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Autore: warblerslushie    27/06/2017    0 recensioni
"Kurt rompe il fidanzamento e lascia Blaine... 3 anni dopo è in uno strip club a festeggiare il suo "nuovo" addio al celibato... e vede Blaine lavorare... Blaine sta lavorando li nello strip club... sopportando sguardi e tocchi sgradevoli solo per assicurarsi che "suo figlio" sia ben curato.... "
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Carole Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se c’era una cosa in cui Burt Hummel era incredibilmente bravo era fare il padre.

Certo non era perfetto, ma aveva fatto davvero un ottimo lavoro, con quello che aveva.

Crescere un bambino come padre single, per tutto il tempo in cui lo aveva fatto , era qualcosa che non si sarebbe mai immaginato , ma aveva fatto del suo meglio.

Ogni volta che guardava suo figlio ora, si sarebbe dato una pacca sulle spalle da solo.

La paternità era difficile, ma Kurt aveva superato la suo difficile adolescenza solo con l’aiuto di suo padre.

Ora Kurt, era un adulto responsabile ed in generale un bravo ragazzo , cosa che Burt aveva considerato una vittoria.

Sfortunatamente però, non importava quanti anni avesse Kurt, aveva sempre bisogno di suo padre .

Sempre..

Ed in quel momento il suo piccolo bambino aveva bisogno dell’aiuto di suo padre.

Aveva bisogno di suo padre per riprendersi la sua anima gemella.

Era strano pensarla così.. pensare che Kurt avesse bisogno del suo aiuto con l’amore della sua vita.. ma Burt sapeva che suo figlio non glielo avrebbe mai chiesto se , in qualsiasi momento, fosse stato in grado di farlo da solo.

In verità c’era un enorme blocco che teneva Kurt lontano da Blaine ultimamente, ed uno dei principali motivi aveva proprio a che fare con Burt.

L’Hummel più vecchio non era uno stupido… sapeva che l’ex di suo figlio teneva tutti lontano per paura.

Si era sentito nello stesso modo anche lui , molto tempo prima, in quel periodo in cui era circondato dalla famiglia di sua moglie morta.

Poteva ancora sentire quella persistente paura; le notti passate steso sul letto a  pensare che Kurt sarebbe stato meglio con la famiglia di sua moglie.. che Kurt sarebbe stato curato meglio dalla sorella maggiore di sua moglie che era una maga con i bambini ( come diceva spesso lei stessa) ed aveva una vita più facile rispetto a lui .

Essendo un meccanico non guadagnava bene come facevano i parenti materni di Kurt… erano sposati  ( o lavoravano come )  con avvocati, dottori , etc..

Avrebbero cresciuto bene Kurt e gli avrebbero dato tutto quello che avrebbe potuto volere.

Sarebbe stato meglio per lui vivere con loro invece che in una piccola casa nel rurale Ohio con un padre che lavorava fino a tardi e che era costretto a lasciare il figlio con una babysitter per tutto il tempo.

Questi pensieri avevano tormentato la sua mente per anni dopo la morte di Lizzie e mentre Kurt cresceva e combatteva per la sua identità , la dolorosa possibilità che Burt avrebbe potuto perdere suo figlio per qualcosa ( o qualcuno ) lo infastidiva terribilmente.

Lo teneva sveglio la notte, lo lasciava con gli occhi lucidi e commosso mentre pensava di aver fallito come genitore.

Lo stesso sguardo smarrito che aveva visto sul suo volto anni prima , lo stava vedendo in quel momento sul volto di una persona a cui Burt teneva profondamente: il padre di suo nipote, l’ex fiamma di suo figlio .. Blaine.

L’espressione del volto che era impresso nella sua memoria per così tanto tempo , era .. diverso, molto più duro.

Il Blaine che aveva conosciuto anni prima era cresciuto ed era diventato quest’uomo sfinito e diffidente, più consapevole del mondo ora di quanto non lo fosse quando era più giovane.

Anche da adolescente Blaine aveva conosciuto il peggio delle persone, ma era comunque rimasto una persona fiduciosa e cordiale, invece di chiudersi in se stesso e diventare freddo e sprezzante.

Questo Blaine , invece , era diventato così, come se avesse affrontato più di quanto potesse gestire e quest’idea schiacciò l’anima di Burt.

Dio.. ricordare i giorni passati a cercare Blaine, fermarsi a casa degli Anderson e dover essere accolto dal padre rancoroso di Blaine ed ascoltarlo lamentarsi di Blaine, che non era più loro figlio , che non potevano avere un figlio che aveva mandato tutto a puttane come aveva fatto Blaine, trascinando il loro nome nel fango..

Allora, Burt non chiese mai cosa volessero dire; ipotizzò intendessero il fatto che loro figlio fosse gay.

Gli Anderson avevano sempre evitato l’argomento quando si trattava di Blaine.

La madre di Blaine non aveva mai detto molto sul fatto che a suo figlio minore piacessero i ragazzi, ma suo marito disprezzava i gay.. quindi disprezzava suo figlio per esserlo.

Più tardi, seppe che avevano tagliato i ponti con Blaine, così tutte le idee che il ragazzo potesse essere tornato in Ohio, furono gettati fuori dalla finestra , soprattutto  visto che non c’era nulla li per lui.

Fu per questo motivo che Burt decise di contattare Cooper.

Il più grande dei fratelli Anderson era la sua ultima possibilità; era l’ultimo componente della famiglia rimasto a Blaine , quindi quasi sicuramente Blaine era andato da lui come ultima risorsa.

Questo, naturalmente, non aveva funzionato come aveva sperato Burt.

Contattare Cooper non lo aveva portato da nessuna parte; l’uomo si rifiutò di divulgare qualsiasi notizia su Blaine , ma gli disse che avrebbe tenuto d’occhio Blaine se lo avesse sentito.

Nulla più fu detto ed anche se si era sentito avvilito ed arrabbiato per aver fallito con suo figlio in un certo senso, Burt continuò a cercare Blaine.

Per oltre un anno, aveva continuato a cercare un certo ragazzo dai capelli neri per tutta la città con la speranza che Blaine si facesse vedere per Lima a che, per caso, si incontrassero.

Naturalmente , non era mai successo.

Era un sogno irrealizzabile, comunque.

Blaine era perso , probabilmente non lo avrebbero mai trovato.

Perché quando qualcuno vuole nascondersi così tanto.. non si farebbe mai vedere nel posto più ovvio; andrebbe in qualche posto sconosciuto e Burt fu sicuro che era quello che aveva fatto Blaine.

Mentre gli anni passavano, Burt cominciò ad andare avanti ( anche se odiava farlo) .

Ancora pensava a Blaine , cercandolo di tanto in tanto ( soprattutto da quando Kurt aveva annunciato il suo fidanzamento con quell’Alexander ) e poi il suo telefono squillò, in una giornata fredda invernale .. e tutto era crollato.

Prima che lo capisse , era a LA per incontrare il più bel bambino al mondo.. suo nipote.. e dopo aver cercato per così tanto tempo.. poté vedere cosa era successo all’uomo per cui aveva speso così tanto tempo per rintracciarlo.

In tutti questi anni Blaine si era nascosto in California, facendo del suo meglio per crescere suo figlio da solo proprio come aveva fatto Burt con Kurt, molti anni prima.

