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Autore: micchan91    26/06/2017    0 recensioni
(...) I giorni successivi passano avvolti in una nuvola di fumo, il corpo del mio migliore amico non può essere subito restituito per i funerali perchè devono fare l'autopsia e mentire dicendo che è stata una bestia feroce ad ucciderlo, forse un orso...l'ennesimo caso di morte causata da un animale, ma noi sappiamo che non è così, io so che non è così e vorrei urlarlo a tutti, vorrei dire a chiunque che Stiles è morto da eroe, salvandomi, salvando la città e non per la prima volta. Ma non posso...non posso e quindi mi limito a continuare la mia vita come tutti si aspettano che faccia, continuando a fingere di essere Scott Mccall, il capitano della squadra di lacross, studente mediocre e sconvolto dalla morte del suo migliore amico. Ancora non riesco ad accettare del tutto la sua assenza e nonostante il branco fa di tutto per consolarmi, per distrarmi e non farmi fissare il suo banco vuoto o il suo armadietto io sento un vuoto immenso dentro di me.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Con il tempo inizio a capire il meccanismo della chiamata, ma forse sarebbe stato meglio che non lo avessi mai scoperto. Stiles mi chiama sempre nel momento in cui sto per scoppiare, quando ho così bisogno di parlare e di sentirlo che non farlo mi farebbe crollare e fare pazzie, così semplicemente ho smesso di lottare per non cadere in pezzi. Le telefonate sono raddoppiate, tanto che oramai capita anche mentre sono a lezione, agli allenamenti o alle riunioni del branco. Quando mi chiama parliamo di cose stupide, del tempo, degli allenamenti di lacross, della nuova e antipatica professoressa di matematica e di quello che mi passa per la testa proprio come ai vecchi tempi. Gli altri però iniziano a sospettare, mi vedono sparire sempre più spesso, nascondermi in qualche stanza vuota o allontanarmi così tanto da non permettergli di sentire ciò che dico nemmeno usando il loro super udito. Queste sono conversazioni private, sono solo io che posso parlare con lui, lui ha scelto me...non Lydia, non Malia...me.

< Scott, non sento nessun telefono che squilla > mi dice un giorno Derek ed io lo guardo imbronciato.

< Ho il silenzioso > ribatto rendendomi conto di quanto sia assurdo ciò che ho appena detto, se ho il silenzioso perchè pochi istanti fa ho detto che sentivo il mio telefono squillare? Lui mi risponde con un'occhiata truce ed io mi allontano il più in fretta possibile, desideroso solo di parlare di questa figuraccia con Stiles. Quando torno dal gruppo però tutti mi stanno guardando preoccupati, leggo dalle loro espressioni che sanno che c'è qualcosa di strano, qualcosa che non va, ma non c'è niente che non va adesso che posso sentire Stiles, adesso che è la sua semplice voce ad aiutarmi a respirare e a continuare a vivere.

< Ci vediamo a casa tua tra un'ora Scott, dobbiamo parlare > mi dice Lydia con un tono che non ammette repliche e anche gli sguardi del branco mi fanno capire che sarà meglio che io mi presenti. Stringo le labbra e reggo tutti i loro sguardi, poi mi volto di schiena ed inizio ad incamminarmi per uscire dal bosco.

< A dopo > dico semplicemente iniziando poi a correre veloce per scaricare un po' di adrenalina e sfogare l'ansia. Quando arrivo a casa mia madre non c'è, probabilmente è a fare un turno all'ospedale o forse è dal padre di Stiles, ultimamente passano molto tempo insieme e temo che lui stia crollando tanto quanto sto crollando io. Salgo subito in camera mia e decido di farmi una doccia, restando sempre con le orecchie all'erta nel caso mi squilli il telefono. Sotto il getto caldo finalmente mi rilasso e quando esco mi avvolgo nell'asciugamano pulito. Mi sto asciugando distrattamente i capelli quando per la prima volta dopo mesi alzo lo sguardo verso lo specchio, osservando veramente il mio riflesso. Resto agghiacciato nel vedere il mio viso...le occhiaie profonde che spiccano sulla pelle pallida da far paura, l'espressione quasi disperata nonostante al momento io mi senta abbastanza bene, gli occhi arrossati per via delle lacrime trattenute e le costole che iniziano ad essere visibili sul torace...io faccio spavento. Mi volto di scatto per non guardarmi ancora e prendo un lungo respiro, ora comprendo il perchè di quelle espressioni di compassione che tutti mi lanciano quando mi vedono, sembro quasi un morto che cammina...

