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Autore: Evola Who    27/06/2017    2 recensioni
Il Dottore è nella sua 11° rigenerazione e questa volta ha con sé una nuova companion, Denny, una ragazza 18enne sveglia, intelligente, sensibile e molto determinata (con qualche problema di sbalzi d'umore)
Ma che succede se il Tardis li porta in una galassia lontana lontana, in un universo popolato da bizzarri personaggi e dominato da malvage forze del male? Come affronteranno i nostri amici questa strana avventura?
(Versione AU di episodio sei)
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17
La sala di comando.
 
Quando entrarono alla sala controllo, Denny si guardò intorno con aria meravigliata: non aveva mai visto un’astronave così minacciosa.
 
Andarono fino alla console e cominciarono a cercare la registrazione, Denny era occupata a guardare fuori con aria ammirata per lo spazio profondo che si trovava davanti agli occhi.
 
“Strano” disse “Non so quante volte ho già visto lo spazio, ma ogni volta che lo vedo… ancora non ci posso credere”.
 
Raoul ascoltò, si avvicinò a lei e le disse: “Denny?”.
 
“Sì?”.
 
“Da quanto tempo viaggi con il Dottore?”.
 
La ragazza ci pensò qualche istante, poi guardò in basso, dicendo: “Non lo so”.  Il pilota rimase sorpreso.
 
“Per me il tempo come l’ho sempre conosciuto si è fermato quel venerdì sera. Dopo che il Dottore se ne è andato alla fine del mio orario scolastico e dopo aver fermato insieme quella invasione. Ma poi, lo stesso giorno, quando mia madre mi ha chiesto di buttare la spazzatura, sono scesa sotto al mio condominio e ho visto il Tarids, il Dottore era sulla porta e sorrideva. Sono rimasta davvero stranita e gli ho chiesto che cosa ci facesse lì. Lui mi ha chiesto se avessi voluto andare via assieme a lui, io gli ho chiesto dove volesse portarmi e lui ha risposto: ‘Ovunque. Tu. Voglia.’’” concluse Denny, quindi sorrise per il ricordo.
 
 “E io, senza pensarci molto, buttai la spazzatura, salii in casa, afferrai le mie cose e partii con lui senza pensarci nemmeno un istante. E per me il tempo si è fermato nel venerdì 13 gennaio 2017 alle 18:30. Non so per quanto sono stata via. Potrei essere andata via per un giorno, una settimana, un mese o un anno, oppure anche un minuto o un’ora. Sarà il Dottore a decidere”.
 
Alzò lo sguardo e fissò lo spazio, Raoul rimase sorpreso da quella risposta e sorrise.
 
“Trovato!” gridò il Dottore.
 
I due amici andarono da lui e videro il Dottore che sorrideva, tenendo in mano un piccolo di dischetto di metallo con dei colori gialli.
 
“Sono le registrazioni?” domandò Raoul.  
 
“Sì” rispose il Dottore.
 
“Ne sei sicuro?” domandò Denny.
 
“Ne sono sicuro! Al 100%!”.
 
La squadra sorrise e Denny sospirò di sollievo.
 
“Bene!” disse Han. “Quindi, adesso possiamo andarcene di qui prima che…”
Si bloccò, perché Denny aveva cominciato a tossire pesantemente.
 
La videro che si teneva una mano stretta attorno al collo, respirava con la bocca a fatica e pareva che, più il tempo passasse, più respirasse peggio. Erano tutti sconvolti: non avevano idea di quello che le stesse accadendo.
 
“Denny!” esclamò il Dottore, allarmato, avvicinandosi a lei.
 
“Non… non… respiro” Rispose lei a affatica.
 
Il Signore del Tempo le mise un braccio intorno alla spalla, mentre lei cadeva sulle ginocchia. Tutti la guardarono preoccupati, poi Leia e Luke capirono che cosa stavano accadendo alla loro nuova amica.
 
“Oh, no!” disse la senatrice, allarmata.
 
Il Dottore la guardò perplesso e poi sentì un sobrio un lungo e una voce che diceva: “Dottore”.
 
In quel momento il Dottore capì che si trattava di Darth Vader.
 
Il Signore del Tempo si girò e vide che si stava avvicinando, con il braccio alzato e la mano tesa: stava strangolando Denny con la forza.
 
