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Autore: Plando    29/06/2017    5 recensioni
Judy Hopps voleva far diventare il mondo un posto migliore, era certa che ci sarebbe riuscita, era il suo sogno, in fondo era stata in grado di diventare un agente di polizia, nessun coniglio ci era mai riuscito o ci aveva anche solo provato e quando pensò che il mondo effettivamente era migliorato si rese conto che il suo era e sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile
Genere: Drammatico, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Dopo appena cinque minuti dalla chiamata i due sentirono le sirene di un'ambulanza che probabilmente si era fermata davanti lo stabile cessando il trambusto, dalle scale arrivarono due medici, di cui una lepre, accompagnati da alcuni agenti tra cui Bogo, appena li vide cominciò a fargli delle domande, rivolgendosi a Nick.

“Lei è Wilde?”

Lui si limitò ad annuire, osservando il dottore.

“Sono qui per portare sua moglie in ospedale, devo chiederle di allontanarsi dalla porta, salga una rampa di scale e non si faccia vedere da lei, non ci è mai capitato che una preda, per lo più incinta, venisse colpita dal siero, ma se gli effetti sono gli stessi allora la sua presenza la terrorizzerebbe e basta, ha capito?”

“Si, perfettamente”

“Mi è stato detto che indossa un collare elettrico molto pericoloso, devo saperne di più”

Nick a quel punto si voltò verso il procione “Parlate con lui, ne sa più di me”

Nel mentre il medico si faceva dare spiegazioni Nick si avvicinò a Bogo, che nel frattempo aveva affidato agli agenti Fangmeyer e Swinton l'incarico di avvisare i condomini di non uscire per nessun motivo dai propri appartamenti fintanto che l'ambulanza non fosse ripartita.

“Wilde, siamo arrivati il prima possibile, che è successo?”

Nick era palesemente agitato “Era lei, Dawn mi ha...mi ha chiamato col cellulare di Judy, mi ha detto che il momento della sua vendetta era arrivato...pensavo che l'avrebbe...”

“Come sta lei?”

Nick si voltò verso la porta di casa sua “Non sembra ferita, ma Dawn l'ha colpita col siero, era...era terrorizzata solo a vedermi”

In quel momento vide la lepre entrare nell'appartamento, si avvicinò per dare uno sguardo all'interno nonostante gli fosse stato detto di allontanarsi, doveva sapere come stava sua moglie.

Il medico, dopo aver aggirato il cadavere del montone, arrivò a pochi metri dalla coniglietta, quest'ultima fece qualche passo indietro, inizialmente intimorita alla vista del leporide, dopo un pò si avvicinò zampettando, la curiosità aveva preso il posto alla paura e in un attimo si ritrovò davanti la lepre, il medico allungò la zampa nella sua direzione, Judy inizialmente osservò senza muoversi, poi, dopo qualche attimo di titubanza, si riavvicinò, annusando la zampa per poi posarci il muso, a questo punto lui alzò anche l'altro braccio, cominciando a lasciare leggere carezze sulla testa della coniglietta, che pian piano si calmava.

Nonostante fosse pienamente al corrente del motivo per cui era li, Nick non riuscì proprio a non far fuoriuscire un ringhio dalla bocca al solo vedere quella lepre toccare sua moglie, Bogo se ne accorse e dopo avergli afferrato la spalla tirò verso di lui la volpe “Che cavolo ti prende? Ti pare il momento di essere geloso?”

“No, no mi scusi, solo...dovrei esserci io li con lei”

“Al momento non gli saresti di nessun aiuto, anzi considerando il collare e il suo stato di gravidanza vederti la metterebbe solo in pericolo” Detto questo chiamò Swinton che arrivò subito dopo.

“Capitano?”

“Loren, voglio che accompagni Wilde all'ospedale, appena riusciranno a far entrare sua moglie in ambulanza sarà portata la, ci penso io ad avvisare i suoi genitori”

La maialina si portò la zampa alla fronte facendo il saluto, per poi voltarsi verso la volpe “Sissignore, andiamo Wilde”

Nick si girò verso la porta di casa, stavolta era chiusa e non riuscì a vedere dentro, una volta fuori dall'edificio la collega lo fece accomodare al posto del passeggero, mentre lei si mise alla guida della volante, per qualche minuto l'unico rumore udibile era il motore dell'auto, prima che fosse proprio Nick ad interromperlo.

