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Autore: TeamFreeWill    30/06/2017    10 recensioni
“Fanfiction partecipante al contest “ByeBoys&Girls Hellatus”
Storia ambiantata nella terra paralella. Si svolge subito dopo la 12*23. Attenzione spoiler.
Simili, ma diversi come guardare attraverso uno specchio. Questo sono gli abitanti di questa terra, dove l'apocalisse tra angeli e demoni, si svolge senza esclusioni di colpi. Mary ci si ritova in mezzo. :)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Mary Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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“Fanfiction partecipante al contest “ByeBoys&Girls Hellatus”



Prompt 3: One Shot "Another World"


• Personaggi: Un pò tutti

• Coppia: Nessuna

•Genere: Sovrannaturale

•Rating: Verde

•One shot



Mary aprì lentamente gli occhi, la testa le doleva molto come pure tutto il corpo. A fatica si mise a sedere su quella che doveva essere una brandina. 

Si mise a sedere facendosi leva con le braccia e si guardò attorno. Si trovava in una capanna, constatò, osservando attentamente quella stanza illuminata da torce e candele. 

Vaghi ricordi di quello che era successo il giorno prima iniziarono ad affiorare prepotenti come flash accecanti nella sua mente: i pugni dati a Lucifero con il tirapugni enochiano, le grida dei suoi figli mentre veniva trascinata nel portale dal quel figlio di puttana e poi solo dolore in tutto il corpo.

Prima di svenire, in lontananza vide arrivare una Jeep guidata da un uomo di colore e al suo fianco un uomo con uno strano berretto che sparava con un lancia granate un ogiva di olio santo verso l’arcangelo infernale che gridò di dolore quando venne colpito e si volatilizzò all’istante. Poi svenne. Era viva per miracolo. Ma svenne comunque.
 
Dalla tasca dei suoi pantaloni tirò fuori il cellulare e guardò una foto. L’aveva scattata lei con i suoi figli qualche giorno prima. Li aveva appena ritrovati ed ora era rinchiusa in questa terra di morte e grida. Una lacrima bagnò le sue guance e la fece sospirare.

Si alzò a fatica e zoppicando uscì. Uno spettacolo tetro si palesò ai suoi occhi. Era in un campo d’addestramento militare. 

I colori, notò solo ora, erano diversi rispetto alla sua amata terra. Qui un alone di grigio e nuvolo avvolgeva ogni cosa. Persino lei sembrava ingrigita se si guardava le mani.

L’aria era impregnata di zolfo e questo le faceva bruciare il naso e la gola e negli occhi sembrava avesse tante schegge di vetro per quanto le si erano seccati. Iniziò a tossire in maniera convulsa, piegandosi in due. Le mancava l’aria.

“Tieni! Avvolgiti questa attorno al naso e alla bocca. Non lo sai che non si deve andare in giro senza per troppo tempo? E’ vero allora quello che si dice! Che vieni da un altro mondo” disse una donna, porgendole un foulard.

Mary lo prese, se lo avvolse e subito stette meglio. “Grazie. Questo si dice? Io sono Mary” rispose rivolta a quella sconosciuta e porgendole la mano. La donna di fronte a lei la guardò alzando un sopracciglio e osservandola da capo a piedi, poi si decise a ricambiare la stretta di mano “Ellen Harvell straniera e quella che si sta avvicinando è mia figlia Jo”.

Mary la osservò. Era una bellissima ragazza, bionda dagli occhi color nocciola. Impugnava un fucile a canne mozze “Dei demoni tentatori stavano attraversando il perimetro, li abbiamo uccisi io e Ash. Quel suo super computer scova angeli e demoni è un portento”

Poi si interruppe notando Mary che la guardava. “La nuova arrivata suppongo. Rufus e Bobby ti hanno salvato in tempo. Kevin ci aveva avvisati del tuo arrivo”.

“Ma di cosa state parlando. E’ stato solo per un incidente che mi sono ritrovata qui!” rispose la donna iniziando a seguire le due che avevano ripreso a camminare a passo spedito. 

Quel luogo era un labirinto, le strade erano sentieri di terra e sassi.

Faceva fatica a tenere il passo, quando, all’improvviso, si fermarono davanti a una tenda. Jo mosse un campanellino e dopo qualche secondo, ne uscì una donna cieca.

“Mary Winchester. Non posso vederti ma percepisco la tua aurea…Sei un agglomerato di emozioni e..oh!! Chi sono i bocconcini di cui ho appena avuto una visione celestiale?” chiese sorridendo.