Rimasero tutti allarmanti e terrorizzati.
 
Il signore oscuro alzò Denny a mezz’aria, mentre lei continuava a stringersi le mani introno al collo, pallida, con lo sguardo di peno di terrore, nel tentativo di riuscire a respirare.
 
I ribelli erano lontani da lui, ma videro comunque la terribile scena: Denny, a mezz’aria, strozzata dalla Forza, cercava di respirare e aveva lo sguardo a dir poco terrorizzato. Darth Vader, di fronte a lei, stava con il braccio e la mano tesa mentre respirava meccanicamente. Il Dottore si trovava davanti a quella scena con gli occhi terrorizzati, mentre la squadra era dietro di lui.
 
I ribelli puntarono le armi contro Darth Vader, pronti a sparare.
 
“Non provateci” li avvertì lui “Se non volete vedere la sua vita spegnersi davanti a voi” aggiunse, strozzandola di più.
 
“NO!” urlò il Dottore, mentre i ribelli abbassavano le armi.
 
“Ti prego, lasciala andare” mormorò il Dottore, disperato “Lei non c’entra niente! Non c’entra niente con questo mondo! Ti prego! Lasciala andare!”.
 
“Allora unisciti a me, Dottore” rispose Darth Vader, girandosi verso di lui “Così lei e i ribelli si salveranno e noi controlleremo tutto il tempo e lo spazio grazie alla tua conoscenza. L’universo sarà dominato dal lato oscuro!”.
 
Tutti rimasero scioccati, il Dottore era fermo, con lo sguardo in preda al panico, ma rispose comunque a tono: “Oppure, potresti tornare al lato chiaro della forza, Anakin Skywalker”.
 
Leia e Luke si guardarono straniti da quella sua frase, era la prima volta che il Dottore si rivolgeva in quel modo a Darth Vader. Si chiesero anche come conoscesse quel nome. 
 
Han, Chewbe e Raoul lo guardavano confusi e Denny lo fissò stupita.
 
Mentre Darth Vader rimase fermo, come se paralizzato, dopo aver sentito quel nome, come se nella sua testa iniziassero a riemergere vecchi ricordi.
 
“So che dentro di te c’è ancora quello Jedi sicuro e combattente che voleva buttarsi nei pericoli e cercare di salvare più persone possibili” continuò il Dottore.
 
 “So che dentro di te c’è ancora quel ragazzo che ha vissuto tanti momenti tristi e che ha sofferto, ma che ha anche vissuto dei momenti di gioia e felicità. La tua mente è stata corrotta!” continuò, più duro. “La tua mente è stata corrotta da una malvagità molto più grande dei te e che per anni si è divertita a manipolarti e a farti fare tutto quello che volevi, tu hai sempre pensato che fosse l’unica soluzione ai i tuoi problemi, ma non è così”.
 
Il suo tono si addolcì un po’: “Ti prego, lasciala andare e vieni con noi” gli porse una mano “So che c’è ancora del buono in te e che ti senti in colpa per tutto quello che hai fatto in questi anni. Ma non è troppo tardi, puoi ritornare alla via della forza, distruggere questo Impero e creare qualcosa di nuovo. Solo tu puoi farlo, per questo ti prego. Lasciala andare e torna indietro per migliorare tutto. Insieme” continuò a porgergli la mano.   
 
Calò il silenzio, si sentiva solo il respiro meccanico di Darth Vader.  
 
Il Signore Oscuro guardò Denny e ripensò alle parole che gli aveva rivolto il Dottore, i ricordi felici della sua vita gli si fecero strada nella mente, ma con loro anche quelli tristi che lo avevano portato al lato oscuro.
 
“No!” rispose duro, stringendo la mano per far soffocare di più la ragazza che soffrendo sempre di più.
 
Il Dottore urlò il suo nome, terrorizzato. 
 
“Se non ti unirai a me, allora ti costringerò!” con la mano liberà Darth Vader tirò la leva “Sto inviando un segnale verso un'altra Star Destroyer per attaccare il pianeta Yavin IV. Entro cinque minuti riceveranno il segnale e attaccheranno il pianeta”.
 
Tutti andarono nel panico e il Dottore urlò: “Non poi farlo! Non c’è niente lì!”.
 
“Vedremo quando troveremo dei corpi” rispose Darth Vader, indifferente.
 