Il fatto che Landon fosse un bambino brillante e straordinario era la prova delle capacità genitoriali di Blaine.

Burt e Carole erano rimasti meravigliati da quanto parlasse bene e ben educato fosse loro nipote; Landon li aveva completamente in pugno dal secondo in cui li aveva incontrati ed ora Burt non poteva immaginare la sua vita senza suo nipote.

Avrebbe fatto tutto quello che poteva per far parte, per sempre, dalla vita di Landon , soprattutto se Blaine e Kurt non fossero tornati insieme , come ormai tutti stavano sperando.

Certamente , non avrebbe mai cercato di ottenere la custodia del piccolo.

Non avrebbe fatto del male a Blaine e sperava che nemmeno Kurt lo avrebbe fatto ( almeno non la piena custodia ) non dopo il loro difficile passato.

Burt sarebbe stato felice di vederlo ogni tanto e sentirlo al telefono se era tutto quello che poteva avere.

Si sarebbe accontentato di far parte della vita di Landon anche se avesse potuto dare solo delle chiamate con Facetime e vederlo solo per le feste comandate.
( questo non significava che non avrebbe amato vedere quel monello ogni singolo giorno.

In questi giorni che aveva trascorso col bambino , si era innamorato sempre di più di lui.

Si sarebbe trasferito anche dall’altra parte del paese se a Blaine non sarebbe dispiaciuto.

Era innamorato ed adorava essere nonno.

Era qualcosa di magico poter stringere e prendersi cura del figlio di suo figlio ed ogni volta che guardava Landon , si ricordava di Kurt alla stessa età e lo amava..)

Ora ripensando a quelle notti difficili , quando Kurt era piccolo e lui era spaventato di perdere suo figlio a causa del parenti di sua moglie, Burt sapeva che in questa situazione era lui ad essere dall’altro lato della medaglia.

Lui era il parente di cui aver paura ora.

Era lui quello che Blaine temeva potesse fare qualcosa ed era lui che doveva dimostrare al ragazzo di non preoccuparsi.

Stringendo più forte l’uomo singhiozzante , accarezzò dolcemente la schiena di Blaine mentre il ragazzo cominciava a calmarsi.

Erano rimasti così per quasi mezz’ora, Burt che stringeva Blaine, mentre l’ex di suo figlio cadeva a pezzi, tra le sue braccia.

Era come se si fosse aperta una diga e tutto era emerso, come se Blaine si fosse tenuto tutto dentro in attesa che qualcuno ( chiunque fosse un genitore ) notasse che aveva bisogno di aiuto.

Ed era quello il motivo per cui Burt era li.

Gli era sempre stato detto che era in gamba come padre ( padre dell’anno, gli aveva detto una volta Noah Puckerman ) ed ora sarebbe stato il padre che Blaine non aveva mai avuto.

Perché Blaine aveva bisogno di lui e meritava di sapere che Burt lo amava.



“Signor Kurt?”

Landon si nascose accucciato dietro al bancone delle cucina.. spuntava solo la testa.. quando Kurt si voltò a guardarlo.

Sorridendo sfacciato , uscì dal nascondiglio, gattonando verso l’altro suo papà, prima di fermarsi ed alzare lo sguardo su Kurt , con i suoi luminosi occhi color nocciola.

I suoi capelli erano arruffati , tutti fuori posto per aver giocato, e c’erano alcune briciole di biscotti sul suo pigiama di Topolino.

Per Kurt non era mai sembrato così adorabile.

Mentre i due si guardavano l’un l’altro , Carole indugiò un po’ sulla soglia , ma quando Kurt catturò il suo sguardo , Carole annuì ed uscì dalla stanza , lasciando Kurt e suo figlio da soli per un minuto.

“Hey tesoro..”

“Perché sei triste?”

Scrollando le spalle , Kurt si inginocchiò fino ad essere faccia a faccia con il piccolo bambino , e gli accarezzò i capelli ribelli.

Mentre suo figlio lo guardava con occhi spalancati ed innocenti, Kurt si ritrovò senza fiato per quanto il piccolo gli ricordasse Blaine.

Landon era così attento, proprio come suo padre e , mentre guardava Kurt, tutti i sentimenti conflittuali che Kurt aveva affrontato prima, tornarono come una vendetta. 

Le lacrime iniziarono di nuovo a scorrere;  Kurt arricciò il naso mentre combatteva contro l’urgenza di urlare quando Landon si avvicinò ed avvolse le sue piccole braccia attorno alle spalle di suo padre.

Con la sua piccola voce , il bambino coccolò il suo papà, accarezzando i suoi capelli , mentre cercava di calmarlo.

“Non essere triste signor Kurt. Va tutto bene.. va tutto bene.. va tutto bene… ti aiuterò a sentirti meglio…”

Alle parole del figlio Kurt  sentì il cuore gonfiarsi e spezzarsi contemporaneamente.

Non c’erano davvero parole per descrivere quanto amasse suo figlio.

E’ folle pensare che si possa amare una persona così tanto al punto da consumarsi, ma era così che si sentiva Kurt con Landon.

Era sicuramente un tipo diverso di amore ed anche se era un nuovo sentimento  ( vecchio solo alcuni mesi) a Kurt sembrava che ci fosse sempre stato , che fosse sempre stato una parte di lui.

Tirando su col naso, si accoccolò contro la piccola figura di suo figlio mentre piangeva tra i capelli del piccolo.

Il bambino , in tutti i suoi 3 anni e mezzo , restò fermo, capendo , in qualche modo, che Kurt aveva bisogno di questo momento.

Continuò a baciare i suoi capelli , mormorando .. “ signor Kurt.. non devi piangere..” , ma ogni volta che parlava Kurt piangeva un po’ di più.

Alla fine, dopo alcuni minuti,  lottando per recuperare la calma, Kurt si zittì. 

Allontanandosi un po’ da Landon , l’uomo più grande si lasciò cadere, sedendosi sul pavimento, tirando suo figlio tra le sue braccia, per stringere il bambino in un forte abbraccio.

Landon restò completamente immobile, appoggiando la testa contro il petto di Kurt, ascoltando il battito del suo cuore, fiducioso ed affettuoso come solo un bambino può essere.

Kurt lo teneva stretto , mormorando.. mentre assaporava la sensazione di avere Landon tra le sue braccia.

“Ti voglio bene, Landon .. lo sai vero? Ti voglio tanto bene…”

“Ti voglio bene anche io signor Kurt.. 

Ti voglio bene più di Spiderman e dei biscotti.. e del succo.. e del..”

La lista continuò ancora ed ancora.. facendo sorridere Kurt , mentre l’ascoltava.

Mormorando felice, baciò la tempia di Landon , appoggiando il naso tra i riccioli del bambino.

Respirando il profumo di ciliegie ed una piccola traccia del profumo di Carole, Kurt sospirò, capendo completamente cosa significasse essere un genitore.

Negli ultimi mesi da solo , aveva sentito l’amore che provava per suo figlio diventare sempre più profondo e sapeva di essere pronto per diventare l’uomo che aveva bisogno di essere per Landon .

Ma ora, seduto sul pavimento della cucina, col suo coccoloso ed amabile piccolino, sentì finalmente di aver capito cosa provasse suo padre nei confronti della loro relazione.

Non c’era nulla come il legame tra padre e figlio .

Nulla…

E Kurt lo capiva ora.

