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Autore: lmpaoli94    25/06/2017    1 recensioni
Ash e Pikachu avevano finalmente conquistato l’ultima medaglia nella regione di Johto. Finalmente potevano sfidare la temutissima Lega Pokémon.
Ma mentre stavano per lasciare la città, un fortissimo boato fece scuotere tutta la regione.
Un boato talmente forte da far tremare anche la terra.
Cosa poteva essere stato?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Misty, Nuovo personaggio, Sandra, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Dopo aver concluso il suo compito, Ho – Oh scomparve nel cielo illuminato dal sole, lasciando Ash, Misty, Brock e Donna Shizuka alquanto sconcertati.
«Chissà per quale motivo ti ha salvato, Misty.»
«Vorrei poterlo capire anch’io, Ash.»
«È molto probabile che Ho – Oh salvi chi si trova in difficoltà. E visto che si trovava nelle vicinanze, ha deciso di salvare proprio te, ragazza del mare.»
«Questo è un vero colpo di fortuna, non trovate?»
«Non so se è proprio fortuna… Secondo me è un segno del destino. Un destino che non è così oscuro come sembra…» fece Donna Shizuka con tono misterioso.
I quattro si guardarono senza dire una parola.
Donna Shizuka guardò il mare con aria inespressiva.
«Donna Shizuka, è ancora convinta di attraversare il mare per andare all’Isola Boreale?» domandò Ash come se avesse paura di parlare.
«Ricordi la promessa che hai fatto a Sandra?»
«Sì ma…»
«Dobbiamo mantenerla. Non c’è altra ragione. Su, andiamo» rispose Donna Shizuka ritornando alla realtà.
Il mare continuava a infrangersi contro gli scogli con una potenza inaudita.
«Questa è una sfida...» mormorò Donna Shizuka con sguardo torvo.
«Una sfida di chi?»
«Per noi. Indetta da Suicune... ci vuole mettere alla prova...»
Il mare era completamente in tempesta.
La barca continuava a sbattere violentemente sugli scogli.
«Se non ci sbrighiamo a salpare e a togliere la barca da qui, finirà per essere distrutta.»
Ash, con l'aiuto di Brock, slegò la barca ormeggiata a riva.
«Avanti salpiamo!»
Donna Shizuka non sentiva ragioni.
Non si sarebbe fermata per nessun motivo.
Nemmeno se il mondo fosse stato colto da un'apocalisse improvvisa.
Anche Ash e Brock ormai si erano convinti a salpare alla volta dell'Isola Boreale.
Tranne Misty.
«Misty ti prego, sali a bordo» cercò d'incoraggiarla Brock.
«Io non... ho paura...»
«Misty, ne abbiamo già parlato.»
«Ti prometto che finché ci saremo noi, non ti accadrà nulla.»
Misty non accennava ad essere convinta dalle parole dei suoi due amici.
«Sei la più brava maestra di pokémon d'acqua che io abbia mai incontrato. Non puoi aver paura del mare. Anche se è in queste condizioni» la incitò Ash.
La tristezza di Misty piano piano si stava tramutando in convinzione.
«Sì, hai ragione. Non posso avere paura del mare. È impossibile!»
Misty aveva ritrovato quell'audacia, che come Ash, la contraddistingueva.
A causa delle onde, la barca si era allontanata dalla riva, mettendo in difficoltà l'allenatrice.
«Avanti remiamo!» disse convinto Ash.
«Remare non servirà a nulla... Il mare è troppo mosso! Dobbiamo farci portare dal vento.»
«Ma questa barca non ha nemmeno la vela... come possiamo fare?»
Donna Shizuka era stata smentita sul nascere.
«Vorrà dire che ci faremo trainare dai pokémon acqua. Misty, puoi aiutarci?»
«Certamente. Starmie! Dewgong! Aiutateci!»
Ma purtroppo non fu facile come sembra.
I pokémon di Misty facevano fatica a rimanere a galla.
«Vengono sommersi dalle onde. Per questo non riescono a rimanere in superficie.»
«Quindi sarebbe meglio...»
Misty non fece in tempo a finire la frase che l'intera barca fu sommersa da un'onda alta più di due metri.
«Accidenti! Per poco non finivamo affogati!»
«E questo è solo l'inizio... Guardate il cielo dinanzi a noi.»
Donna Shizuka aveva intravisto un forte temporale avvicinarsi a loro.
La pioggia continuava a cadere incessantemente.
«Donna Shizuka, quanto può distare ancora l'Isola Boreale?» domandò Ash con tono impaziente.
«Non so dirtelo con certezza. Queste nuvole mi impediscono di vedere oltre.»
«Accidenti! Forse Misty aveva ragione. Non dovevamo venire qua. È stato un suicidio!» replicò Brock uscendo di senno.
«Cercate di mantenere la calma. È fondamentale in questa occasione.»
«È facile a dirsi...»
«Ricordatevi che è Suicune che ci sta mettendo alla prova.»
«Sì ma così ci sta uccidendo. Se non facciamo qualcosa...»