“Lasciala andare” intervenne allora Luke.
 
Tutti rimasero sopresi, il ragazzo andò verso suo padre, facendo allontanare il Dottore dietro di sé.
 
“Luke!” esclamò allarmata Leia, cercò di raggiungere il fratello, ma Han la fermò, tenendola per le braccia.
 
Il Signore Oscuro guardò suo figlio.
 
“Lascia andare e ferma il segnale. Io mi unirò a te” continuò serio, buttando la sua spada laser a terra.
 
Nessuno voleva credere alle parole di Luke, Han era rimasto veramente deluso dal gesto del suo migliore amico, Leia voleva piangere, stava per guardare suo fratello cedere per sempre al alto oscuro; anche Chewbe fece un verso arrabbiato.
 
“Davvero?” chiese Darth Vaner, chiaramente stupito dalla proposta del figlio, che fino ad allora aveva sempre combattuto il lato oscuro.
 
“Sì, convincerò anche Leia a passare al lato oscuro con noi, consegneremo Han a Boba Fett e convinceremo il Dottore a parlare” rispose lo Jedi
 
“Insieme, governeremo tutto il tempo e l’universo, come padre e figlio. Ma lascia andare la ragazza e il pilota. Loro non ci servono” fece un ghigno cattivo.   
 
I ribelli, il Dottore e persino Denny erano increduli, pensavano che forse si trattava solo di un brutto sogno o che Luke fosse impazzito e non aveva idea di quello che stava dicendo.
 
“Non… farlo…” disse Denny, con quel poco respiro che le era ormai rimasto.
 
“D’accordo” rispose Vader, quindi liberò Denny, facendola cadere a terra.
 
“Denny!” esclamò il Dottore, preoccupato.
 
I ribelli, fatta eccezione per Luke, andarono da lei, che si stava alzando, portandosi la mano sul petto con il respiro affannato.
 
“Stai bene?” chiese Raoul preoccupato, mentre gli altri si inginocchiavano introno a lei.
 
“Sì…” rispose Denny e riprese a respirare come se fosse la prima volta.
 
Vide la spada di Luke e, senza farsi vedere dal cattivo, la prese e se la mise dietro alla schiena, sotto la camicia.
 
 Gli amici la aiutarono ad alzarsi lentamente, con il Dottore e Leia che la sorreggevano, mettendole le braccia attorno alle spalle.
 
“Allora” disse Darth Vader a Luke “Benvenuto dal lato oscuro, figlio mio” gli porse la mano.
 
Luke sorrise, si avvicinò a lui, ma da dietro la schiena tirò fuori il cacciavite sonico del Dottore e lo puntò al petto di Vader, facendolo illuminare.   
 
“Cosa?” chiese allamato il Signore Oscuro e non si sentì più il suo respiro.
 
Diventò rigido e cadde, ma premette dei pulsanti a caso dalla console prima di scivolare a terra.  
 
“Corriamo!” disse il Dottore.
 
Corsero via, ma Denny ancora aveva bisogno di aiuto e continuava a respirare a fatica. Quando furono fuori dalla sala di controllo si fermarono, la ragazza guardò in basso, mentendo le mani sul ginocchio e continuando a respirare affannata.
 
“Denny! Tutto bene?” chiese l’alieno, preoccupato.
 
“Sì… tutto bene” rispose lei “Dio, non sottovaluterò mai più l’aria”.
 
L’amico sorrise e l’abbraccio, aveva avuto paura di perderla davanti ai i suoi occhi.
 
“Avesti bisogno d’acqua per riperdenti un po’” suggerì Raoul.   
 
“Dove possiamo trovare adesso dell’acqua?!” chiese Han irritato.
 
“Ecco” disse il Dottore, staccandosi dall’abbraccio e tirando fuori dalla giacca una borraccia. La diede a Denny e lei bevve tutto in un sorso.
 
“Ma…. come…” chiese Han confuso e tutti erano un po’ perplessi. 
 
“Tasche più grande all’interno” rispose lui.
 
Tutti rimasero straniti, ma dopo aver visto il Tarids ormai non si stupivano più di niente.
 
Quando Denny smise di bere, si asciugò la bocca con il dorso con la mano, si riprese e chiese allo Jedi: “Luke, che cosa hai fatto con il cacciavite a Darth Vader?”.
 
