Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SwanShine    28/06/2017    0 recensioni
Once Upon a True Love era nata come una piccola fanfiction/passatempo qualche anno fa, ma col tempo ha preso forma e l'ho curata nel migliore dei modi. È quasi completa, mancano gli ultimi capitoli da finire, per cui ho deciso di pubblicarla qui (di nuovo) fino all'ultimo capitolo. Spero che vi piaccia, ci tengo molto~ (I capitoli verranno pubblicati una volta al giorno)
La fanfiction è incentrata sulle SwanQueen, che nel corso della loro storia troveranno più ostacoli che dovranno superare per riuscire a stare insieme, loro ed Henry, proprio come una vera famiglia e trovare così il lieto fine.
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Voglio tornare a casa! Liberami!» urlò Henry. Non sapeva se qualcuno l'avesse sentito, ma intanto provava e riprovava, urlava a squarciagola fino a diventare rosso.

Alla fine qualcuno bussò fortissimo su qualcosa di metallo e la voce della donna che aveva sentito il giorno prima parlò di nuovo 

«TACI RAGAZZINO!» e non disse più nulla. 

Henry si mise seduto in un angolo con le ginocchia al petto, quel luogo era freddo ed era illuminato da due candele che minacciavano di spegnersi.

Sul tetto c'era una specie di finestra ma era impossibile vedere qualcosa perché c'era uno spesso strato di neve sopra e il rumore metallico veniva da non si sa dove nella parte buia di quel posto e lui non aveva il coraggio di andarci. 

Si appallottolò tentando di riscaldarsi e sfregò le mani fra loro, una leggera nebbiolina bianca gli usciva dalla bocca ad ogni respiro e sentiva la punta del naso congelata. 

«Mamma.. Ti prego vieni a prendermi..» sussurrò fra sé. 

 

«Sindaco Mills, c'è una visita per lei.» disse la segretaria una volta entrata nel suo ufficio. 

«Fa' accomodare.» disse distrattamente Regina firmando una delle sue solite carte.

Sentì la porta aprirsi e richiudersi, l'ospite era entrato e lei non si era degnata di alzare lo sguardo da quei fogli

«Si?» chiese solamente. 

«Regina.» appena udì la voce di Emma si fermò di scrivere e alzò lo sguardo.

«Cosa vuole questa volta, signorina Swan?» «Regina, smettila di fare questo stupido teatrino e torna in te.» disse Emma con serietà.

La bruna inarcò un sopracciglio

«Di che teatrino sta parlando? Non sono io quella che ha baciato Ruby avendo un'altra donna da poter amare.» disse posando nuovamente lo sguardo sulle sue carte. 

Emma si avvicinò quasi infuriata. 

«Io non volevo baciarla! È stata lei a... Senti se non vuoi vedermi mai più prima aiutami a trovare nostro figlio! E non fare la bambina!» «Fino a prova contraria, io sto facendo il mio lavoro Swan. E vostro figlio non è affar mio, lei è lo sceriffo, suo padre pure. Non avete bisogno di me.» disse Regina senza guardarla. 

Emma perse la calma e buttò giù a terra tutto ciò che si trovava sulla scrivania della bruna e le urlò contro 

«VUOI FINIRLA!? DEVI AIUTARMI! HENRY È ANCHE TUO FIGLIO! CHE FAI, PRIMA TI PRENDI TUTTI I SENSI DI COLPA E POI MOLLI COSÌ A CAZZO!?»

Regina si era alzata dalla sua sedia «Moderi il linguaggio nel mio ufficio e raccolga tutto all'istante!» 

«COL CAVOLO CHE RACCOLGO TUTTO! ORA TU MUOVI IL CULO E CERCHI HENRY CON ME!». Regina non si scompose e la fissò aggrottando la fronte. 

Emma perse del tutto le staffe e le tirò un ceffone in piena guancia e la fece barcollare all'indietro.

 «COME OSI!?» urlò Regina massaggiandosi la guancia scarlatta. «SEI LICENZIATA! LICENZIATA! VA' FUORI DAL MIO UFFICIO SUBITO!» e girò intorno alla scrivania per poi trovarsi di fronte a lei. 

«IO NON MI MUOVO DI QUI!» urlò Emma di rimando. 

La bruna le si avventò contro mollandole pugni sul torace, Emma le fermò le mani e insieme caddero a terra. 