Per questo ( quando davvero ci pensava) era incredibilmente grato che Burt fosse li.

Perché Blaine non aveva mai avuto tutto questo nella sua vita.

Essere abbracciato ed essere amato era uno dei più bei regali al mondo e l’amore di un genitore era la cosa migliore di tutto.

Tanti avevano detto che Kurt era stato fortunato ad avere un uomo come Burt come padre e , mentre allora Kurt alzava gli occhi al cielo quando lo sentiva dire, ora capiva quello che intendevano.

Avere un padre che si prenda cura di te, che crede in te, che ti rispetta e , più di tutto , che ti ami incondizionatamente , era una cosa rara.

Burt era il padre migliore al mondo e Kurt sarebbe sempre stato grato di essere cresciuto con lui.

Sorridendo per il fatto che ora aveva l’opportunità di trasmettere la stessa guida, lo stesso senso di protezione e di amore che Burt gli aveva così pazientemente donato, Kurt diede un ultimo bacio sulla guancia a Landon , prima di rimanere a guardare il bambino tra le braccia.

“Grazie per esserti assicurato che stessi bene, tesoro” sussurrò, accarezzando, con il pollice, le guance lentigginose di Landon.

Suo figlio sorrise, abbassando la testa timidamente ( sembrando  così tanto Blaine, mentre lo faceva, da togliergli il respiro).

Per un momento , Landon restò in silenzio, saltellando da un piede ad un altro , mentre aspettava che Kurt dicesse o facesse altro.

Quando per Landon fu evidente che Kurt stava meglio e che non avrebbe più pianto, saltellò all’indietro , ridacchiando quando Kurt si spaventò per la sua , sempre presente, eccitazione.

“Voi vedere i miei nuovi giocattoli?”

Kurt annuì, facendo finta di stare al buffo gioco del bambino.

Sapeva che Burt e Carole avevano portato con loro alcune cose come regali di benvenuto  e che Landon li aveva ricevuti giorni prima, ma che lui non aveva ancora visto dato che era stato in quarantena per la maggior parte del tempo.

“Nuovi giocattoli?

Quando li hai avuti?

Dove sono?

Voglio vederli”

“Allora andiamo” .

Tirando Kurt per la manica della maglietta, Landon aspettò che suo padre si alzasse prima di prendergli la mano e trascinarlo per il corridoio fino alla sua camera da letto.

Passando  accanto a Carole, Kurt le lanciò un dolce sorriso prima di lasciare che Landon lo tirasse dentro la stanza.

“Guarda questo! Dai.. guarda!”

Un bel numero di giocattoli apparvero davanti ai suoi occhi.. cose tipo, peluche a forma di animali ed anche libri da colorare gli furono presentati con un sorriso luminoso e dalle descrizioni vivaci. 

Kurt si sedette sul pavimento a gambe incrociate , annuendo e sorridendo mentre suo figlio gli mostrava ogni singolo giocattolo.

Dopo tutte le descrizioni, Landon fece capire a Kurt di voler disegnare insieme a lui, così tirò fuori il suo cestino delle matite colorate e lo trascinò per la stanza, fermandosi per darne qualcuna a Kurt , mentre prendeva dal cestino i suoi preferiti e cominciò a scarabocchiare uno dei suoi libri.

Insieme, il due padre e figlio , si stesero sul pavimento supini, colorando varie figure nei libri illustrati , mentre Landon raccontava una storia su quello che stava succedendo nella pagina che stava colorando.

Carole , che stava tornando in salotto dopo essersi fermata un attimo in bagno, si fermò a guardarli dalla soglia, un sorriso compiaciuto sul viso , alla vista del bel legame tra i due .

Non importava cosa sarebbe successo tra Blaine e Kurt in futuro, Carole sperava che avrebbero condiviso la custodia di Landon e che lei e Burt potessero passare del tempo con il piccolo ometto mentre cresceva.

Naturalmente, tutto dipendeva da quello che sarebbe successo con Blaine, dopo la decisiva chiacchierata che stava avendo con Burt.

Ma fino ad allora, Carole  lasciò che la sua immaginazione si sbizzarrisse con l’idea di quanto sarebbe stata meravigliosa come nonna di questo meraviglioso e chiassoso bambino.

“Hey Carole?” chiese Kurt  , facendola sobbalzare e ritornare al presente.

“Si?”

“Landon vuole leggerci una storia. Vuoi che lo facciamo qui o in salotto?”

“Qui va bene” disse la donna ridendo ed entrando nella stanza.

Suo nipote correva freneticamente, avanti ed indietro per la sua camera da letto per prendere i vari animaletti di peluche che gli servivano per raccontare la sua storia.

Mentre Landon era impegnato a far questo, Carole si sedette sul pavimento accanto a suo figlio adottivo, sorridendogli mentre allungava una mano per stringergli la sua.

“Stai bene?”

“Si.. sto bene.. o almeno lo sarò.. completamente , se papa riesce a parlare con Blaine”.

“Se c’è qualcuno che può parlare con Blaine, è tuo padre.

Diamine, se gli servono rinforzi, posso andare li anche io.

Sono nella sua stessa barca quando ho avuto Finn.”

Il suo sguardo si abbassò mentre il ricordo di come aveva cresciuto Finn da sola, la stavano distruggendo.

Poteva ancora ricordare le notti di paure, di pianti perché non sapeva se poteva o meno pagare le bollette quel mese o se lei e suo figlio o se sarebbero rimasti bloccati in una casa senza riscaldamento e senza luce.

Scuotendosi da questi pensieri, si voltò di nuovo verso Kurt, stringendogli la mano .

“Blaine capirà che non è solo.. non più, almeno.

E se si dovesse vergognare in qualsiasi momento per quello che è accaduto in questi anni, dovremmo noi assicurarci che non si senta mai più così.”

Kurt le sorrise tristemente, puntando lo sguardo verso il corridoio, come se si aspettasse di vedere Blaine e suo padre li a guardarli .

La soglia rimase vuota.

Carole continuò:

“Lascia solo che se ne occupi tuo padre.

E’ il re dei discorsi di incoraggiamento.. e saprà cosa fare per Blaine.

Lo ha già aiutato prima, quindi ho molta fede che possa farlo di nuovo.

C’è molto in gioco ora, oltre l’amore per Blaine.. ha un nipote a cui pensare oltre ai .. tuoi sentimenti..

Se sarà necessario, Burt combatterà duramente per fare le cosa giusta e darti una mano.

Conosco mio marito e sistemerà quello che può.

Dopo questo però… il resto è nelle tue mani..”

“Lo so.. solo.. non cosa fare..”

“ Ti verrà in mente.. penso che tu sappia già cosa serve fare..”

Guardò per un momento Landon, poi lanciò un’occhiata a Kurt, prendendo poi , con allegri, uno degli animali di peluche dalla coperta accanto a lei.

Cambiò tono di voce, una tonalità più alta, ed iniziò a coccolare Landon e, mentre il bambino rideva per le espressioni buffe di Carole, Kurt lasciò che i suoi pensieri vagassero alla ricerca di quello che avrebbe potuto fare per fare la cosa giusta.

Come la sua matrigna aveva detto, il resto toccava a lui, una volta che ( se ) Burt avesse fatto quello che avrebbe dovuto .

Non appena ne avesse avuto la possibilità, avrebbe dovuto buttarsi e riportare Blaine da lui.