“Ti ha chiamato Loren?”

La maialina si voltò verso di lui per poi tornare con lo sguardo sulla strada “Si, come puoi ben immaginare anch'io ho un nome” Concluse la frase con un leggero sorriso, come a voler allentare un po’ la tensione che la situazione aveva creato.

“Lo so, ma perché ti ha chiamata per nome? Non è da Bogo”

Altro breve sorriso, stavolta involontario “Io e il capitano ci conosciamo da prima dell'accademia, anche se può sembrare strano, pure lui ha degli amici”

Forse era proprio quello che gli serviva in quel momento a Nick, che decise quindi di non farsi alcun riguardo a fare domande scomode “Solo amici? Siamo sicuri?”

La sua interlocutrice rispose pestando il pedale del freno, inchiodando la vettura e voltandosi verso di lui imbarazzata “Ce...certo, che cavolo di domande sono?”

“Sai com'è, vedere Bogo in certi atteggiamenti è strano, continuo a pensare che...”

“Adesso basta, falla finita” Lo interruppe bruscamente prima di finire la frase, troppo bruscamente, la maialina appoggiò la fronte sul volante e solo li Nick si rese conto di essere un completo idiota, sapeva che Bogo non era sposato e lei aveva la fede al dito.

“Scusami, non volevo mancare di rispetto a te o tuo marito, sono uno stupido”

Loren, sempre tenendo la testa sul volante, si voltò verso di lui “Non preoccuparti, capisco la situazione, ci sono passata anch'io, ma almeno tua moglie è ancora viva”

“Hai perso qualcuno?”

“Mio marito, venne attaccato da un predatore selvaggio di Dawn, dopo l'arresto di Lionheart”

“Mi dispiace”

Senza che gli fosse chiesto nulla lei cominciò a raccontare “Era il gestore del Flora e Fauna, un negozio di piante e fiori, una sera non tornò a casa, mi chiamarono alle tre della mattina per dirmi che…”

La voce le si strozzò in gola e non riuscì più a proseguire oltre.

Nick avrebbe voluto dire qualcosa, ma si rese conto che se avesse parlato ne sarebbe uscito solo un altro mi dispiace.

“Quando avete incastrato Dawn ho capito che la colpa non era di quella tigre, ho atteso due anni, l’avrei fatta pagare a quella pecora, per questo mi ero fatta assegnare come guardia carceraria”

“Che vuoi dire?”

“Non fa nulla, tanto ormai è troppo tardi, siamo arrivati”





Ormai era passata una settimana, in quel lasso di tempo Nick non aveva mai potuto vedere la moglie, che per ragioni di sicurezza era stata messa in una stanza completamente isolata, il collare era ancora addosso alla coniglietta, per questo motivo gli unici che potevano entrare erano l’unico medico lepre di tutto l’ospedale e i parenti più stretti di Judy, loro, in particolar modo Bonnie, riuscivano ad avvicinarla senza alcun timore, quasi le ricordasse come sua madre e sorelle anche se probabilmente era più che altro l’istinto a guidarla, in quella settimana Nick si era completamente assentato dal lavoro, e nonostante la difficile situazione in cui gravava la città, Bogo non se la sentì proprio di obbligarlo a lavorare, preferendo dargli giorni liberi fino al rimettersi della compagna.

“Wilde” Bogo si fermò davanti la volpe dopo aver attirato la sua attenzione “Ho bisogno del tuo aiuto”

Nick alzò lo sguardo verso il suo capo solo per un attimo, lo stava davvero supplicando? Fosse stata un’altra occasione ne avrebbe approfittato come se non ci fosse un domani, ma in quel momento nulla avrebbe potuto schiodarlo dalla panca vicino la stanza della moglie.

“Mi pareva che si era detto, mi corregga se sbaglio, finché tua moglie non si sarà ripresa, come può vedere, lei è ancora lì dentro”

Il bufalo sospirò “Non sbagli, ma ora più che mai ho bisogno di te, da solo non posso farcela”

Nick si alzò in piedi, avrebbe detto chiaro e tondo quello che pensava “Non puoi farcela a fare cosa? E comunque hai altri agenti, io non sono così…”

“L’abbiamo trovata”

“D…Dawn?”