Tutti, tranne il Dottore, guardarono il ragazzo, chiedendosi la stessa cosa.
Luke stava per rispondere, ma si rese conto che non sapeva cosa dire, guardò l’alieno e chiese: “Già, che cosa ho fatto?”.
 
“Lo hai spento” rispose il Dottore, prendendo la borraccia e rimettendola a posto.  
 
Tutti si guardarono confusi.
 
“Cosa?” chiese Han, incredulo.
 
“Che vuol dire ‘lo ha spento’?” chiese Leia.
 
Il Dottore spiegò che ormai Darth Vader fisicamente non aveva più niente di un uomo. Le sue gambe e le sue braccia erano meccaniche e anche il suo respiro era ormai artificiale, quindi Luke lo aveva spento tramite la sua tuta. Il Dottore disse anche che avevano organizzato quel piano prima di arrivare alla sala di comando, nel caso in cui la situazione peggiorasse.
 
Tutti rimasero sopresi, ma anche sollevati nel sentire quelle parole: per qualche attimo avevano creduto davvero che Luke potesse passare al Lato Oscuro.
 
“Allora non volevi andare al lato oscuro?” domandò Leia, speranzosa.
 
“Certo che no!” rispose Luke convinto “L’ho detto per.... Spegnerlo e per salvare Denny. Non tradirei mai né l'alleanza né voi” e guardò i suoi amici, sorridendo.
 
Gli altri ricambiarono il sorriso, la sorella lo abbracciò sospirando di sollievo e Han sorrise per la scena, dicendo: “Comunque, mi hai fatto prendere un colpo!” e appoggiò la mano sulla sua spalla.
 
I due fratelli si staccarono dall’abbraccio, lo Jedi guardò il contrabbandiere e disse: “Ti ho spaventato, vero?” e scoppiò a ridere insieme a Leia e Chewbecca, mentre Han face un piccolo sorriso.
 
“Scusate” interruppe Denny, che ormai ripresa.
 
 “Mi dispiace distruggere questa bella scena, ma vi ricordo che siamo dentro una astronave nemica, là dentro c'è un cattivo fuori uso, che ha inviato un segnale per distruggere la vostra base e c'è un allarme che non so che cosa sia” spiegò tutto in fretta.
 
“Beh, sarà solo un allarme di segnalazione per far capire che ci sono degli intrusi” spiegò il Dottore.
 
In quel momento si sentì una voce registrata che arrivava dal soffitto: “Autodistruzione della Star Destroyer fra quattro minuti”.
 
“Ma andiamo!” esclamò Denny, incredula per ciò che aveva appena sentito: “Con tutti i pulsanti che ho premuto a caso, proprio quello dell'autodistruzione?! Ma che cosa hanno le navi spaziali?! Un pulsate rosso in bella vista che possono premere tutti per sbaglio?!”.
 
“Senti, te la prederai con il tuo interlocutore invisibile più tardi, ma ora è meglio pensare a scappare prima di saltare tutti in aria!” disse Han irritato e con la voglia di scappare.
 
“Ma non possiamo!” disse Leia, fermando il generale per il braccio “Darth Vader ha inviato un ordine per distruggere la nostra base, ma si può ancora fermare!”. 
 
“E poi, non possiamo lasciali lì!” aggiunse Luke. “È nostro padre e forse il Dottore ha ragione” lo indicò. “Forse c'è ancora qualcosa di buono in lui, e lo ha dimostrato perché ha avuto dei ripensamenti. Non possiamo lasciarlo morire così!”.
 
“Probabilmente non è più lì” disse sicuro il Dottore “Probabilmente qualcosa lo già portato via”.
 
“Ma possiamo fermare il segnale” disse Denny.
 
“Non c'è tempo. Se fermiamo il segnale, non avremmo il tempo di ritornare al Tarids!” spiegò il Signore del Tempo.
 
“A meno che qualcuno non rimanga qui per fermarlo...” disse Roaul con tono serio.
 
Tutti lo guardarono con aria incerta e lui finì la frase: “Mente voi scappate”. 

E tutti capirono immediatamente le sue intenzioni.

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Note:
Ecco un capitolo pieno
di colpi di scena!
Ma... pultroppo pian.
piano stiamo raggiugendo la
fine di questa di questa storia....
Evola




 
   
 
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