Natale 2003

“E’ un vero peccato che questo bambino debba crescere senza sua madre…e deve rimanere con un padre che lavora sempre? Così triste..”

Burt chiuse gli occhi .. lottando contro la rabbia che gli ribolliva nelle vene.. mentre ascoltava una tizia sconosciuta parlare con sua cognata di Kurt.

Attorno a loro, gli altri erano troppo impegnati da notare la sua agitazione,; la festa di Natale a casa dei genitori di Lizzie era in pieno svolgimento e l’argomento principale delle conversazioni  di tutti i presenti era seduto da solo sul divano , la guancia poggiata su una mano mentre guardava i suoi cugini sfrecciare con i loro nuovi giocattoli.

I suoi regali , ancora da scartare, erano accanto a lui e Kurt sembrava mortalmente annoiato , mentre guardava la sua famiglia ed alcuni loro amici ridere e cantare tra loro.

Era stato così per tutta la sera, appallottolato sul divano , mentre i suoi parenti festeggiavano.

Questo Natale segnava due anni senza Lizzie ed, anche se Kurt era eccitato di avere il loro albero ed aveva detto allegramente a Burt cosa volesse per quell’anno , era come se il suo entusiasmo per le vacanze fosse volato via il secondo dopo essere arrivati a casa dei genitori di sua madre.

Nello stesso istante in cui arrivarono, furono bombardati di domande ed abbracci e tutto , che nessun uomo vorrebbe davvero.

Burt osservò con tristezza Kurt fissare le sue zie con occhi lucidi quando gli si avvicinarono.

Come sua madre, avevano tutti gli stessi lunghi e fluenti capelli castani , e luminosi occhi azzurri.

Guardarli era come guardare Elizabeth stessa ( a parte qualche piccola differenza in volto ) e Burt sapeva che guardarle feriva Kurt molto più di quanto facesse vedere.

Poi, si introdussero nella festa  e comunicarono con la famiglia.. e gli altri ospiti, parlando di come fosse la loro vita in Ohio e come stava andando la scuola di Kurt. 

Certamente , la loro presenza non fu immune dai pettegolezzi.

Perché tra i numerosi impegni di lavoro di Burt e la difficile lotta di Kurt di tornare alla normalità, non erano stati molti con la famiglia di Liz ( e a dire il vero, erano rimasti lontano anche dalla famiglia di Burt ) .

Per loro, avevano solo l’un l’altro , e nonostante il fatto che entrambi stessero affrontando la perdita della donna più importante della loro vita, tutti le altre persone della loro famiglia li avevano traditi perché non avevano molto tempo per il loro figlio/nipote/ nipotino/zio.

Così quando i due erano arrivati a casa dei genitori di Liz, quella sera, erano diventati l’argomento numero uno di tutte le discussioni.

E la cosa principale delle loro discussioni erano le abitudini di lavoro di Burt e di quanto stessero danneggiando Kurt.

Gente che Burt nemmeno conosceva stava discutendo con i suoi parenti acquisiti come se lui non fosse accanto a loro.

Ci furono commenti subdoli su come fosse meglio per Kurt vivere nell’Indiana con la famiglia di sua madre.. perché loro sapevano come prendersi cura dei bambini.

Come se lui non lo sapesse fare o altro…

“Penso solo che saresti una tutrice migliore per lui di suo padre.. non sto dicendo che non penso che tuo cognato sia un brav’uomo o qualcosa di simile, ma guarda quel bambino! E’.. triste.. e così magro..! Ovviamente non ha ancora superato la morte di sua madre..”

Emily , la sorella maggiore di Elizabeth, prese un sorso del suo punch di Natale mentre scuoteva la testa , fissando il suo tranquillo nipote.

“Io ed Erica ne stavamo proprio parlando .. dopo la morte di Elizabeth , la famiglia si è riunita per parlare di cosa fosse meglio per Kurt.. cioè.. voglio bene a Burt.. lo faccio.. ma non è granché come padre.. 

Quando lui ed Elizabeth si sono messi insieme , era un festaiolo..

Si sono sposati dopo meno di un anno e poi lei è rimasta incinta poco dopo ed è come se dall’essere la mia sorellina gentile fosse diventata una specie di ribelle…

Sai che disse che non se ne sarebbe andata via dall’Indiana per tutta la vita?

Disse che non se ne sarebbe mai andata.. “

“Cos’è cambiato?”

“Beh.. ha incontrato Burt, ovviamente.. 

Andò in Ohio con una sua amica del college e si sono incontrati in un centro commerciale.. tra tutti i posti.. proprio al centro commerciale..

Poi hanno cominciato ad uscire insieme e lui e lei iniziò a rimanere a casa di un’amica e prima che lo capissimo.. si trasferì con il ragazzo che aveva incontrato a Lima ed è sparita..”

“Non .. non ne avevo idea..”

Le donne continuarono a parlare, ignorando il fatto che Burt era poco lontano da loro.

Burt ruotò gli occhi, incamminandosi velocemente verso il tavolo del buffet per prendersi qualche altra cosa da mangiare .

Mentre si riempiva il piatto di stuzzichini, sistemati sul tavolo, dovette lottare contro l’urgenza di buttare il piatto pieno di cibo attraverso la stanza, afferrare Kurt ed andarsene.

Tutte le cose orribile che Emily stava raccontando alla sua amica lo avevano fatto incazzare.

Elizabeth era la più luminosa delle tre sorella.. era la più bella, la più intelligente e con la testa sulle spalle delle tre, ma Emily ed Erica pensavano che fosse la pecora nera, tutto perché aveva lasciato casa per sposarsi.

Sapeva che stavano spettegolando così solo per apparenza..

Nessuna delle donne ( né i loro genitori) erano come sembravano .

Quando nacque Kurt, nessuno di loro si era presentato per mesi, dichiarando che la distanza era troppo lunga e che avrebbero conosciuto Kurt il giorno del ringraziamento.

Le uniche volte in cui Kurt aveva visto le sue zie o i suoi cugini erano durante le vacanze o quelle volte in cui lui ed i suoi genitori partivano per andare a trovarli .

Anche allora , conoscevano a malapena Kurt e quando Lizzie cominciò d ammalarsi , loro non avevano trovato il tempo , tra i loro impegni, di venire a controllarla.

Fu solo quando ormai era ad un passo dalla morte che si fecero vedere, singhiozzando perché avrebbero voluto avere più tempo da passare con lei e tante altre finte compassioni .

Il giorno che lei morì, si comportarono come se avessero perso la colla della loro famiglia; in realtà a malapena la conoscevano quando era viva.

Questo fu quello che fece incazzare di più Burt.

Perché persino dopo la sua morte, avevano cercato di controllare la sua eredità.

Tutto ad un tratto, in presenza dei loro amici , erano preoccupati del benessere di Kurt.. 

Lo stesso Burt era preoccupato per tutto il tempo per suo figlio.

Passò notti pensando ce forse Kurt sarebbe stato meglio in un ambiente più stabile.. come quello di Emily; lei, suo marito con i loro tre figli vivevano in una bellissima e grande casa con un giardino recintato ed un cane.

Erica aveva solo due figli piccoli, ma perfino lei aveva una vita più stabile di Burt visto che suo marito era un dentista.

Entrambe le sorelle di Liz avrebbero potuto dare a Kurt il mondo.

