gridai
“….heheh…sembra che la mia fortuna si sia finalmente esaurita…
…..beh….forse è giusto cosi…in fondo…doveva pur accadere un giorno”
“No! Kovoski resisti…io…” Raccolsi la sua spada “….io posso ancora salvarti…”
“è inutile Sam….Scappa….ora come ora non puoi vincere
…tuttavia…so che tu nascondi in te qualcosa di più…
….la tua Sam….la tua è la furia….quella che capovolgerà ogni situazione…indipendentemente da quanto questa appaia disperata
….tu Sam….da solo vali più di tutti loro messi assieme…”
Quelle….furono le sue ultime parole
un singolo potente colpo avversario…lo spezzò in due
e di lui…non restò più niente…solo una chiazza di sangue
 
Vedi queste linee? Beh…allora le avevo già
solo che…allora non ebbi mai il tempo di chiedermi in modo effettivo “Da dove vengono…e a cosa servono?”
Beh…quel giorno…e in quel preciso istante…scoprii tutto
come vidi Kovoski morire…sentii dentro di me nascere qualcosa
una fiamma…sentii come lo stomaco bruciare di rabbia
le linee sul mio corpo cominciarono ad illuminarsi di un’immensa luce gialla
non lo potevo accettare
non potevo accettare una cosa simile!
Kovoski…assieme a Krystal e Elise…erano le uniche persone che mi vedevano in un modo diverso dagli altri
erano le uniche persone che mi trattavano come un essere umano
e quel dannato Battle Gear…quasi come nulla fosse…me le aveva portate via
sentii assieme a questa rabbia, un enorme senso di forza scorrere dentro di me
mi sentii…
….vivo
mi rimisi in piedi, alzai la spada, e con un potente urlo gridai 
“Tu per me sei morto!”
scatta verso l’avversario, e senza volerlo, mi resi conto di essere più veloce…
….MOLTO più veloce….
colpii con molta forza la testa dell’unità con la spada
e il singolo fendente riuscii senza alcun problema a tagliare a metà la spessa corazza superiore
mi stava accadendo qualcosa
eppure…non capivo di cosa si trattasse
era qualcosa di inverosimile…una forza nascosta…che dopo anni di riposo usciva per potersi finalmente liberare in un unico potente lampo
quello….era il mio Berserk
Senza nemmeno toccare terra, mi lanciai ancora più in alto, verso il cielo e contro la pioggia
volevo attaccare il Battle gear un ulteriore volta dall’alto
e sopratutto, volevo assicurarmi che il pilota morisse in un singolo violento colpo
e così, da una posizione nettamente superiore, afferrai con entrambe le mani la spada e, lasciandomi spingere dalla forza di gravità, mi lanciai all’attacco
l’unità nemica, per pararsi alzò la lama, riuscendo così efficacemente a bloccare il mio attacco
Non potevo però fermarmi cosi
con un potente calcio, colpii l’arma avversaria, spingendomi così velocemente a terra
e toccata violentemente quest’ultima, scattai verso il mio avversario
Quest’ultimo, quasi spaventato dall’improvvisa mossa, attivo i propulsori e indietreggiò
tentò in tutti i modi di sfuggirmi
ma alla fine, un singolo potente fendente colpii la corazza anteriore, aprendo in essa uno squarcio
e fu solo allora…che vidi il mio nemico
era lui…quel dannato uomo…
…Murdock…
era chiaramente deciso ad uccidermi…lo potevo tranquillamente dedurre dal suo sguardo
in fin dei conti però…anche io avevo le stesse intenzioni
dunque, una volta visto il nemico allontanarsi, iniziai a spostarmi velocemente a destra e a sinistra
raggiunsi una velocità tale che divenni quasi del tutto invisibile
in preda al panico invece, Murdock attivò i quattro mitragliatori coassiali posizionati ai lati della cabina di pilotaggio, lanciandomi così addosso una tempesta di proiettili
con pochi e semplici movimenti però, riuscii a deflettere alcuni di questi colpi, e con un altro potente scatto, mi lanciai sulla parete dell’edificio alla sua sinistra
non potevo fermarmi…e tantomeno volevo farlo
un altro potente scatto, mi lanciai alle sue spalle
quasi come se avesse già capito la mia mossa però, Murdock si voltò di scatto, portando con sé la sua spada
tutto…mi sembrava strano
avvertivo il mondo attorno a me muoversi più lentamente
era come se…io potessi muovermi al doppio…se non al triplo…della velocità degli altri
riuscii a vedere la pesante lama venirmi incontro
e riuscii anche a pararmi in tempo sollevando la mia
fu quasi….incredibile
come la lama finii bloccata, vidi il volto dell allora giovane pilota riempirsi di sorpresa e terrore
“Mossa stupida..” Dissi “…Ora non puoi più pararti”
e cosi, muovendomi lentamente, cominciai ad avvicinarmi alla cabina di pilotaggio
“Anche tu…” Controbattè Murdock “…hai commesso un grave errore”
i quattro mitragliatori coassiali…erano tutti puntati contro di me
saltai, lasciai scivolare la spada avversaria sotto di me e, con un salto mi lanciai sopra l’avversario, che con fare deciso alzò la mira e cominciò a sparare
cercai in tutti i modi di deflettere i proiettili
ma alla fine, finii trafitto alla spalla e allo stomaco
toccai di nuovo terra…ma non mi lasciai cadere
ero già caduto abbastanza
sollevai ancora una volta la spada, guardai dritto negli occhi il mio avversario e dissi
“Io….ti….ucciderò”
Questa volta…fu lui a lanciarsi all’attacco
con un breve salto, mi lanciai alla sua sinistra
lui, ovviamente, lanciò la spada nella mia direzione
il colpo andò a mancare me, ma andò a colpire il palazzo dietro di me
come vidi i vari pezzi di parete staccarsi, pensai
“Perfetto…ecco la mia occasione”
il primo salto lo feci per staccarmi da terra e per lanciarmi verso uno dei suddetti pezzi di parete
il secondo però…lo feci appoggiando i piedi al frammento in volo…e lo feci con l’intenzione di andare a colpire a piena velocità la testa del battle gear
Non so esattamente quanto tempo passò…per me sembrò un’ eternità
so solo però, che quando toccai terra dietro di lui, finii con il vedere la testa del suo amato mecha staccarsi di netto dal resto dell'unità
ciecamente, Murdock tentò ancora una volta l’impossibile, voltandosi tenendo in contemporanea la lama spiegata
io invece, schivai ancora una volta il colpo abbassandomi
eccola!
La mia occasione!
Mi lanciai all’attacco, con l’intento di colpire la cabina del mecha
ma come ci provai, vidi la spessa corazza anteriore staccarsi e venirmi addosso
con un singolo potente fendente, la tagliai a metà
La cabina di Murdock….era scoperta
continuai il mio attacco
per difendersi ulteriormente, Lui attivò tutti e quattro i mitragliatori coassiali, lanciandomi così una marea di proiettili
io in risposta, usai la spada per deflettere quanti più proiettili possibili
come finii la tempesta di fuoco, vidi la pesante lama venirmi addosso da destra
alzai la spada e mi parai, finendo però scaraventato contro l’edificio alla mia sinistra
Murdock non si fermò, tentò in tutti i modi di schiacciare contro il muro usando la sua pesante lama
ero….ero immobilizzato…e ad ogni secondo sentivo la forza applicata dal nemico aumentare
Non so bene cosa accadde
Iniziai ad urlare…
…e improvvisamente…quasi a volerlo
una potente scarica elettrica parti dal mio corpo e andò a colpire la base della lama di Murdock, distruggendola
“C-cosa!?” Gridò 
ora era veramente indifeso!
Niente corazza, Niente Armi, Niente di Niente!
Mi lanciai un ultima volta all’attacco, con l’intento ci colpirlo in modo diretto alla faccia
come ultima risorsa, Il Battle Gear allungò il braccio destro, con l’intento di afferrarmi
io, senza usare la spada, alzai il braccio e bloccai con esso l’imminente attacco
vidi la punta della mia mano emanare un quantitativo immenso di elettricità
quasi non credevo ai miei occhi
nella foga del momento, guardai dritto negli occhi il mio avversario e gridai
“La mia mano…si è illuminata di giallo…ed emana un incredibile potenza
con questa potenza, io porrò una fine alla tua vita
prendi questo! Tutta il mio dolore, Tutta la mia agonia..e soprattutto…
Tutta 
la
Mia
Rabbia!”
la scarica elettrica mandò in frantumi il braccio destro del battle gear, scaraventando lo stesso a terra
io invece, toccai delicatamente il suolo
l’unità, nonostante tutto, si muoveva ancora
non potevo lasciarlo scappare
feci un passo e…
….un improvviso dolore mi assalì
una strana fitta al petto
mi sentii come…paralizzato
le linee….stavano diventando man-mano meno luminescenti
non riuscii a tenermi in piedi
crollai…faccia a terra
“I-io….” sussurrai guardando l’unità nemica lentamente rialzarsi
“….i-io….
….ti….
….ucciderò….”
….
….
e solo allora…persi i sensi
 
