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Autore: Ronnie92    28/06/2017    1 recensioni
Un bambino capisce l'importanza della vita attraverso l'immaginazione.
Perché la piacevolezza della vita parte dalla curiosità e dalla immaginazione.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       Capitolo 6                                                 
                                                 12 Anni dopo

12 Anni.
Erano passati 12 anni.
Una vita a cambiare, plasmare il futuro.
Arturo era un giovane uomo adesso.
Non aveva altro che se stesso, la sua mamma, i suoi fratelli, il suo papà, il suo lavoro, i suoi libri, la musica,la sua fidanzata e il suo lavoro.
Erano tutto il suo mondo.
Aveva il suo mondo adesso, uno reale di cui prendersi cura.

15 Maggio 20**

“E’ dura oggi, fa molto più caldo del solito, saranno tutti irrequieti”.
Paola era abbastanza arrabbiata.
“Si, sono d’accordo. Non so quanti ne recupereremo, ma daremo il massimo” – rispondeva Arturo sopra il gommone mentre dava uno sguardo ai radar -.

Qualcuno aveva “perduto” qualche tonnellata di petrolio nel mare, e alcuni delfini abbastanza territoriali si erano insudiciati.
Ne avevano appena salvati tre, ma non era abbastanza.
Avrebbero continuato tutto il giorno.
E proprio tutto il giorno fu trascorso in balia del caldo, del vento, della marea e del salvataggio dei delfini che riuscirono a ritrovare.

“Artù te ne vai a casa?”
“Si Paola, assolutamente. Sono stanco oggi”.
Salutò Paola, il capo del suo team, e Artù se ne tornò a casa.

Quello fu il giorno della svolta.

Salì in macchina, accese il motore, e i fari illuminarono la strada buia.
Ingranò la prima e si mosse verso casa.
Quando qualcosa colpì la sua attenzione.
Una macchia arancione attraverso rapida la strada.




Accostò la macchina sulla destra, e scese di tutta fretta.
Inseguì la macchia di corsa, finché questa non si fermò.
La sentì ruggire.
Un suono così nitido che dei brividi gli corsero dietro la schiena.
Si avvicinò e la vide: la tigre, la stessa tigre di 12 anni prima.
“Barabat! – gridava – Barabat!”
La tigre si girò verso di lui, e si stese sotto le stelle.

“Non mi aspettavi vero?”
Arturo trasalì. La tigre gli stava parlando, parlando letteralmente.
“Dalla tua faccia vedo che non ci credi. Una tigre che parla!” – diceva la corpulenta tigre dalle quintalate di peso.

“Io non sono una tigre, sono il frutto della tua immaginazione.
Troppi anni sono passati, e troppo tempo doveva passare.
Ti racconterò la tua storia.
La tua immaginazione è stata sempre la tua salvezza, e sempre sei stato legato a lei.
Da quando  vedesti quella tigre ti rifugiasti nella realtà, accantonando la tua peculiarità.
Ora lei ritorna a te.
Sei diventato un uomo, ma un uomo può e deve immaginare.
L’immaginazione è tutto ciò che ti salva dal baratro.
L’immaginazione dà senso a tutto ciò che fai.
Dai senso a te, a me e a tutto ciò che senti.
La tua vita ha qualche spazio vuoto, colmala con l’immaginazione.
Quando non ti senti soddisfatto, usa l’immaginazione.
E se vuoi salvare Barabat, e tutti gli animali, fallo, ma non rinunciare mai a quell’idea che ti spinge ad essere migliore”

E così sparì.
                                                             
                                                             ***

Arturo riaprì gli occhi, era seduto con la schiena appoggiata al vetro.
Dietro di lui Barabat graffiava con insistenza.
Aveva ancora 11 anni.
Il tempo non era passato davvero.
La sua immaginazione lo aveva costretto a guardare in avanti, ad una vita senza di lei.
Una vita piena, intensa, ma priva di stimoli.
Arturo aveva 11 anni, ma aveva la coscienza di un uomo di 50 anni.
Era un bambino con i suoi valori.
Si era addormentato dopo le parole della mamma, ma solo dopo quel sogno aveva capito veramente le sue parole.

Crescere ti fa cambiare, ma certe cose devono rimanere per sempre.
La sua immaginazione, ancora una volta lo aveva aiutato, e si ripromise che un giorno avrebbe cambiato il mondo così come l’immaginazione aveva cambiato lui.


 
   
 
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