Ma avrebbero potuto amarlo come lo amava Burt?

No.. mai..

Era questo il motivo per cui Burt non cadeva vittima dei suoi pensieri.

Sapere di amare Kurt più di qualsiasi cosa gli permetteva di andare avanti, di essere forte ed avrebbe combattuto come un dannato per la salute e la felicità di Kurt , più di qualsiasi altra cosa.

Lui ed Elizabeth si amavano con ogni fibra del loro essere.

Ed amavano Kurt nello stesso modo, se non di più, e mentre fissava attraverso la stanza il figlio abbattuto , Burt seppe che, non importava come, avrebbe fatto tutto quello che poteva per assicurarsi che Kurt rimanesse con lui fin quando non fosse stato abbastanza grande da lasciare il nido per conto suo.

Guardando accigliato Emily mentre si allontanava da lei , si diresse verso Kurt, sedendosi sul divano con suo figlio per poi avvolgere un braccio attorno alle sue spalle.

Suo figlio sbatté gli occhi, alzando lo sguardo su di lui, sorridendo tristemente mentre si appoggiava alle braccia del padre ed i due rimasero così per il resto della festa , fianco a fianco  sul divano, mentre mangiavano gli stuzzichini a base di wrustel ed olive e dei biscotti dal piatto di Burt, ignorando il via vai delle persone intorno a loro.

Fin quando sarebbero stati insieme, nulla importava.



Burt aprì gli occhi, guardandosi intorno in attesa che Blaine si calmasse.

Erano ancora nella camera da letto di Blaine, così , mentre Blaine singhiozzava cercando di calmarsi, Burt  diede un’occhiata in giro.

La stanza era ben arredata , molto più di quanto Burt si aspettasse.

Il resto dell’appartamento era molto accogliente ed anche se Blaine non era stato con Kurt negli ultimi anni, era più che ovvio che l’arredamento era ispirato niente meno che all’ex di Blaine.

Guardandosi intorno, per la stanza da letto, Burt poté vedere alcuni piccoli tocchi di Kurt qui e li; dai cuscini decorativi gettati in un angolo, alla combinazione dei colori.

C’erano anche dei pezzi di Blaine e perfino di Landon; e mentre si guardava intorno, a Burt si scaldò il cuore vedere che nonostante tutto , Blaine e Kurt avevano tenuto un pezzetto dell’altro vicino.

Perfino l’appartamento che Kurt divideva con Alex a New York , ricordava molto Blaine, anche se Burt non aveva mai detto nulla.

Non era compito suo, ma ora?

Ora.. poteva prendere in giro Kurt quanto voleva.. naturalmente se tra suo figlio ed il suo ex fidanzato le cose sarebbero andate bene.

Mentre i singhiozzi tremanti di Blaine cessarono, Burt lo guidò verso il letto , facendolo sedere per poi fare un passo indietro, lasciando che Blaine si sistemasse.

Guardarlo mentre si strofinava gli occhi, ricordò a Burt una cosa accaduta molto tempo prima quando un Blaine più giovane si presentò alla sua porta turbato e con gli occhi pieni di lacrime per qualcosa che non riusciva a spiegare per quanto forte stesse singhiozzando.

Quel giorno, proprio come oggi, Burt abbracciò forte il ragazzo e lasciò che si sfogasse, accarezzandogli la schiena tremante mentre ascoltava le pene dell’ex di suo figlio. 

Anche allora , Blaine era l’ex fidanzato e , quella volta, Blaine era sconvolto per qualcosa che era capitato a casa e si era sentito come se non avesse nessun altro a cui rivolgersi .

Era ritornato a casa Hummel da poche settimane durante le sessioni di chemio di Burt e da allora, si erano avvicinati più che mai.

Ora, nonostante gli anni passati , sembrava che nulla fosse cambiato tra loro.

“Sai.. ti ammiro davvero tanto, Blaine..”

L’uomo in lacrime scosse la testa, con scetticismo, asciugandosi le lacrime dalle guance con i polsi, tirando su col naso.

“No… no.. non è così.. non.. non.. sai..”

“Essendo un uomo che ha cresciuto suo figlio tutto da solo per un bel numero di anni… si.. lo so.. 

Capisco , figliolo..

Lo faccio.

Credimi quando ti dico che lo capisco.. potrei non aver fatto quello che hai fatto tu.. e qualunque cosa sia, è okay.. ma ci sono passato anche io.

Dopo che Lizzie è morta ed eravamo rimasti solo io e Kurt , non sapevo come avrei fatto senza di lei.

Ero da solo con questo bambino e pensavo di non poter nemmeno gestire il tutto, ma l’ho fatto..

Ce l’ho fatta e diamine.. è praticamente cresciuto da allora.

Hai avuto un bambino ed hai dovuto affrontare tutto questo da solo..

Questo è coraggioso Blaine..”

A queste parole, Blaine ricominciò a piangere, portando le gambe sul letto e si appallottolò su se stesso, le braccia strette alle ginocchia, piangendo tra le sue gambe.

Burt lo guardò e gli si spezzò il cuore nel vedere quanto distrutto fosse l’uomo accanto a lui.

Era passato un bel po’ di tempo dalla prima volta che aveva incontrato Blaine , ma aveva sempre visto in lui ( ed in Kurt in realtà ) un adolescente spaventato , alla ricerca di una guida in un mondo che non era stato molto gentile con lui.

Anche ora, anche se Blaine ormai era un ventenne, era ancora così giovane.

Avere un bambino a 19 anni ed essere solo? 

E dura.

Crescere questo bambino tutto da solo , senza aiuto e senza alcun supporto?

Era ancora più difficile.

Burt era incredibilmente impressionato che Blaine lo avesse fatto.

Si augurava solo che Blaine potesse vedere quanto incredibile fosse stato.

“sai.. quando ho scoperto che Kurt ti aveva trovato .. ero così felice.. anche Carole lo era.. 

Noi.. beh.. abbiamo passato un bel po’ di tempo a cercarti quando sei sparito, sai?

Io e Carole abbiamo girato per tutto l’Ohio per cercare di trovarti.

Siamo anche andati dai tuoi genitori.. “ 

Burt si accigliò quando a Blaine mancò il respiro , un singhiozzo bloccato in gola , mentre aspettava di sentire cos’altro aveva da dire Burt.

“.. e non ci hanno voluto dire nulla.

So che qualcosa è successo tra te e loro ed ero così incazzato con loro per questo…

Perché di hanno deluso ..

Cristo.. Blaine.. un sacco di persone ti hanno deluso e non è colpa tua… 

Non capirò mai cos’è successo tra te e Kurt..

Amo mio figlio.. è il mio mondo.. ma a volte è proprio una testa calda.. ed anche un po’ testardo e fa cose stupide senza pensarci.

La seconda volta che vi siete lasciasti fu una di queste, ovviamente.

Voglio dire.. quando mi chiamò quel giorno e mi disse che aveva rotto il vostro fidanzamento.. non capii..

Ero confuso, ma sapevo che se Kurt pensava che aveva bisogno di farlo , sarei stato comunque al suo fianco..

Solo dopo che sei sparito ha cominciato ad ammettere tutti i suoi errori e.. solo quando ti ha ritrovato mi ha raccontato la verità su quello che era successo..

Blaine.. aveva torto..

Le cose che ti ha detto quel giorno.. era tutto sbagliato.  

