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Autore: Lady Lara    24/06/2017    4 recensioni
Tratto dall'incipit.
“Mi dispiace … mi dispiace veramente … ma il mio cuore deve restare di ghiaccio!”
La sua mente se ne stava facendo una convinzione e stava alzando dei muri spessi intorno a quel cuore. Ne aveva bisogno perché … perché quegli occhi verdi e quelle labbra di ciliegia, erano riusciti a scalfire quel ghiaccio irrimediabilmente!
Una giovanissima Emma Swan, studentessa universitaria, incontra "casualmente" un giovane che sconvolgerà la sua vita e la condizionerà nelle sue scelte professionali e sentimentali. Il destino è spesso crudele e la vita lascia traumi difficili da superare. L'amore a volte può essere un trauma, specialmente quando ti viene strappato agli albori, quando le speranze sono tante e i sentimenti sono potenti ma, una nuova possibilità fa risorgere la fenice dalle sue ceneri. Emma si chiederà come si è potuta ingannare e innamorare in breve così profondamente. Dovrà lavorare duramente su se stessa per erigere i muri che la proteggeranno, ma se la fenice risorgerà dalle sue ceneri? Sboccerà ancora l'amore? Sarà Emma la fenice? O sarà il bellissimo uomo misterioso che, da un quadro visto in un museo, tormenta i suoi sogni con i suoi magnetici occhi azzurri?
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 3
Incontri che lasciano il segno …
 
 
Boston, notte del 18 maggio 2008
 

La schiuma del sapone scivolava via con l’acqua …
I vetri della cabina-doccia erano opachi per il vapore e impedivano di distinguere, nitidamente, la sagoma che all’interno stava usufruendo di quel caldo e rilassante getto d’acqua.

Mani femminili scorrevano lentamente, massaggiando le membra stanche con il bagnoschiuma all’odore misto di Cannella e Ginseng. Le narici della donna inspiravano quel piacevole profumo che, associato al massaggio dell’acqua e delle sue stesse mani, alleviavano la stanchezza di una giornata di intenso lavoro, rigenerandola in una sorta di aroma-terapia. Le mani chiusero l’acqua, rimettendo al suo posto il doccino. Scorsero lentamente, ma decise, sui capelli neri, lunghi fino alla base del collo, togliendo il grosso dell’acqua, per poi strizzarli ulteriormente. Gli sportelli vitrei della cabina doccia si aprirono e un braccio nudo ne uscì, per afferrare l’accappatoio bianco appeso al gancio di fianco. Una lunga gamba snella uscì dalla doccia, sporgendo dall’apertura dell’accappatoio. Il primo piede cercò la ciabatta spugnosa, seguito poi dall’altro. La donna afferrò un piccolo asciugamano e vi avvolse i capelli, strofinando con attenzione. Accese l’asciugacapelli e indirizzò l’aria calda verso la specchiera appannata dal vapore. Lentamente lo specchio si aprì in un cerchio sempre più grande che le restituì l’immagine di una bella donna sui quaranta anni d’età, sicuramente ben portati. Si asciugò i capelli, cercando di domarli con una spazzola e facendoli ricadere in morbide onde. Il risultato non le dispiacque … si tolse l’accappatoio e completò il massaggio rilassante con una crema per il corpo, dallo stesso odore del bagnoschiuma. Infilò una morbida vestaglia e decise di completare il suo momento personale di relax serale, con la lettura di un buon libro. Era mezzanotte, ma non le importava, era abituata a fare almeno le due di notte! Si diresse verso la sua chaiselongue in alcantara beige e le venne incontro un bel gatto a pelo lungo.
 
– “Generale” soffri d’insonnia anche tu? Ma per te è normale! Sei un gatto! Vieni … due coccole ancora e una manciata di croccantini … poi a ninna nella tua cuccetta!
 
