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Autore: sakura98    24/06/2017    0 recensioni
Jane una ragazzina di 16 anni,si riimmerge nel suo passato che si scoprirà poi essere tortuoso e....
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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è una sera di quelle strane,di quelle in cui ti senti sola anche se sai che in realtà non lo sei non riesco a spiegare
bene come mi sento,ma partiamo dall'inizio,forse così magari capirete il perchè.
Mi presento prima di tutto io sono Jane,una semplice adolescente di 16 anni,a 16 anni dovresti divertirti,fare le prime
esperienze e tante altre cose,ma io sono diversa dagli altri miei coetanei, ho un passato tempestoso e oscuro che ora
vi racconterò cercando di essere il meno logorroica possibile.
Io sono nata il 13 maggio 2001 e per i primi anni della mia vita penso sia andato tutto bene,o almeno è ciò
che vedo dalle poche foto che ho della mia infanzia,i problemi iniziarono con l'arrivo dei miei 8 anni,vedevo già da qualche
mese che mamma e papà non facevano altro che litigare,e anche se loro pensavano che fossi solo una bambina stupida,io capivo
tutto,ricordo molto bene quel giorno che mamma entrò in casa tutta barcollante e io corsi a chiedere cosa avesse,lei
mi spinse via facendomi cadere,quando papà vide la scena si arrabiò molto e la cacciò via di casa,per molti mesi
mamma non si fece più vedere ma io non osai chiedere nulla,avevo paura di ciò che papà avrebbe potuto rispondere.
Dopo molti mesi tornò a casa e sembrava diversa,una persona nuova,per qualche anno poi tutto andò bene
mamma e papà erano presenti e la domenica facevamo bellissime gite insieme,ne ricordo una molto bella e divertente,
eravamo a vedere i dinosauri era un safari in macchina,scendemmo dalla macchina per fare una foto io e mamma,papà
stava per scattare la foto quando all'improvviso fece uno starnuto e la macchina fotografica fece un volo
memorabile.
Insomma, si, all'inizio quasi tutto perfetto,ma quando avevo 11 anni papà e mamma ripresero a litigare sempre più spesso:
porte in faccia,mani addosso,bicchieri che a cena volavano. Era un continuo via vai,a volte mamma c'era e altre era via,
non capivo dove stesse tutto quel tempo,ma un giorno mentre ero in camera mia sentìì papà urlare più del solito con
mia madre,gli stava buttando in una valigia tutti i suoi vestiti, insomma era palese che la stesse buttando fuori di casa;
io urlai "perchè" e mio padre rispose "quella schifosa di tua madre ha un altro uomo", io guardai mia madre e dissi
"davvero?,davvero è come dice papà mamma?" e lei accenò un flebile "si" e se ne andò ,così senza dirmi nulla.
Mamma ormai era andata da alcuni mesi,papà in casa non parlò quasi più e io crebbi in fretta,imparai a cucinare
da sola e a fare tutte le faccende domestiche,insomma a 11 anni quando le mie coetanee andavano in oratorio a
divertirsi il pomeriggio io stavo a casa a rassettare tutto,mattina scuola e pomeriggio casa tra studio e pulizie
papà dopo il lavoro andava sempre al bar,si stava logorando,tornava a casa ubriaco a volte nemmeno tornava a casa.
Ero sola senza uno straccio di amiche a sostenermi,abbandonata a me stessa.
Era il mio quattordicesimo compleanno,tutto faceva schifo come sempre,ero tranquilla in casa ovviamente
da sola come sempre e stavo guardando la tv quando all'improvviso qualcuno suonò il campanello,andai ad aprire
chiedendomi chi potesse essere,apro la porta e mi trovo una signora,dico "salve chi è lei?" e lei rispose
"ciao Jane tu non mi conosci ma io so chi sei,io sono l'assistente sociale Margaret, ora ti spiego tutto".
Margaret entrò e mi fece sedere al tavolo,e iniziò a parlare,a dirmi che papà l'aveva chiamata,per potermi dare
una vita migliore,mi disse di preparare le mie cose che da quella casa sarei dovuta andare via io non capivo,non
riuscivo a capire il motivo di tutto ciò ma feci come disse,durante il viaggio chiesi dove fosse papà e
lei rispose che era in un mondo migliore, io non ero stupida, capìì subito che papà non c'era più,era morto,dissi
che avevo capito che era morto e lei allora disse che ero una ragazzina sveglia,e che prima di morire papà l'aveva
chiamata per dirgli di venirmi a prendere e potermi dare una vita migliore in un altro posto,ancora in lacrime per
la notizia di papà non pensavo minimamente a dove sarei andata.
Il viaggio durò a lungo,quando arrivai scesi dalla macchina e mi ritrovai davanti una struttura molto grande
mi avvicinai e lessi un cartello con scritto "casa famiglia arcobaleno", ok avevo capito dove ero finita, entrai e mi accolsero
quelle che sarebbero poi state le mie compagne là dentro,mi sembravano tutte molto cupe in viso, si presentarono e
poi mi presentarono le mie future educatrici, portai dentro le mie borse, mi sistemarono in una camera e iniziai a
sistemare il tutto.
Non mi dilungo troppo e questo è un pò il tutto in breve,oggi è il mio sedicesimo compleanno e sono passati due anni
ora mai da quando sono in questo postaccio del cavolo che odio,ma proprio oggi un'educatrice mi chiama perchè
c'è qualcuno per me al telefono ,scendo e rispondo,dall'altra parte del telefono c'è una voce familiare che mi
dice "ciao Jane,sono mamma,lo so che probabilmente non mi vorrai nemmeno parlare ma ho tante cose da spiegarti
prima di tutto auguri,non me ne sono dimenticata,so che per molti anni non ci sono stata,ma ora vorrei tanto
che venissi a vivere con me,ho parato con l'assistente sociale e la decisione sta a te,rimanere li o venire da me",
io sono senza parole e non so che dire e le rispondo che ci penserò mettendo giù la chiamata
ed è per questo che mi sento così, non so proprio che fare dopo tutto questo tempo.
Ed eccomi qua, qualche settimana dopo ho deciso di tornare con mia madre,per ora tutto sta andando bene,il
nuovo compagno di mammma è simpaticissimo, ho un fratellino a cui voglio un bene immenso e non dimentico mai di
portare i fiori ogni settimana sulla tomba di mio padre.
   
 
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