Mio figlio ti adora.

Tutti lo facciamo..

Kurt era solo arrabbiato con il mondo ed a volte se la prende con le persone sbagliate.

Lo ha fatto con me.. lo ha fatto con tutti quelli che ama.. ma lo ha fatto soprattutto con te e mi dispiace per questo..

So che si è scusato con te e .. beh.. probabilmente questo non ha senso.. ma mi dispiace che sia successo..

In parte è tutta colpa mia.. perché gliel’ho sempre fatta passare liscia con questo genere di cose .. quando era piccolo ed avrei dovuto stroncare la cosa sul nascere anni fa..

Ma ha imparato ora..

Perché comportarsi così gli è costata un bel po’ nella sua vita.. 

E la più importante sei tu..”

Sembrò che Burt parlasse da solo..

Blaine era seduto sul letto completamente immobile , ancora appallottolato , la testa nascosta tra le gambe ed il respiro pesante.

Fu solo quasi alla fine del discorso di Burt che si mosse e parlò..

“Non me… Landon..”

“No.. non farlo.. “

Rimproverandolo Burt si sedette sul letto accanto al suo quasi genero , guardandolo più da vicino mentre parlava.

“non tirarti fuori da questa equazione, perché tu sei la parte più importante.. Kurt ti ama da sempre.. dal giorno che voi due vi siete incontrati .,

Ho dovuto sopportare ore infinite di lui che cantava quella dannata canzone sui sogni.. o come diamine si intitola.. dopo che ti ha incontrato e poi fu tutto un .. Blaine qui.. Blaine lì..

Per tutto il dannato tempo! Poi hai cominciato a girare intorno a lui e.. poi voi due avete iniziato ad uscire insieme e prima che lo capissi , vi siete fidanzati  e tutto quel parlare di matrimonio che avevo sentito quasi ogni singolo giorno per almeno una decina d’anni , all’improvviso è diventato tutto così reale..” 

Burt sorrise , abbassando la testa mentre ricordava.

“Sei sempre stato tu, Anderson.. sempre..”

Mentre aspettava che l’uomo più giovane rispondesse, si mise ad ascoltare i suoni attutiti delle chiacchiere di Landon con qualcuno , alcune stanza più in la.

L’esuberante voce del bambino si sentiva a malapena attraverso la porta chiusa, ma comunque fece sorridere Burt , mentre immaginava il monello mostrare alcuni dei regalini che Burt e Carole avevano portato dall’Ohio per lui.

Fu solo quando Blaine cominciò ad allungare braccia e gambe che Burt si voltò di nuovo verso il ragazzo, pronto ed in attesa solo nel caso che Blaine dovesse crollare nuovamente.

“.. non è mai sembrato così… non alla fine..”

Cominciò Blaine, la voce sottile e rotta.

“Dopo che Kurt mi ha lasciato, mi sono sentito come se io amassi lui più di quanto lui amasse me..

Non.. dopo la rottura.. non sapevo cosa fare.

Mi sono sentito come se qualcuno avesse strappato via il mio cuore .. come se avessi perso una parte di me che sapevo che non avrei mai più riavuto indietro..”

Fece un respiro tremante, ricacciando indietro le lacrime.

“Quando Kurt è tornato … quando mi ha trovato ed ha scoperto di Landon.. mi sento così di nuovo..

A volte capita ancora.. 

Anche se ha detto che mi amava ancora.. non è più lo stesso..”

Burt annuì , insicuro su cosa dire.

Voleva dire a Blaine che forse non era più lo stesso perché era stato ferito così dannatamente tanto .. ma si chiese se quella fosse la cosa giusta da dire.

Prima che potesse commentare qualcosa, Blaine continuò, asciugandosi le lacrime di nuovo.

“ Sembra.. mi sento..” la sua voce si spezzò.. “ Sento che tutti siano tornati solo perché c’è Landon.. come se .. se lui non ci fosse .. a nessuno importerebbe ..

L’unica ragione per cui le altre persone mi prestano attenzione e .. odio metterla così .. perché amo Landon più di qualsiasi cosa al mondo.. più di qualsiasi cosa io abbia mai amato prima.. ma.. sembra che se non avessi avuto lui.. a nessuno importerebbe di me.. a nessuno..”

Burt sentì il suo cuore spezzarsi ancora, gli occhi pieni di lacrime, quando capì quanto fosse spezzato l’ex fidanzato di suo  figlio.

Sotto il peso di anni di sofferenza ed angoscia, il ragazzo pianse di nuovo, le braccia avvolte attorno alla vita come se stesse cercando di abbracciarsi da solo.

“Oh.. Blaine.:”

“i miei genitori.. da quando ho fatto coming out.. non vogliono più avere a che fare con me.. mio fratello si è sempre comportato come se non fossi abbastanza buono per lui.. come se avessi potuto essere migliore.. per potergli stare dietro, sai?

Kurt.. a volte.. ho come l’impressione che mi ami solo quando gli conviene..”

“Non è vero..”

“L o amo.. lo amo davvero.. ma a volte.. mi chiedo se mi ami come ha detto che fa perché ama davvero me o se ama l’idea di me. 

Perché ho avuto suo figlio e si sente obbligato..”

“Blaine.. no.. questo non è…”

“ E voi.. anche voi siete qui solo per Landon.. Cioè.. perché avreste dovuto volare fin qui solo per vedere me?

Tutte le persone attorno a me sono qui per lui e.. e questo è meraviglioso.. perché lui merita di avere belle persone nella sua vita.. solo.. vorrei che qualcuno notasse me per una volta.. che amasse .. ME.. è troppo da chiedere?”

Con voce sottile e tremante , Blaine crollò di nuovo, permettendo a Burt di tirarlo di nuovo tra le sue braccia.

Anche l’uomo più grande piangeva ormai, mentre stringeva questo ragazzino turbato e scoraggiato.

Ecco cos’era per lui Blaine.. Un ragazzino .

Poteva essere poco più che ventenne e considerato legalmente un adulto , ma mentre Burt lo abbracciava forte , era come abbracciare quell’adolescente singhiozzante di nuovo.

Tutta la merda che si era accumulata sul suo cuore stava scivolando via, come un  fiume di sangue in piena. 

Burt stava facendo il possibile per non crollare perché sapeva di doverlo fare per riuscire a comunicare con Blaine in qualche modo, per il suo bene e per quello di Kurt.

Ma , con quanto devastante tutto era diventato, Burt trovò sempre più difficile mantenere le apparenze.

Appoggiando una mano dietro la testa di Blaine, Burt lo strinse più forte, incoraggiandolo a sfogarsi  e mormorandogli che  lo amava e che anche Carole, Kurt, Landon , Cooper e tutti gli altri lo amavano.

Era la verità.

Tutti amavano Blaine e senza di lui , il loro mondo sarebbe stato cupo.

In quel momento, Blaine aveva bisogno di loro e del loro amore.

Perché il suo mondo era oscuro ed in quel momento era ancora più oscuro di quanto fosse mai stato.



Novembre 2014

La neve brillava sotto il cielo notturno, le strada spruzzate di bianco ed alcuni fiocchi ricadevano sui vestiti che l’uomo dal volto triste stava indossando, mentre attraversava il parcheggio di un posto in cui non era mai stato prima.

