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Autore: Altair13Sirio    30/06/2017    1 recensioni
Non è mai stato facile vivere la vita dell'eroe per Robin, così come per Cyborg, Stella, Corvina e BB. Nonostante tutto, i Teen Titans sono riusciti a superare quel senso di "strano" che li circondava ovunque andassero e hanno deciso di andare avanti; sono diventati una famiglia, le loro amicizie e i loro amori si sono intrecciati e dopo tanto tempo finalmente i cinque eroi hanno capito cosa dovevano fare.
Tutto questo può sembrare normale agli occhi di un adulto, capace di comprendere quali siano i doveri di un supereroe e le difficoltà che porta questo tipo di vita, ma agli occhi di una bambina? Una piccola bambina eccentrica e piena di vitalità, incapace di vedere il male nella gente, come può vivere una situazione simile e in che modo potrà mai crescere se non riesce a distinguere il bene dal male?
Luna è una bambina cresciuta sotto una campana di vetro e che è sempre stata a contatto con questo mondo, vivendolo in prima persona; il suo amore per la sua famiglia è eguagliato solo dal suo desiderio di vivere la vita liberamente, incontrando tante persone e amici nuovi. Ma sarà difficile attuare questo sogno, essendo lei la figlia di un supereroe.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Titans Legacy'
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<< E' la ferita sulla spalla! >> Disse Cyborg dopo un rapido controllo una volta adagiata Stella sul lettino che avrebbe eseguito un check-up delle condizioni della Tamaraniana prima di procedere a stampare più lastre a raggi-x della sua struttura scheletrica e ogni apparato del suo corpo in modo da avere un quadro completo dell'interno del corpo della donna.
Robin andava avanti e indietro nella stanza, con Corvina e BB che lo osservavano e aiutavano Cyborg per qualunque cosa gli servisse. << Stai dicendo che una ferita da taglio è capace di farle perdere i sensi a quel modo? >> Esclamò incredulo il marito della malata. Ma Cyborg si voltò guardandolo con serietà.
<< No. Sto dicendo che il problema è partito da lì, ma potrebbe essere tutt'altro! >> Cyborg rivolse lo sguardo imperturbabile verso Stella Rubia, sdraiata sul lettino luminoso e immobile, lontana da tutti in quel momento. Sulla fronte scura di Cyborg si poteva vedere il sudore che la tensione aveva portato; pur essendo per metà un robot, non significava che fosse immune alle emozioni umane.
Come era teso Cyborg, lo erano tutti gli altri nella sala: a partire da Robin, che teneva a Stella più di ogni altra cosa ma non sapeva cos'altro fare se non fidarsi del suo amico e sperare che trovasse una soluzione al problema con le sue analisi; Corvina era la migliore amica di Stella e si sentiva in colpa per non aver notato niente in tutta la mattinata, concentrandosi solo sulla battaglia con gli H.I.V.E. Five prima e poi sull'interrogatorio di Cyborg; BB, infine, che non aveva mai visto la sua amica in quello stato, si fidava ciecamente di Cyborg in quel frangente e stava facendo appello a tutte le sue forze per non lasciare che la paura prendesse il sopravvento su di lui rendendolo inutile.
Robin osservava i monitor su cui scorrevano veloci le cifre che calcolavano in un attimo i parametri vitali di sua moglie, alcuni dati meno importanti che si davano per scontati e non erano inerenti alla situazione corrente e altri più vitali, come per esempio le analisi del suo sangue, che avrebbero dovuto rivelare o meno la presenza di corpi estranei nelle sue cellule, il numero di battiti cardiaci, sempre da monitorare in caso di emergenza, e la temperatura corporea che per lei era molto superiore a quella di un umano qualunque. A un tratto i suoi occhi si posarono sulla ferita alla spalla che le aveva causato Cheshire quella mattina; Stella non aveva perso molto sangue e questo era strano nonostante la ferita fosse poco profonda, ma ampia.
