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Autore: LaVampy    27/06/2017    5 recensioni
storia di Yuri, la piccola tigre russa, dei suoi ideali, dei suoi obiettivi, della suo modo di vivere solitario. Ma si può vivere per sempre da soli??
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Yuuri Katsuki e Viktor Nikifovor sono una coppia? Non c'era un solo dannatissimo giornale che non riportasse la notizia, come se non gli fosse bastato vederli in mondovisione. Anche ogni maledettissimo edicolante gli doveva ricordare di quel traditore. Quello che per amore si era dimenticato della promessa, quello che per amore si era dimenticato di lui. Aveva sopportato ore ed ore estenuanti in palestra, senza mai riposarsi. Ed era diventato quello che voleva, anche se guardandosi allo specchio, ancora non si piaceva. Ma del resto c'era tempo per migliorare, e aveva il tempo dalla sua. Il suo corpo ancora acerbo, nei suoi quindici anni, non era ancora formato, e poteva avere un vantaggio sugli altri. Ed intendeva usarlo, senza guardare in faccia nessuno. Nemmeno Viktor. Viktor, con cui aveva passato anni, rincorrendo la sua perfezione. Ma, li ora avrebbe dimostrato a tutti che Viktor era ormai da pensione, che Viktor non era più nessuno, che il cinque volte campione del mondo era destinato a cedere il posto a lui: la tigre della Russia. E non avrebbe permesso a nessuno di portargli via il trono. Nemmeno a quell'esaltato di JJ, dato per favorito da tutti.  

Fece in modo di non incrociare mai ne Viktor ne Yuuri, una volta che tutti si ritrovarono nello stesso albergo. Doveva restare concentrato, non poteva perdere la calma. E di certo se avesse visto Viktor, sarebbe esploso. Fu proprio mentre nel freddo della sera, stava camminando a testa bassa, nel cappuccio. Che si ritrovò davanti Viktor. 

-YuriO-lo salutò l'ex compagno. 

-Mi chiamo Yuri, usa i tuoi nomignoli per il tuo fidanzato-ringhiò il biondo, cercando di superarlo.  Dopo il giapponese, Viktor era la seconda persona che non voleva vedere. Lo odiava, ma allo stesso tempo, sarebbe bastata solo una parola, e lo avrebbe perdonato, perché per quanta rabbia provasse, Viktor era l'unico amico che aveva. L'unica persona che non lo aveva mai trattato con sufficienza, e che credeva in lui.  

-Non sarai geloso di Yuuri?-chiese l'altro sorridendo appena. 

-Io geloso? Di chi? Di un essere inutile? Io non sono come te- disse voltandosi. 

-Perché io come sono?-chiese ancora il russo. 

-Tu sei... sbagliato- gli urlò contro, alzando il viso, facendo arretrare di un passo Viktor. E per un attimo maledì la sua lingua tagliente, mentre vedeva l'altro incassare in silenzio l'insulto. Si maledì quando lo sguardo di Viktor, per un attimo, perse la sua brillantezza. Cazzo, non voleva ferire Viktor, ma era così arrabbiato.  

-Sbagliato?-chiese, poco dopo, stupito e deluso allo stesso tempo. 

-Si, sbagliato, cos'ha di speciale lui? Che io non avevo? Che ti ha spinto ad andartene senza dirmi nulla?-chiese il biondo, trattenendo a stento la rabbia. -Sei andato via, senza dirmi nulla, l'ho scoperto dalla televisione. Io, il tuo amico. Te ne sei andato e ti sei dimenticato che esistevo. E quello che è peggio, ti sei dimenticato della promessa, sono dovuto venire in Giappone, perché te ne ricordassi. E li mi hai umiliato, davanti a tutti-. 

-Non è andata così, non l'ho detto a nessuno. Solo a Yakov, perché dovevo. E non ti ho umiliato, hai perso lealmente- si scusò Viktor. 

-io non ho perso, contro un sacco di lardo, non osare mai più dire una cosa del genere. Che cosa cazzo ha lui che io non ho Viktor. Rispondimi! Almeno quello me lo devi-. 

-Lui è... speciale- gli rispose Viktor , e questo fece infuriare ancora di più il giovane russo. 

-Speciale? Ti è bastato vederlo in un video e decretare la fine della tua carriera, credevo avessi smesso di correre incontro ad  ogni caso umano, prima Chris ora lui-. 

-Cosa ti fa veramente arrabbiare Yuri?-chiese Viktor, dopo un attimo di silenzio. -Yuuri è uguale a te, è solo un ragazzo incompreso con un potenziale, e tu sai benissimo come mai  ho smesso di pattinare-. 

-Potevi pattinare con me, quest'anno faccio l'esordio, io ti ho sempre imitato , stimato, ti ho  sempre …- si interruppe prima di dire troppo. 