Tirandosi giù il cappello da baseball, Burt sbuffò e salutò il gruppo di persone che lo aspettava li fuori.

Rachel e Santana erano fuori dal bar , entrambe si stavano riscaldando le braccia mentre aspettavano che Burt si avvicinasse.

“Perché voi ragazze non avete aspettato dentro? Vi ammalerete”.

“Berry voleva venire fuori ad aspettarti, così mi ha trascinato con lei”. 

Prima che Burt potesse chiedere Santana rispose alla sua domanda.

“Non ti preoccupare.. Brittany è dentro che lo tiene d’occhio.

Non si è spostato da quel  posto da quando ha cominciato.. tipo un’ora fa..”

Ringraziandola, Burt annuì, togliendosi il cappotto per darlo alle ragazze , prima di entrare nel club.

Rachel e Santana lo aspettarono vicino all’ingresso girovagando li intorno accanto alla porta fin quando non sarebbe tornato.

Mostrò il suo documento al buttafuori, sbuffando quando il tizio annoiato lo fece entrare con un solo gesto della mano.

Entrando nell’edificio, arricciò il naso quando sentì il forte odore di fumo, di sudore e di qualcosa di più pungente.

La musica pompava dagli altoparlanti, facendo vibrare il pavimento , e Burt si accigliò  seguendo con l’orecchio allenato il suono della voce di suo figlio che riempiva il bar.

Le luci multicolori della stroboscopica erano impietose, mentre gli oscurava la vista dell’angolo del bar dove c’era un piccolo palco, ma , una vota abituatosi a quell’arcobaleno di colori, riuscì a vedere chiaramente suo figlio. 

Kurt era sul palco, il corpo appoggiato ad uno sgabello mentre cantava del suo povero cuore spezzato.

I suoi capelli erano arruffati e disordinati , le sue guance rosse per quanto alcool avesse ingerito in precedenza e le sue parole.. beh.. erano strascicate.

La sua voce era bella come sempre, ma nessuno poteva comprendere quello che diceva mentre cantava…era troppo ubriaco..

I bassi della canzone esplosero.. il crescendo prima della fine.. e Kurt cantò a squarciagola , un braccio alzato mentre con l’altra mano stringeva il microfono.

Brittany era accanto a lui, ballando sul posto mentre lo guardava cantare e non molto lontano da lei c’era un gruppo di uomini affamati , i loro sguardi vogliosi su Kurt.

A quella vista, Burt gonfiò il petto facendosi strada tra la folla di viscidi e vecchi uomini fin quando non fu davanti a Brittany.

“Ciao Burt! “ lo salutò la ragazza , abbracciandolo con dolcezza , prima di indicare il palco.

“Ce l’hai appena fatta! Kurt sta per cantare un’altra canzone. Vuoi ballare con me quando ha finito? Possiamo fare Singles Ladies . Te la ricordi?”

“Si.. ma non stasera , Brittany.. Devo portarlo a casa..”

Sul palco, suo figlio cominciò a piangere , la sua voce strascicata si spezzò ,mentre iniziava un’altra canzone; il tono della voce gelò Burt che , con sguardo triste guardò suo figlio distrutto mentre Kurt riversava il proprio cuore e la propria anima in quest’ultima canzone che.. oh dio.. rifletteva tutto quello che stava passando.

It's been so lonely without you here

Like a bird without a song

Nothing can stop these lonely tears from falling

Tell me baby where did I go wrong

E' stato tutto così solitario senza di te qui 

Come un uccello senza il suo canto 

Niente può fermare queste lacrime solitarie dal cadere 

Dimmi piccolo in cosa ho sbagliato

                    Nothing Compares to You by Sinead O' Connor


Da quando Blaine era sparito, tutti sapevano che Kurt si stava prendendo a calci per quello che era successo.

Si incolpava per quello che era accaduto dal momento che Blaine era scappato.

Nessuno riusciva a trovare Blaine; nessuno aveva sentito nulla su di lui e , mentre i mesi passavano, la sanità mentale di Kurt stava svanendo  per questo.

Sembrava che stesse meglio quando era tornato a casa alcune sera prima, essendo tornato per le vacanze.

Poi disse qualcosa sull’andare in auto fino a Columbus e Burt sapeva esattamente dove sarebbe andato.

Quella sera , Kurt non tornò a casa.

Rachel chiamò e gli disse che Kurt era da lei, così Burt lo lasciò stare, sapendo che Rachel si sarebbe preso di lui.

Poi ricevette una telefonata nel cuore della notte da un’annoiata Santana e Burt seppe di dover andare a prendere Kurt prima che facesse qualcosa di molto stupido.. e questo era quello che aveva portato Burt in questo losco bar dall’altra parte di Lima.

Era il motivo per cui era li quel mare di uomini che stava guardando suo figlio come un branco di squali affamati e famelici.

Non era mai stato allo Scandals prima, ma era sicuro che questa sarebbe pure stata la sua ultima volta.

Fissando un tizio che cercò di spingerlo via per poter guardare più da vicino Kurt, Brut restò fermo, proteggendo suo figlio dall’uomo dalla mani lunghe mentre aspettava che i ragazzo finisse la canzone.

Per ogni singola parola che Kurt cantava , Burt sentiva il proprio cuore spezzarsi un po’ di più per il dolore e la sofferenza che suo figlio stava sopportando in quel momento.

All the flowers that you planted, mama

In the back yard

All died when you went away

I know that living with you baby was sometimes hard

But I'm willing to give it another try


Tutti i fiori che hai piantato, mamma 

In giardino 

Tutto è morto quando te ne sei andato 

Lo so che vivere con te piccolo è stata dura qualche volta 

Ma sono intenzionato a provarci nuovamente


Le lacrime scendevano sul suo viso, scivolando sulla camicia viola, ma a Kurt non importò mentre continuava a cantare ,con  i suoi occhi sfocati guardava attraverso la folla come se stesse cercando qualcuno li , qualcuno che stava cercando ovunque…

Con voce spezzata finì il resto della canzone praticamente singhiozzando , mentre stringeva la mano al petto , il palmo premuto forte contro la collana nascosta sotto la maglia, a cui era attaccato l’anello con cui Blaine si era proposto.

Se premeva forte, poteva sentire il metallo bruciargli la pelle..

Nothing compares

Nothing compares to you

niente può essere paragonato 

Niente può essere paragonato a te


Quando la canzone finì ,  la folla scoppiò in un fragoroso applauso, il gruppo inquieto fece del  suo meglio per avvicinarsi a Kurt mentre, ubriaco , scivolava dallo sgabello per scendere dal palco.

Burt e Brittany gli si avvicinarono velocemente , facendo scivolare le loro braccia attorno a Kurt mentre si accasciava contro di loro.

“Hey.. dove lo state portando? .. Doveva venire a casa mia..!” urlò qualcuno  dietro di loro.

Burt ignorò le proteste arrabbiate e trascinò Kurt fuori dal bar, lasciando che Santana se la vedesse con quei disgustosi pervertiti, mentre Burt e Brittany spingevano Kurt verso l’uscita.

In pochi minuti , furono di nuovo fuori, nella fredda e nevosa sera.

Rachel spuntò dal bar, togliendosi il cappotto di Burt per poggiarlo sulle spalle di Kurt.

“Starà bene?”

“E’ ubriaco.. starà bene dopo una bella dormita..”