 
Riaprii gli occhi in un posto decisamente diverso
una stanza…non molto stretta…ma nemmeno tanto larga
“D-dove…dove mi trovo?” Dissi debolmente
Un ragazzo, dal fondo buio della stanza, mi guardò e mi disse
“Finalmente ti sei svegliato”
“Rispondi alla domanda”
“Beh…prima di tutto…un po’ mi dispiace per te…forse morire era un’alternativa migliore a tutto questo…
….secondo….benvenuto ad Eternal”
“E-eternal?”
“….si…eternal….una prigione della prima grande guerra….che a quanto pare viene ora usata da Xavier”
“A-aspetta..mi..hanno catturato?”
“Esatto ragazzo…ed è proprio per questo che ti sto dicendo che forse era meglio morire….
sono qui da poco meno di dieci settimane…e già non vedo l’ora di uccidermi”
“…non mi sembri una persona molto sana di mente”
“Sanità mentale? E a chi serve?”
“….”
Una guardia guardò dentro la nostra cella…e in particolare guardò me e prese la radio
“Murdock….il prigioniero M4X si è svegliato…”
“….portalo qui…” sentii dire 
le guardie apriirono la porta, e con poca delicatezza cominciarono a venire verso di me
“D-dove mi volete portare?”
“Chiudi quella cazzo di bocca”
“Ve lo chiedo un ultima volta! Dove mi state-“
Uno dei due mi tirò una botta in testa, facendomi così perdere un’altra volta i sensi
quando riaprii gli occhi, vidi il pilota del Battle Gear camminarmi davanti
“Dunque…tu sei un prigioniero molto particolare sai?” Disse
“m-maledetto….”
“Sei molto particolare…proprio perché sei quasi riuscito ad uccidermi
e…beh…non fraintendermi…è una cosa notevole….ma allo stesso tempo…come dire…compromettente”
“Tu…maledetto bastardo….hai ucciso Kovoski….”
“Oh si giusto…non ci siamo presentati….mi chiamo Murdock…Ferdinand Murdock…e se te lo chiedi, sono il capo della quinta divisione armata Battle Gear”
“Questo….non ha alcuna importanza”
“Puoi dirlo forte…dopotutto…siamo qua per parlare di te”
Notai solo allora di avere braccia e gambe legate a una sedia
“Cosa!?”
“Cominciamo dalle domande più basilari…
cosa ci facevi a November City?”
“Sai com’è…ci abito là”
“Non dire stronzate…dei topi da laboratorio come voi non dovrebbero avere il diritto di scorrazzare liberi per il mondo
cosa ci faceva un Son of the future in un posto come quello?”
“Un…cosa?”
“Non fare il finto tonto! Le linee sul tuo corpo sono un chiaro segno….tu sei uno di quei dannati bastardi”
“Non so di cosa tu stia-“
Venni interrotto da una violenta ginocchiata sullo stomaco
“Voglio risposte, non inutili frasi barbugliate a vanvera”
“T-tu…cosa-“
Mi tirò un violento calcio in faccia
“Avanti…rispondi…cosa ci facevi li?!”
“Non sono affari t-“
Una gomitata sul petto
“Risposta sbagliata!
Perchè eri lì!?”
“Che cazzo di risposta ti aspetti!? Non-“
Un calcio allo stomaco
“T-…tu…” Cominciai a sputare sangue “….p-perchè?…”
“Vuoi cambiare argomento?…va bene….
dimmi dove si trovano gli altri sons of the future”
“C-cosa ne s-“
Una ginocchiata sul mento
“Ho detto…dimmi dove si trovano!”
“Io…n-non-“
Una gomitata in faccia
“….”
“…”
“….avanti…aspetto una risposta…”
“V-….” Sputai un altro po’ di sangue “…v-attene…a-“
Senza troppi ripensamenti, Murdock mi spaccò il braccio destro con una potente ginocchiata
Il dolore mi paralizzò
“….ultima possibilità prigioniero M4X….dimmi dove sono gli altri….”
“….i-…il…il mio nome….
….è Sam….lurido Bastardo….”
Murdock mi guardò, quasi con disgusto
mi guardò e disse
“Hai avuto una possibilità….”
Dopodichè, guardò la guardia al suo fianco, e le disse
“….cavagli un occhio”
La guardia, quasi senza pensarci, tirò fuori il coltello e cominciò la sua cruenta azione
….ancora oggi….faccio fatica a ricordare quanto ha fatto male
senza anestesia…senza niente…
…quella guardia mi strappò un occhio….
….ricordo solo che, prima di perdere i sensi per il dolore, Murdock disse…
“E dato che sappiamo che sei troppo pericoloso con quelle tue linee….eviteremo problemi futuri tagliandoti la parte finale di esse…”
….
….
quasi non volevo riaprire gli occhi
eppure lo feci
ero di nuovo dentro una cella
questa volta però..un’altra
ero sfinito…il braccio…era ancora rotto
avevo il volto insanguinato…quasi come il resto del corpo
e ancora peggio…non avevo più un occhio
e come se non bastasse….ironia della sorte…in quella stanza c’era lei….
….Elise….
non si lasciò nemmeno a troppe chiacchiere…
mi guardò…con una mano sulla bocca….shoccata
“S-Sam…tu….”
respiravo a fatica
la guardai
cercai in qualche modo di avvicinarmi
ma cosi facendo, finii solo con il cadere
lei non perse l’occasione
mi sollevò…e mi lasciò appoggiare la testa sulla sua spalla
“S-Sam…tu…” Disse con le lacrime agli occhi “…tu…il tuo…”
“N-non imp-orta…” risposi “….tu…sei..v-viva….è questo quello che conta…”
Lei non riuscii nemmeno a trovare le parole adatte…non riuscii a rispondermi
mi guardò…e con le lacrime agli occhi…mi abbracciò
Fu una lunga notte quella
Non riuscii a dormire
Il braccio…faceva troppo male
passai quelle lunghe ore di buio sdraiato a terra
guardando con ciò che mi rimaneva la luce della luna illuminare la tetra cella nella quale mi trovavo
