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Autore: Ale_Marti_Ola    25/06/2017    0 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Mi sono stancata di lei, non le va mai bene nulla, potrei salvare il mondo ma ai suoi occhi resterei una nullità. La mamma dovrebbe essere il primo alleato della figlia non il principale nemico!
Stanca di pedalare decido dopo andare.
Busso alla porta e abbraccio piangendo il mio migliore amico che viene ad aprire alla porta.
«Allyson che succede?» dice facendomi accomodare in casa.
«Non ne posso più, vorrei solo che mia madre fosse fiera di me»
Mi prende la mano dolcemente e mi sorride.
«Mi dispiace Ally. Sei una ragazza fantastica, se lei non capisce la fortuna che ha ad averti come figlia, non possiamo farci nulla.» "
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.
Allyson.
Quanto odio la sveglia, segna l’uscita dal mondo dei sogni e l’ingresso nel mondo reale. Oggi è la terza volta che quel maledetto aggeggio suona.  Decido di alzarmi e dare inizio a questo martedì d’inizio maggio, mi precipito al mio armadio in cerca di qualcosa da indossare, dopo una ventina di minuti mi guardo allo specchio soddisfatta; indosso una felpa larga e lunga fino al ginocchio nera, delle collant nere e degli stivali dello stesso colore. Ho uno stile abbastanza particolare – o strano a detta della maggior parte della gente  – ma io mi sento a mio agio solamente così, questa è la vera me, la vera Allyson senza influenze da nessuno.
Una volta vestita, pettinata e truccata scendo in cucina, mangio una ciotola di latte e corn-flakes poi corro fuori di casa accorgendomi che, come il solito, sono in ritardo.
Una volta in classe mi siedo vicino al mio migliore amico Luke, sperando che la professoressa di storia non si sia accorta del mio ritardo.
«Ally hai litigato ancora con la sveglia?»
«Davvero spiritoso Luke. »
Io adoro quel ragazzo, siamo cresciuti insieme, siamo più fratelli che migliori amici.
Poco dopo inizia la lezione, seguo quello che dice la professoressa in modo molto svogliato, un po’ perché non sono del tutto sveglia e un po’ perché non mi interessa nulla della storia.
Dopo venti minuti mi arriva un bigliettino sul banco, appena lo leggo sento un misto tra voglia di piangere e voglia di rompere la testa ad ogni persona che vedo nel raggio di un chilometro.
«Ally, che succede?» chiede Luke preoccupato.
«Nulla. Sono stufa di essere presa di mira per come mi vesto»  dico sistemandomi una ciocca nera dietro l'orecchio.
Sento le lacrime che stanno per fare capolino, chiedo di andare in bagno. Non  darò ai miei compagni la soddisfazione di vedermi piangere.
Poco dopo essere uscita da quelle quattro mura inizio a piangere, ormai è una cosa quasi abituale per me, basta ricordare tutte le volte che ho pianto perché mia madre mi considera una nullità, quella volta che mio padre se n’è andato portando mio fratello minore Aaron con sé e sparendo per sempre oppure quella volta che mia sorella maggiore America è andata a convivere con il suo ragazzo Justin lasciandomi da sola con mamma.
Ora si sono aggiunte anche le prese in giro dalla maggior parte della classe e io ogni giorno appena apro gli occhi mi sento morire. Ho solo quattordici anni, non riesco a gestire tutte queste emozioni negative da sola.
Mi siedo in un angolo del corridoio aspettando il momento giusto per tornare in classe.
«Ehi, stai bene?»
Alzo la testa e vedo che davanti a me c’è un ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi che mi guarda preoccupato.
Non può farsi gli affari suoi? Deve per forza stare qui a parlare con me? E’ evidente che voglio stare da sola!
Lui resta a fissarmi, mi sento a disagio ma qualcosa mi dice che posso fidarmi, o per lo meno, essere gentile e non cacciarlo via in modo brusco come mio solito.
«Mi prendono di mira perché mi vesto solo di nero» dico a voce bassissima e balbettando ogni tanto.
«Non ci vedo nulla di male nel vestirsi di nero, sai è il mio secondo colore preferito» mi risponde il ragazzo sorridendo.
Ricambio il sorriso anche se poco convinta. Restiamo a parlare per altri dieci minuti, per una volta qualcuno mi considera come Ally e non come “ la ragazza strana che si veste di nero”.
Lui si accorge che è fuori da troppo tempo così mi saluta e torna verso la sua classe, poco dopo che si è voltato mi alzo in piedi.
«Mi chiamo Allyson Collins!»
Lui si gira mi sorride e poi se ne va, successivamente sento qualcuno prendermi per un braccio, è Luke.
«Si può sapere che fai? Ti metti a flirtare con gli sconosciuti nel corridoio?»
«Primo non stavo flirtando e secondo anche se fosse a te non dovrebbe importare!» dico prima di tornare in classe.
Odio quando fa queste scenate di gelosia, se non fossimo migliori amici da così tanto tempo penserei che abbia una cotta per me, ma è una cosa davvero impossibile. Luke Powell non è il tipo di ragazzo che si innamora.