Quando Rachel lo fissò, Burt realizzò immediatamente che quello che Rachel gli aveva, in realtà, chiesto non era quello che aveva pensato.

Accigliato, abbassò lo sguardo sul figlio singhiozzante e scosse la testa, capendo esattamente cosa Rachel intendesse.

“io… non lo so Rachel.. solo.. non lo so..”

Santana uscì come una furia dal bar, proprio in quel momento, minacciando fulmini e saette, mentre si avvicinava a loro, il suono dei suoi tacchi sull’asfalto.

“Giuro su Dio che strappò le lamette del cazzo che ho tra i capelli e faccio a fette il pacco di qualcuno se non la smettono di rompere i coglioni a Kurt!”

Fece dei gestacci ad un gruppo di uomini dietro di lei, il gruppo che bazzicava a pochi passi dall’entrare del bar che ancora urlava qualcosa sul fatto che Kurt dovesse andare con loro.

“Prima ho dovuto sopportare Hummel che piangeva per Blanderson per l’ennesima volta poi mi sono dovuta sorbire un medley di “ il disgraziato col cuore spezzato sono io”  ed ora questo! 

Non ho mica firmato per tutto questa merda!”

Continuò a sbraitate , rispondendo in spagnolo quando uno dei turbolenti ragazzi urlò qualcosa nella loro direzione.

Mentre lei continuava a litigare con loro, Burt si fece aiutare da Brittany a portare Kurt al suo furgone, ad aprire la portiera e a far sedere il ragazzo sul sedile del passeggero.

Una volta che Kurt fu al sicuro, Burt si voltò e ringraziò le ragazze per averlo aiutato , poi le guardò entrare nella loro macchina e mettere le sicure, prima di salire sul suo furgoncino con Kurt.

Quello che vide , una volta aperta la portiera dal lato guida , lo ferì ancora di più.

Kurt era chino , la testa contro il cruscotto, mentre singhiozzava forte.

Con le dita batteva sullo schermo illuminato del suo cellulare, le lacrime che cadevano su di esse mentre Kurt piangeva.

Anche se la sera era silenziosa e la notte tranquilla , il suono dei lamenti sconvolti di suo figlio serrarono la gola di Burt.

“Ti prego.. torna.. “  disse Kurt, respirando a fatica tra le lacrime, lamentandosi poi ad alta voce tanto da mandare in frantumi l’anima già ferita di Burt. 

“Mi dispiace.. dio.. mi dispiace.. torna .. ti prego, Blaine.. torna..”



“Non penso di averlo mai visto così sconvolto” sussurrò Burt, rigirandosi i pollici aspettando una risposta dall’altro lato del letto, dove Blaine giaceva dopo essersi calmato.

Dando una rapida occhiata alla sua destra, vide quello che una volta era suo genero, rannicchiato su  di un lato, un braccio poggiato in vita, l’altro infilato sotto la testa.

Gli occhi di Blaine erano gonfi e rossi, il naso rosa e le guance rigate dalle lacrime.

Sembrava molto più esausto di quanto gli era sembrato prima e Burt sentì il cuore dolergli per lui.

Perché sapeva che non era facile, soprattutto con tutto il peso che Blaine aveva sulle spalle ( e sul cuore) in quel momento.

Ma era per questo che Burt era li: per aiutare.

“Non mentirò. Da quando sei sparito, Kurt è stato un disastro, per molto tempo.

Quando incontrò Alex, tutti eravamo preoccupati che stesse affrettando troppo le cose, ma non abbiamo mai detto nulla.

Penso che se era felice con Alex, andava bene..

Non potevo fermarlo..” 

Fece una pausa, sospirando mentre ricordava quei giorni.

“Comunque.. Alex non mi piaceva.. lo tolleravo.. ho sempre pensato fosse un coglione, onestamente.

Così quando ho scoperto che si erano lasciati, ne fui felice.

A dire il vero, l’ho capito subito che sarebbe successo il secondo dopo che ho saputo che ti aveva ritrovato… perché il cuore di Kurt è sempre appartenuto a te..”

Un leggero sussulto dal ragazzo stanco accanto a lui, lo fece accigliare; Burt si voltò a guardare Blaine , non sorpreso di vederlo fissare il vuoto, gli occhi sfocati ma lo sguardo duro per la concentrazione, come se fosse perso nei suoi pensieri.

“Non importa quanto tu creda che a nessuno importi di te.. ragazzo.. sei in errore.

A noi importa di te, si.. hai dovuto affrontare tutta quella merda con i tuoi genitori,.. ma hai un’altra famiglia ora che ti adora e ti ama quanto meriti.

Se non siamo riusciti a mostrartelo allora dovremo fare di meglio, perché te lo meriti.

Blaine.. meriti tanto e tanto rispetto e cure ed amore e.. solo.. non dimenticarti mai di questo.. ti prego..”

L’aria era densa , ancora silenziosa come lo era stato finora, ma Burt poté vedere dall’espressione sul volto di Blaine che forse, in qualche modo, c’era riuscito.

Gli occhi umidi di Blaine da vuoti erano diventati qualcos’altro  ed un piccolo ed appena visibile sorriso era apparso agli angoli della bocca.

Sembrò che stesse iniziando a credere alle parole dell’uomo più grande e l’idea che questo stesse accadendo rese Burt felice.

“ti vogliamo bene, figliolo”

L’Hummel più vecchio disse, guardando dall’altra parte della stanza una foto di Blaine e Landon , sistemata sulla cassettiera.

Stavano entrambi ridendo,  sorridendo a chiunque stesse facendo la foto, Blaine con Landon stretto tra le braccia.,

Il sorriso sul volto di Blaine era qualcosa che Burt non aveva ancora rivisto, ma sperava di farlo prima che lui e Carole tornassero nell’East Coast.

Riportando lo sguardo sul ragazzo tranquillo accanto a lui , il cuore di Burt perse un battito, mentre notava che Blaine si stava addormentando, la stanchezza di quella giornata alla fine lo aveva raggiunto, facendolo quasi svenire..prima che Burt avesse la possibilità di dirgli alcune di quelle cose che, in realtà, avrebbe voluto dirgli .

Sospirando l’uomo anziano si alzò dal letto , prendendo una delle coperte ai piedi del letto per stenderla sulla spalle di Blaine.

Una volta certo che il ragazzo fosse tranquillo , uscì dalla stanza, sorridendo tristemente al figlio quando Kurt si precipitò fuori dalla stanza di Landon ed in corridoio.

Con un solo sguardo, i due Hummel condivisero una conversazione.

Kurt annuì verso suo padre, avvicinandosi poi per abbracciarlo; subito sparì nella camera di letto di Blaine , lasciando suo padre tutto solo in corridoio.

Erano passati pochi minuti , pochi secondi scanditi, mentre Burt era perso nei suoi pensieri su quello che avrebbe dovuto fare.

Aveva ancora bisogno di parlare con Blaine, di aiutare Kurt a riprendersi l’altro uomo , ma era insicuro su come farlo.

Preso da questi pensieri non notò Carole avvicinarsi fin quando non sentì le sue braccia stringersi attorno al collo , le labbra pressato contro il mento, mentre Carole lo guardava.

“Tutto bene?”

“Lo spero..” sussurrò Burt, riportando lo sguardo sulla porta chiusa della camera da letto di Blaine, “ lo spero davvero tanto..”


  
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