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Autore: heliodor    27/06/2017    3 recensioni
Joyce è nata senza poteri in un mondo dove la stregoneria regna sovrana. Figlia di potenti stregoni, è cresciuta al riparo dai pericoli del mondo esterno, sognando l'avventura della sua vita tra principi valorosi e duelli magici.
Quando scoppia la guerra contro l'arcistregone Malag, Joyce prende una decisione: imparerà la magia proibita per seguire il suo destino, anche se questo potrebbe costarle la vita...
Tra guerre, tradimenti, amori cortesi e duelli magici Joyce forgerà il suo destino e quello di un intero mondo.
Fate un bel respiro, rilassatevi e gettatevi a capofitto nell'avventura più fitta. Joyce vi terrà compagnia a lungo su queste pagine.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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La missione

Il re aveva indetto una riunione al castello. Erano stati invitati gli stregoni del consiglio e molti altri del circolo di Valonde.
C'erano facce che Joyce non aveva mai visto mescolate ad altre già note.
Karv, Bordim, Heva e Vakla erano presenti. Roge li raggiunse e li portò in una stanza isolata dove si chiusero dentro per discutere.
Joyce vagava per il palazzo cercando di non dare nell'occhio. Stava diventando brava nell'ascoltare senza destare l'attenzione dei presenti. Nessuno badava a lei, una ragazzina lentigginosa dalla voce squillante.
Per quanto ne sapeva quello era una specie di incantesimo di invisibilità. Le bastava rimanere ferma e in silenzio per sparire alla vista degli stregoni troppo presi dai loro problemi per accorgersi di lei.
Non tutti però erano così.
Elvana era una di essi.
La strega di Ningothris se ne stava in silenzio per conto suo. Gli altri stregoni e le streghe del circolo sembravano evitarla.
Per Joyce fu normale avvicinarla. "Non ti ho ringraziato per avermi salvato la vita."
"Ho pensato a salvare la mia, principessa" rispose lei con tono secco.
Joyce non si era aspettata quella reazione e non sapeva che cosa dire.
"Ma sono contenta di aver salvato anche la vostra" aggiunse la strega. "Per l'amicizia che mi lega a Bryce."
"Voi avete combattuto insieme?"
"In tre battaglie" spiegò lei. "Fianco a fianco. Abbiamo abbattuto una pattuglia di troll da sole."
Io ho abbattuto un troll da sola, pensò Joyce. Quasi da sola. "È affascinante."
"Non c'è niente di affascinante in un mostro puzzolente che vuole mangiarti" disse Elvana.
Joyce ricordava l'esaltazione che aveva provato quando aveva abbattuto il troll. Quasi abbattuto. Elvana non sembrava felice.
Bryce sopraggiunse sorridente. "Vedo che avete fatto amicizia voi due."
Elvana fece spallucce. "Ci stiamo solo conoscendo meglio. Tua sorella sembra molto interessata ai discorsi del circolo."
"Ma che dici?" chiese Bryce incredula. "A Joyce non interessano certe cose. Sono sicura che sta cercando chi sai tu."
"In effetti mi chiedevo dove fosse."
"Vyncent è in missione" rispose Bryce.
Joyce ebbe un tuffo al cuore. "È una cosa pericolosa?"
"Non mi ha potuto dire niente. È un segreto."
A me non ha detto niente! Protestò Joyce in silenzio.
"Ma non preoccuparti, tornerà. Torna sempre."
Elvana emise un sospiro. "È questo il problema dei londolin. Tendono a tornare sempre." Si staccò dal muro e si allontanò.
"Che voleva dire?"
Bryce la prese da parte e la guidò verso un punto isolato dove potevano parlare senza che nessuno li ascoltasse. "Ningothris è stata sempre in guerra con Londolin. Anche se non si combattono dalla grande guerra contro Malag, la rivalità è sempre viva."
"Ma Vyncent è un combattente leale" protestò Joyce.
"Lo sa anche Elvana, ma non lo accetta. Per lei Londolin è sinonimo di tradimento e sofferenza."
"Ma non è giusto."
"La guerra ha unito per forza di cose persone e nazioni che prima si odiavano. E che si odiano ancora." Sospirò rassegnata. "Scusa, ma ora devo lasciarti. Erix mi sta cercando e non voglio farla arrabbiare."
Rimasta sola, Joyce lasciò il castello e raggiunse il cortile. Qui i valletti avevano sistemato un rinfresco per gli ospiti.
Vagò tra i tavoli imbanditi di dolci e succhi senza badare a dove si dirigeva. I suoi pensieri erano rivolti alle parole di Bryce.
Missione.
Che tipo di missione?
Era pericolosa?
Se era così segreta, doveva esserlo per forza.
Senza volerlo si avvicinò a uno dei gazebo dove un terzetto di uomini si era riunito. Riconobbe subito suo padre e lo stregone antipatico col quale aveva avuto una discussione il giorno prima.
Il re e Persym stavano discutendo. Insieme a loro c'era un uomo attempato. Era uno dei pochi a indossare abiti civili di foggia straniera. Non era né un soldato né uno stregone.
Re Andew sembrava piuttosto agitato. Al contrario, Persym mostrava tutta la sua soddisfazione, come se avesse ottenuto una grossa vittoria. L'uomo attempato aveva un'espressione mortificata.
Joyce si avvicinò per sentire meglio.
"No, no, no" disse suo padre alzando la voce. "Non accetto ricatti da parte vostra."
"Siate ragionevole maestà" disse l'uomo attempato. "La nostra è una buona offerta."
"Tornate a casa e dite a Hagar che non accetterò le sue condizioni."
"Se volete che il circolo di Taloras si schieri in guerra, dovrete accettarle" si impuntò l'uomo attempato.
Re Andew gettò un'occhiata a Persym.
Lo stregone serrò la mascella. "La decisione è tua, Andew. Il consiglio ti seguirà, come sempre."
"Valonde deve fare dei sacrifici se vuole vincere la guerra" disse l'uomo attempato. "Voi lo sapete meglio di me."
"Quello che mi chiedete" disse re Andew. "È troppo."
"Niente è troppo per il vostro regno" disse l'uomo attempato. "Se volete conservare la corona vi conviene scendere a patti con re Hagar. Avete la sua offerta. Io non posso negoziare, ma se partirò con un vostro rifiuto sapete bene che cosa succederà. Col vostro permesso."
L'uomo attempato si congedò con un inchino.
Rimasti soli, Andew e Persym parlottarono tra di loro.
Da quella distanza Joyce non riuscì a sentire quello che si dicevano.
Ore dopo il re indisse una riunione straordinaria del circolo per quella sera. Di qualunque cosa si fosse parlato, era certo che avrebbero accennato alla missione in cui era coinvolto Vyncent.
Joyce avrebbe dato qualsiasi cosa per avere delle informazioni, ma non era ammessa alla riunione. Nessuno che non fosse uno stregone lo era.
Lei però era una maga e decise che il permesso se lo sarebbe procurato in un altro modo.

 
  
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