Generale non era d’accordo, non lo era mai a quell’ora! Mangiati i croccantini decise che sarebbe stato più comodo al calduccio sulle gambe della sua padrona. Lei lo lasciò fare, le piaceva quando quel piccolo amico peloso le faceva le fusa sulle gambe. Un sorriso si dipinse sul suo volto piacevole ma austero e, con il libro in una mano, si sporse verso il gatto per fargli un’ulteriore gradita carezza.
Riaprì il libro e inforcò un paio di occhiali dalla montatura metallica. Lo squillo del suo cellulare le impedì di riprendere il segno da dove lo aveva lasciato la volta precedente.
 
– Lorna Stone …
- Lorna! Bellezza!
– Solo tu potevi essere a quest’ora! Perché non sono sorpresa? Che avete combinato questa volta?
– Il “Capitano” ha chiesto di chiamarti …
- Mmm … è a Dublino?
– Si … è rientrato da poco … Devi intervenire su una ragazza … è al distretto di Polizia in questo momento … ha appena assistito all’omicidio del … suo ragazzo …
- “Cuore di ghiaccio” in persona vuole aiuto psicologico per la ragazza?!
– Si Lorna … la ragazza non doveva essere lì … sai che non posso dirti altro …
- Ovviamente … Il tempo di rivestirmi e sono lì!
–  Amore sei nuda?
– Non fare l’idiota Winter Soldier! Sai che con me non te lo puoi permettere!
– Sei in compagnia?
– Si Sebastian! Ho un Generale sulle gambe!
– Non preferiresti invece un aitante Sergente … tra le tue splendide gambe?
– Jefferson … sei alla centrale anche tu?
– Si Tesoro … ti è venuta voglia?
– Si Jefferson … tanta voglia di spaccarti la faccia!
 
Il Sergente Sebastian Jefferson rise all’altro capo del telefono. C’era da sempre, tra lui e la Dottoressa Lorna Stone, quel modo di flirtare che in realtà era un semplice e puro gioco di seduzione, che non aveva mai portato a nulla. La Psicologa e Psicoterapeuta Lorna Stone, specializzata in Criminologia, non era una donna facile da conquistare!
 
Tre quarti d’ora dopo al Distretto di polizia.
 
Una donna snella, alta circa un metro e settanta, vestita con un impermeabile chiaro, di foggia maschile, su un tailleur giacca e pantaloni grigio, con una ampia borsa, tipo valigetta, si presentò all’ingresso del Distretto di Polizia. Il poliziotto, di guardia al gabbiotto, la guardò con evidente ammirazione e la salutò militarmente.
 
– Maggiore Stone! Anche questa notte farà gli straordinari?
– A quanto pare Mel …
- Il Sergente Jefferson l’attende al terzo piano … solita stanza …
- Grazie Mel!
 
La Dottoressa Stone si avviò decisa verso l’ascensore  e in breve si ritrovò al terzo piano. Jefferson l’attendeva all’uscita, con il suo sorriso furbo e lo sguardo malizioso. Che la Dottoressa Stone gli piacesse parecchio non era un mistero e l’idea di infilarsi nelle sue mutandine era nella sua mente dal primo momento che l’aveva conosciuta! Si era ripromesso che prima o poi l’avrebbe fatta capitolare ma, nonostante fossero passati parecchi anni dal loro primo incontro e nonostante il suo indubbio fascino, la donna non sembrava essere mai stata attratta da lui più di tanto. Jefferson era convinto che l’avvenente Criminologa fosse ancora innamorata del suo ex marito, un ginecologo che amava un po’ troppo il gentil sesso per mantenersi fedele. Lei lo aveva lasciato proprio per la sua infedeltà, anche se l’uomo le aveva dichiarato di amare solo lei e che le altre erano solo scappatelle. Lorna era una “tosta” e il suo orgoglio viaggiava alla pari con la sua severità. Jefferson non solo la desiderava, la stimava e l’ammirava profondamente. Se mai ci fosse stata una possibilità per lui di innamorarsi di qualcuna … quella sarebbe stata Lorna Stone!
L’ascensore si aprì.
 
– Ciao Dottoressa …
- Ciao Jefferson … dimmi quello che non hai potuto a telefono!
 
L’uomo le si avvicinò sensuale. Troppo vicino per i gusti di Lorna.
 