<< Come ha fato a colpirla…? >> Sussurrò avvicinandosi di qualche passo, ma restando comunque lontano per non intralciare Cyborg nei suoi controlli. Osservò un po' più da vicino il taglio lasciato sulla spalla di Stella e notò qualcosa che ai suoi occhi avrebbe dovuto non esserci. << Il sangue si è completamente coagulato. >> Disse ad alta voce senza nemmeno preoccuparsi di non allarmare gli altri. Cyborg si voltò verso di lui e gli chiese cosa stesse dicendo. Robin allungò un braccio verso sua moglie distesa sul lettino e avanzò ancora:<< La ferita, perché sta facendo così? Stella non ha perso neanche una goccia di sangue da quando è stata colpita, neanche quando gli H.I.V.E. se ne sono andati lei stava sanguinando; e nonostante affermasse di poter combattere ancora, sembrava essere esausta in realtà! >>
Cyborg osservò per un attimo la ferita sulla spalla di Stella, poi una luce lampeggiante sullo schermo del suo computer attirò la sua attenzione e si spostò verso una ampia tastiera di vetro. << Hai ragione; le macchine stanno rilevando un'anomalia proprio a livello dell'apparato circolatorio… >>
<< Che cosa significa? >> Chiese BB preoccupato, chiedendo a Cyborg di esprimersi nella sua stessa lingua dato che tutte le volte che cominciava ad usare termini tecnici lui non capiva più niente.
Cyborg si voltò un attimo per rivolgersi a BB e poi tornò a lavorare sulla tastiera. << Vuol dire che il sangue di Stella non scorre come dovrebbe. O c'è qualcosa che ne ostruisce il passaggio, oppure un agente esterno lo ha fatto rallentare… Ma in quel caso avrebbe dovuto agire sul cuore, e le macchine avrebbero rilevato una diminuzione dei battiti cardiaci… >>
<< Quindi qual è il problema? >> Chiese Corvina sperando che Cyborg avesse già scoperto il motivo di quella situazione così delicata. Nello stesso momento, Robin sembrava già averlo capito ancora prima che il cyborg si voltasse a rispondere.
<< E' stata avvelenata. Non un veleno qualunque, capace di far coagulare il sangue all'interno delle vene e uccidere in poche ore la vittima! Non avevo mai visto qualcosa del genere… >> Prima ancora che le facce sconvolte di Corvina e BB potessero mostrarsi agli occhi di Cyborg, lui inviò un ultimo comando al computer e si voltò per raggiungere un macchinario da cui venne fuori una provetta chiusa ermeticamente riempita da un liquido incolore che sembrava però aderire con molto attaccamento alle pareti in vetro del suo contenitore; con un rapido movimento Cyborg estrasse la provetta e la applicò a una siringa preparandosi a iniettare il liquido nelle vene di Stella Rubia. Spinse fuori dalla siringa l'aria in eccesso e si avvicinò al lettino dove Stella era sdraiata.
<< Sai quello che fai? >> Chiese allarmato BB vedendo che il suo amico stava preparandosi a iniettare quello strano liquido nelle vene della loro amica. Robin intanto si era avvicinato di molto alla moglie e la fissava impassibile da vicino, mentre gli altri due Titans rimanevano distanti, spaventati da quella situazione; non sapevano cosa fare, se fosse meglio restare accanto a Stella e prestare supporto morale a Robin oppure rimanersene da parte ad aspettare che Cyborg risolvesse la faccenda.
Quello sembrò poco interessato a parlare in quel momento, ma rispose rapidamente alla domanda dell'amico:<< Ho sviluppato un antidoto universale che potrebbe aiutarla… Spostati! >> Fece secco l'uomo con la siringa rivolgendosi a Robin mentre si avvicinava. Quello annuì e fece un passo indietro lasciando lavorare l'amico.
