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Autore: esserre93    26/06/2017    0 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando le due donne rientrarono a casa, erano già tutte a dormire ed Arizona ne fu quasi sollevata; si cambiarono e si misero a letto.
  • Sono stata benissimo stasera, grazie – Eliza aveva poggiato il gomito sul letto e con la mano reggeva la testa; i suoi occhi brillavano e l’azzurro sembrava risplendesse per tutta la camera
  • Sono stata bene anche io, avevamo decisamente bisogno di dedicare del tempo a noi due
  • Hai ragione. Stai ripensando alla discussione di ieri sera?
  • Assolutamente no. Sono sicura della risposta che ti ho dato e non vedo l’ora di iniziare, però avrei una domanda da farti
  • Certo, dimmi
  • Stai bene in questa casa?
  • Certo che sto bene, è bellissima
  • Non ti sto chiedendo se è bella o meno; ti sto chiedendo se ti senti veramente a casa; se quando entri dalla porta ti fa pensare a noi tre, oppure se ti viene in mente Callie
  • A volte ci penso, ti dico la verità, ma mi piace stare qui e l’abbiamo resa nostra. Come mai questa domanda proprio ora?
  • Callie mi ha detto che le fa uno strano effetto entrare e sapere che vivo con te nella casa che ho comprato insieme a lei
  • E a te che effetto fa? Penso che questa sia la cosa più importante, no?
  • Ho amato questa casa sin dal primo giorno, ho amato ogni suo angolo, anche quando Callie vi vedeva solo difetti; l’ho amata così tanto perché non vedevo ciò che era in quel momento, ma ciò che sarebbe diventata con la donna che amavo e nostra figlia; questa casa è stato il più grande passo della mia vita e forse proprio per questo non ho voluto cambiarla; anche quando il terreno stava franando sotto i miei piedi, qui mi sentivo veramente a casa. Da quando Callie mi ha confessato questa cosa, però, non sono riuscita a smettere di pensarci e a pensare a ciò che avrebbe potuto suscitare in te, quindi sono pronta a cambiare, sono pronta a ricominciare con te in tutto e per tutto.
  • Amore, fino a ieri non eri sicura di volere un bambino ed ora addirittura vuoi vendere la tua casa? Non devi farlo per me, io sto bene così
  • Lo so che ti sembra una cosa affrettata, ma lo sento qui – Arizona prese la mano di Eliza e la poggiò sul suo petto – senti come batte quando sono con te? Sono sicura di volere un bambino con te, sono sicura di volere te e solo te nella mia vita.
  • Mi rende felice questa cosa, lo sai? So dei sacrifici che hai fatto per ricominciare e per mettere radici qua a Seattle e so che non è facile per te fare questo discorso, ma amo il fatto che tu me ne abbia parlato
  • Basta pensare al passato; Callie sarà sempre nelle nostre vite, ma possiamo andare avanti e avere qualcosa di veramente nostro, come il “nido” che ci hai comprato
  • Ti amo lo sai?
  • Certo che lo so, anche io molto. Che ne dici di dormire? Sono stanca morta
  • In effetti anche io, è stata una giornata pesante
 
Per il giorno seguente Eliza ed Arizona avevano deciso di andare a comprare i vestiti per il ricevimento; con loro avrebbero portato anche Sofia: sapevano che era d’accordo per quanto riguardava il fratellino, ma aveva voce in capitolo anche per la decisione che avevano preso la sera prima. Arizona decise di affrontare l’argomento di fronte ad una coppa di gelato.
  • Ehi piccola, a te piace la nostra casa?
  • Mm mm, tanto. La mia cameretta è grandissima
  • Lo so, io e mamma Callie l’abbiamo scelta apposta per te. Lo sai che tra un po’ di tempo però arrivare anche un fratellino o una sorellina?
  • Si lo so mamma
  • Quindi io ed Eliza stavamo pensando di cambiare casa, così anche lui o lei potrà avere una camera grande come la tua
  • Perché mamma? Casa nostra ce l’ha già una camera in più
  • Lo so, ma poi quando vengono mamma Callie e Penny dove le facciamo dormire?
  • Mamma ma a me piace casa nostra, non la voglio cambiare
  • Piccola, possiamo scegliere una casa più grande e con tanto giardino
  • Anche la nostra ha un giardino
Eliza, vedendo Arizona in difficoltà, decise di intervenire
  • Scimmietta, sai che quando ero bambina anche la mia mamma ed io abbiamo dovuto cambiare casa? Anche io avevo una camera grande come la tua e non volevo andarmene, ma mia madre mi spiegò che in un’altra casa saremmo state più felici e aveva ragione; quando siamo entrate nella casa nuova sono cambiate tante cose, ma avevo sempre la mia mamma accanto
  • Davvero eri più felice?