-Amato? Stavi per dire quello?-disse Viktor, comprensivo. -Tu non mi ami Yuri, tu mi hai idealizzato per troppo tempo, è solo questo, nulla di più. Tu sei come lui. Sei sempre solo, eviti la gente, gli amici. Ma sei stato allenato da Yakov, hai la classe e sei giovane. Siete così simili che è per questo che lo odi così tanto-. 

-Io non lo odio, io lo detesto, vorrei sparisse inghiottito da una voragine- disse sottovoce il biondo. 

-Perché?-chiese l'altro. 

-Perché si è portato via il mio amico, l'unico che mi capiva, l'unico che mi sosteneva, sono solo Viktor, ed è tutta colpa sua-. 

-Io non me ne sono mai andato- disse l'altro avvicinandosi. -Ti ho sempre seguito, ho chiesto di te a tutti, ho visto i tuoi progressi-. 

-Non è vero, non mentirmi. Hai scelto lui, e io ti odio. Vi odio, dovete stare distanti da me, se tanto ami Yuuri...-ma fu interrotto da Viktor. 

-Quando mai ho detto di amarlo?-chiese stupito Viktor. 

-Sarò piccolo, ma non sono scemo, lo difendi come una mamma orsa, chi nega l'evidenza ora? Mi fai schifo- ringhiò il biondo. 

-Dici cose che non pensi- cercò di calmarlo Viktor. 

-Io so benissimo cosa penso. Hai fatto la tua scelta, lo hai portato in Russia, e forse loro ti amano, ma non ameranno mai lui. E quando sarà di nuovo chiuso in un bagno a piangere, lo schiaccerò del tutto- ribadì il biondo. 

-Quanta cattiveria Yuri, non ti conoscessi, direi che hai paura di lui. Forse è perché anche tu all'inizio ti nascondevi nei bagni a piangere?- chiese dolcemente Viktor. 

-Tu non mi conosci, tu non sai un cazzo di me- ringhiò l'altro con le lacrime agli occhi, per poi stringersi a Viktor, quando questi lo abbracciò con forza. 

-So molto più di quello che credi-rispose l'altro, appoggiandogli il mento sulla testa. -Ti conosco meglio di tutti, tu non sei cattivo.  Sei arrogante, presuntuoso e sboccato, ma non sei meschino. E sono certo che se Yuuri avrà bisogno di un amico, tu ci sarai. Perché te lo sto chiedendo io-. 

-Non lo aiuterò mai- rispose con la voce attutita dalla giacca del russo. 

-Fallo per me, Yurah-rispose Viktor. 

-Mollami! Io non sono come te. Io non sono come voi, voi siete sbagliati- disse allontanandosi. 

-Di cosa hai paura veramente Yuri, siamo amici a me puoi dirlo- disse Viktor, guardando il ragazzo, e vedendo davanti a lui solo un piccolo ragazzino spaventato. 

-Noi non siamo amici. Io non ho amici. L'amicizia e l'amore non fanno per me. Io non voglio diventare come te. Io sono migliore di tutti voi- disse stringendo i pugni e correndo lontano. 

-Yurah- disse Viktor cercando di fermarlo, ma fu impossibile. 

Come pretendeva di parlargli così? Dopo che lo aveva abbandonato per seguire uno sconosciuto. Perché faceva così male? Perché Viktor lo conosceva così bene? Quante volte aveva pianto negli spogliatoi in silenzio, mentre tutti andavano a casa, mentre lui restava solo, convinto che nessuno lo vedesse, per poi uscire e trovare Viktor, davanti allo spogliatoio che lo aspettava. E non c'erano bisogno di parole e di commenti. Viktor sapeva, Viktor capiva. Ogni volta che inveiva con Yakov, pronto ad andarsene, Viktor era li sempre pronto a difenderlo. Forse Viktor aveva ragione, non era poi così diverso da Yuuri. Semplicemente lui aveva imparato a bloccare le emozioni, in un angolo del cuore, chiuse sotto quintali di catene e lucchettiYuuri invece era emotivo, un libro aperto. E Viktor sapeva benissimo, come leggere entrambi. Trafelato continuò a correre, con il vento che gli sferzava il viso, gelando le lacrime calde che continuavano a scendere, maledicendo se stesso. Corse ancora e ancora fino a quando non giunse davanti a casa del nonno. Yakov non voleva che stesse lì, voleva che stesse con tutta la squadra, ma lui aveva bisogno di sentire il profumo di casa, aveva ancora nel naso l'odore di Viktor, un odore diverso da quello che ricordava. Perché Viktor era diverso, e forse anche lui stava cambia. Forse Yuuri meritava una possibilità, così come l'aveva avuta lui? Si sedette sui gradini freddi, la testa appoggiata alla porta, mentre dentro di se, la battaglia più grande , era appena iniziata. 

 

 

   
 
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