“Siamo quasi certi di dove si trovi, ma è costantemente protetta dai suoi seguaci, sembra che gli ovini di mezza città siano impazziti, la adorano come una sorta di salvatrice, ieri abbiamo fermato un montone che voleva farsi saltare in aria dentro la centrale in suo nome, fortunatamente…”

“Non m’importa” Lo interruppe a sua volta Nick “E poi, al momento Bellwether è l’ultimo dei nostri problemi”

Dicendo questo indicò il televisore nel corridoio dell’ospedale, era sintonizzato sulla ZNN, ma probabilmente qualsiasi canale, quasi sicuramente in tutto il mondo, stava mostrando quelle immagini, la ripresa aerea mostrava la base navale di Fur Harbour, colonne di fumo nero si alzavano da quelli che erano i resti delle numerose navi da guerra, in fiamme o affondate, la pista dell’aeroporto era coperta di crateri e gli hangar apparivano completamente sventrati dai pesanti bombardamenti subiti quella mattina stessa, il formidabile attacco a sorpresa Velkano, oltre ad aver annientato la flotta di Zootopia, aveva causato quasi tremila morti, quel pomeriggio stesso il presidente Richard Lionheart aveva dichiarato lo stato di guerra, il momento che tutti ormai sapevano imminente era arrivato, la guerra era arrivata e Nick sapeva che, qualunque fosse stato l’esito del conflitto, nulla sarebbe più stato come prima.

Il bufalo sbuffò per poi rivolgersi alla volpe “Lo sapevo già, ma non c’è nulla che possiamo fare a riguardo, per quanto riguarda questo noi siamo civili come tutti gli altri, ma forse c’è ancora speranza per Zootropolis, se fermiamo Bellwether”

A questo punto a Nick non restò che l’ultima carta da giocare, avrebbe detto la verità schietta, ed era più che sicuro che il capo della polizia, dopo tale ammissione lo avrebbe accontentato e lasciato in pace.

“Se troviamo veramente Dawn, non pensare neppure per un secondo che accetterò una sua eventuale resa, se mi finisce sotto tiro, ti giuro che l’ammazzo”

Si rese conto solo dopo aver finito la frase di cosa aveva appena detto e soprattutto a chi, ma non gli importava, anche perché al momento cercava di spiegarsi il ghigno comparso sul muso del bufalo.

“Bene Wilde, era proprio questo che volevo sentire, ed adesso preparati”

Nick restò pietrificato da quell’improvvisa uscita di Bogo “A…aspetti, COSA?”

“Hai capito bene, non ho mai detto di voler arrestare Dawn, questa non è un’operazione di polizia, la troviamo e glie la facciamo pagare cara, molto cara”

Nick si voltò nuovamente verso la porta che dava alla stanza della moglie, non avrebbe mai approvato una cosa del genere, ma in quel momento lei non era in grado di esprimere alcun parere a riguardo “Ok, ma ad una sola condizione”

“Certo, dimmi pure”

“Mia moglie, lei non dovrà sapere nulla di quello che accadrà d’ora in poi, di quello che faremo”

Bogo fece una sonora risata, pregustandosi lo sguardo attonito della volpe “Che discorsi, certo che non gli diremo nulla, probabilmente prenderebbe a calci in culo pure me se sapesse la proposta che ti ho fatto”

Usciti dall’ospedale si avviarono verso il parcheggio, Nick notò subito che non c’era nessuna volante nei paraggi “E mo? Io e lei come due giustizieri solitari?”

“Non proprio, a dire il vero c’è un altro agente che avrà piacere ad unirs…” Prima che Bogo potesse finire la frase un suv rosso entrò nel parcheggio, inchiodando proprio davanti a loro, il finestrino elettrico si abbassò lentamente rivelando la figura di Lorene Swinton al posto di guida.

“Saltate su, la caccia alla pecora è ufficialmente aperta”





Note

Eccomi qua, dopo sette mesi ritorno su questa long, c’è voluto un po' ma alla fine la guerra è arrivata, magari non direttamente a Zootropolis, ma gli effetti si sentiranno, nonostante del prossimo capitolo non abbia minimamente iniziato nulla ce l’ho bene in testa, so perfettamente cosa far accadere quindi credo non ci sarà da aspettare altri sette mesi, rivelo solo questo, ci sarà la comparsa di una vecchia conoscenza di Judy.
   
 
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