  • Davvero davvero. Io lo so che sei molto affezionata a questa casa
  • A me piace quella casa perché mi ricordo di quando c’era anche mamma Callie
  • Lo so piccola, ma mamma Callie potrà venire anche in quella nuova
  • Mamma, ma ce ne andremo subito?
  • Non proprio, aspetteremo un po’, così potrai abituarti all’idea e nel frattempo sceglieremo una casa nuova
  • Va bene, andiamo a casa ora, non mi va più di stare qui.
Sofia si alzò dallo sgabello in cui era seduta ed aspettò che anche Arizona ed Eliza si alzassero. Le due donne si guardarono negli occhi e la mora potette vedere un velo di dispiacere in quelli di sua moglie. Odiava vederla così, ma sapeva anche che quando c’erano dei bambini in queste situazioni, non c’era mai un modo giusto per affrontarle.
  • Amore, vedrai che cambierà idea, è solo una bambina, non può capire fino in fondo
  • Lo so e lo avevo previsto, ma passo per la mamma cattiva, quando invece tu sei riuscita ad addolcire la pillola
  • Non è così; Sofia accetta le mie parole, perché un genitore è sempre più temuto rispetto ad un’altra persona, nonostante voi siate molto comprensive con lei; ne ha passate troppe e capire determinate cose è ancora più difficile per lei.
  • Spero sia come dici tu, torniamo a casa.
Quella mattinata aveva decisamente messo di cattivo umore Arizona e vedere Sofia con il broncio non aiutava. Quando rientrarono a casa, infatti, Sofia corse verso la sua camera e si chiuse la porta alle spalle; Callie, che aveva assistito alla scena decise di chiedere spiegazioni alla bambina.
  • Ehi tutto bene? – la mora entrò e si sedette sul letto accanto a sua figlia
  • Si mamma
  • Dimmi la verità, questo broncetto da dove arriva?
  • Mamma ‘Zona ed Eliza vogliono cambiare casa, ma a me piace questa
  • Ah si? E come mai vogliono cambiare?
  • Arriverà un fratellino o una sorellina e dovrà avere una stanza come la mia
  • E tu non sei felice che arrivi un bimbo?
  • Certo che lo sono, ma in questa casa
  • Piccola, lo so che vorresti rimanere qui, ma quando andrete nella casa nuova vedrai che ti piacerà molto di più
  • Sicura mamma?
  • Certo, al 100%. Te la senti di venire di là con noi?
  • Rimango un po’ qui a giocare
Callie diede un bacio tra i capelli a sua figlia e lasciò la stanza. Capiva perfettamente lo stato d’animo di Sofia e un po’ dispiaceva anche a lei farle cambiare casa, ma questa non era certo una sua decisione. Arrivata in salotto, fece cenno ad Arizona di raggiungerla.
  • Non preoccuparti, è solo un capriccio, cambierà idea
  • Lo so, ma mi dispiace; so anche io che ha subìto fin troppi cambiamenti, ma è una cosa che dobbiamo fare.
  • Capisco, ma è per quello che ti ho detto?
  • In parte. Non ci avevo pensato fin quando non me ne hai parlato. Eliza stava bene qui e non ha mai accennato al fatto di voler cambiare casa, ma quando gliene ho parlato ovviamente le ha fatto piacere, d’altronde non è facile vivere in una casa in cui tua moglie ha vissuto con la sua ex.
  • Io non lo farei
  • Cosa? Vivere nella casa dell’ex di tua moglie o vendere questa casa?
  • Entrambe le cose
  • Dovevo chiedertelo prima di prendere questa decisione?
  • No Arizona, non sto dicendo questo, ma che dispiace anche a me che in questa casa ci venga a vivere uno sconosciuto
  • Lo so, ma non posso tenere una casa del genere, mentre vivo in un’altra, è un peccato
  • Avete già iniziato a cercare?
  • No, ma inizieremo presto, perché non appena ci saremo tolte l’impegno della festa, inizieremo con le pratiche di affidamento
  • Quindi avete proprio deciso?
  • Si. Eliza è già da molto che me ne parla e sono felice di aver preso questa decisione
  • Sono felice per te, Arizona
  • Grazie, davvero. È tanto per me.