“Pamela!” si sentì una voce gridare all’interno della tenda. “Sei una sensitiva....contegno ragazzaccia!” “Va bene Missouri! Entrate pure” e scostò la tenda per farle passare. 

Su un divanetto sedevano una donna di colore e un ragazzo asiatico, sui 18 anni la cui espressione era tutto fuorché contenta di quella situazione. Sua madre, Linda Tran, lo teneva stretto a sé come a proteggerlo.

Aveva scoperto di essere un profeta il giorno prima. Quell’arcangelo, che era caduto, stanco dell’apocalisse ora vegliava su di lui. Però non lo lasciava in pace un secondo, facendogli scherzi a tutto spiano. Ma almeno Gabriele, questo il suo nome, era dalla loro parte. Era apparso nella sua capanna subito dopo che Mary era arrivata nella loro terra.

“Quello che ha predetto il ragazzino si sta avverando.” proseguì Pamela “La grande battaglia avverrà….” Ma Mary non volle ascoltare Missoury e uscì correndo da quella tenda, che iniziava a starle stretta.

Non seppe nemmeno lei come riuscì a districarsi da quel labirinto infernale, fatto di tende e capanne. 

Sta di fatto che arrivò lungo il perimetro limitato da una rete fatto di un materiale che sulla sua terra non c’era.

Al di là, il deserto da cui uscivano quegli strani spuntoni dal terreno e sotto di essi, cadaveri su cadaveri.

Si appoggiò con la schiena alla rete e si sedette a terra, le mani sui capelli. Le mancavano i suoi figli, il suo mondo. Tutto. Pianse, presa dallo sconforto più totale.

Un tuono in lontananza la fece sussultare. All’improvviso si levò un vento fortissimo e dal cielo iniziarono a cadere dei fulmini che per poco non colpirono la stessa Mary. 

La donna si alzò e corse verso un bosco che per il momento era il suo unico riparo. Appena vi entrò, tutto sembrò quietarsi e sparire, come se fosse entrata in una bolla. 

Iniziò a camminare fra quegli alberi che erano come fossilizzati, come carcasse vuote che si stagliavano verso il cielo plumbeo, dalla corteccia quasi bianca. 

I rami erano ricoperti di foglie secche, color rosso sangue che per una strana ragione non cadevano a terra.

Fece qualche chilometro in quel cimitero di alberi, tetro, terribile, morto. Più a valle, intravide quello che doveva essere un letto di un fiume secco e alzando lo sguardo vide un vulcano che eruttava lava costantemente, inquinando ancora di più quel luogo già di per sé arido e inquinato.

Si voltò e delle voci la fecero sussultare e poi nascondere in una buca nel terreno, sotto delle radici sporgenti di un albero, ma iniziò a girarle la testa nonostante avesse il foulard attorno alla bocca e al naso. Si sentì svenire.

Dopo pochi istanti due donne in divisa, con una maschera antigas, raggiunsero il luogo indicato da quello strano aggeggio che avevano in mano.

“Mary! Siamo l’agente Jody e l’agente Donna. Siamo venute a tirarti fuori da questo bosco.!” Gridò l’agente Milles attraverso un megafono. Nessuna risposta.

“Jody…deve non aver letto il cartello “Vietato entrare”. Questi gas solfurei provenienti dall’inferno sono letali” disse l’agente Hunscum.

Cercarono ancora per qualche minuto e infine fu proprio l’agente Donna a trovarla, svenuta e con le bave alla bocca e le convulsioni.

Si accovacciò accanto a lei, le iniettò una strana sostanza bianca al centro del petto con una siringa, mentre l’agente Jody le pulì il viso con un fazzoletto e poi le mise la maschera antigas. 

Dopo qualche secondo, Mary con un profondo respiro sentì l’aria sana invadergli i polmoni e ridarle forza.

“Grazie!” disse facendosi aiutare dalle due agenti ad alzarsi, poi uscirono in silenzio da quell’ inferno per dirigersi alla Jeep. Salirono e si tolsero tutte le maschere, lasciandosi i foulard però.

“Ragazza, la prossima volta non scappare quando ti stanno per leggere una profezia!” disse Jody, il tono della voce duro, lo sguardo dolce. “Tieni una ciambella. Avrai fame!” disse Donna, passandogliela dietro.