quella luce
…forse l’unico spiraglio rimasto nella mia vita
Il secondo giorno non fu di certo meglio
mi riportarono ancora una volta nella cella delle torture di Murdock
mi legarono alla sedia, e lasciarono parlare il loro “Comandante”
“Bene prigioniero M4X….vedo che sei sopravvissuto alla notte….come va il braccio?”
“vai a fare in culo”
“Oh….vedo che il tuo umorismo non si è piegato…
…beh….devi capire una cosa caro il mio prigioniero M4X….”
Mi mise una mano tra i capelli, si avvicinò al mio orecchio, e disse
“….qui ad Eternal…non miriamo a distruggerti fisicamente…non solo almeno
il tuo spirito potrà anche essere forte….ma prima o poi…si piegherà dinanzi alle intemperie del destino…”
“…..”
“Chiarita questa piccola cosa…riprendiamo l’interrogatorio….
…cosa sai delle postazioni difensive di fortuna?”
“Quello che sapete voi…un cazzo di niente”
Murdock sospirò
“…ci risiamo….ascoltami…sono un uomo molto semplice…ho degli ordini…e per tua sfortuna i miei ordini dicono chiaramente che tu devi restare in vita…quindi per favore…non rendermi la vita più difficile…perché sennò ti farò soffrire
e non poco credimi…
…non po-“
Qualcosa prese la sua attenzione
Il giorno prima, Elise aveva usato un pezzo di legno trovato nella cella per bloccarmi il braccio rotto, e quindi fare una specie di ingessatura
beh….Murdock notò questa improvvisata cura
“…ooh…ma che bel bastone che hai qua…
…..sarebbe proprio un peccato….
….se qualcuno…”
lo spezzò a metà con una singola ginocchiata
“….lo rompesse”
Gridando per il dolore, lo guardai e dissi
“Perchè!?”
“Non posso ucciderti
ma posso farti soffrire”
“Ma Per quale motivo!?
a sto punto avrai ben capito che io non so nulla
perché continuare a farmi soffrire cosi?”
“Come? Non lo hai ancora notato?
Sto facendo a te le stesse cose che tu hai fatto al mio Battle Gear”
“C-cosa? Per un motivo così-“
mi tirò una pesante gomitata sulla schiena
“Cosi….? Scusa non ho sentito la parte finale della tua frase…puoi ripetere?”
“….”
“…Parli sempre quando non dovresti eh? Sei un tipo difficile….
….per tua sfortuna però…so che tutti dopo un certo periodo di tempo cedono…
…e io sono un uomo molto paziente”
“…anche io sono una persona paziente Murdock….vediamo che si spazientisce prima?”
“….quasi mi dispiace non poter uccidere un piccolo pezzo di merda come te…
…beh…poco importa….”
Mi tirò un pugno in faccia
“….cosa ne dici invece di riprendere l’interrogatorio?”
“….cosa ne dici di andartene a fare in culo?”
un calcio sulle costole
“…dunque..per quale motivo diverse ore prima dell invasione ti abbiamo avvistato nei pressi di un campo militare nemico?”
“…visto che sei tanto intelligente perché non me lo dici tu?”
Una ginocchiata sul mento
“…ripeto la domanda….cosa ci facevi-“
“Non…sono…affari….tuoi”
Murdock tirò fuori il pugnale
“….risponderei se fossi in te”
“l’ho già fatt-“
con una singola potente pugnalata, andò a infilzarmi il palmo della mano
“Cambiamo argomento…ti va?”
Tentai di dare una risposta….ma dalla mia bocca uscii solo un agonizzante urlo
“A November city ti abbiamo…o meglio…ti ho visto trasportare una ragazza ferita in giro…
chi è lei? Fa parte delle forze armate di Fortuna? Ha informazioni importanti?”
“…no….
….lei non è altro che una normale civile…”
“Oh davvero? E perché salvare la vita a un’inutile civile?”
“Oh non saprei…tu perché ti preoccupi di un fottuto pezzo di metallo con gambe e braccia?”
“Oh…che carino…si crede simpatico….hahaha-“
mi tirò un violento calcio sul ginocchio
“-forse io e te non ci siamo capiti
qui il sarcasmo lo faccio io…non tu….”
“….era una domanda retorica imbecille”
e così, anche un pugno sul collo
“ultima domanda…poi ti rimando dritto in cella a marcire….
….come ti chiami?”
Alzai lentamente la testa, guardai negli occhi Murdock e dissi
“….Sam….”
“….sbagliato….
….prigioniero M4X…”
….e mettiti un cazzo di occhio di vetro…che così non ti posso proprio vedere…”
e con una singola gomitata, mi fece perdere i sensi
la prima cosa che vidi al risveglio, fu Elise, che con estrema cura si era messa a rifare l’ingessatura improvvisata
“…Elise….tu….”
come sentii le mie parole, si fermò
lo fece solo per poter abbassare lo sguardo e riprendere fiato 
“….mi dispiace Sam….i-io..”
“Ti dispiace…per cosa?”
“Tu…hai fatto tutto quel casino solo per mettere in salvo me…e nonostante tutto…sono stata così stupida da farmi catturare…”
“…sono stato catturato anche io dopotutto….non devi per forza sentirti in colpa così per me…”
“…devo invece…guarda c-come ti hanno conciato!”
“….lo so…purtroppo…”
“….sono passati a malapena due giorni…e già non riesco a sopportare l’idea di stare in un posto simile…”
“…noi non ce ne staremo qua Elise….noi scapperemo”
“Come scapperemo!? Ci sono guardie ovunque, e sparano a vista!”
“Lo so…dobbiamo escogitare qualcosa”
“Qualcosa?”
“Un piano….”
“E come pensi di portarci fuori da qui?”
“Non lo so….ma una cosa è certa….
….troveremo un modo Elise…lo faremo….”
 
