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Autore: cerbero2518    24/06/2017    1 recensioni
In tutti quei giorni non aveva accennato ad aprire gli occhi o a muoversi fino a quel momento.
Severus Piton era, suo malgrado, vivo e, come sempre, solo.
Non aveva mai amato molto la vita, non era mai riuscito a vivere come avrebbe voluto, la sua esistenza era stata costellata di errori. Nonostante tutto ciò non era un tipo arrendevole, aveva sempre cercato di rimediare ai suoi sbagli e alla fine c'era riuscito anche se ancora non lo sapeva.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Molto meglio


Narcissa sembrava una fragile bambina tremante bisognosa di un affetto e di un aiuto che lui non era sicuro di poterle dare. "Fosse anche l'ultima cosa che faccio Cissy, riuscirò a riportarti la tua famiglia" le sussurrò incerto all'orecchio.


Aveva riaccompagnato Narcissa in casa e le aveva fatto portare un té da un elfo. 
La donna si era calmata annche se le era rimasto uno sguardo triste che sarebbe stato difficile far sparire. Severus si accomodó su una poltrona mentre pensava a cosa dire per rincuorarla ma la donna lo precedette.
"Il signore oscuro era solito sedersi su quella poltrona".
L'uomo sentì un brivido gelido lungo la schiena.
"Lui è morto e noi siamo qui, non devi più avere paura".
"Lucius mi aveva detto la stessa cosa quando  é morto la prima volta, si sbagliava"rispose lei gelida.
Era meglio cambiare discorso, in effetti non era  abbastanza sicuro per poterla contraddire.
"Domani sera incontreró Potter"  
"Parlerete di Draco?"
"È probabile, in ogni caso l'appoggio del salvatore del mondo magico giocherá a suo favore"
"Spero di sì, ora scusami ma sono stanca"
I due si augurarono la buona notte e mentre la donna si avviò verso le scale, lui rimase ancora qualche minuto seduto. La ferita gli dava veramente molto fastidio e anche la gamba si era parecchio irrigidita. Avrebbe dovuto usare il bastone ma lo faceva sentire vecchio, cosí l'aveva abbandonato in un angolo della sua stanza appena arrivato due giorni prima.

Dopo un'altra notte tormentata da incubi e una colazione solitaria, Severus si rese conto di avere un' intera giornata vuota prima dell' incontro con Potter e con questa scusa, mentendo a se stesso, decise di andare al San Mungo.

Non si fidava dei medimaghi soprattutto perchè molti erano stati suoi studenti e si ricordava di tutti i calderoni che avevano fatto esplodere in sette anni di studi.

Nonostante questo e quel pizzico di paura che si nasconde nel cuore di ogni malato, alla fine era andato. Era stato visitato da medimaghi gentili, l'avevano trattato bene, forse fin troppo, tutti avevano usato parole caute e fin troppo misurate.

Alla fine l'avevano lasciato ad attendere in un anonimo corridoio del quarto piano.

Aspettava annoiato, grattandosi leggermente la fasciatura al collo che era stata più volte sciolta e riapplicata, quando ad un certo punto sentì un infermiere chiamare: "Alice, Alice cara, vieni tuo figlio è venuto a trovarti".

Severus si vide passare davanti a passo deciso una donna anziana con un terribile cappello con sopra un avvoltoio impagliato, che gli sembrava stranamente familiare, e dietro di lei un ragazzo moro con un espressione molto triste. Gli ci vollero un paio di secondi per capire quello che era successo. Ma certo quello era Neville Paciock. Non era stato riconosciuto e non era il caso di farsi avanti, sapeva perchè il ragazzo era lì.

Tutti nell'ordine della fenice dicevano che i Paciock avevano subito una pena peggiore della morte ma lui non era d'accordo. Avrebbe mille volte preferito vedere Lily pazza ma viva e magari anche felice nella sua follia pittosto che morta e perduta per sempre. Se il signore oscuro avesse scelto Paciock come suo pari invece che Potter sarebbe stato tutto diverso. Al tempo aveva provato a convincere il suo signore ma Lord Voldemort aveva preferito, forse per l'unica volta , un mezzosanuge ad un purosangue.

Si riscosse dai suoi pensieri quando si sentì chiamare da un massiccio medimago che lo fece accomodare nel suo ufficio. Non ebbero una conversazione molto lunga e quando Severus uscì da quella stanza si sentiva meglio ma molto meglio di quando era entrato.

  
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