“Grazie, ma come avete fatto…” chiese Mary curiosa “Il computer di Charlie rintraccia le persone…Rufus e Bobby ti hanno rintracciato così…Lei e Ash sono due nerd fuori dal comune! Avrai modo di conoscerli…Andiamo…. Quel vostro Lucifero è al cospetto di Michele…La nostra spia ce l’ha appena comunicato.” Disse Jody ignorandola e partendo per l’accampamento militare.

“Chi sarebbe la spia?” chiese sbalordita e spalancando la bocca “Un angelo di nome Castiel. Ti piacerà, ci aiuta da moltissimi anni” disse Donna bevendo un po’ di caffe.

“O mio Dio…anche in questa versione lui è dalla nostra parte!” disse Mary con le lacrime agli occhi, felice.

“Si e Kevin ha come protettore un arcangelo di nome Gabriele! E’ molto simpatico!" Disse entusiasta ancora Donna, sorridendo.

Una volta arrivate alla base conobbe anche le figliocce di Jody, Alex e Claire. Erano due ragazze ribelli, ma toste che andavano molto d’ accordo con Jo e Charlie.

Fece la conoscenza anche di un certo Garth, un tipetto un po’ strano che abbracciava tutti e di altre fantastiche persone, tra cui Benny, che al di là dell’aspetto grande e grosso, era un uomo molto gentile ma dall’animo tormentato, però.

Infine raggiunse Rufus e Bobby alla capanna principale e i due le parlarono di quello che sapevano e della profezia di cui erano venuti a conoscenza dopo che lei era apparsa.

Determinata più che mai, decise di dare una mano. 

Basta fuggire. Doveva combattere.

Era una Winchester e finché i suoi figli non l’avessero tirata fuori da lì, avrebbe combattuto a fianco di quelle persone.

Era la cosa giusta da fare.
 
 

In Paradiso

Qualche ora prima, in Paradiso, il Lucifero sconfitto da Mary, parlava con quello che doveva essere Michele.

“Sai amico, sei superbo! Uguale alla tua controparte!!” disse Lucifero rivolto all’arcangelo che di aspetto era come Dean. “Però mi ha sorpreso…Sei anche tu un arcangelo ribelle come me! Hai ucciso Dio e tuo fratello ha ucciso Amara. Avete scatenato l’Apocalisse! Wow andremo d’accordo!!” rise Lucifero.

“Oh si! Sei Lucifero anche tu! Dimmi come uccidere mio fratello e ti aiuterò a tornare nella tua terra. Lui ora vuole prendere il mio posto, ma non lo permetterò mai. Mai!” Continuò Michele, sadico, malvagio, glaciale.

“Andiamo! Abbiamo molte cose da dirci…” rispose Lucifero sogghignando. Doveva collaborare se voleva rivedere Jack e uccidere Mary! Quella puttana!

“Ti sono riconoscente." e poi: " Raffaele!” gridò e apparve l’arcangelo al loro cospetto “Prepara una guarnigione e sferra un attacco alla base dove si trova quella straniera, Mary Winchester. Deve morire! E già che ci sei , uccidi quel traditore di Gabriele! ”

“Certo! Con piacere!” disse compiaciuto e volò via a preparare la sua guarnigione, mentre quello "strano e nuovo Dean" riprese a camminare con Lucifero.

Castiel, invisibile agli occhi di tutti, aveva ascoltato tutto mettendosi una mano alla bocca. Doveva avvertire i loro amici e così fece, comunicando telepaticamente con Kevin e Gabriele.

Nello stesso momento, all'Inferno

Seduto sul suo trono, Lucifero beveva una coppa di sangue demoniaco. L’aspetto: quello di Sam.

“Oh fratello, se credi che mi lasci uccidere facilmente, ti sbagli. Schiaccerò te e quell’altro impostore! Solo io governerò su Terra, Paradiso e Inferno. Schiaccerò quella Mary come si schiaccia una mosca!”

La risata maligna riecheggiò per tutto l’inferno, mentre ordinava ai suoi demoni tentatori e ai cerberi capitanati da Abaddon e Caino, di sferrare un attacco di massa al campo militare.

La battaglia stava per cominciare, senza esclusioni di colpi.



Note autrice
Ho dato una mia versione della terra parallela. Un modo per rivedere i personaggi che più ci mancano.
Ho adorato scrivere il motivo per cui si è scatenata l'apocalisse e scrivere di Michele(stravolto completamente)
Grazie di cuore a Cin75, a summer moon e Lilyy che mi hanno betato e coretto la storia.
Grazie a che ha avuto la pazienza di leggerla.
  
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