In questo momento vorrei davvero parlare con Stiles, ma non faccio in tempo a sprofondare abbastanza nella disperazione che bussano alla porta e i miei amici entrano, con loro ci sono anche mia madre e il padre di Stiles. Io li osservo con curiosità e diffidenza, perchè sono tutti qui? E perchè hanno quell'espressione contrita? Come se stessero per dire o fare qualcosa di molto brutto...

< Scott...> inizia mia madre, ma si blocca non riuscendo a dire altro.

Io la guardo con aria interrogativa e disperata, cosa c'è ora? Cos'altro vogliono da me?

< Scott siamo tutti molto preoccupati per te > continua Lydia per lei ed io sposto il mio sguardo sulla banshee dai capelli rossi spronandola a continuare.

< Sappiamo quanto la mancanza di Stiles sia un peso per te, ma... > riprende il padre di Stiles, bloccandosi anche lui dopo quelle poche parole. A me iniziano a venire i nervi, perchè non mi dicono subito quello che hanno da dire e non se ne vanno così che io possa parlare con qualcuno che voglio davvero sentire?

< Scott ti ho sentito l'altra volta...stavi parlando con Stiles al telefono > mi dice Derek nel momento in cui sto sbuffando infastidito ed il mio cuore inizia a battere all'impazzata, eppure mi sembrava di essere stato sempre attento a non farmi sentire da nessuno! Lo fisso con gli occhi spalancati e ingoio a vuoto, poi però prendo un lungo respiro e mi ordino di calmarmi.

< Ti sarai sbagliato, avrai sentito male > mento e anche chi non è un licantropo e non può sentire il mio cuore rimbombarmi nelle orecchie sa che sto mentendo.

< Tesoro non è così che supererai la sua perdità, devi reagire > mi dice mia madre ed io vado a stringere il telefono nasconsto nella tasca con la mano per darmi forza mentre la guardo indispettito, che ne sa lei come posso superare la cosa? Fino ad oggi la sua voce è stata l'unica cosa che mi ha dato la forza di andare avanti!

< Stiles non c'è più Scott, tu non....> inizia suo padre, ma stavolta sono io a non farlo finire.

< Lo so che Stiles è morto! Era tra le mie braccia quando è successo ricordi?! Sono io che ho cercato di fermare il sangue che usciva dalla sua gola, io che ho sentito la vita abbandonarlo! Io! > grido a pieni polmoni, sto dicendo cose orribili venendo meno alla promessa di non far soffrire il padre di Stiles, ma non riesco a trattenermi. Continuo ad urlare e a sputare veleno su tutti, prendendomela soprattutto per la loro capacità di andare avanti, come se questo fosse un tradimento nei suoi confronti.

< Vi state facendo una nuova vita? Bene! Lasciate stare la mia! > grido alla fine, non mi sono nemmeno accorto di aver tirato fuori il cellulare e di starlo stringendo al petto come se potesse proteggermi. Tutti mi stanno guardando in silenzio e ho quasi la sensazione che il prossimo che aprirà la bocca pronuncerà le seguenti parole "c'è un posto per te ad Haikenhouse", ma nessuno lo dice, continuano solo a guardarmi mentre ansimo immobile come una statua.

< Scott, dammi il cellulare > dice alla fine mia madre allungando una mano verso di me, convinta che io ubbidisca. Subito scuoto la testa e la guardo come se la pazza fosse lei, non mi toglieranno la mia unica possibilità di sentire Stiles, non possono farlo.

< Ti prego, non puoi continuare così > aggiunge iniziando a piangere silenziosamente, ma le mie mani si serrano ancora di più sul telefono e indietreggio di qualche passo, scontrandomi con la scrivania.

< Andatevene subito fuori dalla mia stanza > ringhio, ma loro sono irremovibili, non se ne andranno via finchè non mi avranno preso il telefono. Stavolta ringhio con un po più di forza, riuscendo a far fare mezzo passo indietro a tutti tranne che a Derek, pronto a lottare per potermelo strappare di mano. In pochi istanti la mia mente lavora frenetica, non posso battermi con lui adesso, sono troppo debole e sconvolto e riuscirebbe a sconfiggermi nel giro di pochi istanti. Appena lo vedo fare un passo avanti scatto di lato e prima che chiunque possa fare o dire qualcosa mi getto dalla finestra, atterrando non troppo morbidamente sull'erba, ma per fortuna senza rompermi nulla. Mi rialzo immediatamente e prima ancora di sentire il tonfo di Derek dietro di me e il richiamo di mia madre inizio a correre verso il bosco, allontanandomi da loro.