Nel pomeriggio mi distendo sul mio letto a leggere quando sento un suono dal mio pc, mi alzo e vado a controllare, c’è una notifica facebook da un ragazzo di nome Floyd Green, guardo meglio e capisco che è il ragazzo del corridoio, accetto la richiesta d’amicizia e poi mi dedico di nuovo al mio libro.
Mezz’ora dopo sento un nuovo trillo, mi alzo sbuffando, possibile che oggi non riesca a leggere nemmeno un capitolo in pace!?
Floyd mi ha scritto un messaggio, non so se rispondere o no, prima gli ho parlato solo perché ero in un momento negativo. Non ho bisogno di altri amici, mi basta Luke.
Rimango a fissare lo schermo per qualche minuto poi decido di rispondergli comunque perché lui con me è stato gentile.
Capisco che quel messaggio è stato un errore una ventina di minuti dopo, non riesco a smettere di scrivergli, stiamo chattando da tre ore e mi sembra che siano passati solo due minuti.
Guardo l’orologio e mi rendo conto di essere in un ritardo mostruoso, avevo promesso a Luke che sarei passata a casa sua circa venti minuti fa.
Esco di casa e dopo poco busso alla porta di Luke. Appena entrata mi scuso per il ritardo e poi ci mettiamo a guardare un film alla tv, dopo un po’ di tempo Luke si mette davanti a me e mi guarda negli occhi.
«Ally…devo dirti una cosa seria»
«Quando mai tu sei serio!? Io devo dirti una cosa incredibile, sai che mi ha scritto su facebook il ragazzo del corridoio»
Non ha avuto la reazione mi aspettavo, Luke diventa improvvisamente freddo e distaccato.
Una volta finito il film, ci salutiamo e poi torno a casa mia.
Il giorno dopo arrivo a scuola stranamente in orario, mi metto al mio posto e inizia la lezione.
Passate tre ore esco dalla classe per la pausa, mi giro per cercare Luke, vedo che sta parlando con un nostro compagno così mi siedo sul muretto per aspettarlo.
«Allyson che ci fai qui da sola? »
«Ciao Floyd, sto aspettando Luke»
Floyd mi propone di andare a prendere la merenda insieme, decido di accettare perché odio aspettare perciò prenderò da mangiare e poi tornerò qui dal mio migliore amico.
Come è successo ieri mentre parlo con lui perdo la cognizione del tempo e finisco per passare tutta la pausa insieme a lui.
Quando torno in classe vedo Luke guardarmi in modo strano, spero non sia arrabbiato con me.
Una volta finita scuola cerco di chiarire con lui ma è inutile non mi rivolge la parola e se ne va verso casa.
Diverse settimane dopo la situazione non è cambiata, il mio migliore amico mi tratta freddamente, questo mi sta facendo soffrire perché non riesco a capire come mai ha reagito in questo modo eccessivo.
Per fortuna c’è Floyd in questi giorni mi è stato molto vicino, ci vediamo quasi ogni giorno, la nostra amicizia sta crescendo molto velocemente.
«Che ne dici di andare a prendere un frullato?» chiede lui.
«Si, ok ci sto!» rispondo sorridendo.
Prendiamo le biciclette e ci dirigiamo verso il centro.
Una volta arrivati prendiamo due frullati enormi e ci sediamo a un tavolino.
Non riesco ancora a capire come faccia Floyd ad essere sempre sorridente, non gli si indolenziscono i muscoli della faccia!?
Facciamo un giro per il parco e poi ci salutiamo.
Sto per andare in camera mia quando mia madre mi ferma.
 «Allyson Nova Collins! Si può sapere perché arrivi sempre in ritardo? Cosa ho sbagliato con te?»
«Scusa mamma, ero fuori con un amico»
«Quanto sei stupida, ogni tanto potresti anche studiare»
«Mamma ogni tanto potresti essere più carina con me!»
Senza ascoltare la risposta esco di casa, prendo la bici e inizio a pedalare senza una metà precisa.
Mi sono stancata di lei, non le va mai bene nulla, potrei salvare il mondo ma ai suoi occhi resterei una nullità. La mamma dovrebbe essere il primo alleato della figlia non il principale nemico!
Stanca di pedalare decido dopo andare.
Busso alla porta e abbraccio piangendo il mio migliore amico che viene ad aprire alla porta.
«Allyson che succede?» dice facendomi accomodare in casa.
«Non ne posso più, vorrei solo che mia madre fosse fiera di me»
Mi prende la mano dolcemente e mi sorride.
«Mi dispiace Ally. Sei una ragazza fantastica, se lei non capisce la fortuna che ha ad averti come figlia, non possiamo farci nulla.»
«Grazie Luke. Mi sei mancato moltissimo»
«Anche tu mi sei mancata» disse abbracciandola.
Corriamo subito in camera del ragazzo a giocare ai videogames, ci stiamo divertendo così tanto che non sentiamo le ore passare.
«Sono già le 20:00, ti andrebbe di fermarti qui a mangiare e dormire?»
«Perchè no»
Durante la notte mi sveglio con  la sensazione di essere osservata.
«Luke perché mi guardi?»
«Nulla. Già che sei sveglia volevo chiederti una cosa»
«Dimmi»
«E' quasi un mese che esci con Floyd…ecco…voi due state insieme?»
«Ma va! Floyd è carino, gli voglio un gran bene però non è proprio il mio tipo»
   
 
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