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Autore: cerbero2518    28/06/2017    1 recensioni
In tutti quei giorni non aveva accennato ad aprire gli occhi o a muoversi fino a quel momento.
Severus Piton era, suo malgrado, vivo e, come sempre, solo.
Non aveva mai amato molto la vita, non era mai riuscito a vivere come avrebbe voluto, la sua esistenza era stata costellata di errori. Nonostante tutto ciò non era un tipo arrendevole, aveva sempre cercato di rimediare ai suoi sbagli e alla fine c'era riuscito anche se ancora non lo sapeva.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Harry e Severus

D'estate Hogsmeade era calda, umida e deserta. Quel giorno faceva particolarmente caldo e i pochi passanti rimasero stupiti nel vedere una figura che camminava velocemente coperta da un pesante mantello che ne nascondeva anche il volto. Lo sconosciuto, che sembrava conoscere bene il luogo, attraversò il paese e si diresse deciso verso la Testa di Porco.
Per Harry Potter quella serata sarebbe stata molto importante perchè finalmente il suo ex professore di pozioni aveva accettato di parlargli. L'impazienza e l'urgenza erano state tali da farlo arrivare con due ore di anticipo. Avrebbe dovuto aspettare ma non sarebbe stato un problema, avrebbe aspettato tutto il tempo necessario ed anche di più. Entrò nel locale senza togliersi il cappuccio, non voleva essere riconosciuto, non era dell'umore giusto per stringere la mano a decine di sconosciuti che lo ringraziavano per aver salvato il mondo magico. I ringraziamenti e la gratitudine gli faceva piacere ma a volte era pesante essere il prescelto.

Tuttavia il ragazzo non dovette aspettare nemmeno un minuto perchè Severus Piton era già arrivato e stava sorseggiando un whisky incendiario ad un tavolo in disparte. Harry si avvicinò all'uomo e si sedette sulla sedia di fronte alla sua.
"Buonasera"
Severus ebbe un piccolo sussulto, non si era reso conto dell'arrivo di Potter, la sua testa era altrove in quel momento. Era stata una giornata lunga e faticosa, forse avrebbe dovuto rimandare l'incontro ma non l'aveva fatto perchè sentiva un urgente bisogno di pulirsi la coscienza.
"Buonasera Potter, sei in anticipo"
"Anche lei"
Seguì un breve silenzio, nessuno dei due sapeva come cominciare.
"Potter...""Harry, il mio nome è Harry, ora non è più un mio professore, perfavore mi dia del tu"
"Harry, ti propongo uno scambio: io parlerò con te e testimonierò al processo di Draco, dirò tutto quello che vorrai ma in cambio tu dovrai dimenticarti di me e non dovrai cercarmi mai più."
Il ragazzo aveva uno sguardo indecifrabile, tra lo stupore e lo scetticismo.
"Va bene, se è quello che vuole accetto, questo però non significa che lei non potrà cercare me. La mia porta sarà sempre aperta per lei".
Severus fece finta di ignorare l'ultima parte del discorso, era assolutamente sicuro che non avrebbe mai cercato Potter.
"Adesso Harry ascoltami bene, io parlerò e tu rimarrai in silenzio. Ti parlerò dei tuoi genitori, ti racconterò un loro segreto che solo io conosco. Ho visto i ricordi che ti ho passato e ne manca uno particolarmente importante ma ci arriveremo in seguito."
Harry rimase in silenzio come promesso, era spaventato ma anche molto curioso. Quell'uomo era l'unico ad avergli mai parlato dei suoi genitori in modo obiettivo, senza dipingerli come eroi.

"La prima volta che ti ho visto a Hogwarts eri un bambino di undici anni, orfano, senza amici e minacciato da un mago oscuro. Avevo promesso di proteggerti ma ero anche deciso ad odiarti e l'ho fatto o per lo meno ho cercato di convincere me stesso che lo stessi facendo."
Severus bevve un lungo sorso di whisky incendiario, bruciava la gola, non avrebbe dovuto berlo ma ne aveva bisogno e dopotutto non gli importava poi molto se lo faceva stare male".
"Ti ho odiato ma non è stato giusto perchè era tuo padre che odiavo. Anzi in realtà penso che odiare tuo padre sia stato un modo per non ammettere di odiare me stesso e i miei molteplici fallimenti. E' vero sono stato un mangiamorte, ho ucciso e ho torturato, ho cercato di rimediare e ho peggiorato la situazione. Ho condannato la tua famiglia e quella di molti altri".
A quel punto si dovette fermare perchè sentiva arrivare le lacrime, non piangere Severus, non ora, non è proprio il caso.
"Sono uno stupido, patetico, fallito, destinato a distruggere tutti quelli che ho amato".
"Ha torto"
"Ti ho detto che devi rimanere in silenzio, non riesci proprio a rispettare le regole vero?"
"Io penso che lei sia un eroe"
"E perchè mai?"
"Perchè nonostante tutti i suoi errori lei è rimasto e ha provato a correggere i suoi sbagli fino all'ultimo. E' vero ha rovinato la mia vita ma poi ha fatto di tutto per rimediare. E' questo che fanno gli eroi".
Severus aveva abbassato lo sguardo, non era in grado di replicare in quel momento, non aveva nessuna battuta sarcastica per tirarsi fuori da quella situazione.
"E se proprio vuole saperlo, anche io ho distrutto la vita di molte persone. I miei genitori, Sirius, Silente, Remus, Tonks, Fred sono tutti morti per causa mia. C'è stato un momento in cui avrei voluto non avere più amici per non rischiare di ferirli ma sono stati proprio loro a darmi il coraggio per andare avanti. E se lo vorrà io sarò un suo amico".
"Abbiamo fatto un patto"
"Lo so ma..."
"No hai promesso, ora resta in silenzio perchè il discorso è complicato"

