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Autore: Natasha_66    24/06/2017    1 recensioni
"Voglio che tu vada in Egitto, che ti addestri per poi tornare e curare la parte malata di questa città" le disse Robert Queen. Reina, sorellastra di Oliver, ha promesso al padre che solo la morte potrà fermarla, anche se ció la porterà a scontrarsi con l'uomo che ama e con la sua famiglia. Una setta, un distaccamento della Setta delle Ombre, che agisce per proteggere gli innocenti dalla parte malsana dell'umanità. Dei guerrieri, pronti a morire per la loro causa.
Una promessa, portata avanti a testa alta e senza rimorsi "Anche a costo di morire"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Slade Wilson, Thea Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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EGITTO, OGGI
Dopo una nottata in tenda con i bambini del villaggio, Reina aveva dato l’ordine di sorvegliare gli aeroporti più vicini e la strada per le montagne. Se DeFoe e i suoi fossero arrivati avrebbero dovuto passare le montagne rocciose, e con le jeep sarebbe stato difficoltoso.
-Amir, ho bisogno che tu vada a chiamare Khasib- gli disse lei camminando per i corridoi -Digli che lo aspetto domani mattina- l’egiziano chinó la testa e si avviò verso l’uscita. Ad un tratto si sentì tirare di lato -Sei impazzito?- chiese a Slade -Hai detto di essere cauti finché non ne parli con Joe-
-Tanto me ne vado- le rispose lui
-Davvero? Io ho già parlato con mio fratello…- commentó lei allontanandolo -Se vuoi battermi devi giocare d’anticipo-
-E io che pensavo che scherzassi…- commentó l’uomo -E cos’ha detto il tuo iracondo fratello?-
Lei sospiró -Forse è meglio che ne parli con lui. Non sono affari miei quello che è successo tra voi due e la storia di Shado e del Mirakuru-
-Aspetta. Chi è che ti ha detto queste cose?- la fermó lui 
-Oliver, tempo fa. Ma come ti ho già detto non sono affari miei- gli disse lei tranquilla -Parla con mio fratello, io provvederò alle misure di sicurezza-
-E se io ne volessi parlare con te? Dopotutto non ho fatto cose molto buone- le disse lui preoccupato per come Reina la pensasse
-Nemmeno io le ho fatte e non ti giudico come Thea. È vero hai ucciso sua madre, ma Moira non era totalmente innocente. Sarei troppo cattiva se dicessi che si è meritata ogni singola cosa che le è successa- ribatté lei -Era una manipolatrice e si nascondeva dietro a delle scuse-
-Non riesco a capire come sei, parli sempre in modo controllato, non sembri dimostrare dei sentimenti, ma quando parli della tua famiglia sembri arrabbiata-
-Perché lo sono- ribadì lei -Quando mi sono presentata al funerale di mio padre la reazione di Thea e Moira non è stata molto amichevole, ma ho lasciato passare perché eravamo in lutto. Adesso peró basta-