Non so per quanto ho vagato, so solo che non mi sento più le gambe e la mia mente è come in trance mentre supplico Stiles di chiamarmi, ma lui non lo fa. Poco dopo inizio a maledire i miei amici e mia madre, è per colpa loro Stiles non mi sta chiamando! Forse hanno fatto qualcosa, forse Lydia o Deaton hanno trovato un modo per bloccare la comunicazione da dove è adesso il mio migliore amico a me.

Cammino ancora con l'unico desiderio di allontanarmi quanto più possibile da tutti, di trovare un posto dove potermi sedere tranquillo e aspettare la sua telefonata. Alla fine sento il rumore di acqua che scorre, una grossa, enorme quantità d'acqua. Seguo il rumore e quando arrivo mi trovo davanti il piccolo bacino idrico di Beacon Hills. Una piccola diga fa cadere l'acqua nel bacino largo solo una decina di metri e alto una ventina. Ignorando i cartelli di pericolo scavalco la rete e mi avvicino alla ringhiera, poggiandoci sopra i gomiti e osservando l'acqua che cade con forza, trascinando sotto qualsiasi cosa abbia la sfortuna di finire nel bacino. La mia mente continua a lavorare frenetica, continuo a chiedermi perchè nonostante sto per avere un crollo Stiles non mi chiama...forse era davvero solo frutto della mia immaginazione o forse anche lui si è stancato dei miei continui problemi. Fisso il cellulare iniziando a scorrere tutte le foto salvate e perdendomi nei ricordi mentre ignoro tutti i messaggi che mi stanno mandando gli altri.

Dove sei? Elimina...

Torna ti prego. Elimina...

Siamo preoccupati per te! Elimina...

All'ennesimo messaggio che mi copre la visuale della foto sospiro pesantemente e lo blocco, rimettendolo in tasca in attesa che squilli, ma quello non squilla...Anche quando il cielo inizia a tingersi di rosso e poi di nero non squilla.

La disperazione oramai inizia a farsi sentire e quando tiro fuori il telefono e noto che sono le due di notte esplodo, non è mai passato così tanto tempo senza che lo sentissi e adesso ho davvero bisogno di lui...Lentamente scivolo a terra e nascondo il viso tra le ginocchia, iniziando a piangere. Piango per ore, versando tutte le lacrime che si erano accumulate in questi mesi, piango fino a sentire la testa che mi scoppia, piango finchè l'unica idea che mi resta nella mente è quella più terrificante di tutte. Lentamente mi rialzo, cercando stabilità nelle gambe, e torno a voltarmi verso il bacino. Tiro fuori il cellulare e lo fisso insistentemente.

< Se sei sempre accanto a me avrai intuito cosa voglio fare! Chiamami o lo faccio! > dico disperato, ma niente...nemmeno mezzo squillo. Stringo il telefono con forza finchè non sento un crack e lo schermo va in pezzi, poi lo lancio via con rabbia, facendolo sparire nell'acqua agitata. Sto tremando come una foglia, ho la vista appannata per via delle lacrime e questo non aiuta i movimenti mentre scavalco la ringhiera e mi posiziono sul piccolo spazio che mi separa tra la vita e la morte. Stringo forte il metallo freddo e prendo un lungo respiro, iniziando a dire mentalmente addio a tutto, mi dispiace essere così codardo, ma non posso continuare così, non posso davvero. Chiudo gli occhi e sto per mollare la presa quando una lieve folata di vento fa arrivare alle mie orecchie un sussurro.

< Scott > spalanco gli occhi e volto la testa di lato, restando immobile ad osservare la figura eterea accanto a me, nella mia stessa posizione.

< S-Stiles...> soffio sconvolto e lui mi sorride.

< Che ne dici se ci mettiamo più comodi? > mi chiede, ma io scuoto la testa facendolo sospirare.

< Non potevo chiamarti in questa occasione Scott > inizia rispondendo alle mie domande senza che io le abbia nemmeno formulate.