Passarono due settimane intere tra una tortura e l’altra
il tornare in cella ricoperto di lividi e sangue sembrava quasi una routine per me
una routine che faceva male a me sotto un punto di vista fisico…ma faceva male anche ad Elise sotto un punto di vista psicologico
poi però…un giorno…arrivò un’altro prigioniero
Era un ragazzo apparentemente normale, molto silenzioso e apparentemente molto tranquillo
come me, molto spesso anche lui veniva preso dalle guardie e portato nella camera delle torture
solo dopo diversi giorni, riuscii a notare sulle sue mani delle linee simili alle mie
e solo allora riuscii a parlargli
“…e dunque…come ti chiami?”
“….chiamami….
….Lynx”
Beh…la sua storia oramai la conoscete…quindi non sto qua tanto a dirvi cosa ci siamo e non ci siamo detti
dico solo che nel giro di poco tempo siamo diventati in un certo senso amici
in un certo senso perché il nostro legame non era di vera e propria amicizia
era più che altro…comprensione
entrambi ci capivamo a vicenda…anche senza l’uso di parole
capivamo cosa stavamo affrontando….cosa stavamo provando e molto altro
le cose cominciarono a degenerare dopo un mese però….
….
….
“Dunque prigioniero M4X…benvenuto nella camera delle torture…di nuovo”
“…oh…heilà Murdock….quasi mi sei mancato….cosa facciamo oggi? Elettrodi? Ferri incandescenti? oppure cercherai ancora una volta di farmi un piercing al naso?”
“Il tuo senso dell umorismo mi suggerisce che ultimamente nelle mie torture ho sbagliato qualcosa…quindi oggi ho deciso di procedere con una strategia…diversa”
“Oh-….cosi hai finalmente capito che non puoi abbattermi?”
“ohoho no…mai detta una cosa simile….ti sto solo dicendo che oggi procederò a farti male sotto diversi punti di vista
….da quale preferisci cominciare? Violenza Fisica o Psicologica?”
“ma io partirei con il classico antipasto di calci nello stomaco seguito poi da…beh…non ricordo più se erano gomitate o ginocchiate….beh…si insomma….quelle cose lì”
Puntandomi un coltello alla gola, Murdock disse
“…che ne dici invece di cominciare subito con la parte divertente?”
Una seconda luce illuminò la buia camera, mostrandomi legata a una sedia….Elise
“…..E….Elise!”
“oooh…guarda un po’…non fai più tanto lo spiritoso adesso”
“P-perchè l’hai portata qua? Lei non centra nulla!”
“Hai ragione! Lei non centra nulla….
….però sai…ho pensato che un ottimo modo per mostrarti chi comanda qua dentro fosse colpire qualcuno di importante….
….e dato che sei qua da un mese…e che mi hanno riferito che questa sgualdrina si occupava delle tue ferite ogni dannata volta, ho pensato:
massi dai…perché non mostrare a quel bastardo del prigioniero M4X chi comanda qua facendo del male alla persona che si prende cura di lui”
“N-non…ti….azzardare…”
“Però…cosa ne dici di fare proprio quello che mi hai detto tu?
Come lo avevi definito? Ah si…un antipasto di…”
Iniziò a colpirla violentemente allo stomaco con diversi calci
“….seguito da…”
“Non….Ti….Azzardare!”
“…Qualche gomitata in faccia….”
Murdock procedette ad eseguire ogni singola possibile tortura su di lei….per un intero minuto
Le sue urla….erano insopportabili
Lei non meritava tutto questo…non meritava un simile trattamento..per nulla!
“….e dopo i pugni sulla faccia cosa rimane?….ah si….il Gran finale!”
“S-Sam…F-fa-“
Murdock estrasse infine un pugnale, lo sollevò e disse
“…il pugnale al petto!”
E a quel punto, persi la pazienza
“Lasciala Stare!” Gridai
Nemmeno lo notai, le linee sul mio corpo si erano illuminate, e avevano raggiunto il limite delle spalle
con tutta la rabbia in corpo, sollevai le braccia, staccandole in modo definitivo dai vincoli della sedia
mi liberai
con un singolo violento scatto, mi precipitai da Murdock
quasi istintivamente, quest’ultimo si girò verso di me, piantandomi il pugnale nello stomaco
Faceva male….ma non abbastanza…avevo subito di peggio
senza fermarmi, continuai ad andare avanti, e alla fine, lo colpii con un singolo violento pungo in faccia
come finii la mia azione, mi fermai ad estrarre il pugnale
volevo a tutti i costi uccidere quel bastardo
come finii la dolorosa estrazione però, vidi Murdock scappare velocemente fuori dalla stanza
Potevo inseguirlo…è vero…
…però non lo feci
mi fermai a slegare Elise
“S-Sam…t-tu…”
“Non parlare…”
Con le lacrime agli occhi e un lieve sorriso, lei si cadere una volta slegata tra le mie braccia
ci guardammo per un intero secondo negli occhi, senza dirci nulla
poi però, un sordo allarme prese la nostra attenzione
Senza pensarci troppo, ci rialzammo e cominciammo ad avvicinarci all’uscita della camera
…ci avevano già circondato…
almeno una decina di guardie, tutte con il mitra carico
“Molla il pugnale!” Gridarono
“….oh no….” Sussurrò Elise
“Ho detto molla il pugnale prigioniero M4X”
Iniziai a sentire la stessa sensazione di debolezza sentita alla fine dello scontro contro il Battle Geat
lasciai cadere a terra l’arma, e allo stesso modo cominciai ad avvicinarmi al loro comandante
gli stessi soldati tremavano alla mia vista…sembravano quasi terrorizzati dal mio modo di camminare
Murdock stesso sembrava in qualche modo terrorizzato
camminai
passo dopo passo
con molta fatica, gli arrivai vicino
alzai il braccio, lo toccai in fronte e dissi lasciandogli del sangue sul viso
“io….non….ho…paura….di….te….”
poco prima di perdere i sensi
….
….
la cosa più traumatica non fu solo svegliarsi il mattino dopo in cella
….no….
la cosa più traumatica fu non vedere più Elise
…quel giorno…scomparve….in modo definitivo dalla mia vita
e l’ultimo segno che lasciò su di essa…fu quel sorriso….
…..quell’ultimo sorriso….
solo allora…capii di non poter più andare avanti…
il tempo continuò a scorrere….senza un’apparente fine tra torture e finti interrogatori
ogni giorno…lo passavo parlando sempre di meno
ogni giorno…sembrava quasi fare più male
….
finchè….una domenica….le cose cambiarono….anche se di poco
anzichè portarmi nella solita camera delle torture, mi portarono in cima alla prigione
c’era una stanza stranamente larga, caratterizzata in particolare da strani piccoli oggetti sul pavimento
“Benvenuto prigioniero M4X….” gridò Murdock da dietro un vetro protettivo “…probabilmente ti starai chiedendo…cos’è questa stanza? Beh…devi sapere che mi sono arrivati nuovi ordini….da Zero in persona..”
“Zero?…” Risposi “….e chi sarebbe?”
“Nulla poco di meno del nostro capo supremo”
“…sembra essere una persona importante”
“Lo è…e pensa un po’….mi ha detto di essere interessata a voi Sons of the future…motivo per il quale vuole vedervi in azione”
“….ok….allora perché mi trovo qui?”
una guardia, dal lato della stanza, mi lanciò la spada di Kovoski
“…perché dobbiamo allenarti…in vista dell arrivo di Zero…
questa camera prigioniero M4X…altro non è che una HTR”
“…una…che?”
“Holographic Training Room”
“…continuo a non capire…”
“Ti spiego in breve cosa vogliamo e cosa devi fare
questa stanza simula attraverso un complesso sistema di ologrammi la presenza di diversi nemici di diversa natura: Battle Gears, soldati…addirittura altri SOTF…tutto quello che dovrai fare per sopravvivere è…combattere”
“….sono solo ologrammi….come diavolo faccio a combattere degli-“
Una potene scarica elettrica attraversò il mio corpo
venni cosi a sapere che gli strani oggetti sul pavimento non erano altro che elettrodi
“Ogni volta che verrai colpito, una scarica elettrica attraverserà il tuo corpo…e più volte ti farai colpire…più noi aumenteremo il voltaggio….tutto chiaro?”
“….si….insomma volete uccidermi…”
“Hahahaha….no non arriveremo a tanto….almeno spero….
…ah si…un’ultima cosa….non pensare nemmeno lontanamente alla fuga….perchè credimi…non riuscirai mai a fuggire da qui”
“….Murdock tu non hai ancora capito una cosa….
….io da qua non me ne vado….non ancora”
“….cominciamo allora….”
….
e così….tra una scossa e l’altra….passarono 10 anni
dieci terribili anni di scosse, torture e massacri vari
dieci anni di lotte e sconfitte
….dieci anni di silenzio….
…poi….giunse il giorno…
ci dissero che Zero era arrivata
ci dissero che era giunto il nostro momento
e come dire…avevano ragione
quello era sicuramente il nostro momento
La dimostrazione delle nostre potenzialità doveva avvenire lontano da occhi indiscreti….venne quindi organizzata una simulazione a bordo dell' allora incompleto incrociatore classe S “Getter II”
“Sam…cosa intendi fare?” Mi chiese Lynx il giorno prima dell’importante evento
“Quello che so fare meglio Lynx….combattere”
“…non dovremmo sfruttare questa occasione per…beh…fuggire?”
“Alla fuga ci penserai tu….mi hai detto di essere a capo di un gruppo di ragazzi particolarmente armati…giusto?”
“….beh….non è proprio giusto…dato che sono loro che hanno deciso di prendere la mia figura come modello da imitare”
“Beh…l’importante è che ci sia qualcuno ad aspettarti…”
“….sei sicuro di quello che fai Sam?”
“Ho aspettato dieci anni per questo momento…per mostrare a tutti che si sbagliano…non voglio tirarmi indietro ora
…io ucciderò Murdock….e tutti coloro che si metteranno contro di me”
 