Doveva sbrigarsi, dire quello che doveva e andarsene. Non si sentiva bene, aveva bisogno di respirare,il whisky era stato veramente una cattiva idea.
"Quando ho scoperto che il Signore Oscuro ti aveva preso di mira, come ben sai, ho parlato con Silente affinchè proteggesse la tua famiglia."
Fece un altra pausa, gli mancava il fiato e gli girava la testa, forse non era l'alcol a farlo stare così.
"Ero giovane, avevo pochi anni più di te oggi, e non mi fidavo ancora pienamente di Albus quindi ho provato a fare da solo. Non sapevo se avrebbe funzionato ma dovevo provare, quello che stava succedendo era mia responsabilità. Ho scritto una lettera a tua madre chiedendole di incontrarci a Godric's Hollow e per miracolo o semplicemente perchè tua madre era una persona straordinaria, ha accettato di vedermi.
Ammetto di non averle raccontato tutta la verità, le ho detto che il Signore Oscuro vi avrebbe ucciso tutti e le ho proposto di scappare insieme a me. Avrei protetto sia lei che il suo bambino, vi avrei portato lontano, nessuno sarebbe riuscito a trovarci. Era l'assurdo piano di un ventenne ma pensavo solo a salvarla. Lei, come sempre, è stata gentile, sembrava contenta di vedermi, mi ha abbracciato."

Ed ecco che arrivava il ricordo peggiore di tutti, quello così segreto che non era trapelato nemmeno nelle memorie che aveva consegnato al ragazzo, quello che lo faceva vergognare più di tutti.
"Ovviamente non aveva nessuna intenzione di andarsene, era decisa a proteggerti ad ogni costo ma amava suo marito. Di una cosa puoi essere sicuro: tua madre ti ha amato ogni minuto in cui siete stati insieme. Un'altra persona si sarebbe arrabbiata difronte alla mia proposta, mi avrebbe cacciato ma Lily no."
Era la prima volta che pronunciava il suo nome quella sera e faceva male, era come un pugnale nel petto.
"Lei ha capito che c'era qualcosa che non andava ma non ha fatto domande, mi ha offerto il suo aiuto e la sua amicizia. Ha detto che era felice di rivedermi dopo tanto tempo e che mi voleva come suo amico. Non sapeva che ero la causa di tutti i suoi problemi ma non ho avuto il coraggio di dirglielo, ero troppo contento di riaverla davanti a me sorridente. Poi si è avvicinata e mi ha detto bisbigliando un segreto, era un modo per consolidare la nostra rinata amicizia."

Harry era rimasto in silenzio, un po' pallido, con gli occhi sgranati, desideroso di conoscere il seguito.
"Mi ha detto di essere incinta e di non averlo fatto sapere ancora a nessuno, nemmeno a James".
Harry quasi cadde dalla sedia, era senza fiato.
"Avrei avuto un fratello?"
"Voleva che gli facessi da padrino, era convinta che tutto si sarebbe risolto per il meglio".
"Perchè nessuno mi ha mai detto nulla?"
"Perchè era la sera del 30 ottobre 1981, nemmeno ventiquattr'ore dopo è morta, non so se è riuscita a dirlo a qualcun'altro".
"Per cui non ho causato solo la morte dei tuoi genitori ma anche di un bambino mai nato di cui nessuno era a conoscenza e per di più ho avuto l'opportunità di salvare tre di voi ed ho fallito. Se avessi insistito di più..."

Harry Potter, il bambino sopravvissuto, l'eroe del mondo magico, piangeva.
I due rimasero un po' seduti uno di fronte all'altro finchè il ragazzo si alzò, salutò con un filo di voce e se ne andò.

  
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