«Suicune non è un assassino! Non farebbe mai del male a nessuno! A meno che non venga attaccato» replicò Donna Shizuka indignata. «Cosa che non abbiamo fatto, capite?»
Una seconda onda anomala non tardò ad arrivare.
Era molto più alta di quella precedente.
«Oh no!» gridò Ash prima di venire sommerso come i suoi amici.
Stava cadendo nelle profondità marine insieme al suo Pikachu.
Se non fosse tornato in superficie al più presto, sarebbe morto affogato.
Lo stesso valeva per Brock e per Donna Shizuka.
Solo Misty riusciva a cavarsela in qualche modo.
Ma da sola non sarebbe mai riuscita a salvarli.
Ci voleva un aiuto insperato.
Un aiuto che non ti aspetti.
Appena Ash toccò il fondo, perse i sensi.
Si era addormentato come in un sonno profondo.
Non si accorse nemmeno di quello che gli stava accadendo intorno.
Di come, con un impeto, si ritrovò a respirare.
Aveva la vista offuscata.
Riuscì solo a vedere una figura umana e una figura celeste con il naso lungo.
Chi poteva mai essere?
 
Ash si risvegliò dopo circa un’ora.
Le prime cose che vide furono una spiaggia, la foresta che la ricopriva e un cielo tetro che non accennava a cambiare.
«Io… Cos’è successo?» domandò tra sé e sé con la consapevolezza che nessuno gli avrebbe risposto.
Ma invece…
«Ash Kechum… finalmente.»
Lì per lì Ash, ancora intontito per l’eccessiva acqua che aveva bevuto, non riconobbe subito la voce.
«Mi vedi? Sono io. Sono Sandra.»
«Sandra? Sandra chi?» domandò con un filo di voce.
«Colei che hai sconfitto per conquistare l’ultima medaglia della regione di Jotho. Non ti ricordi più di me?»
«Io… non so… Dove sono i miei amici?»
«Stanno bene, fortunatamente.»
«Li posso vedere?»
«Stanno riposando non molto lontano da qui. C’è Donna Shizuka che veglia su di loro.»
«Donna Shizuka… è lei che ci ha salvato ancora una volta?»
«Beh, in questo caso no. Era nei guai come te e i tuoi amici. E se non fossi arrivata io a salvarvi con il mio Kingdra, non avreste mai più rivisto la luce del giorno.»
«Quindi la figura che ho visto…»
«Ero io con il mio pokémon. Che tempismo, eh? Se fossi arrivata solo un minuto più tardi…»
«Sandra, il prescelto si è svegliato?» domandò Donna Shizuka interrompendola mentre stava raccontando ad Ash come li aveva raggiunti.
«Sì, Donna Shizuka. Ma è ancora molto debole. Deve riposarsi come i suoi amici.»
Donna Shizuka non sembrò molto contenta della risposta datagli da Sandra, ma acconsentì lo stesso con un cenno del capo e ritornò a sedersi su di una scogliera lì vicino.
Solo poco dopo Sandra capì le intenzioni di Donna Shizuka.
«È stato molto pericoloso per loro. Hanno rischiato la vita. Proprio come l’hai rischiata tu.»
«Sapevano a che cosa andavano incontro.»
«Sì, ma la vita è preziosa più di qualsiasi altra cosa. Perché dopo tutti questi anni non sei riuscita ancora a capirlo? Ti comporti come una spericolata senza cervello! Altro che una donna saggia» la redarguì Sandra senza risparmiarla.
«Bada a come parli. Se oggi sei l’allenatrice che sei, lo devi molto a me.»
«Ah sì? Allora tu ringraziami per averti salvato la vita.»
«La mia vita non è poi così importante…»
«Non dire sciocchezze! Se non fosse stato per te i ragazzi…»
«In qualche modo se la sarebbero cavata. Sono allenatori in gamba. Ancora acerbi, ma tutto sommato in gamba»
«È la verità, no? E poi questo Ash Kechum… mi ricorda…»
«Te e me alla sua età, giusto?»
«Esatto.»
Ma Ash non fece in tempo a sentire le lodi delle due allenatrici.
Si era appena svegliato e a malapena si reggeva in piedi.
«Adesso devo andare, mamma. Devo tornare a Ebanopoli. Non posso lasciare la palestra scoperta per così tanto tempo. Sai, gli allenatori…»
«Vai pure, Sandra. E non chiamarmi mamma. Sai bene che non lo sopporto.»
«Odio quando non dimostri l’amore che ti ricambio…»
«Come? Mamma?»
Ma questa volta Ash aveva sentito bene.
«Ash, finalmente ti sei risvegliato! Come ti senti?»
«Direi alquanto scombussolato…»
«Mi fa piacere» rispose Sandra ritrovando immediatamente il sorriso.
«Caro allenatore, dimentica quello che io e mia figlia ci siamo detti. Abbiamo una missione da compiere.»
«Ma come faremo a raggiungere l’Isola Boreale? La barca è stata completamente distrutta.»
«Questo non è importante perché ci siamo già.»
«Come?»
«Ash Kechum, benvenuto sull’Isola Boreale.»
   
 
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