Ci portarono dei vestiti nuovi, mi riportarono la Lama di Kovoski e, infine, ci portarono sul ponte del Getter II
“Ve lo ricordo un ultima volta…” Disse Murdock “…questo è il grande giorno…Zero è là sopra ad osservarvi, quindi cercate di non fare figure di merda….anche perché se qualcosa dovesse andare storto, tutte le unità a bordo della nave hanno l’ordine di spararvi a vista….quindi pensateci due volte prima di fare stronzate….capito?”
Mi limitai a guardarlo
“Ah si…mettiti quel cazzo di occhio finto prigioniero M4X…a Zero non piacciono le cose asimmetriche”
“….a me non piace Zero se per questo….”
“….so esattamente a cosa stai pensando M4X….sfrutto l’occasione per uccidere quanta più gente possibile e poi scappo…vuoi sapere una piccola divertente cosa? Tutti i Battle Gears attorno all’arena sono guidati da un computer nel quale sono stati inseriti tutti i dati raccolti nelle esercitazioni nella HTR….
…..non puoi vincere M4X”
“…lo so…”
“Bene…ora ricordate…seguite le mie istruzioni e tutto andrà per il meglio”
e finita quella frase, finimmo sul ponte principale del Getter II
…per la prima volta dopo dieci anni, sentii il caldo vento del deserto sfiorarmi….
fu come venire accarezzati dal destino
…un ultimo dolce saluto dal mondo….
“Prigionieri M4X e T2B…benvenuti alla simulazione finale
per cominciare…cosa ne dite di un po’ di riscaldamento?”
Guardai il pavimento
avevano messo solo per noi gli stessi elettrodi della HTR
da due lati diversi, apparvero gli ologrammi di due Battle Gears diversi
“Diamo il via alla simulazione!”
I due ologrammi cominciarono a venirci addosso da due direzioni completamente opposte, entrambi con le lame puntate verso di noi
Lynx, senza pensarci troppo, si gettò a sinistra, nella speranza di schivare l’attacco
io invece….non mi mossi
lasciai che entrambe le finte lame andassero a trafiggermi
come mi trapassarono, sentii l’elettricità passare attraverso il mio corpo
…solitamente, la scossa di quegli elettrodi bastava a farmi saltare di qualche metro
quella volta però…non mi mossi nemmeno di un millimetro
le linee sul mio corpo cominciarono ad illuminarsi
raggiunsero in poco tempo il limite massimo
il “pubblico” osservò esterrefatto la scena
alzai lentamente lo sguardo
puntai la spada verso la cabina del Getter II e gridai
“Murdock!….
….dillo ancora una volta!
….dì il mio nome!”
Anche se eravamo distanti diverse centinaia di metri, lo sentii dire
“….Sam….”
Quasi in modo istantaneo, tutti i battle gear posizionati sul bordo della nave si lanciarono all’assalto
con un violento scatto invece, cominciai ad avvicinarmi alla cabina di pilotaggio della nave
in quei pochi secondi, vidi una pioggia di proiettili e missili venirmi addosso
ancora una volta però…mi stavo muovendo a una velocità tale che tutto il resto pareva invece andare al rallentatore
senza troppi sforzi, schivai ogni singolo proiettile e missile, riuscendo così ad avvicinarmi al mio obbiettivo
a interrompere la mia corsa arrivò all’improvviso un’unità corazzata (simile a quelle che mi stavano già sparando)
mi si parò davanti, con l’intenzione di fermarmi e, molto probabilmente, uccidermi
io però non potevo fermarmi….e tantomeno volevo farlo
con la velocità di un fulmine e con la violenza di un’esplosione, tagliai in due il pesante mecca
passando in mezzo all’appena creatosi taglio, riuscii a vedere il mio obiettivo
tenendo saldamente la spada con due mani, mi affrettai a colpire e distruggere la barriera di vetro protettivo che ci separava
e proprio poco prima di colpirlo, qualcosa deviò il mio colpo
mi fermai un secondo per guardarmi attorno
“Cosa diavolo?” Pensai
“Non provare a fare un altro passo!” Mi gridò una voce femminile
capii solo allora, che a deflettere il mio fendente era stato un pugno ben assestato 
“….Zero….” sussurrai
“…cosa diavolo credi di fare?” Mi gridò “….distruggere tutto così?”
“…credi veramente che il mio obiettivo sia distruggere tutto?
…no…sono una persona semplice io….
vado dritto alla radice della mia sofferenza e la sradico”
“E credi veramente che questo risolverà qualcosa?”
“Il cambiamento non ha alcuna importanza per me…
….ma per gli altri si….
voglio impedire che quello che ho vissuto io capiti ad altri”
“È davvero questo quello che vuoi?”
“…si…”
“…Allora dovrai prima passare sul mio corpo”
senza pensarci troppo, lanciai un violento fendente
ero convinto…anzi certo…di poterla colpire da quella distanza
e invece, lei con un singolo ma delicato movimento, non solo schivò il colpo, ma si portò pure alle mie spalle
caricai la mia mano sinistra di elettricità e mi voltai, con l’intento di colpirla
Zero però, alzando semplicemente la mano, bloccò il mio attacco
e nel farlo, finii con il mostrarmi accidentalmente le linee sul suo braccio
“…anche tu….” sussurrai
“…non sei così unico Sam…anzi a dire il vero non lo sei mai stato…”
“….non mi sono mai considerato unico sai?
siete stati voi a dire che sono un…come diavolo lo chiamavate…? ah si Son of the future”
“e difatti tu non sei un vero Son of the future…..
….non ti hanno detto niente vero?”
“Erano troppo impegnati a prendermi a pugni”
“Un son of the future è un individuo che possiede al suo interno uno dei frammenti originali del cristallo KR-40 e che quindi trae da esso i suoi poteri….
….sai qual’è il mio potere?”
“Non che mi interessi”
“Controllo la gravità…e anche il controllo quantistico del tempo”
“Il…cosa?”
Con un potente calcio, mi fece indietreggiare, e con un improvviso pungo mi portò a mettere la spada in posizione difensiva
peccato per me però…poco prima dell’impatto il pugno di Zerò si fermò a pochi centimetri dalla mia lama….pochi secondi prima della mia effettiva difesa
“….vuol dire che posso vedere il futuro, e di conseguenza prendere le giuste precauzioni
io posso vedere le tue azioni…prima che tu le compia”
“…un potere che ti rende virtualmente invincibile eh?”
“E grazie a questo potere….posso vedere cose che voi meri umani non potete nemmeno immaginare
…per esempio…cosa c’è dentro di te”
“C-cosa vuoi dire?”
“….tu non hai alcun cristallo dentro di te….conseguentemente…tu non sei un son of the future”
“E-e cosa dovrebbe voler dire?”
“Molto semplicemente…vuol dire che non puoi battermi”
Guardai per qualche secondo la mia spada e pensai
non ricordo esattamente cosa pensai, ricordo solo che dopo qualche secondo vidi Zero osservarmi con aria sorpresa
“….non intendi attaccarmi?” Disse
effettivamente, abbassai la spada
“….non ne vale la pena….” dissi “…non ancora almeno”
“…credo di poterlo capire”
“…Zero…non ho veri e propri poteri di chiaroveggenza…eppure riesco a sentire dalla tua voce che tu sei in un certo senso sei diversa dalle persone che ti stanno attorno….”
“….vai al punto…”
“…hai detto di poter vedere il futuro giusto?”
“…..in un certo senso si”
“….e so anche che tu non vuoi uccidermi…”
“….si….”
“….dimmi Zero….cos’ha il futuro in servo per me”
“…..”
Zero sospirò
“….non è ancora giunta la tua ora Sam….devi vivere…per continuare a combattere…”
Con la coda dell’occhio vidi da una parte Murdock scappare…e dall’altra Lynx prendere il controllo di un Battle Gear
“…e perchè?” chiesi
“….non te lo posso dire…non ancora….
….
….posso dirti cosa puoi fare ora però…”
“…cioè?”
“….devi tornare a November City…devi riuscire ad arrivare là entro il 22 Settembre….”
“E per qual motivo?”
“….c’è una persona che ti aspetta…una tua vecchia conoscenza….”
“…..capisco….
….Zero…non ti dispiace se….”
“Vai….non ho mai avuto alcun motivo per tenerti prigioniero….
….però ricorda….
…oggi e solo oggi io ti aiuterò….da domani io, Murdock e tutti i soldati di Xavier torneremo tuoi nemici…chiaro?”
“Vi distruggerò tutti…e sopratutto distruggerò questa dannata nave!”
“….molto bene….arrivederci….
….Sam…”
ritirata la spada, le voltai le spalle e salii a bordo dello stesso battle gear di Lynx
…e fu cosi che fuggii da Eternal
 