– Vuoi veramente che ti dica quello che non ho potuto a telefono e che non mi sono ancora permesso di dirti?
– Jefferson! Smettila con i doppi sensi e gli scherzi! Stiamo lavorando e non voglio perdere tempo!
 
L’uomo ridiventò serio, la prese per il braccio e, avvicinandosi al suo fianco, le si accostò all’orecchio.
 
– Hai ragione Lorna … scusami … ma non è uno scherzo che quando ti vedo e mi sei vicina … ho voglia di fare l’amore con te!
– Si Sebastian … nei tuoi sogni forse lo vedrai avverare … ora dimmi cosa è successo!
– Non te ne pentiresti Lorna … lo sai!
– Seeb!!
 
Nel giro di un quarto d’ora Winter Soldier fece rapporto al Maggiore Stone, questa, accigliata, annuiva a labbra strette. Finito il rapporto dell’uomo, la Criminologa emise una sorta di sospiro.
 
– Questo non avrebbe dovuto succedere! Siete stati addestrati appositamente per evitare simili coinvolgimenti! Un’innocente ora pagherà per i vostri errori!
 
Jefferson aveva abbassato la testa … la Dottoressa aveva ragione! Quante volte nei suoi seminari aveva parlato di quell’argomento?
 
– Siamo uomini Lorna …
- Deficienti! Ecco cosa siete!
 
Un’altra sua caratteristica: non le mandava a dire! Era molto diretta!
---
 
Un’ennesima telefonata fece alzare la cornetta al Sergente Rogers.
 
– Si … ho capito … va bene … la informo subito …
 
Emma aveva capito che era lei che doveva essere informata.
 
– Emma … in casi come il tuo … tra le buone prassi … lo Stato ti mette a disposizione un sostegno psicologico … il Maggiore Stone ti aspetta nella stanza predisposta.
– No Sergente … sono stufa di parlare con poliziotti … non ho bisogno di un Maggiore! Ho solo bisogno di andarmene a casa!
 
Aveva alzato la voce, ma quello che avrebbe voluto gridare era il suo vero bisogno.
Aveva bisogno di Kim! Delle sue braccia, delle sue labbra sulle sue … non si era mai sentita bene con nessuno come si era sentita con lui … ma ormai tutto era finito. Le lacrime scesero ancora copiose dai suoi occhi.
 
– Emma … Emma il Maggiore Stone è una Psicologa molto brava ... ha il grado di Maggiore perché ha avuto anche una formazione militare … credo che potrà aiutarti. Tu stessa studi psicologia no? Sai quanto può essere importante un sostegno psicologico in certi casi!
 
Il Sergente Rogers, con tono paterno, le aveva dato un nuovo fazzoletto e le lasciò anche il resto del pacchetto. Emma emise un singhiozzo incontrollato e, rassegnata, acconsentì con un cenno della testa.
 
– Ricomponiti un attimo … ti accompagnerò io stesso …
---
 
La Dottoressa Stone aprì personalmente la porta quando sentì bussare. 
 
– Emma Swan?
 
La ragazza non rispose verbalmente, ma fece un cenno con il capo. Rogers salutò il Maggiore e si congedò con un saluto anche alla giovane.
 
– Sono la Dottoressa Lorna Stone Emma … posso darti del tu?
– Faccia come crede …
 
La giovane era molto laconica, ma era già qualcosa che avesse risposto!
 
– Allora lo farò Emma e tu … potrai fare lo stesso …
- Dottoressa … l’avverto subito che non ho intenzione di rispondere ad un altro interrogatorio … non voglio più sentire domande e non voglio più vedere quell’odioso Sergente Jefferson!
– Jefferson?! Ti ha maltrattata?
– Mi ha trattata da sgualdrina solo perché conoscevo Kim da poco più di un mese!
 
Le lacrime ripresero i solchi già segnati sulle guance della ragazza.
 
– No Emma … non dovrai riparlare necessariamente con Jefferson e io non ho intenzione di farti nessun interrogatorio … Mi interessa sapere solo come ti senti …
 
Emma rimase in silenzio, con la testa incassata tra le spalle e il viso arrossato basso. Aveva comunque apprezzato quel modo di porgersi della Psicologa Stone.
 