Cyborg si accostò al lettino e si abbassò sul corpo di Stella concentrandosi sul suo braccio. << Corvina! >> Chiamò a un certo punto facendo sobbalzare l'amica incappucciata, che rispose subito al richiamo. << Ho bisogno che tu faccia rilassare Stella, non posso sbagliare l'iniezione. >>
Corvina lo guardò con perplessità per un attimo, poi annuì e prese un grande respiro chiudendo gli occhi; si concentrò su un punto solo del suo corpo, la testa, da cui avrebbe mandato i suoi pensieri a stabilire un contatto con la sua amica e avrebbe cercato di farla rimanere più calma possibile. Sentì la propria coscienza incontrare quella dell'amica, una resistenza che la rimandava indietro come se fosse un muro di gomma, e poi un tentativo di comunicare da parte di quella stessa coscienza che respingeva tutto; Stella stava provando dolore in quel momento, ma non si rifiutava di ricevere soccorso, anzi stava mandando una richiesta di aiuto a chiunque potesse sentirla. Corvina decise di aggrapparsi a quel messaggio mandato dallo spirito della sua amica e tentò di raggiungere la sua coscienza attraverso di esso; dovette prima rendere più leggera possibile la sua presenza per non disturbare l'equilibrio precario della coscienza di Stella, poi riuscì a infiltrarsi con molta cautela dentro di essa passando attraverso quella breccia che era stata aperta dalle richieste di aiuto della sua amica e riuscì a raggiungere il centro delle emozioni di Stella, il punto da dove partiva tutto quanto.
Va tutto bene, Stella. Le disse quando fu alla sua portata. Stiamo cercando di aiutarti; vedrai che non succederà niente, ma devi aiutarci a operare.
Inizialmente la mente di Stella si rifiutò di ricevere quell'aiuto che tanto aveva cercato, ma Corvina sapeva che presto la sua forza di volontà avrebbe ceduto e sarebbe andata da lei a chiedere di nuovo aiuto, accettando quel suo supporto per permetterle di provare meno dolore.
Mentre Corvina entrava in contatto con lo spirito di Stella, Cyborg riuscì a notare un cambiamento nell'espressione della aliena e vide i suoi muscoli rilassarsi; la pena che stava soffrendo prima doveva essere svanita grazie alla maga e lui poté finalmente operare senza rischiare alcun imprevisto. Ringraziò mentalmente Corvina per non farla distrarre e si concentrò di nuovo sul braccio di Stella: dopo aver trovato facilmente la vena dove iniettare la sostanza che l'avrebbe aiutata, Cyborg non esitò a infilare l'ago nella carne della sua amica provocando uno svenimento in Beast Boy che, nonostante fosse parecchio lontano dal lettino luminoso, riuscì comunque a vedere tutto lo svolgimento dell'operazione.
Dopo aver iniettato tutto il liquido viscoso dentro le vene di Stella, Cyborg tirò via l'ago e posò la siringa su un ripiano alle sue spalle. Robin si avvicinò sentendosi messo da parte:<< Non pulisci la ferita? >> Alzò lo sguardo per un attimo incontrando gli occhi provati del suo amico, che una volta asciugatosi la fronte rispose con tono più sereno.
<< Meglio di no. Disinfettare la ferita potrebbe far reagire il veleno e chiudere completamente i vasi sanguigni di Stella; meglio lasciare che il suo corpo assimili la medicina e faccia il resto. >> Guardò il corpo immobile di Stella.
Robin fece un passo in avanti sfiorandogli il braccio con una mano. << Ma è fuori pericolo, vero? >>
Cyborg si voltò a sorridergli con leggerezza. << Assolutamente. Sarà meglio monitorarla per un paio d'ore però, giusto per assicurarsi che vada tutto senza intoppi… >> Ancora prima che il suo amico smettesse di parlare, Robin aveva già abbassato la testa e si era abbandonato al sollievo; sentì le sue gambe tremare per un attimo, ma si ricompose subito e prese un bel respiro.