Lo ammetto, la cosa mi lasciò un po’ l’amaro in bocca
Dieci anni di pura sofferenza…e poi nemmeno la soddisfazione di far vedere a quel bastardo chi comanda
In fin dei conti però, non potevo nemmeno dare torto a Zero
Uccidere Murdock non avrebbe cambiato nulla…non avrebbe riportato indietro Krystal ed Elise…e tantomeno avrebbe posto fine alla guerra
….Eppure…
Sentivo di poter ancora fare qualcosa…di poter tornare utile
Arrivato a November city il 10 Novembre, mi misi d’accordo con Lynx per una cosa 
Gli promisi che gli avrei dato una mano a portare avanti il suo battaglione, e che quindi mi sarei unito alla sua armata
Come ho detto, agire non riporterà nulla alla normalità…ma di certo andrà a preservare il futuro degli altri
Quell’esatto giorno, decisi di combattere…non per me stesso…ma per tutte le persone che non sono riuscito a salvare 15 anni fa
“Non proverò pietà…” Dissi “…quei bastardi non meritano una cosa simile”
L’11 Novembre, Lynx partì alla volta di “collina 401”, lo stesso giorno io iniziai a reclutare gente in giro per November City, con l’intenzione di raggiungerlo poi in qualche modo 
Il 19 Novembre ci fu un piccolo cambio di piano: mi venne detto di andare assieme a tutti i nuovi reclutati a soccorrere una squadra di soldati rimasta dispersa nella terra di nessuno (Oured)
e poi…arrivò il 22 Novembre
Quella sera, un po’ come tutte le altre sere, decisi di andare in giro, in cerca di reclute e altro
e quella sera…davanti al vecchio Bar di Kovoski….vidi a cosa si riferiva Zero:
Tu Krystal!
Tu eri….eri viva!
La mia felicità fu però breve
terminò nel preciso istante nel quale intravidi quelle dannate linee sul tuo braccio
“A-anche lei? È una Sons of the future!”
Eri tu, in tutto e per tutto…eppure allo stesso modo sembravi diversa
capii solo allora…che erano passati 10 anni
erano passati 10 anni dall’ultima volta che ti avevo parlato…
….dall’ultima volta che ti avevo visto….
non mi lanciai subito verso di te…come forse avrei dovuto fare
rimasi in disparte a guardarti per qualche minuto
“Si ricorderà di me?” Pensai “In fondo…qua quello che è sparito sono io…non lei”
“Eppure non capisco….da dove vengono quelle linee? Non ce le aveva 10 anni fa…”
E poi…ricorda una cosa
mi ricordai….di quell’ultimo giorno
di quella volta che mi venni a dire “Ho trovato un frammento di cristallo vicino a casa mia”
"….ecco come….”
e come se non bastasse….mi venne in mente Murdock e Zero
entrambi stavano dando la caccia a noi Sons of the future
ci volevano catturare tutti…solo per capire da dove derivassero i nostri poteri
…per poterli sintetizzare…e quindi poterli creare senza l’uso del cristallo…
capii solo allora…che eri in pericolo
e fu solo allora…che entrai in azione
e…beh….il resto lo conosci….
 
