Scritta sentendo: Atrium Carceri - Reunion.
Cap.22 Salva Naruto
“Volevo chiederti consiglio
prima che lui facesse qualche
idiozia delle sue, ma non sono arrivata in tempo
Jiraiya
scoppiò a ridere,
si piegò in avanti e si abbatté entrambe le mani
sulle ginocchia.
“Solo
lui poteva andare
a infilarsi in quel covo di vipere. L’hai capita?! Un
serpente in un covo di
vipere!” strepitò. I suoi lunghi capelli bianchi
gli ondeggiavano intorno al
viso e delle lacrime tra le risate sguaiate, gli solcarono le guance.
Tsunade
schioccò la
lingua sul palato e gli abbatté il ventaglio in testa.
Jiraiya
smise di ridere
e si massaggiò il capo.
“Dai,
diventerete
miliardari! E poi rivedrai tuo zio Hashirama, che è una
brava persona. Vedrai
che vi troverete bene” disse.
Tsunade
assottigliò gli
occhi e sbuffò sonoramente, si sedette a gambe larghe sul
divano accanto all’altro.
“Scommettiamo?”
domando
Jiraiya.
Tsunade
raggiunse il
tavolinetto davanti a sé con un calcio, facendolo
rovesciare, le carte su di
esso precipitarono a terra.
“Oggi
ho già perso tutto
i miei soldi” borbottò.
Jiraiya
scrollò le
spalle.
“Peccato.
Avrei
sicuramente vinto e avrei potuto incontrare qualche bella donnina.
Anche se
preferirei uscire con te. Magari una bella cosa a tre, con
Orochimaru” propose.
“Pervertito”
sibilò
Tsunade. Incrociò le braccia sotto i seni prosperosi e
gettò indietro la testa.
“Devo
imparare a
controllarmi. Non voglio che mio figlio cresca male. Tra la follia di
mio
marito, la furia di Madara e la mancanza di autorità che sa,
stranamente,
dimostrare mio zio; il bambino avrà bisogno della mia
serietà” disse.
Jiraiya
si alzò in piedi
e mise le mani sui fianchi, annuendo.
“So
anche quale bambino
dovete assolutamente adottare” disse.
Tsunade
si voltò verso
di lui e inarcò un sopracciglio.
“Illuminami”
disse.
Jiraiya
abbassò il capo
e sospirò.
“Ti
ricordi Minato?”
domandò.
Tsunade
chiuse gli occhi
e si grattò la fronte, lì dove era dipinto un
rombo.
“Certo
che me lo
ricordo. Era il tuo editore, ti aveva finalmente fatto passare dallo
scrivere
scialbi romanzetti erotici a bei romanzi d’azione. Se non
fosse per lui,
economicamente saresti messo peggio di me e Orochimaru” disse.
Jiraiya
si massaggiò il
collo e avvertì una fitta al cuore.
“Lui
e sua moglie
Kushina hanno chiamato loro figlio Naruto, in onore del protagonista
dei miei
romanzi. Hanno avuto un bambino bellissimo, ha l’aspetto del
padre, ma sin dal
pancione aveva dimostrato il carattere della madre”
raccontò.
Tsunade
socchiuse le
labbra e socchiuse gli occhi.
“Quel
bambino ha già due
genitori e penso lo amino anche tanto”. Fece notare.
Gli
occhi di Jiraiya si
fecero liquidi.
“No,
sono entrambi
morti. Si trovavano sul volo che è precipitato in mare
qualche mese fa. Il
bambino, ora, si trova in orfanotrofio. Lo avrei portato a casa con me,
se
avessi potuto. Quindi ti prego, salva il piccolo Naruto. I suoi
genitori
avrebbero voluto vederlo crescere con qualcuno pronto ad amarlo.
Voi
quattro, soprattutto
tu, avete molto amore da dare. È vero, siete insoliti e
stravaganti, ma per lui
potrete migliorare. Sono sicuro che vi farete del bene a
vicenda” disse
Jiraiya, con voce seria.
“Te
lo prometto,
prenderò con me il piccolo Naruto” rispose Tsunade.