“Già … come mi sento … come mi posso sentire? Da schifo è poco!”
 – Vedi Emma … ci sono situazioni in cui ci si innamora in un secondo e un mese insieme può sembrare più lungo di quel che è, soprattutto se si è molto affiatati! È altresì vero che la perdita, in questa fase di innamoramento, è molto dolorosa … poiché spezza le speranze di un futuro che stava iniziando …
 
Emma ebbe una nuova ondata di pianto.
 
– Sei nella fase iniziale del lutto, lo shock! Vivi nell’incredulità di ciò che è successo e ti senti morire anche tu … il mio aiuto questa sera sarà molto relativo … ma ti servirà per lanciare le basi della tua risalita … Ho visto la tua scheda … sei una ragazza forte … non è il primo grande lutto che vivi.
 
Emma si asciugò le lacrime con il dorso della mano e tirando su con il naso accennò un si con la testa bionda. 
 
– Mamma e papà … li ho persi che avevo circa quattro anni, ma quello l’ho superato … almeno credo
– Ti va di parlare un po’ di come ti senti?
 
Emma fece una profonda inspirazione, sembrava voler prendere fiato per iniziare un lungo discorso.
 
– Mi sento spezzata dentro … è vero … non riesco a credere di aver perso Kim, non può essere! Lo vedo ancora così vivo, sorridente … così … così speciale! Poi sento rabbia … tanta rabbia per chi me lo ha ucciso … vorrei ucciderlo io stessa l’assassino … sento impotenza … tanta impotenza … non ho potuto fare nulla … nemmeno arrivare da lui su quel pianerottolo e mi sento in colpa … le mie vertigini … non riesco a guardare in basso nei posti alti  …
- Da quanto soffri di vertigini?
– Dalla morte dei miei genitori … dall’incidente che ho avuto con loro …
- Che altro senti Emma?
 
Questa volta la ragazza rimase a pensarci più lungamente, non era perché stava cercando di capire cosa sentiva, sapeva perfettamente cosa sentiva era che se ne vergognava …
 
- Il senso di fallimento … un profondo senso di fallimento!
 
Alla fine l’aveva buttato fuori con un tono arrabbiato.
 
– Fallimento per che cosa?
– Per quello che dovrei essere e per quello che dovrei capire!
 
Lorna inclinò leggermente la testa interrogativamente.
 
– Studio Psicologia … sto per dare gli esami della seconda annualità … ho una media alta e dovrei iniziare a capirci qualcosa degli esseri umani! Invece, come ha sottolineato quello “stronzo” di un Sergente, non ho capito nulla di Kim! Pensavo che fosse tutta un’altra persona e questa sera scopro che era un delinquente, ucciso per i suoi loschi traffici! Non credo che la facoltà di Psicologia sia adatta a me … non sono in grado di farlo questo lavoro, mi conviene abbandonare tutto!
– Questo sarebbe un grave errore Emma!
 
La ragazza rise beffardamente.
 
– L’errore più grande che ho fatto è stato di innamorarmi di Kim, lasciare la Facoltà di Psicologia è la cosa più saggia che possa fare! Che Psicologa potrei essere un giorno? Una che non vede oltre il suo naso?!
– Emma … già questa tua autoironia e l’esame di coscienza che ti stai facendo … sono una grande dimostrazione della tua sensibilità e capacità introspettiva … Hai poca esperienza, ma non ti mancano le qualità e l’intelligenza per affrontare una materia che ti appassiona … sempre che per te sia una passione!
– Lo è stata fino ad ora … era il mio sogno …
- Non lasciare che questa esperienza distrugga i tuoi sogni …
- Quello che era diventato il mio sogno più bello è stato ucciso Lorna!
– Sarà stato pur ucciso Emma! Ma tu sei viva e devi continuare a vivere non a sopravvivere! Non essere pentita di aver amato se si è trattato di un sentimento puro da parte tua! Farà parte del tuo bagaglio e ti farà capire meglio anche negli altri certi sentimenti! Non credere inoltre che anche lo Psicologo migliore del mondo non prenda cantonate! Fa parte della nostra parte debole. Il segreto è saperla riconoscere, affrontarla, accettarla e amarla… perché è parte di noi stessi … della nostra umanità … Ci rende completi insieme alla nostra parte forte. Non lasciare la Facoltà di Psicologia per questo Emma … non farlo!
– Tu ti sei mai sentita come mi sento io adesso?
– Il fatto che tu me lo chieda … mi dice che hai capito molto tra le righe di quello che ti ho detto … si … si Emma, so come ci si sente quando un amore viene distrutto … quando ti rendi conto che forse non hai capito nulla e ti sembra che dovessi avere l’obbligo di capire! So cosa si prova … e so che non mi sono arresa … mi sono rialzata e ho ricominciato a combattere!
 