Callie ed Arizona tornarono insieme alle altre e iniziarono a preparare il pranzo. Non appena ebbero finito, però, ad Arizona suonò il cercapersone e dovette correre in ospedale. Quel giorno avrebbe voluto trascorrerlo insieme a sua figlia, dopo ciò che era successo, ma il dovere chiamava.
  • Ehi piccola, la mamma deve correre in ospedale, ci vediamo più tardi. Qui rimangono Eliza, mamma Callie e Penny. Va bene?
  • Ok. Ciao
  • Ti voglio bene piccola
  • Anche io mamma
Il velo di tristezza che si era creato negli occhi di Arizona non svanì neppure con queste parole, sua figlia ce l’aveva con lei ed era una cosa che orami andava avanti da troppo tempo, nonostante facesse di tutto per renderla felice. Portarla da Seattle a New York e viceversa non aveva fatto bene alla bambina, era troppo piccola per dover subìre tutto ciò ed ora stava ricadendo sulle loro vite. I pensieri avevano affollato la mente di Arizona, tanto che non si accorse di essere arrivata in ospedale.
  • Cosa abbiamo? – la bionda entrò di corsa in pronto soccorso e si rivolse a Jo Wilson, che nel frattempo le era andata incontro
  • È Mary, dott.ssa Robbins
  • Non è possibile, l’ho dimessa ieri e stava benissimo
  • Perde sangue dott.ssa, la stanno portando in sala operatoria
Arizona si lavò ed entrò in sala. Mary aveva perso i sensi da più di mezz’ora e non c’era tempo da perdere, si preparò ad incidere la situazione era più grave del previsto: emorragia interna con conseguente aborto. Arizona fece anche l’impossibile per salvare la donna.
Quando uscì dalla sala operatoria la bionda si preparò a dare la notizia al marito di Mary; era riuscita a salvare la donna, ma per il bambino ormai non c’era più niente da fare.
  • Mi dispiace Thomas, quando è arrivata qui il bambino non c’era già più; tra poco porteranno Mary in terapia intensiva e potrai vederla.
  • Grazie dott.ssa, so che ha fatto tutto il possibile, a quanto pare qualcuno lassù ha deciso già per noi
  • Mi dispiace davvero tanto
Arizona salutò il marito di Mary e se ne andò nella stanza degli strutturati. Si rilassò sul divano e inviò un messaggio ad Eliza per sapere come andasse la situazione con Sofia. Quando sentì squillare il telefono si accorse di essersi addormentata.
  • Ehi amore, ho visto che non avevi risposto al messaggio ed ho pensato di chiamarti
  • Hai fatto bene, sono rimasta addormentata
  • Mi dispiace per la paziente
  • Anche a me. Mi do una sciacquata, vado a controllare Mary e torno a casa. Sofia che fa?
  • È uscita con Callie e Penny. Se torni subito abbiamo un po’ di tempo per parlare
  • Va bene, ci vediamo tra poco
Arizona chiuse la comunicazione e dopo essersi rinfrescata ed essere andata da Mary, prese la macchina per tornare a casa. Non vedeva l’ora di terminare quella giornata.
  • Amore sono a casa
  • Vieni sono in camera da letto, mi sto cambiando
La bionda raggiunse sua moglie, che trovò in accappatoio
  • Come mai hai fatto la doccia?
  • Ho giocato con Sofia e abbiamo sudato un po’ troppo
  • Come sta?
  • Bene, sembra non pensarci più. Callie ha deciso di farla uscire anche per parlarle
  • Ha fatto bene
  • Vieni qui, fatti abbracciare un po’
Arizona accolse l’invito di Eliza e si rifugiò tra le sue braccia, le uniche braccia in cui si sentiva veramente a casa.
  • Sofia ti adora, vedrai che le passerà
  • Lo spero tanto
Le due si stesero sul letto l’una tra le braccia dell’altra. Rimasero così per un tempo quasi infinito, un tempo che avrebbero voluto fermare, un tempo che riprese a scorrere non appena sentirono una risata varcare la porta di casa; quella risata Arizona l’avrebbe riconosciuta anche tra milioni; sua figlia era felice
  • Mammaaaaa siamo tornate
Arizona corse verso sua figlia, che le saltò in braccio facendole quasi perdere l’equilibrio
  • Ecco la mia ranocchietta
  • Scusa mamma
  • E per cosa?
  • Ti ho fatto del male ed io non volevo, io ti voglio bene
  • Non è successo niente piccola, anche io ti voglio bene, un bene infinito
Sofia si strinse forte ad Arizona e il velo di tristezza sugli occhi della donna cadde, lasciando il posto a lacrime di gioia. Sua figlia era tornata da lei
   
 
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