<< Grazie. >>
<< E per cosa? >> Fece Cyborg dandogli un colpetto alla spalla. << Siamo una famiglia, no? >>
Robin sorrise leggermente voltandosi a guardare la spalla appena colpita dal suo amico. Era vero, anche se quel pensiero attraversava raramente la sua mente: erano una famiglia a tutti gli effetti, solo un po' più complessa delle altre. << Ma come ha fatto Stella ad essere avvelenata? >> Chiese alzando lo sguardo corrucciato, dubbioso.
Cyborg storse il naso e inspirò l'aria tra i denti. << Probabilmente le lame di Cheshire erano state ricoperte di veleno. La vera domanda, secondo me, è se sia stato fatto appositamente per avvelenare Stella, oppure Cheshire è solita fare sempre così prima di un colpo… >>
<< Stai dicendo che qualcuno avrebbe potuto voler uccidere Stella, o qualcun altro di noi? >> Rispose subito Robin aggiungendo un'altra domanda a quella conversazione.
Cyborg non aveva risposte, anche lui poteva solo fare supposizioni:<< Non saprei. Se stai insinuando che gli H.I.V.E. Five lavorino per qualcuno che ce l'ha con noi, potresti avere ragione. Più o meno, è la stessa cosa che penso io… Ci sono molte incongruenze nel loro attacco improvviso. >>
Robin si voltò ad osservare con rammarico il corpo della sua consorte, apparentemente sereno, adagiato su quel lettino che ancora mandava il suo fascio di luce che serviva ad esaminare e monitorare le condizioni fisiche della Tamaraniana. Il suo viso fu attraversato da una smorfia quando pensò a chi avrebbe potuto voler fare del male alla sua famiglia.
<< Sicuramente è strano che abbiano semplicemente lasciato perdere la gioielleria al nostro arrivo… >> Commentò Cyborg mentre Robin ancora osservava Stella.
<< Non proprio… >> Lo interruppe quello. Si voltò e tornò a guardare negli occhi dell'amico bionico. << Cheshire era tornata dentro e vi è rimasta per un pezzo. Non sappiamo cosa stesse facendo, ma se Stella è dovuta intervenire per farla uscire da lì vuol dire che il suo obiettivo non eravamo noi. >>
<< Potrebbe essere stato un diversivo… >> Azzardò Cyborg portandosi una mano al mento e strofinandoselo mentre la pupilla del suo occhio umano guizzava da una parte all'altra. << E subito dopo essere riuscita a ferire Stella, se l'è data a gambe! >>
Robin non fu pienamente convinto della risposta di Cyborg, ma non poté dire di non credergli; in quel momento, in realtà, non potevano credere a niente, solo supporre. << L'unica che sa cosa sia successo in quella gioielleria è lei… >> Mormorò malinconico voltandosi un'altra volta a contemplare Stella.
<< Già. >> Rispose Cyborg con un rapido cenno. << Quando starà meglio potrà dirci come sono andate le cose. >>
Dopo aver dato quella risposta a Robin, Cyborg notò che Corvina era ancora con le palpebre serrate e sembrava sforzarsi molto per mantenere la concentrazione. << Corvina… Adesso puoi lasciarla! La tensione deve essersi allentata e Stella non dovrebbe più provare dolore. >>
La maga aprì un occhio e guardò Cyborg mentre una goccia di sudore le scendeva dalla fronte. << No… >> Mormorò con fatica, sforzandosi di pronunciare le parole con fermezza. << Preferisco rimanere a sostenere un po'… Ad aiutare Stella Rubia. >> Dopo di quello ignorò completamente Cyborg, che comunque non le disse altro per non deconcentrarla, e tornò a concentrarsi completamente su Stella e la sua mente stanca.
Ancora dubbi, amica mia? Pensò osservando quella miriade di pensieri negativi e paure che veleggiavano nella mente di Stella Rubia.
   
 
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