Gli occhi verdi di Emma erano incatenati ai castani di Lorna. In quel momento la giovane donna sentì di poter avere un legame con l’altra, sentivano nel profondo della loro anima la stessa sofferenza, sapevano l’una dell’altra cosa provassero. Emma non conosceva Lorna così bene da sapere i suoi motivi, sicuramente Lorna conosceva piuttosto bene i suoi. Rifletté, la giovane Emma, e si rese conto che quello che le diceva Lorna era una grande saggezza. Doveva rialzarsi e combattere … lo avrebbe fatto, avrebbe fatto in modo di mettercela tutta. Non avrebbe abbandonato i suoi studi di Psicologia, non avrebbe distrutto lei stessa un suo sogno … Il sogno di avere per sempre Kim purtroppo non lo avrebbe realizzato ma, nonostante tutto, non era pentita di averlo amato così intensamente. Era stato un sentimento puro quello per lui.
 
– Hai ragione Lorna … non devo buttare via i miei sogni … non lo farò … ma non potrò mai dimenticarmi di “Lui”!
– Cosa ti torna in mente di Kim?
– I suoi meravigliosi occhi azzurri … erano l’unione del cielo e dell’oceano per me …
 
Non erano solo gli occhi di Kim a tornarle in mente. In un attimo rivide se stessa con lui. Distesi nel letto matrimoniale di quello che credeva fosse il suo appartamento. La sua gamba era leggermente piegata e lentamente si stendeva accarezzando con il piede quella di lui. Egli era tra le sue gambe, la stringeva con passione tra le braccia, il suo bel viso era affondato tra i suoi capelli biondi e le baciava il collo e il seno, mentre si muoveva dentro di lei. Si rivide a chiudere gli occhi e a respirare il suo piacevole odore, mentre assecondava con i movimenti del bacino le sue spinte. Sentiva ancora il tremito e lo spasmo dei suoi visceri nell’ eccitazione e nel piacere dato dal loro amplesso. Sentiva i capelli morbidi e bruni tra le sue dita, mentre le sue braccia candide lo tenevano stretto a lei e i suoi umori si scioglievano accogliendolo ancora e … ancora. Anche quello le sarebbe mancato di lui … il suo modo di amarla, la sua passionalità e la generosità nel farlo  e quel farla sentire una vera donna a venti anni, lei che, prima di lui, non aveva ancora conosciuto un uomo.
 
 - Come l’hai conosciuto?
 
Quella si che era una bella domanda! Se ripensava a tutta la situazione e a come il tutto si era svolto, ancora arrossiva per l’imbarazzo. Poteva raccontare tutto alla Dottoressa Stone? Che idea si sarebbe fatta di lei?
Forse poco importava … era una Psicologa no? Il suo compito non era certo di giudicarla! Si costrinse a tornare indietro di cinque settimane, quando tutto stava per cominciare e lei ancora non sospettava che la sua vita avrebbe avuto un altro drastico cambiamento …





Angolo dell'autrice

Emma incontra una persona che per lei sarà molto importante, una sorta di mentore e ... non solo.
Credo che la prossima domenica pubblicherò il 4° capitolo, ho scritto già anche il 5°. Chi segue "Again for love, only for love" dovrà aspettare un pochino, questi giorni sarò in viaggio e niente scrittura.
Ringrazio chi sta seguendo, chi commenta volentieri e chi ha inserito nelle varie categorie. 
Una buona settimana a tutti.
Lara

 
   
 
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