“….questa…..è la tua storia?” Chiese Krystal
“Si”
“Tu…hai passato 10 anni….in quella prigione”
“…esatto…”
“….come ho potuto io invece dimenticare il mio breve passato?
come ho potuto dimenticare il tempo che abbiamo trascorso assieme
….come ho potuto….dimenticarmi di te”
“Non ha importanza Krystal…il passato è passato….tutto ciò che possiamo fare ora è guardare dritti al futuro…sopratutto ora che la guerra è finita”
“….Sam…..
…..mi dispiace…”
“Per cosa?”
“….per averti negato la tanta attesa vendetta….
….per aver ucciso Murdock”
“….fino a cinque anni fa la pensavo come tutti i soldati di Fortuna….pensavo che nessuno dei nostri nemici meritasse effettivamente il perdono….e che nessuno dovesse alla fine sopravvivere….
….poi però….grazie a te ho scoperto cosa vuol dire effettivamente vivere….
non voleva dire avercela con il mondo…non voleva dire…beh…quello che per me ha sempre voluto dire
…vivere voleva dire dimenticare….”
“Dimenticare?”
“No, non dimenticare come lo pensi tu…
….dimenticare effettivamente le cose brutte del passato…per fare spazio alla bellezza del presente
ho capito che in fondo, per vivere tutto ciò che possiamo fare è dimenticare”
“….quindi…tu non hai mai avuto veramente intenzione di uccidere Murdock….”
“…..no….volevo convincere anche lui a cambiare…”
La vuota luna si librò sopra le cupe dune del deserto, lasciando con estrema delicatezza lo spazio al caldo sole mattutino
Le fredde nuvole che il giorno prima avevano portato pioggia si erano finalmente spostate, lasciando così spazio al crepuscolo, rivelando come coperte dietro di esse il celeste infinito blu
“Lo vedi Krystal?...” Sussurrò Sam “…anche dopo la più buia delle notti….il mattin-“
quasi come un fulmine a ciel sereno, con la stessa identica imprevedibilità: Un bacio!
Così caldo, eppure così sincero, nessuno dei due ebbe effettivamente il tempo di dire qualcosa e di rispondere all’improvvisa azione
lasciandosi lentamente accompagnare dalla calda luce del mattino, entrambi riuscirono finalmente, per la prima volta dopo 15 anni, a capirsi ancora una volta a vicenda…
….proprio come la prima volta
 