STARLING CITY, 10 ANNI PRIMA
Robert e Oliver erano morti nel mezzo del nulla, soli e abbandonati da tutti. Solo a questo riusciva a pensare Reina seduta sulla poltrona del salotto. I suoi bellissimi occhi azzurri erano cupi e tristi, ma non poteva mostrare i sentimenti che provava. “Un bravo guerriero prova dei sentimenti, un ottimo guerriero li nasconde sempre” le ripeteva suo zio. E in quel momento aveva scoperto che dopo mesi d’addestramento non riusciva a piangere la morte dei suoi cari. Provava dentro di se come una consapevolezza che la portava sempre di più a tener fede alla promessa fatta al padre. Aprì il libretto vuoto che le aveva dato e si mise vicino al fuoco per provare a vedere se c’era scritto qualcosa, ma non vide niente. Ad un tratto peró apparvero dei nomi. Non fece in tempo a leggerli che arrivò Thea con gli occhi rossi dalle lacrime -Come sta la mia sorellona? Non hai pianto oggi al funerale- le disse sedendosi davanti a lei
-Non è un po’ troppo presto per cominciare a bere?- le rispose Reina -E la mamma te lo permette?-
-Perché adesso t’interessa?- le chiese lei -Sei andata all’estero a studiare fregandotene di tutti e poi miracolosamente torni e ricomincia a importarti? Sei la bastarda più fortunata di tutte-
-È stato papà a mandarmi all’estero Thea, non è stata una mia scelta. Ma non staró a sentire le tue farneticazioni insensate- gli rispose lei alzandosi -Ed è vero, non ho pianto, ma non perché non m’importi, ma perché so che papà e Ollie vorrebbero che guardassimo avanti-
-Sei sempre stata una maga con le parole. Tu sei sempre così posata, controllata, pesi le parole, così le persone cadono nella tua trappola. Ma io so che tu non sei la santarellina che vuoi far credere- le disse Thea -La povera bambina che è stata abbandonata dalla madre dietro un compenso-
-Cosa stai dicendo Thea?- le chiese Reina
-Mia madre, mia perché tu non hai il suo sangue, stava parlando con degli uomini dopo aver saputo dell’incidente e ha detto che ti ha comprata perché tua madre era un povera sgualdrina- le rispose la sorella -E a quanto pare tu hai preso la sua abilità di manipolazione- 
Reina non le rispose, era troppo intenta a pensare alla sua vera madre che la vendeva alla sua madre adottiva. Non gliel’aveva detto in quelle poche che si erano parlate al telefono, eppure lei non era nemmeno in pessime condizioni economiche. 
-Che cosa fate ragazze?- chiese Moira alle due sorelle
-Fattelo dire da lei se non mi credi- disse Thea a Reina per poi andarsene
Reina si girò verso Moira -La lasci andare in quelle condizioni?- le chiese 
-Sta elaborando un lutto- le rispose la donna -Ognuno ha il proprio modo di reagire-
-È vero che hai dato dei soldi a mia madre per comprarmi?- chiese subito dopo alla madre
-Siediti e parliamone-
-Si o no, Moira?- ribadì lei -Io ho conosciuto la mia vera madre e se la verità non me la dici tu la chiederó a lei-
-Si, ma è stato per proteggerti. Tua madre non era sposata e non c’era la sicurezza che avessi una vita agiata e felice- le rispose Moira
-Perché questa è una vita agiata e felice?- le disse lei -Sono cresciuta credendo che mia madre mi odiasse, non potevo dire chi era veramente e adesso ho una sorella che si prende tutte le libertà di questo mondo, una madre adottiva bugiarda e un fratello e un padre colati a picco sul fondo dell’oceano. Grazie per la bella vita- continuó lei bevendo un bicchiere di vino -Domani me ne vado e non torneró mai più. Non voglio niente dell’eredità di papà, tieniti pure tutto-
-Mi dispiace Ren, io volevo solo proteggere la mia famiglia-
-Non raccontiamoci bugie: non ti è mai dispiaciuto di niente e di sicuro non ti dispiacerà per me-

EGITTO, OGGI
Slade e i tre fratelli si erano ritrovati nella grande sala da pranzo del palazzo per discutere della situazione. La tensione si  tagliava con un coltello tra i tre fratelli: Thea ce l’aveva con Reina per vecchie questioni e Oliver ce l’aveva con Reina per averlo spiato e per aver rapito Felicity.
-Io ti ho portato la valigetta Ollie, me ne posso andare- disse Thea contrariata dalla situazione
-No, dobbiamo chiarirci- ribadì suo fratello -Così ció che è successi non si ripeterà più- continuó aprendo la valigetta contenente una fiala di mirakuru con una fiala di antidoto -Abbiamo un solo tentativo-
Tra i quattro calò il silenzio -Non mi dispiace per quello che ho detto. Continuerò pensare che Slade è un omicida che si merita la morte e non mi dispiace pensare che la mia non sorella debba starsene lontano da noi-
-Non mi sfidare, ragazzina- la riprese Reina -Se io sono una bastarda lo sei anche tu. Io non c’ero mentre tu ti drogavi e ti ubriacavi in giro perché facevo quello che papà mi ha chiesto. Io ho reso onore alla mia famiglia, tu l’hai solo delusa-
-Detto da chi ha ricattato suo fratello è un complimento- ribatté l’altra
-Basta!- le interruppe Oliver -Dovremmo aiutarci, non accusarci. Io mi fido sia di Slade che di Reina e qualsiasi cosa abbiano fatto per me non esiste più. Qualcuno ha qualcosa da dire che dobbiamo sapere? Così almeno non ci saranno sorprese o che cose che potrebbero usare per dividerci-
-Io si- disse Slade -Non voglio che mi iniettiate di nuovo il mirakuru-
  
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