La bionda si mise su di lei e le tenne le braccia ferme, il viso a pochi centimetri dal suo 

«Basta. Vedi di calmarti ora!»

la bruna respirava velocemente ma si calmò dopo un po' senza lasciare lo sguardo di Emma. Dopo quell'episodio Emma fu buttata fuori dall'ufficio e dall'edificio ed anche licenziata dal ruolo di sceriffo.

 

Fece una lunga passeggiata con le mani dentro le tasche dei jeans, il freddo le faceva arrossare le gote e la punta del naso.

Andò al parco e si mise seduta sulla panchina vicino al laghetto ghiacciato, il suo sguardo 

vagò per quella lastra di ghiaccio, i suoi pensieri erano tutti incentrati su Regina e Henry... 

Chissà dove si trovava quel ragazzino... 

Magari stava congelando, morendo di fame e di sete, o magari...

No, non poteva pensare ad una cosa simile. «Hey, ma lei non è la signorina Swan?» 

Emma si girò e vide Robin

«oh, sei tu..» disse. 

L'uomo si mise seduto sulla panchina con lei «Qualcosa non va? Oltre al fatto di Henry intendo..» chiese. 

Emma annuì debolmente e sussurrò «Regina..»

«Regina? Ma come, voi due non...?» 

«Non più credo. O almeno per lei...» 

«Qualche discussione?» 

«È cambiata... Tutta in un colpo...» 

«Non è da lei...» disse Robin incredulo. 

«Non vuole cercare più Henry...» disse Emma con lo sguardo sul laghetto ghiacciato. 

«Ma è davvero strano. Lei ha sempre amato Henry»

«Lo so. Ma ora è... Molto diversa.». 

Robin non sapeva cosa dirle e decise di stare in silenzio per un po'.

Ma poi parlò Emma. 

«Quando stavate insieme... Cosa facevate?» chiese. 

«Oh... Beh... Un bel po' di cose...» rispose Robin imbarazzato. 

Emma sgranò gli occhi e gli puntò l'indice contro

 «Non ti sarai mica fatto la mia donna!?» 

«Hey, una volta era la MIA donna!» 

Emma lo fissò per un po' con rabbia, e poi, come se si fosse rilassata, incrociò le braccia al petto e si girò dall'altra parte. 

«Beh, anche se non lo sapevi lei è sempre stata la mia donna!»

Robin la guardò con un sopracciglio inarcato «Ooookaaaay...» e ridacchiò.

«Dai... Sinceramente ora. Cosa ti piaceva di lei?» chiese Emma. 

«Mi piaceva tutto, il...» stava rispondendo Robin, ma Emma rispose al posto suo. 

«... Il suo sguardo, il suo modo di parlare, il modo in cui si muove, le sue espressioni, le sue belle e calde mani, i suoi capelli profumati, le sue labbra così perfette... I suoi occhi così grandi, dolci e scuri... Il suo sorriso quand'è felice... È bella anche quando piange...» aveva sorriso con dolcezza per tutto il tempo, al solo pensiero della bruna. 

Robin sorrise «Devi amarla proprio tanto..» Emma annuì e continuò «Amo il modo in cui mi abbraccia... Amo quando mi sgrida perché faccio qualcosa di sbagliato e si mette le mani sui fianchi come per darsi autorità. O allora quando io ho torto e lei ragione.. Incrocia le braccia al petto e mi guarda divertita... Non ho ancora avuto l'occasione di vederla spaventata, ma scommetto che è sempre bellissima...» 

Robin alzò gli occhi al cielo e capì che doveva andare via e disse 

«Io... Vado». 

«Va bene» disse Emma tenendo lo sguardo basso. Dopo qualche minuto si alzò dalla panchina e riprese la sua passeggiata senza meta. 

 

Passarono delle ore, il sole stava per tramontare, arrivò in un campo tutto innevato che non aveva mai visto, le parve di sentire qualcosa e si fermò di botto.

Era una voce.

«Aiuto! Aiuto! Fatemi uscire da qui!» urlava. Emma capì 

«Henry... HENRY!» 

Henry la sentì e si mise a urlare

«MAMMA! MAMMA SONO QUI!».

«NON SMETTERE DI URLARE HENRY!» la voce del bambino veniva da terra, si mise a quattro piedi e cominciò a scavare nella neve. 

Le mani le bruciavano e continuava ad urlare al figlio 

«STO ARRIVANDO!» 

e lui urlava il suo nome per farsi sentire, le pelle delle mani iniziò a spaccarsi e a perdere sangue e dovette smettere.

«Maledizione, ma io ho i poteri!» tese le mani verso la neve e si sforzò

«Dai.. Dai..» e un getto di fuoco fece sciogliere all'istante un po' di neve e spuntò una finestra. Henry si mise sotto di essa e iniziò a dimenare le braccia

«Mamma! Sono qui!»