Il giorno seguente, ai due venne fatta una richiesta particolare
 
“Ok Ramiel….” Disse Sam “….per quale motivo vuoi farti interrogare solo da noi…e sopratutto perché solo qua?”
Il giovane prigioniero aveva posto in modo abbastanza esplicito di voler rispondere solo alle domande di Sam e Krystal…a patto che questi ultimi si mettessero a fare l’interrogatorio in un posto isolato…ovvero un edificio specificamente indicato da Ramiel stesso
“Perchè? Beh….è difficile spiegarlo al momento…penso che il tempo vi darà una risposta al posto mio”
“Allora domanda numero due…perché vuoi farti interrogare in modo specifico da noi?”
“Interrogare? Io preferivo avere una pacifica conversazione con voi due”
“…conoscendoti…preferirei sentire cosa intendi dire con “conversazione””
“Quale parte di “conversazione” ti pare losca?”
“Quella che comincia con “Ramiel””
“…..così però stai facendo il razzista”
“Io starei facendo il razzista? Mi avete tenuto dentro una cazzo di prigione per dieci anni solo perché avevo queste linee sulle braccia!”
“Beh…questo non posso negarlo”
“Allora dicci una volta per tutte perché vuoi parlare solo con noi due!”
“….avete mai sentito parlare di God Hand?”
“God Hand?” Sussurrarono sia Sam che Krystal 
“Si…God Hand…”
“Mai sentito…di cosa si tratta?”
“Oh nulla di che….non è altro che il motivo per il quale noi abbiamo queste strane linee sul corpo”
“Spiegati meglio, Cos’è God Hand?”
“….il primo cristallo…quello che colpii Xavier 55 anni fa….
come ben saprai, le nostre linee sono generate dalle mutazioni genetiche ottenute grazie al famoso cristallo...”
“Questo lo so benissimo….vai al punto”
“…God Hand non è un semplice cristallo….è qualcosa di superiore….
quando cominciammo ad analizzarlo svariati anni fa, notammo una strana incongruenza nella struttura del cristallo
Come ben noto, i cristalli possiedono una struttura reticolare molto particolare, che gli impedisce di rompersi come semplice vetro
God Hand possedeva la stessa identica struttura di un normale cristallo…tranne che per una specifica sezione…”
“….cioè?”
“….un codice….
Purtroppo, il suddetto codice è criptato in più modi, motivo per il quale siamo riusciti solo a leggerne una parte
e credimi…quello che ho letto io stesso posso solo definirlo “incredibile””
“….Parla della nemesi…non è vero?” Disse Krystal, lasciando sorpresi sia Sam che Ramiel
“C-come lo sai?”
“Lo hai detto tu, queste linee non sono altro che frutto del cristallo….”
“…quindi tu sai già…cosa accadrà”
“Purtroppo si…”
“Fermi tutti!” Gridò Sam “Di che diavolo state parlando?”
“…..Letteralmente della fine del mondo” rispose Ramiel
“Puoi essere un po’ più specifico?”
“Nel codice di God Hand è riportato che la vita come la conosciamo avrà fine quando la cosiddetta Nemesi andrà in Berserk…”
“….E chi sarebbe la Nemesi?”
“…potrei sbagliarmi…però dopo la battaglia di tre giorni fa ho visto con i miei stessi occhi Krystal arrivare a qualcosa di ben superiore al berserk….
….temo che sia proprio lei la nemesi”
“A-aspetta!…” Interruppe la ragazza “….io la conoscevo in modo diverso la storia della nemesi!”
“Cioè?”
“Io so che la nemesi avrà inizio quando nel cielo splenderanno due soli”
“….non ho idea di cosa tu stia parlando…”
Con non poca rabbia, Sam sbatté il pugno contro il muro alle spalle di Ramiel gridando
“Adesso basta! Dicci perché ci stai dicendo questo e perché ci hai portato qui!”
“…..vi ho portati qui proprio perché sia io che Zero vogliamo porre fine a questa folle guerra”
“….come?”
“Finire la guerra qua ed ora non avrebbe alcun senso, l’uomo è una bestia che agisce in base all’istinto
e se il suo istinto gli dice che qualcosa non è pericoloso, quest’ultimo continuerà a fare quella cosa all’infinito…
…capisci cosa voglio dire?”
“…”
“Per evitare che una guerra simile bisogna far capire a tutti cosa vuol dire avere delle ferite….
….questo conflitto non può concludersi con il semplice duello tra due leader….
….questo conflitto deve terminare con un’ultima battaglia finale….”
“E come può succedere una cosa simile? Non avete più niente di militare qua su Fortuna!”
“….qua su Fortuna no…..
forse però vi siete dimenticati di una piccola cosa….
ditemi ragazzi…quando è stata l’ultima volta che avete vito il getter II?”
“…ero nel deserto, ricordo chiaramente di aver visto Il Getter II volare verso….”
…Krystal smise brevemente di parlare….
si fermò per prendere fiato, e per dire con angoscia
“….verso Point Zero!”
Il terreno cominciò improvvisamente a tremare
“….avete capito adesso? Avete capito perché volevo portarvi qui?
…questo non è un semplice edificio di Point Zero….
….Questo è Getter II!”
 
tutti i soldati di Fortuna videro con incredibile sorpresa Getter II sfondare il terreno e librarsi verso l’infinito Blu
“Qualcuno mi dica cosa sta accadendo!” Gridò il comandante dell’ottava divisione corazzati
“I-Il Getter II….si è sollevato!….Sta andando verso l’oceano!” Rispose via radio un soldato
“M-Merda…mettetemi in contatto con la Marina Spaziale di Fortuna…Presto!”
 
Solcando i cieli sopra l’azzurro oceano, La massiccia nave da guerra Xaveriana cominciò lentamente a guadagnare quota
Diverse navi di Fortuna invece, proprio per impedire la fuga del colosso, si posizionarono attorno ad esso, circondandolo completamente
“Incrociatore classe Getter!, qui parla il comandante della nave madre della seconda flotta di Fortuna! Sappiamo benissimo che state accelerando solo per uscire dall’atmosfera terrestre! Fermate subito la nave, viceversa saremo costretti ad aprire il fuoco!”
Seguirono diversi secondi di silenzio, al termine dei quali una voce famigliare trovò il coraggio per rispondere alla minacciosa richiesta
“….Qui parla Zero…Comandante della nave Getter II, Il cannone principale è carico e pronto a sparare….non intendiamo mandare colpi di avvertimento, quindi spostatevi immediatamente!"
La tensione era alle stelle
Il comandante delle navi attorno al getter preferii attendere qualche secondo prima, nella speranza di sentire il nemico arrendersi
poi però, una volta esaurita la pazienza, decise di dare il fatidico ordine
“A tutte le Navi, Aprire il fuoco!”
come le torrette dei vari incrociatori presero la mira, quattro potenti laser andarono a colpire e distruggere le quattro rispettive navi di Fortuna
“C-cosa? Da dove diavolo hanno sparato?”
“Dallo spazio! Numerose Navi nemiche individuate nell’orbita di Fortuna”
“Quante?!”
“Ne rilevo Dieci…no…Cinquanta…no…sono ancora di più! Sono più di Duecento!”
“C-Cosa!”
“Ve lo chiedo un’ultima volta…” continuò Zero “….spostatevi, viceversa elimineremo anche voi!”
“…..
…..
…..
Qui Nave Madre MS Aurora, invertiamo la rotta, non sparate!”
“Comandante qual’è il piano?” Chiese uno dei soldati
“Torniamo a Point Zero per organizzarci, anche se abbiamo a disposizione una nave madre non possiamo vincere da soli contro un’intera fottuta flotta…
…dobbiamo solo avere pazienza”
 
17 Settembre 1989 - Ore 8:10 (A Point Zero)
Il Getter II si riunisce con la flotta spaziale di Xavier
Su Fortuna viene dato l’allarme generale, tutte le navi della MSF convergono sulla nave madre “MS Aurora
 
Ore 8:30
Zero lancia l’ultimatum, minacciando di distruggere Fortuna con il cannone (Oramai completato) del Getter II
La MSF organizza un lancio di emergenza di tutte le navi da battaglia
Fortuna manda l’SOS ad Acqua, richiedendo supporto
 
Ore 9:00
Venom viene imbarcato sulla MS Aurora come pilota di Battle Gears Classe S
La Flotta di Fortuna (500 Navi circa) si posiziona in vista della battaglia davanti alla flotta di Xavier (750 Navi circa)
Viene richiesta un’ultima volta la possibilità di negoziare la pace
 
 
 
 
 
Ore 9:05
Zero rifiuta in modo indiscriminato la richiesta di pace
La battaglia finale ha inizio
   
 
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