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Autore: mariannawho    24/06/2017    2 recensioni
Questa brevissima storia parla di una coppia tratta dal live-action de La Bella e la Bestia, ovvero Cadenza e Guardaroba. Ho immaginato la loro storia d'amore dal loro incontro fino al fatidico giorno che noi tutti conosciamo. Un clavicembalista ed una cantante lirica uniti dalla musica e da qualcosa di molto più grande.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cadenza, Guardaroba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non avevo mai sentito nulla di così sublime. La sua voce mi ha completamente stregato. Mi sento come se stessi toccando le nuvole durante una giornata di primavera. Forse è proprio così che ci si sente quando si è innamorati. Cantava durante le feste di corte, mentre io l'accompagnavo col mio clavicembalo. Mi sentivo così inesperto in sua presenza, sembrava che la sua voce le fosse stata donata dagli dèi, mentre io avevo ancora molto da imparare. Era semplicemente meravigliosa mentre attraversava la sala da ballo per avvicinarsi a me, in postazione. Man mano che il tempo passava, sia il principe che gli altri sembravano essersi abituati alla sua voce, mentre per me sembrava come sentirla per la prima volta. Mi sentivo come se la vita avesse deciso di farmi un dono, un dono prezioso che solo io potevo notare ed apprezzare ogni giorno. Arrivò il giorno in cui avrei voluto confessarle il mio amore, ma il mio cuore in tempesta me lo impediva ogni volta. Non mi sono mai sentito così debole davanti ad una fanciulla. "Forse è perché è quella giusta" mi dicevo. Siccome non riuscivo ad esprimermi a parole, decisi di comporre un pezzo al clavicembalo per lei. Era un freddo pomeriggio d'autunno, nella sala da ballo c'ero solo io, io e il mio fidato clavicembalo. Iniziai a suonare, ci misi tutta l'anima. Ad un certo punto, sentii una voce, una voce ancestrale che diede vita ad una melodia bisognosa di quel tocco in più. Era lei, splendida e lucente come il sole. Si avvicinò lentamente alla mia postazione e continuò a cantare, mentre i suoi occhi luccicavano come stelle. Era come se potesse leggermi nel pensiero, come se quella canzone l'avessimo scritta insieme, anche se non era così. Quando ebbi finito di suonare, lei si fermò lì, accanto a me. In quel momento mi resi conto di quanto eravamo simili, due anime legate dall'amore per la musica, ma che facevano fatica ad esprimere i propri sentimenti. Ad un certo punto mi disse: "continuate a suonare, non fermatevi mai. La musica è vita". Pura poesia, questa donna era pura poesia. Improvvisai un repertorio che non suonavo da molto, e lei mi accompagnò con la sua voce. Suonavo e lei cantava, suonavo e lei cantava, suonavo e lei cantava. Così, fino all'infinito. Presto mi resi conto che non erano necessarie le parole per esprimere ciò che tenevo dentro al mio timido cuore. È come se lei avesse capito tutto già da tempo, come se lei fosse stata sempre mia fin dall'inizio. Il nostro matrimonio fu come tanti, ma nessuno avrebbe potuto immaginare come mi sentivo in quel momento. Quel giorno lei sembrava un angelo caduto delicatamente dal cielo apposta per me, non potevo che essere l'uomo più felice su questo mondo. Tutto era già perfetto solo con la sua presenza al mio fianco, tanto che non saprei come descrivere la nostra vita matrimoniale. Cosa c'è di più perfetto della perfezione? Anche quel giorno, il giorno in cui cambiò tutto, noi eravamo felici. Io suonavo e lei cantava, tutti ballavano insieme al principe, e a farci compagnia c'era il nostro piccolo cagnolino. Quel giorno, però, non lo dimenticherò mai. Il giorno in cui non solo persi la mia umanità, ma anche la mia adorata moglie. Io rimasi da solo in quella sala da ballo, cercavo di suonare, ma senza di lei niente aveva senso ormai. Se ne stava al piano di sopra, in una stanza tutta sola. A volte la sentivo cantare, ma delle volte regnava il silenzio. Quel castello senza la sua voce mi sembrava una tomba, una tomba senza umanità. Più passata il tempo e più mi sentivo sempre meno umano. Non sentivo più il mio cuore battere, non avrei mai pensato che una cosa del genere sarebbe successa proprio a me, io, così pieno d'amore.

A volte penso al mio caro principe, mi chiedo cosa sarebbe successo se anche lui avesse conosciuto l'amore. Ormai sono passati così tanti anni, il mio ricordo dei giorni passati pian piano sta svanendo, diventa sempre più cupo. Mi sento come se i miei occhi si stessero chiudendo, ma io gli occhi non li ho più. Ma allora cosa sta succedendo? Sto morendo? No, non posso, devo raggiungere la mia amata, la mia musa, l'unica che mi ha dato vita in una semplice esistenza.

   
 
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