«oh, Henry! Ti tiro fuori da lì!» sciolse altra neve e scoprì qualcosa di metallo

«Dev'essere la porta» si disse e continuò a sciogliere.

Appena la porta fu scoperta l'aprì e delle scale metalliche scesero fino al suolo della casa sottoterra, scese le scale e andò da Henry 

«Henry! Henry!»

«Mamma!» il ragazzo si lanciò fra le sue braccia «Mio Dio, sei congelato!» disse Emma abbracciandolo forte. 

Uscirono da quel luogo e chiusero la porta in metallo per poi riabbracciarsi ancora. 

La bionda scorse qualcosa di rosso dietro ad un albero, ma non ci badò, ora doveva solo portare il figlio in un luogo caldo. 

Da Granny.

Fecero una lunga corsa verso il locale dove furono accolti fra esultazioni e abbracci, offrirono delle cioccolate calde e delle coperte ai due e li fecero sedere ad un tavolo, Granny stava preparando del cibo e glielo avrebbe offerto anche gratis! 

«Henry! Come ti senti?» chiese Belle scompigliando i capelli del nipote 

«Bene, nonna!» rispose lui con un sorriso. «Suvvia, non chiamarmi nonna!»

La porta del locale si aprì ed entrò qualcuno, Emma non capì chi, perché erano messi tutti davanti, poi sentì il rumore dei tacchi e pensò «Regina..» si alzò facendo cadere la sua coperta sulla sedia e si fece largo fra la folla.

Regina le dava le spalle mentre era seduta su uno sgabello e beveva un caffè, Emma poggiò una mano sulla sua spalla 

«Regina! Ho ritrovato Henry!»

La bruna girò lievemente il capo e la guardò con la coda dell'occhio 

«Mh.» fece indifferente. 

«Regina..?»

«Mamma!» disse Henry appena la vide e si piombò fra le sue braccia.

Regina rimase con le braccia allargate e un'espressione stranita 

«Oh, mamma... Quanto mi sei mancata..» disse Henry stringendola a sé 

«Mamma, perché non mi abbracci?»

La bruna se lo spiccicò di dosso e si alzò dallo sgabello 

«Ma che vuole?» chiese quasi schifata, i presenti al locale si girarono tutti verso di lei e la adocchiarono scioccati. 

«Mamma... Ti prego, non fare così. Io non volevo dirti quella cosa l'altro giorno, sono stato spregevole ed io ti voglio bene!» disse Henry che tentò un altro abbracciò che però la donna riuscì ad evitare. 

Lo guardò con la fronte aggrottata e si allontanò verso la porta. 

«Regina, ma che ti prende? Tuo figlio è tornato!» disse Mary Margaret. 

«Mio figlio? Da quando in qua lui è MIO figlio?» e scuotendo la testa uscì dal locale ridendo in modo spregevole.

Gli sguardi dei presenti si concentrarono su Emma che era rimasta lì impalata.

«Si può sapere che diavolo ha?» chiese Belle irritata. 

Emma scosse la testa 

«Non è più in lei.. Devo parlarle.» e fece per andare fuori, Granny la prese per un braccio e disse 

«Fuori si congela! Potresti diventare anche un cubetto di ghiaccio!» 

«Non importa. Devo parlare con Regina.»

e si liberò della presa dell'anziana ed uscì fuori. Henry con tutta la coperta avvolta uscì fuori e la seguì. 

«Henry no!» urlò Belle, ma Henry già fuori dalla porta disse 

«Devo salvare il loro rapporto!» e corse via. 

Mary Margaret e Belle fecero per seguirlo ma Granny le fermò 

«É inutile fermarli.» disse «Regina è inafferrabile, Emma testarda e Henry tutte due cose. È proprio come loro, è inutile seguirli.». 

 

C'era una bufera di neve, Emma non si fermò, ed Henry neanche, Regina stava camminando indisturbata in mezzo alla strada, tanto nessuno sarebbe passato con quel tempo e loro tre erano gli unici pazzi lì fuori.

«Regina! Ascoltami!» urlò la bionda tenendosi le braccia davanti al viso come per proteggersi dal freddo, ma Regina ne aveva fin troppo dei suoi "ascoltami", si girò di scatto e creò una sfera di energia che lanciò contro la bionda che per proteggersi fece lo stesso e l'esplosione fu forte, accecante e soprattutto spaventosa.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SwanShine