< Ci ho provato, ma è vietato intromettersi con decisioni così grandi e importanti. Ho cercato di dare indizi agli altri, di fargli capire dove sei dato che hanno perso le tue tracce, ma a quanto pare non ho potuto fare davvero nulla > mi spiega.

< Speravo che ti trovassero in tempo e che ti aiutassero, ma quando ti ho visto qui sopra, beh...lo sai che io non amo le regole > ridacchia piano ed io mi ritrovo a sorridergli.

< Non farlo Scott, ti prego > mi sussurra poi guardandomi disperato.

< Qui ci sono tante persone che hanno bisogno di te, che ti vogliono bene > mi dice mentre io lo guardo negli occhi.

< Non ce la faccio senza di te Stiles > gli dico semplicemente e lui mi fa un largo sorriso.

< Io sono sempre accanto a te ricordi? Ma devi andare avanti, devi vivere anche per me altrimenti ciò che ho fatto quel giorno sacrificandomi per te non varrà nulla > mi dice ed io ho un tuffo al cuore, lui è morto per salvare me ed io sto per mettere fine alla mia vita, la vita che per Stiles era così importante da sacrificare se stesso. Lo fisso con gli occhi spalancati e lui ridacchia.

< Non fare quella faccia da cucciolo Scott, sei un lupo > ride, ma io invece piango.

< Non posso toccarti, quindi non piangere per favore o mi fai venire voglia di asciugarti le lacrime > mi dice dolcemente ed io cerco di trattenermi il più possibile, riuscendoci poco e male.

< Mi prometti che vivrai anche per me? Che proteggerai Beacon Hills come avevamo sempre progettato di fare? > mi chiede ed io annuisco.

< Poi ovviamente voglio che tu viva la tua vita, voglio vederti diventare un veterinario e sposare qualcuno...oh e per favore non chiamare tuo figlio maschio come me! Povero bambino! > dice ridendo forte e stavolta mi ritrovo a ridere anche io.

< Te lo prometto > dico a mezza voce.

< Bene > sussurra lui sorridendomi dolcemente.

< Non ci sentiremo mai più vero? > chiedo pochi istanti dopo e lui scuote la testa.

< Hai appena gettato il tuo cellulare nel bacino > ridacchia.

< Tua madre ti ammazzerà > scherza subito dopo ed io ridacchio piano, credo che il cellulare sarà davvero l'ultimo dei suoi pensieri.

< Comunque non ti avrei più chiamato dopo oggi, da adesso la forza la devi trovare da solo, sappi che io sono sempre qui con te > mi dice guardandomi intensamente negli occhi ed io gli sorrido, annuendo piano.

< Ti amo > gli dico, consapevole che questo è un amore strano, particolare. L' ho sempre amato fin da quando eravamo piccoli e lui mi faceva ridere, quando lo vedevo impazzire su un caso, quando parlava troppo...sempre. Non è un amore come quello che si vede nelle coppiette al parco, è un amore più profondo, inspiegabile.

< Anche io Scott > mi risponde lui con dolcezza per poi allargare il suo sorriso.

< Sono arrivati, mi raccomando reggiti forte > mi dice per poi allungarsi verso di me, avvicinando i nostri volti. Io chiudo nuovamente gli occhi e sento solo un pizzicorio sulla pelle quando le nostre labbra entrano in un contatto inesistente.

< Scott! > sento urlare mia madre e li riapro. Davanti a me il nulla...

Sento delle mani afferrarmi da dietro e trascinarmi nuovamente oltre la ringhiera, al sicuro. Mi arrivano schiaffi, pugni, insulti urlati con amore...niente di troppo doloroso.

< Stiles mi ha salvato > dico spiazzandoli tutti con un sorriso triste. Si, Stiles mi ha salvato ancora, per l'ultima volta...Mi lascio rimettere in piedi e stavolta li seguo, lasciandomi alle spalle il cellulare che sul fondo del bacino, ancora funzionante per pochi altri minuti si illumina con una sola scritta.

"Ti amo, Stiles"

 

 

 

Angolino dell'autrice

Ammetto che nizalmente Scott sarebbe dovuto morire e andare a stare insieme a Stiles e gli altri avrebbero solo ritrovato il cellulare...però non è da Scott suicidarsi e non è da Stiles permetterglielo, quindi ecco qui, si è salvato!

La fict si è conclusa così, il prossimo sarà un piccolo capitolo extra!

Spero che vi sia piaciuto, aggiornerò presto <3

Baci

  
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